VARESE MESE GIUGNO E LUGLIO 2013

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INTERVISTA DEL MESE

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IL NEOPRESIDENTE DELLA LIUC, TRA FUGA DI CERVELLI, IMPRESE INGESSATE E ATENEI “SU MISURA”

LIUC, un’università per la classe dirigente

“Il governo? Non mi aspetto molto. Io in campo? La mia è passione, non appartenenza”

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bbiamo imparato ad apprezzarne, prima di tutto, le doti di imprenditore. Poi quelle di leader associativo (come presidente di Univa, dal 2007 al 2011) e di volontario (guida l’associazione Varese con Te, che assiste i malati terminali). Senza dimenticare la verve e l’acume con cui, di tanto in tanto, veste i panni di opinionista a Rete55. Insomma, il difetto più marcato di Michele Graglia non è certo la pigrizia. Al contrario, in lui si mescolano a meraviglia il “saper fare” tipico di questo territorio e una visione del bene comune dal gusto deciso, autentico, antiretorico, tipico dei Paesi scandinavi che lui tanto ama e frequenta. Tutte qualità che lo accompagneranno nella sua ultima sfida: la presidenza dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza. Incarico ereditato da quel vero e proprio Lord dell’impresa varesina che risponde al nome di Paolo Lamberti. Come si vede nelle vesti di presidente? Con grande entusiasmo. È un’esperienza nuova e in quanto tale mi appassiona. Ho vissuto per anni come consigliere dell’Università, ma ora quel ruolo si amplia e si apre a maggiori compiti e maggiori responsabilità. D’altra parte le sfide mi sono sempre piaciute.

dirigente diventa ancora più importante, traducendosi in un’ambiziosa quanto necessaria scommessa col futuro. Avere a disposizione un’università che, seppur giovane, può già vantare eccellenza, credibilità e prestigio, rappresenta sicuramente un prezioso valore aggiunto. Esiste un nesso logico tale per cui, se l’impresa va male, allora una università nata da e per l’impresa soffre più di altre? Premesso che l’Università Cattaneo non si pone solo come fucina di potenziali imprenditori ma come palestra di molte altre professionalità, raccolgo la sua provocazione e ribatto: è chiaro che una stretta correlazione tra ateneo e mondo dell’impresa esiste eccome. Io però voglio ribaltare l’equazione. Mi piace pensare che, se l’impresa riguadagnerà il terreno perduto, sarà anche merito della Liuc, che ha giocato bene il proprio ruolo.

Quali sono le istanze che spera di portare all’ateneo? La Liuc è nata come espressione del sistema imprenditoriale che ha sempre caratterizzato il nostro territorio. La sua missione era di raccogliere le istanze ed esigenze dell’impresa. Oggi che il tessuto economico è in grande difficoltà, la formazione della nuova classe

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Periodicamente torna in auge il tema della “fuga di cervelli”. Tanti giovani capaci vanno a lavorare all’estero e non tornano più. Un ateneo privato come la Liuc vive la stessa “emorragia”? E se sì, come la affronta? Il problema esiste ed è necessario ritrovare un punto di equilibrio. Da un lato c’è l’esigenza dei giovani di guardarsi intorno, partire, viaggiare e conoscere contesti diversi dal nostro. Anche perché il mondo sta cambiando


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