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Sale della terra
ttenzione all’altro e carità P. Riccardo Brandi, O. Carm.
Il concetto biblico di amore-caritĂ apre una vastissima gamma di sfumature, di insegnamenti, di esperienze. Ăˆ lo stesso Dio, fonte dell’amore, che giĂ nell’Antico Testamento manifesta la sua tenerezza per il singolo individuo come per tutto il popolo di Israele, da lui scelto e prediletto. La tenerezza per tutte le creature, le immagini familiari dell’amore paterno e a volte anche materno, l’immagine dell’amore nuziale, ci riconducono sempre e comunque all’unico concetto di Dio-CaritĂ . Il Nuovo Testamento, nella persona di GesĂš, è l’incarnazione di quest’annuncio portato alle estreme conseguenze: il sacrificio di sĂŠ, poichĂŠ: ÂŤNessuno ha un amore piĂš grande di questo: dare la sua vita per i propri amiciÂť (Gv 15,13). Partendo da Cristo, questa nuova e piĂš profonda esperienza di amore si sviluppa in tutti gli scritti neotestamentari, radicandosi nell’amore verso Dio e il prossimo (Cfr. Mt 22,37-40). In modo del tutto peculiare, l’evangelista Giovanni giunge alla conclusione che ÂŤDio è amoreÂť (1Gv 4,8); mentre l’apostolo Paolo sviluppa l’immagine di un “edificioâ€? (la comunitĂ ) costruito dalla caritĂ (1Cor 8,2) sostenuto dai carismi dei singoli (1Cor 12,4-11), per poi sfociare nella considerazione del Corpo mistico e delle membra (Cfr. 1Cor 12,12-27), con l’inno alla caritĂ (1Cor 13,1-8), con le indicazioni per vivere le assemblee e le collette (1Cor 16,1-3). Questo nuovo stile di vita NOVEMBRE / DICEMBRE 2011
rende presente ed attuale la grazia salvifica di Cristo. Dopo questo accenno iniziale al concetto e alle forme di carità , passiamo ad alcune considerazioni su due brani cardine di tutto il discorso: l’inno di san Paolo alla carità e la parabola del buon samaritano (Lc 10,30-37).
L’inno alla carità La comunità di Corinto, a cui scrive Paolo viveva al suo interno una situazione di esaltazione e di conseguente divisione. Alcuni credenti erano dotati di carismi straordinari: il dono delle lingue, la profezia, la guarigione ed altro ancora. Per contrastare il rischio di esaltazione, Paolo indica una nuova possibilità di essere perfetti, che consiste nell’amore (1Cor 12,30-13,13). L’apostolo indica la nullità di ogni grandezza cristiana se priva dell’amore, poichÊ porta con sÊ i gravi pericoli del fanatismo, dell’orgoglio, dell’egocentrismo. L’amore, invece, genera magnanimità , benevolenza, partecipazione alla gioia di chi fa il bene, comprensione, fiducia e speranza. Allora, l’amore si rivela come dinamismo che spinge il credente a operare nei rapporti con gli altri secondo una linea di apertura, solidarietà e partecipazione. Anche le Costituzioni dei Carmelitani esprimono lo stesso concetto: La fraternità , secondo l’esempio della comunità di Gerusalemme, è una incarnazione dell’amore disinteressato di Dio 7