La Rotta Storica il Tigray e la Dancalia 16 giorni / 14 notti

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GIORNO 10 Wukro – Hamed Ela Colazione in Hotel. La discesa dall’altopiano è un vero e proprio viaggio in un altro pianeta. Il paesaggio cambia piano piano, dal Tigray passiamo a un paesaggio verde con ampie coltivazioni, che presto diventano sempre più rade fino a arrivare un paesaggio completamente arido dove la fanno da padrone il lento incedere delle varie carovane del sale composte da dromedari e asini.

di posta dei carovanieri. Posa del campo e pernottamento*. Pensione completa. *la temperatura notturna (circa 30-35°) spesso non permette di dormire in tenda. In questo caso sarà possibile richiedere (soggetto a disponibilità al momento dell’arrivo a Hamed Ela) l’affitto di letti in legno e stuoia. GIORNO 11 Hamed Ela – Assale – Dallol – Hamed Ela La mattina presto assistiamo alla suggestiva cerimonia dei carovanieri e di come vengono affidati i lotti e gli ordini per l’estrazione del Sale. Dopo colazione partiamo per il lago Assale. In dancalo. Assa Ale, significa monte rosso e, infatti, il lago prende il nome da due spuntoni di solfato di magnesio reso rosso dall’ossidazione. Qui si raggiunge la maggiore depressione della Dancalia etiopica: 116 metri sotto il livello del mare.

Dal popolo Tigrino, di religione cristianocopta passiamo al popolo Afar, di religione islamica. Dal Tigray arriviamo nella impervia Dancalia. Il termine “dancalo”, deriva da dankal, che è il nome con il quale gli arabi chiamano gli afar. Con lo stesso nome gli afar sono chiamati anche da tutte le altre popolazioni che li circondano.

L’Assale è un lago mobile che raggiunge la profondità massima di un paio di metri e si sposta con i monsoni su una pianura perfettamente liscia: d’estate scivola a nord, potendo raggiungere e superare Dallòl, d’inverno si sposta a sud a ridosso dei vulcani del gruppo dell’Ertale. Il sale è estratto dai tigrini dell’altopiano che, ritmando i gesti con canti e grida con un rudimentale piccone provvedono a scavare ed estrarre zolle di sale di misura adatta ad essere poi ritagliate in ganfùr, cioè in mattonelle di varie misure. Accanto a loro gli afar del deserto, servendosi di una specie di spatola larga e robusta, squadrano le mattonelle. I ganfùr vengono prodotti in pezzi di 4, 6 e 8 kg.. Si dice che lo strato di sale qui sia spesso un chilometro. Ogni lavoratore estrae o ritaglia 300 ganfùr al

Gli esploratori italiani della regione si sono trovati di fronte a popolazioni che usavano il termine dankal e quindi l’hanno adottato. E alla regione hanno dato il nome di Dancalia. Oggi, dopo la costituzione dell’Etiopia in una federazione di stati su base etnica, la regione degli afar ha il nome ufficiale di “Afar Kilil”, cioè Stato (o Regione) degli Afar. Arrivo ad Hamed Ela, posta in una area completamente piatta che si affaccia sul Lago Assale, stazione 5


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