Novembre/November 2016

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VIMAX MAGAZINE NOVEMBRE 2016

GATTI

Il burmese DOLCEZZA, FORZA E ARMONIA: ECCO IL BIGLIETTO DA VISITA DI UN MICIO CHE SPENDE LA SUA VITA IN COCCOLE

TESTO DI

LAURA BURANI

FOTO DI

RENATE KURY

Il burmese è un gatto molto longevo: raggiunge spesso i 18 anni di età e… li spende tutti in coccole. È attivo, tranquillo e socievole, si affeziona molto alle persone: con loro gioca e ama farsi accarezzare. Non impone la sua presenza, cerca di farsi notare il meno possibile eccezion fatta per gli umani con cui divide la vita: li tratta da pari, è il padrone di casa, richiede attenzioni e coccole che ricambia con fusa rumorose. Si adatta bene a un’esistenza in appartamento, ha una grande capacità di adattamento e una curiosità senza limiti, adora viaggiare e scoprire cose nuove… insomma: è il compagno ideale in ogni occasione. Un po’ di storia Antichi documenti risalenti circa al 1700 parlano di gatti Sulapak, detti anche Thon Daeg, con il mantello marrone lucido e, molto probabilmente, si riferiscono agli antenati del burmese. In epoca più recente, intorno al 1930, il medico americano di San Francisco James Thompson, dopo un viaggio a Rangoon (Birmania), portò a casa Wong Mau, una femmina dall’aspetto elegante con un bel pelo marrone molto lucido. Orgoglioso, la espose in una mostra felina dove venne classificata come una siamese completamente colorata. Dietro consiglio di un genetista, Thompson fece vari accoppiamenti con siamesi chocolate point per fissare quel colore bruno. Successivamente, in consanguineità con i figli che godevano delle sue stesse caratteristiche, Wong Mau trasmise e fissò nei cuccioli il gene burmese (cb): nacque così una nuova razza che dava al mantello quel caldo, tipico colore marrone. Ovviamente, il consolidamento del gene e della razza richiese alcuni anni: solo nel 1936 il CFA (Cat Fanciers’ Association) prese in considerazione il burmese, e soltanto nel 1953 definì uno standard e iniziò un vero e proprio Campionato. Dall’Europa all’America La razza si diffuse in tutto il mondo grazie sopratutto agli inglesi, che importarono molti esemplari dagli Stati Uniti. Inoltre, grazie a selezioni accurate, la colorazione marrone si è arricchita con tante tonalità come il cioccolato, il blu, il lilla, il rosso, il crema, il fulvo, il cannella e il tortie. Uguali, ma diversi, in America come in Gran Bretagna e in tutta Europa si continua a selezionare la razza, tanto che gli standard attuali sono leggermente diversi: per esempio, il burmese americano ha una corporatura più robusta e una testa molto più corta rispetto a quella europea. Esiste anche una variante di burmese a pelo lungo che viene chiamato tiffany, mentre il burmese incrociato con il chinchilla è stato recentemente utilizzato per selezionare una nuova razza: il burmilla. Un adorabile giocherellone Parallelamente alla selezione delle caratteristiche fisiche, il burmese è stato selezionato anche nel carattere: è un adorabile coccolone che segue il padrone come un cagnolino, vuole giocare e interagisce sia con gli umani, sia con altri gatti o cani della famiglia. Vive benissimo in appartamento anche se ama stare sdraiato al sole, magari su un terrazzo o in un giardino.


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