Muoversi 4 2020

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EDUCATION

REMTECH EXPO DEGREE AWARD 2020 di Linda Piedimonte

Linda Piedimonte Vincitrice RemTech Award 2020

I premi e le borse di studio vengono consegnati ogni anno durante le giornate di RemTech Expo e per il 2020 il Premio promosso da unem è stato conferito alla dott.ssa Linda Piedimonte per la tesi di Laurea Magistrale "Feasibility study of chemical oxidation using Persulfate and Fenton reagents for the treatment of PAHs contaminated soil", Università di Roma Tor Vergata.

Negli ultimi anni la comunità scientifica e politica ha rivolto un interesse sempre maggiore verso il concetto di sviluppo sostenibile, il quale racchiude in sé l’idea di avanzamento e progresso della società, affiancato però al concetto di sostenibilità legato alla capacità limitata del nostro pianeta. Più in generale si ritiene sia sostenibile uno sviluppo che “risponde alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze” (Rapporto Brundtland, World Commission on Environment and Development, Our Common Future, 1987). In quest’ottica di cambiamento si colloca la figura dell’Ingegnere Ambientale, che sfrutta le conoscenze ingegneristiche per risolvere problematiche legate all’ambiente e al territorio e alla loro errata gestione, a supporto e integrazione delle figure professionali già esistenti. La formazione dell’Ingegnere Ambientale deve quindi essere trasversale ed ampia poiché i campi d’interesse in cui lavora sono molteplici così come numerose sono le figure professionali con cui si rapporta e interagisce. Le conoscenze di base sono incentrate principalmente sulle nozioni tecnico scientifiche comuni alla maggior parte degli ingegneri, con la possibilità di approfondire negli anni successivi una serie di competenze legate al settore civile e ambientale. Naturalmente le conoscenze acquisite durante il percorso universitario sono solo le basi per una formazione futura più completa e ricca, ottenibile mediante l’esperienza lavorativa. Questo carattere poliedrico e il connubio tra sviluppo e sostenibilità mi hanno spinto a scegliere questo percorso di studi, durante il quale mi sono interessata all’indirizzo sanitario-ambien-

tale e in particolare al tema delle bonifiche, argomento oggetto della mia tesi di laurea magistrale vincitrice del premio RemTech 2020 messo in palio da unem. Il mio studio ha riguardato il trattamento di un suolo proveniente da un sito reale, in cui sono stati ritrovati idrocarburi, mediante una delle tecnologie di bonifica emergenti quale l’ossidazione chimica in situ (ISCO). Il petrolio infatti ha ormai assunto il ruolo di fonte energetica primaria nel panorama mondiale; ciò ha comportato una serie di tematiche e sfide ambientali legate alla gestione di questa risorsa. Trattare un suolo reale con una tecnologia innovativa è stato molto stimolante perché mi ha permesso di affrontare a livello pratico argomenti e tematiche esaminati fino a quel momento solo in teoria durante le lezioni, consentendomi di arricchire la formazione di ingegnere mettendomi di fronte a sfide e problematiche che è possibile incontrare durante la professione. La buona formazione di base acquisita durante il percorso di studi mi ha permesso di gestire tali problematiche, avvantaggiata inoltre dalla fortuna di lavorare con una squadra organizzata ed efficiente: il team di professori e ricercatori di Ingegneria

Ambientale dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” che mi ha seguito e supportato durante tutto il percorso. Questo mi ha convinto a continuare una collaborazione con l’Università per approfondire ed ampliare le tematiche affrontate nella tesi e non solo, permettendomi di arricchire la mia formazione. Stando a contatto con gli ambienti di ricerca, ma sempre con uno sguardo rivolto anche al mondo del lavoro, mi sono resa conto del grande sforzo che ancora devono fare imprese, enti pubblici e privati per affrontare le grandi sfide del nostro tempo, ma ho anche percepito, nella mia pur breve esperienza, che qualcosa sta cambiando grazie all’interesse dei principali protagonisti del settore energetico e non, nell’ottica di una transizione verso una società più sostenibile. È in un ambiente ormai sempre più stimolante proiettato all’ innovazione e alla ricerca che penso si debba inserire la figura dell’Ingegnere Ambientale, affiancato naturalmente da molte altre figure professionali emergenti e non, ed è in un contesto del genere che immagino di sviluppare e portare avanti la mia professione, sentendomi parte di una società che ha la voglia di perseguire obiettivi comuni.

TRIMESTRALE DI UNIONE ENERGIE PER LA MOBILITÀ

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