Urban 144 #WDWTFWW

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o gli Emo o altre grosse correnti che hanno avuto un grosso impatto. Usano la musica solo come punta dell’iceberg, fenomeni che ci saranno sempre e ci saranno sempre ragazzi che sposano l’idea e poi col passar del tempo guardandosi indietro diranno: ma 5 anni fa come mi vestivo? Come mi pettinavo? Li trovo e li troviamo molto divertenti e non penso sia quello il problema della cultura di oggi o della musica. IN UNO SCENARIO APOCALITTICO FATTO DI ZOMBIE, SCOPRI CHE I VINILI TI PROTEGGONO DAL CONTAGIO E SONO DELLE ARMI CONTRO LE AGGRESSIONI. CHE DISCHI USERESTI PER SALVARTI? (ahahah) TUTTA la discografia di David Bowie e di Lucio Battisti. SENZA LIMITI DI BUDGET CON CHI COLLABORERESTE? Damon Albarn. Per noi è il faro nella notte! Ha fatto 5 progetti nella vita e tutti e 5 mega galattici! È uno che ha mille idee, è un genio con una visione tutta sua. È il nostro sogno nel cassetto. PROGETTI SUL FUTURO? STAI GIÀ LAVORANDO A QUALCOSA DI NUOVO? Uscirà i primi di marzo un pezzo nuovo con il videoclip annesso, molto diverso da quello che abbiamo fatto fino a ora e siamo molto contenti, perché è una nuova scommessa e ci inserisce in un altro linguaggio musicale senza cambiare la nostra identità musicale. COME VI VEDETE TRA 5 ANNI? Domanda strana. Quando siamo partiti eravamo tipo: mah, vediamo… facciamo qualche concerto. Pensa, stavamo aprendo anche un negozio cercando di tenere la musica viva nel fine settimana. Adesso è tutto diverso e sono arrivati anche tanti input creativi, quindi la benzina c’è! Faremo il tour estivo e poi il disco, diciamo che per i prossimi 3 anni Coma_Cose è coperto poi toglieremo un po’ il piede dall’acceleratore. Ma nel frattempo ci vogliamo divertire.

costumi. Diciamo che i social, in primis facebook, hanno tolto tanta voglia di ribellione. Il commento a caldo o la discussione in qualche modo ti riconnettono con il mondo, ti fanno sfogare e poi tutto finisce un po’ lì. Io sono cresciuto quando i concerti si andavano a vedere nei centri sociali e c’era molto impegno politico. Per me è stato bello scoprire che la sinistra non era un «mostro comunista che si fa le canne» ma un aspetto collettivo di condivisione ed è quello che secondo me dovrebbe fare la musica. Mi piace quando la musica stessa diventa politica ma non vuole fare politica. Dovrebbe aggregare e far pensare attraverso un messaggio che ognuno dovrebbe far suo. INVECE OGGI? Onestamente oggi fatico un po’ quando vedo qualche gemma troppo rivoluzionaria, storco un po’ il naso perché purtroppo facebook ammazza tutto questo, sarebbe fuori luogo un progetto musicale che faccia troppa politica. Oggi c’è un sovraccarico d’informazione su tutto di tutto e siamo comunque una goccia in mezzo al mare, bisogna anche misurarsi col mondo. Cosa si può fare? Ci si può guardare un po’ più intorno a se stessi e parlare delle cose che non vanno. A volte lo facciamo anche noi, perché quanto meno cerchiamo di essere critici su quello che ci sta attorno. UN PO’ DI TEMPO FA SUL WEB GIRAVANO DEI MEME CON BERLUSCONI VITTIMA DI SLOGAN SUL «VI RESTITUIRÒ»… ESEMPIO: VI RESTITUIRÒ LA TECHNO DI DETROIT , OPPURE VI RESTITUIRÒ MARADONA AL NAPOLI. VOI COSA VORRESTE RIAVERE DA SILVIO? Forse un adolescenza con meno tettone alla televisione. Il suo modo di fare televisione ha rincoglionito gli italiani. Gli chiederei un po’ più di cultura e di tenersi le tettone. CHE NE PENSATE DI TRUMP? Ne abbiamo avuto uno qui per vent’anni e adesso gli abbiamo passato il testimone. Speriamo che lasci meno disastri, poi non lo so, l’America come diceva Lucio Dalla: è lontana! In realtà, se ci pensi, tornando alla domanda di prima, tutti questi «meme» fanno il gioco loro, cioè: la politica più fa ridere e più diventa parte del linguaggio. Dovrebbe essere anche un po’ più autoritaria. DOMANI MATTINA HAI CARTA BIANCA SU TUTTO A LIVELLO POLITICO E ANCHE A LIVELLO MUSICALE, COSA FARESTI? Spegnerei la televisione, tutta! Secondo me serve cultura, penso che molto giovani abbiano sete però trovano pochi contesti stimolanti, dove le cose gli vengano raccontate in modo credibile, diciamo da «fratello maggiore». Manca una figura alla Pasolini e che oggi non esiste proprio più. Rivaluterei la televisione come strumento, perché tanto ce l’abbiamo tutti, è cablata e la darei in mano a persone per generare cultura, tanto i social comunque vanno da soli. SE TI DICESSI MUSICA E SOCIAL? DARK POLO GANG? Hanno un linguaggio forte e creano una sorta di linguaggio «setta», non hanno fatto niente di diverso rispetto a quello che hanno fatto negli anni 80 i paninari


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