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SPECIALE ASSEMBLEA FONDIAMO OGGI L’UNIONE DI DOMANI

Claudio Spinaci Presidente Unione Energie per la Mobilità - unem

FONDIAMO OGGI L’UNIONE DI DOMANI di Claudio Spinaci

L’Assemblea di quest’anno è stata per mo dire di essere arrivati a livelli di molti versi “storica”, sia nella forma emissione dei principali inquinanti che nei contenuti. molto contenuti ed in alcuni casi già Nella forma a causa delle misure con- prossimi allo zero. seguenti all’emergenza sanitaria che Oggi la sfida è perciò quella della deci hanno portato ad organizzare un carbonizzazione, sulla quale stiamo evento con una limitata partecipazio- lavorando da tempo. ne in presenza, ma trasmesso in diret- Il futuro non è stato ancora interata streaming con una nutrita parteci- mente scritto e vedrà il progredire di pazione. diverse opzioni tecnologiche che doNei contenuti perché con questa As- vranno essere valutate per il contribusemblea abbiamo completato un percorso avviato alcuni anni fa di evoluzione della nostra Associazione ad altri ambiti. I prossimi anni saranno decisivi per la decarbonizzazione dei trasporti che dipenderà, necessariamente, dalle soluzioni che come industria sapremo offrire, anche in termini di ricerca e sviluppo, per continuare a muovere merci e persone con prodotti sicuri, sostenibili e accessibili. Ricerca e sviluppo che sono alla base dei prodotti commercializzati oggi, molto diversi rispetto a quelli degli anni ‘90. I prossimi anni saranno decisivi Grazie a questi per la decarbonizzazione prodotti e all’e- dei trasporti che dipenderà, voluzione mo- necessariamente, dalle toristica che ci ha portato fino all’euro 6d (e a livello europeo sono già stati avsoluzioni che come industria sapremo offrire, anche in termini di ricerca e sviluppo, per continuare a muovere viati i lavori per il merci e persone con prodotti nuovo standard sicuri, sostenibili e accessibili euro 7), possia-

to netto (cioè durante l’intero ciclo di vita del binomio veicolo-propellente e non solo allo scarico) che sapranno esprimere per la riduzione delle emissioni climalteranti, anche attraverso la riformulazione della fiscalità energetica europea sulla base delle reali emissioni di CO2 calcolate con il metodo LCA (Life Cycle Analysis). In questo contesto si inserisce il progetto europeo “Clean Fuels for All”

presentato lo scorso giugno da de la UE. La filiera produttiva dei carFuelsEurope, al quale abbiamo col- buranti liquidi di origine petrolifera è laborato attivamente insieme alle al- in grado di dare il suo apporto introdutre Associazioni dei cendo quote via Paesi membri: uno via crescenti di sforzo industriale componenti di senza precedenti Il futuro non è stato ancora origine non peche ha l’ambizione interamente scritto e vedrà trolifera, vedi di contribuire al rag- il progredire di diverse ad esempio i giungimento della opzioni tecnologiche che biocarburanti e neutralità carbonica nei trasporti al 2050, come ci chiedovranno essere valutate per il contributo netto che sapranno esprimere per la le diverse sperimentazioni in corso per la

riduzione delle emissioni climalteranti, anche attraverso la riformulazione della fiscalità energetica europea

produzione di carburanti liquidi derivati da altre fonti alternative, come rifiuti e CO2. Nel corso dei prossimi anni assisteremo alla progressiva trasformazione delle nostre raffinerie e alla realizzazione di nuovi impianti che inizialmente si affiancheranno agli esistenti per assicurare la produzione e la distribuzione di nuovi carburanti liquidi con contenuto sempre minore di carbonio. Nei processi industriali il rapporto tra petrolio e altre fonti si invertirà e una parte crescente dei feedstock non saranno di origine fossile. In tale quadro, negli ultimi anni abbiamo intrapreso un percorso per promuovere, accompagnare e sostenere l’evoluzione dei nostri Associati e per rappresentare nuove realtà attive nella produzione, ricerca e sviluppo dei decarbonizzati. Insomma, il “petrolio” non è più il nostro unico campo di rappresentanza. Abbiamo l’ambizione di guidare questa fase di transizione e soprattutto il passaggio ad nuova mobilità, non solo ambientalmente sostenibile ma anche accessibile a tutti. Abbiamo voluto esplicitare questa evoluzione con un nuovo nome che recepisse la trasformazione avviata e, al contempo, consolidasse i valori e le competenze dell’Associazione. Dopo un processo di scrematura, la scelta è caduta su “Unione Energie per la Mobilità”, il cui acronimo è unem, che con il termine “Unione” ci mantiene con un piede nella tradizione, mentre con il nuovo concetto “Energie per la Mobilità” ci proietta nel futuro. Il nuovo logo include anche l’aquila confindustriale a testimonianza della necessità di lavorare insieme con le altre filiere industriali per raggungere gli obiettivi di una reale sostenibilità. L’evoluzione tecnologica che stiamo portando avanti ha naturalmente bi-

sogno di tempo e di un forte impegno finanziario per maturare. È perciò importante che il settore sia messo nella condizione di generare e poter reperire le risorse necessarie a supportare gli ingenti investimenti previsti, capaci di modificare il nostro modo di produrre e usare l’energia. Per far sì che tale percorso sia possibile, è necessario in primis il riconoscimento del valore strategico di questi nuovi prodotti nei piani nazionali di transizione energetica e l’inserimento dei relativi progetti di ricerca e sviluppo nel “Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Occorre, inoltre, tenere presente che l’intero processo richiederà anche la messa in campo di misure capaci di abbattere le barriere che oggi impediscono la chiusura degli impianti che non saranno in grado di trasformarsi e che risulteranno obsoleti. In tale quadro, è importante prevedere dei meccanismi che rendano possibile la riqualificazione ed il riutilizzo delle aree dismesse, garantendo tempi certi di realizzazione. Sarà poi necessario introdurre ammortizzatori sociali straordinari per la riduzione della forza lavoro che alcune trasformazioni inevitabilmente richiederanno. In ultimo è importante ricordare che le chiusure dovranno interessare anche la rete di distribuzione carburanti, che da molti anni risulta sovradimensionata e inefficiente rispetto agli standard degli altri Paesi europei. Il nostro obiettivo è valorizzare il patrimonio tecnologico e di innovazione delle nostre Associate per contribuire concretamente allo sviluppo sostenibile del Paese, mettendo a disposizione un patrimonio di credibilità, competenza e responsabilità che abbiamo costruito in oltre settanta anni di attività. Abbiamo avviato un percorso ambizioso e complesso per le nostre Aziende e per l’Associazione, che cambierà il volto del settore nei prossimi anni. Insomma, fondiamo oggi l’Unione di domani.

Negli ultimi anni abbiamo intrapreso un percorso per promuovere, accompagnare e sostenere l’evoluzione dei nostri Associati e per rappresentare nuove realtà attive nella produzione, ricerca e sviluppo di carburanti decarbonizzati: abbiamo l’ambizione di guidare questa fase di transizione e soprattutto il passaggio ad nuova mobilità, non solo ambientalmente sostenibile ma anche accessibile a tutti e abbiamo voluto esplicitare questa evoluzione con un nuovo nome che recepisse la trasformazione avviata e, al contempo, consolidasse i valori e le competenze dell’Associazione

DA UP A UNEM: LA STORIA DEI LOGHI DELL’ASSOCIAZIONE

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