urbanistica DOSSIER online #3

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paragrafo. Documenti e relazioni di piano Per ultimo, richiamo i testi che costituiscono il corpo stesso della pianificazione urbanistica e territoriale, quelli che molti considerano i più lontano dalla letteratura urbanistica. In realtà solo essi ne fanno parte integrate, al contrario di tutti quanti gli altri individuati nei precedenti paragrafi: testi che discorrono intorno o al contorno dell’urbanistica. Hanno giocato contro di loro alcuni pregiudizi come l’idea di considerare il disegno (e le norme tecniche di attuazione) l’espressione precipua della progettazione urbanistica; l’irrigidimento di questi testi in uno stile burocratico e secondo formati prestabiliti, fortemente condizionate dalle routine e dai procedimenti amministrativi, in quanto rivolti agli enti con i poteri di approvazione; l’obbligo all’oggettivizzazione delle affermazioni e alla dimostrazione della conformità delle scelte a leggi e direttive. Una svolta rispetto a questo stile si è avuta con l’avanzare dell’importanza della comunicazione nel processo di pianificazione. Sempre di più i testi di piano si rivolgono a un vasto pubblico di non addetti ai lavori cercando di trasmettere informazioni e di persuadere. La legislazione regionale promuove la partecipazione dei cittadini in aggiunta all’interazione tra i livelli di governo e alla collaborazione tra gli enti di settore e territoriali, al punto che possiamo già disporre di resoconti in merito (Paba et al. 2009). Assunti come testi letterari, l’esegesi ne ha estratto dei meccanismi comunicativi illuminanti la struttura del piano. Infatti, lo proietta in una narrazione in cui gli attori (protagonisti) non possono celarsi nelle affermazioni di casualità (del tipo “se…allora”) naturale o giuridica, ma devono assumersi la responsabilità delle scelte e delle politiche (Mandelbaum 1990).

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Raggruppamento in famiglie. Questa prima lista di generi letterari, certamente non definitiva né completa, si può articolare in famiglie. I raggruppamenti si determinano in base a criteri. Se consideriamo i generi per le loro finalità, li possiamo distinguere tra quelli che si propongono scopi di carattere educativo da quelli esplorativi. Nel primo gruppo ricadono tutte le ricerche scientifiche e storiche: biografie, storie, studi di caso, descrizioni, analisi delle politiche; nel secondo, i libri di testo, i manuali, le invettive. Anche per le famiglie, bisogna avvertire delle possibili interferenze e della difficoltà a operare tagli netti. Un testo orientato all’esplorazione potrebbe mantenere caratteri divulgativi svolgendo in maniera efficace entrambi i compiti. Perciò più che pensare a raggruppamenti separati è meglio considerare come se i diversi testi si disponessero lungo una linea ai cui estremi sono collocati il livello massimo dell’esplorazione, da una parte e dell’educazione, dall’altra. La differenza tra di loro sarà costituita dal gradiente delle posizioni all’interno di tale geometria. Ci si riferirà a tale immagine per ogni altra distribuzione in famiglie di seguito proposta.

Un altro modo con cui si possono raggruppare i generi è quello che dipende dall’approccio. Possiamo avere tre tipi di approccio: 1) storico, 2) teorico, 3) professionalizzante. Nel primo ricadono le storie e le biografie, nell’approccio teorico, trattazioni sistematiche di teorie, ma anche studi di caso, specialmente se sono costruiti come validazioni di teorie, allo stesso modo delle descrizioni o delle analisi di politiche. Tutto questo insieme si riconosce anche come articoli e presentazioni di lavori scientifici. Al terzo gruppo appartengono i manuali, mentre i libri di testo, potrebbero avere uno sbilanciamento o verso le teorie o verso le abilità professionali. Queste articolazioni ci portano a considerare come, al modificarsi dei criteri con i quali si costruiscono le famiglie, possono essere riconfigurati i medesimi generi, all’inizio dati per scontati. Perciò il percorso che va dalla definizione dei generi alle aggregazioni in famiglie non è lineare. Al contrario, determina dei circoli di retroazione che incidono sui generi, li dividono e riaggregano forse in altri generi diversi. Conclusioni. Quest’articolo ha preso le mosse dalla confutazione di un’idea della letteratura urbanistica limitata a quei testi di urbanistica che assumono valore “letterario”, uno stile narrativo più raffinato. Si è voluto affermare un’interpretazione più comprensiva, quasi totalizzante. Fa parte della letteratura urbanistica qualsiasi testo il cui argomento riguarda l’urbanistica. Non si sono presi in considerazioni, solo per semplificare l’esposizione, altre espressioni del pensiero nel settore, oggetto di prodotti multimediali, per i quali sarebbe necessaria un’ulteriore trattazione. La rassegna condotta mette in evidenza come si può scrivere d’urbanistica secondo diversi modi e come ciascuno di essi svolge un certo ruolo nella costruzione delle conoscenze e nella guida delle azioni. Un tale discorso dovrebbe legittimare le diverse espressioni e confutare gli atteggiamenti restrittivi. Abbiamo anche osservato come ogni genere sfugga a delle precise delimitazioni e che esistono testi che si pongono a cavallo di uno o più generi. In aggiunta, la stessa coerenza interna di ciascun genere appare alquanto problematica e non è possibile tacere delle fughe verso componenti eterogenee e ibride. Non sarebbe da escludere una maggiore precisione normativa dei generi e di un loro effetto benefico nel migliorare i testi e le altre espressioni comunicative che in essi ricadono. Sebbene questo non sia il compito di quest’ articolo, qui e là si sono adombrate delle espressioni critiche e valutative che facevano intendere come si ritenesse desiderabile attenersi a determinati requisiti per la massima efficacia del lavoro. Anche il breve esercizio di raggruppamento in famiglie ha mostrato come si possa rivelare attività aggiuntiva di ridefinizione dei generi e di esplorazione di altri loro requisiti la considerazione di altri fattori come quello del pubblico cui i testi si rivolgono o degli approcci che utilizzano. Introducendo tutti questi parametri rispetto ai modi


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