VDG Magazine Dicembre 2011

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L’anguilla è un animale misterioso, comune in fiumi e laghi, ma che, per riprodursi, a un certo stadio della vita migra oltreoceano Un altro mistero. Le anguille non nascono con un sesso predeterminato... La determinazione del sesso non è immediata. Non sono stati identificati cromosomi sessuali e la teoria più accreditata, supportata anche da risultati di esperimenti condotti in cattività, è che la determinazione del sesso sia influenzata dalle condizioni ambientali e da fattori sociali, e in particolare dalla densità di popolazione: alte temperature e densità influenzano la sex ratio verso i maschi.

L’anguilla è un pesce teleosteo diffuso nei fiumi, nelle valli e negli stagni costieri. Qui sotto un ricco piatto di Bisato co ‘ i amoi, anguilla all’uso di Venezia, Padova e Treviso

Insomma un pesce sfuggente, anche per le caratteristiche morfologiche che lo rendono difficilmente pescabile… Le tecniche di pesca sono molteplici. Oltre che ai lavorieri, sbarramenti fissi che intercettano le comunicazioni col mare di valli e lagune, la cattura si effettua anche con attrezzi della pesca vagantiva, primo tra tutti il bertovello o cogollo, costituito da trappole in rete intervallate lungo una rete di sbarramento; si utilizzano inoltre nasse e lenze. L’anguilla è una delle specie allevate artificialmente in Italia. Da quando è in atto questa attività e quali sono i principali problemi? Attorno agli anni 60 dello scorso secolo, le popolazioni di anguille italiane sono state decimate da un parassita, il crostaceo Argulus giordanii. Pertanto, ispirandosi a preesistenti esperienza giapponesi, è stato avviato alla fine degli anni 70 l’allevamento intensivo della specie, sia in acqua dolce che salata, attività che si è notevolmente sviluppata nei decenni successivi. Questo allevamento è oggi in una situazione di crisi a causa della difficoltà di reperimento delle ceche selvatiche, prodotto di partenza dell’allevamento. Finora infatti l’anguilla non è stata riprodotta artificialmente a livello industriale nonostante i numerosi tentativi messi in atto da ricercatori di tutto il mondo. Tuttavia recentemente il Centro Ricerche Marine di Cesenatico ha comunicato di aver ottenuto risultati positivi riguardo alla produzione di uova fecondate e dà qualche speranza per il futuro. Le cause del crollo della disponibilità di ceche selvatiche sono molteplici, ma sicuramente la crescente domanda degli allevamenti asiatici dovuta alla scarsità di seme della locale specie di Anguilla, Anguilla japonica, ha avuto un peso rilevante

Ci parli dei principali prodotti derivati dalla pesca di questo particolare pesce? Iniziamo con l’anguilla gialla, catturata soprattutto nei mesi caldi, mentre nei mesi autunno-invernali si catturano i maschi argentini, i buratelli, con peso medio di circa 130 gr, e le argentine femmine, i capitoni, destinati al consumo natalizio, con peso medio di 400-500 gr sia pescati in natura che di allevamento. Oggi la pesca dell’anguilla è soggetta a un calo progressivo e ciò ha spinto l’Unione Europe a inserire la specie nella Lista Rossa IUCN, il livello che precede l’estinzione, e a promulgare norme [Regolamento (CE) 1100/2007 del Consiglio] che istituiscono misure per la ricostituzione dello stock. Gli stati europei interessati hanno redatto un Piano Nazionale che prevede, in base a modelli matematici basati sulle serie storiche dei dati di pesca e su dati scientifici, quali sono le misure gestionali necessarie a garantire il ritorno al mare di almeno il 40% della biomassa di anguille argentine presenti nei diversi territori. Ci affidiamo così alle capacità di difesa e ripristino degli stock ittici e alla ricerca scientifica e tecnologica sugli aspetti riproduttivi di questa specie per poter contare in futuro su questa prelibatezza, natalizia e non solo. 63


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