" La Via " raccolta 2009

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LA VIA

Domenica 1 marzo -1° di Quaresima

2009

TRA NOE’ E GESU’ (Mc 1,13-15) L’appuntamento fisso si rinnova e la Quaresima ritorna, con il suo radicale appello alla conversione, alla sobrietà e alla carità. Ci si presenta davanti agli occhi l’immagine ormai familiare di Gesù nel deserto, tentato da Satana. La versione però è quella dell’evangelista Marco, che ne dà notizia in modo conciso, senza alcuna informazione relativa ai contenuti delle prove che Gesù dovette superare in quei quaranta giorni. Il senso di questa esperienza di Gesù è suggerito attraverso pochissime indicazioni, laconiche, ma molto dense di suggestione. Tra tutte, la più eloquente dal punto di vista simbolico mi sembra quella conclusiva dell’episodio:” Gesù stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano”. E’ una visione di grande armonia e di pace. C’è qualcosa di paradisiaco e di bucolico in questo rimanere di Gesù tranquillo anche tra animali feroci. E’ simile a quei momenti (pochi a dire il vero) nei quali capita anche a noi di sentirci sereni, pacificati, in profonda sintonia con la vita e con il creato. Anche la prima lettura fa pensare a questo scenario: al termine del diluvio Dio ristabilisce la sua alleanza con Noè e, attraverso di lui, con la creazione intera.Un respiro sereno sfiora gli esseri viventi, dagli animali alle piante. La differenza consiste, evidentemente, nel modo con cui si è giunti a questa armonia. La generazione del diluvio era cattiva e fu spazzata via da un intervento di Dio, duro ma efficace. Per ritrovare sintonia ci fu bisogno di fare piazza pulita. Con Gesù invece si è giunti all’armonia grazie alla capacità di vincere le tentazioni e quindi di resistere al desiderio di imporsi e di possedere a tutti i costi le cose. La situazione in cui Gesù viene a trovarsi ricorda il paradiso: mediante la sua lotta vittoriosa con Satana, Gesù trasforma il deserto in giardino. Ma c’è bisogno di passare attraverso una mortificazione dei desideri perché ciò avvenga. Per noi oggi forse questo è un linguaggio antico e indigesto ma la sua verità resta immutata. Tutti sappiamo che l’eccesso del cibo, delle bevande o la dipendenza dal desiderio degli occhi sono nutriti da una permanente agitazione dello spirito; in una parola, sono nutriti dal nervosismo. Ci accorgiamo spesso di essere nervosi ma non sappiamo il perché. Il nervosismo è in realtà l’indice di una assenza: ci viene a mancare qualcosa che riteniamo di dover avere e così ci sentiamo colpiti da un’ingiustizia. Allora ci tuffiamo sulle cose per riempire questa assenza che ci fa soffrire. Ma nel deserto, dove Gesù andò, non c’era niente da possedere o niente da vedere: e solo quando la bocca è vuota e gli occhi placati è possibile cogliere quello che c’è nel cuore. Questa situazione di pace e di armonia, senza nervosismo, non è un’illusione o una chimera. E’ il frutto di un tempo quaresimale in cui si ridimensionano bisogni, pretese e aspettative per porre la nostra fiducia in Dio al quale appartengono tutti i nostri giorni. Buona Quaresima

Parrocchia di Roveleto di Cadeo, Santuario della Beata Vergine del Carmelo


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