settembre2013

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115 Un buon filtro biologico, efficiente e capiente minimo 20% del volume complessivo della vasca , sembra essere fondamentale per avere successo nella coltivazione di questa specie. NOVITA` NON CLASSIFICATA. Ultimamente e` reperibile in commercio anche una specie non ancora classificata, commercializzata come Eriocaulon sp. Mato Grosso , originaria del Brasile e coltivata in idroponica da alcune serre europee. Si tratta anche in questo caso di una pianta molto impegnativa, consigliabile solo ad acquariofili particolarmente esperti nella coltivazione delle piante o comunque riservata alle vasche essenzialmente dedicate alla vegetazione acquatica. Richiede una temperatura di 22-28 °C, pH piuttosto acido tra 5 e 6,5 e una luce particolarmente intensa. DAL BRASILE ALL EUROPA PASSANDO PER IL GIAPPONE. Il nome del genere Tonina deriva da un idioma indio della Guyana. Negli anni 90 fu introdotta negli acquari europei T. fluviatilis, una specie descritta nel 1806 e ampiamente diffusa nell America Centro-Meridionale. Tipica pianta palustre, raggiunge un altezza di 40 cm ed e` facilmente identificabile per il suo stelo robusto su cui si innestano numerose foglie a rosetta alternate, lanceolate, normalmente di color verde chiaro ma che assumono sfumature rossastre sotto una forte e sempre gradita illuminazione. Richiede in particolare un acqua molto tenera e acida, con bassa conduttivita` non superiore a 150 ÂľS/cm . In natura la si osserva spesso in acque nere , caratterizzate da massiccia presenza di acidi umici e fulvici che determinano un elevata acidita` pH di regola inferiore a 5 : in questi ambienti-limite e` a volte l unica pianta presente, talvolta insieme alla piu` ubiquitaria Mayaca fluviatilis. Commercializzata per qualche tempo come Tonina sp. Bele´m citta` brasiliana, noto centro di raccolta ed esportazione di pesci e piante amazzonici, situata lungo il corso inferiore del Rio delle Amazzoni , una specie affine importata originariamente dalla serra giapponese Rayon Vert, ma oggi proposta in coltura idroponica da diverse serre specializzate europee e` stata di recente assegnata a un altro genere, Syngonanthus, distinto da Tonina per la struttura dell infiorescenza, pur essendo ancora in attesa di una classificazione scientifica attendibile e definitiva. In natura e` una pianta palustre elofita che cresce compatta in cespugli alti non piu` di una decina di centimetri lungo le rive dei canali e dei fiumi di blackwater , su substrati acidi periodicamente allagati da acqua con pH intorno a 5 e durezza non misurabile. Piuttosto esigente, in acquario richiede un acqua acida e tenera durezza carbonatica pari o inferiore a 2-3 °dKH, pH “DELICATEâ€? E “DIFFICILIâ€? SONO AGGETTIVI CHE BEN SI ADDICONO A QUESTE 5-6 , fondo acido moderatamente fertilizzato ferro indiPIANTE, DAL PUNTO DI VISTA DELLA COLTIVAZIONE IN ACQUARIO spensabile , una regolare somministrazione di CO2 e un intensa illuminazione. In condizioni ottimali cresce rapidamente, propagandosi per talee laterali. In acquari grandi, a partire da un centinaio di litri, si puo` utilizzare per il primo piano o per riempire un arredamento a terrazze, e` inoltre una classica pianta per il punto di richiamo purche´ coltivata in gruppo, ma non eccessivamente fitta. Si presta bene nei contrasti con specie a sviluppo erboso, come Glossostigma elatinoides, Lilaeopsis brasiliensis, Echinodorus tenellus e Eleocharis spp. Una volta partita, e` facile moltiplicarla semplicemente ripiantando gli apici potati ogni 10-15 giorni, lasciandola a un altezza media di circa 5 cm. RISERVATE AI POLLICI VERDI. Dopo un inizio incoraggiante, spesso le Eriocaulaceae spp. arrestano la crescita e deperiscono. Per aggirare il problema, e` conveniente recidere e ripiantare il piu` velocemente possibile le numerose talee laterali, che di solito si sviluppano lungo lo stelo nei primi giorni di crescita rigogliosa, quando queste hanno raggiunto i 4-5 cm di lunghezza. Le talee si mostrano in genere piu` vitali e soprattutto piu` adattabili della pianta-madre, che dopo alcuni giorni comincia a deperire partendo dalla parte piu` bassa dello stelo. Purtroppo, pero`, tutte queste piante sono classificabili come difficili: anche gli acquariofili piu` esperti devono prepararsi ad affrontare degli insuccessi. Delicate lo sono fin dal momento del trasporto e del trapianto in acquario: il fusto e` fragilissimo e si spezza con estrema facilita`, occorre quindi maneggiarle con grande attenzione. Tra la forma emersa e quella sommersa vi sono sostanziali differenze morfologiche: la prima presenta generalmente un fusto piu` spesso, semieretto o eretto, su cui si innestano i verticilli delle foglie; la forma sommersa differisce per il fusto piu` esile strisciante se estratto dall acqua , con foglie piu` numerose e nettamente piu` lunghe e sottili fenomeno conosciuto come eterofillia , talora quasi aghiformi soprattutto nel genere Syngonanthus , di colore tendente al rossastro in presenza di illuminazione adeguata. Proprio l illuminazione si rivela fondamentale per la coltivazione di queste piante, in quanto essa deve essere particolarmente intensa, inoltre e` indispensabile un fondo soffice, spesso 7-8 cm almeno e ben fertilizzato: nel programma di fertilizzazione non va assolutamente trascurato il ferro in forma chelata, vista la tendenza ad andare in clorosi al minimo cenno di carenza. Indispensabile e` anche la somministrazione di CO2. DEPERIMENTO E‌ RESURREZIONE. Caratteristica negativa e frustrante di un po tutte le specie e` l improvviso, inspiegabile deperimento osservabile anche in condizioni apparentemente ottimali, come quelle precedentemente descritte. Fortunatamente, in soccorso dell acquariofilo arriva in tal caso la relativa facilita` con cui e` possibile moltiplicare vegetativamente: recidendo l apice del fusto se ne stimola la ramificazione, mentre anche i rametti laterali talee si possono recidere e ripiantare. G


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