VARESE MESE NOVEMBRE 2012

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TITOLO DELL'ARTICOLO ASSOCIAZIONISMO SOLIDALE

VARESE - “ADOTTA UNA MAMMA, SALVI IL SUO BAMBINO”

Progetto Gemma: ridare speranza Un piccolo sostegno economico per salvare una vita

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na “gemma” è il germoglio di un fiore che, fin dai suoi inizi, in mezzo ad un prato, è in balìa di vento o siccità e, di conseguenza, può appassire subito. Come un bocciolo così anche il bimbo ancora non nato: capita che, talvolta, la mamma in attesa si trovi in difficoltà a proseguire la gravidanza, per i motivi più diversi, sempre più spesso per problemi economici. Aiutare la donna a scegliere la vita, a proseguire il “viaggio” faticoso, certo, ma anche di grande gioia, della maternità, è la missione del Progetto Gemma. Si tratta di una specie di adozione prenatale a distanza, che prevede un sostegno economico di 160 euro al mese per 18 mesi, fino almeno al compimento del primo anno di vita del bambino. Non è una vera adozione, dal punto di vista legale chi adotta non ha diritti né sulla mamma né sul bambino, anche perché chi gestisce il progetto fa riferimento ai 331 centri di aiuto alla vita esistenti sul territorio nazionale: chi eroga il contributo può essere della provincia di Palermo e il bimbo con la sua mamma risiedere a Firenze! Quella che si viene a creare, però, è una “rete” di solidarietà, di aiuto, di presenza, che fa capire alla mamma in difficoltà che non è sola, che qualcuno pensa a lei e le vuole bene insieme al suo bimbo; la mamma scopre che c’è qualcuno pronto, anche se non l’ha mai vista né conosciuta, ad aiutarla a far nascere la sua “gemma”. Certo sembra incredibile che 160 euro al mese possano fare la differenza tra la vita e la non vita! Al di là del discorso meramente economico - oggi ci sono mamme che davvero hanno bisogno di tutto per andare avanti, anche di una cifra apparentemente irrisoria - è proprio l’importanza dell’accompagnamento in mezzo alle difficoltà la chiave di successo per la vita. La solitudine, il senso di abbandono, il sentirsi umiliata ed emarginata possono trovare una soluzione anche grazie alle volontarie del Centro di Aiuto alla Vita, a Varese come in tutta Italia. Sì, perché Progetto Gemma è solo l’inizio, visto che la mamma in difficoltà viene a trovarsi inserita in una realtà di aiuto a 360 gradi: latte, pannolini, vestitini per il bimbo e abiti per la mamma, carrozzine, passeggini, tutto ciò che serve per proseguire la gravidanza e iniziare a crescere il bimbo con un po’ di serenità. Ma non basta: pediatri, psicologi, legali, assistenti sociali, ostetriche, sono sempre pronti ad intervenire con prestazioni

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professionali ma gratuite. Ci sono anche volontarie pronte ad ascoltare, ad offrire una parola amica. Chi può scegliere di aprire un Progetto Gemma? Non ci sono limiti, tutti possono aderire: singoli, famiglie, gruppi parrocchiali, di amici o di colleghi, comunità religiose, gruppi di carcerati, condomini e classi scolastiche. Hanno aderito al Progetto anche Consigli comunali, come quello di Varese, che nel 2009 accolse l’invito del Movimento per la Vita della città e destinò fondi per tre mamme con il loro bambino. Anche i “Leo”, Giovani dei Lions Varese, nel 2010, hanno raccolto fondi per ben cinque mamme con i loro bimbi. Spesso questa forma di “adozione” viene proposta come dono per matrimoni, battesimi, nascite, anniversari di nozze o in ricordo di una persona cara. Dal 1994 al 2011, i bambini nati in Italia grazie a Progetto Gemma sono stati circa 15.000 e solo per l’anno 2011 le mamme aiutate sono state più di 1000.

Chi desidera aderire si può recare nella sede di Varese del Movimento e Centro di Aiuto alla Vita, in via Dandolo n.6. Anche molte parrocchie in città hanno la cassetta in Chiesa proprio per raccogliere fondi per Progetto Gemma. Si può anche telefonare al numero 02 48702890, in via Tonezza 3 a Milano, sede nazionale della fondazione. Infine, si può collegarsi al sito, www.fondazionevitanova.it, per trovare tutte le informazioni. Natale è alle porte: un piccolo sacrificio, la rinuncia ad un regalo, condivisa con amici, può salvare la vita ad un bimbo non nato e ridare la speranza alla sua mamma. Nella foto: manifesto del progetto e logo della Fondazione

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