/UI212

Page 84

10 Riforma Urbanistica (212)

3-05-2007

11:59

Pagina 84

Urbanistica INFORMAZIONI lentemente residenziali; - il piano di attuazione per zone pubbliche o produttive e l’istituto dell’esproprio. Se gli strumenti previsti dalla normativa in vigore risultavano inadeguati o insufficienti per la dimensione e/o le funzioni che si intendevano insediare nell’area si sono introdotte specifiche modifiche alla LUP in grado di rispondere in modo puntuale ai problemi posti. Si possono citare alcuni tra i casi più noti: - le Semirurali per permettere, a fianco dell’edilizia residenziale pubblica, l’inserimento di alloggi in cooperativa; - le numerose modifiche alla normativa per le zone produttive per permettere cubature a destinazione terziaria; - il caso delle Terme di Merano e della Fiera di Bolzano per permettere strutture di carattere terziario, di commercio al dettaglio, ecc.; - il caso recente dell’area pubblica di Piazza Verdi per permettere cubature commerciali superiori al 15% ammesso dalla LUP. 1.3 Strumenti urbanistici attuativi Il “tradizionale” Piano di attuazione si configura, in questi casi per realtà come quelle di Bolzano e Merano, come uno strumento inadeguato ad accogliere le diverse funzioni (residenza pubblica e privata, terziario direzionale, uffici, commercio, artigianato e attività di trasporto e logistica) che si intendono insediare. Mentre non si pongono problemi per le aree a prevalente carattere residenziale, produttivo o pubblico, risulta evidente la difficoltà di individuare la zonizzazione specifica per alcune funzioni che si intendono attivare (terziario e commercio) e soprattutto per prevedere una adeguata polifunzionalità nei singoli comparti. È stata ipotizzata la possibilità di classificarle quali “zona residenziale A Centro storico” con Piano di Recupero. Tale ipotesi risulta non praticabile in particolare in quanto vi è una consistente prevalenza di nuova cubatura rispetto a quella preesistente (la legge prevede al massimo cubatura esistente più 5%) e perché si porrebbero problemi in ordine alla possibilità di differenziazione delle destinazioni d’uso. Info

84

1.4 Proposta di integrazione della legge urbanistica provinciale I riferimenti principali nelle esperienze delle altre regioni italiane sono i programmi complessi, e tra questi in particolare i Piani integrati di riqualificazione urbanistica, che si affiancano agli ordinari strumenti di pianificazione comunale nella ricerca di soluzioni più snelle e negoziali fra i diversi attori che partecipano al processo di riqualificazione e trasformazione. Le caratteristiche dei Piani integrati di riqualificazione urbanistica si possono riassumere nei seguenti punti: - pluralità di funzioni insediate; - integrazione fra le diverse tipologie e le modalità di intervento; - concorso di risorse pubbliche e private. Inoltre quasi tutte le leggi regionali prevedono che l’ambito territoriale oggetto del Piano sia abbastanza ampio da garantire il perseguimento degli obiettivi di riqualificazione urbana. Il Piano integrato di riqualificazione urbanistica consente di intervenire nell’ambito di aree per le quali i tradizionali strumenti non appaiono efficaci. Un ulteriore elemento interessante è rappresentato dalla convenzione. Questo documento, parte integrante del piano e strumento finalizzato alla sua attuazione, esplicita i compiti dei soggetti pubblici e privati stabiliti in fase negoziale e le forme in cui pubblico e privato concorrono alla realizzazione del progetto sulla base di specifiche valutazioni di natura economico-finanziaria. Sotto il profilo della realizzazione delle opere, la convenzione definisce i compiti del soggetto privato e pubblico in merito all’attuazione del piano e delle opere pubbliche previste. Le considerazioni fin qui esposte evidenziano la necessità di intervenire con un provvedimento legislativo che potrebbe, come già avvenuto in casi simili, configurarsi come una legge specifica per le singole due aree in questione dove vengono definite le funzioni insediabili e i parametri urbanistici oppure assumere caratteri più generali per tutti quei casi, che sempre più si presentano anche nel contesto della Provincia di Bolzano quando si vuole intervenire in aree dismesse per attivare processi complessi di ristrutturazione

urbanistica, ottenere zone polifunzionali e coinvolgere una pluralità di soggetti pubblici e privati. 2. Proposta di articolato Ad integrazione del CAPO VI - Zone di recupero, che viene rinominato CAPO VI Zone di recupero e zone di riqualificazione urbanistica si propogono i seguenti articoli: 65 bis. Individuazione delle zone di riqualificazione urbanistica (1) I comuni possono individuare, nell’ambito dei piani urbanistici comunali, le zone ove per necessità di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale si renda necessario un intervento organico ed unitario di ristrutturazione urbanistica. Tali aree possono essere individuate all’interno del centro edificato ai sensi dell’art. 12 della L.P. 15.04.1991, n. 10 e non possono interessare, se non marginalmente ed in quanto necessarie per assicurare l’unitarietà e la funzionalità dell’intervento, le zone di verde agricolo. (2) La riqualificazione riguarda in particolare: a) il riordino degli insediamenti esistenti e il ripristino della qualità ambientale; b) la riorganizzazione e l’ammodernamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie con particolare riferimento alle infrastrutture e alle reti di trasporto e della mobilità; c) il riuso di aree dismesse, degradate, inutilizzate, o irrazionalmente dislocate nel tessuto urbanizzato, anche mediante il completamento dell’edificato. (3) Le zone di cui al comma 1 vengono denominate “zone di riqualificazione urbanistica” e per le stesse deve essere predisposto un piano di attuazione denominato “Piano di riqualificazione urbanistica” (PRU). (4) Il PRU è caratterizzato dall’unitarietà della pianificazione e dalla presenza di: a) pluralità di funzioni; b) integrazione di diverse tipologie o modalità di intervento ivi comprese le opere di urbanizzazione; c) possibile concorso di risorse pubbliche e private; d) dimensione tale da consentire il perseguimento delle finalità di cui ai commi 1 e 2.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.