L'Arte del francobollo - novembre2013

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Gianni Zonin e la passione di illustrare il vino con i francobolli L’ingresso è a forma di botte. Visto il luogo, le storiche cantine Zonin di Gambellara, nel Vicentino, non poteva che essere così. Oltrepassata la porta rettangolare l’ampio spazio, anch’esso rettangolare, non conserva botti, bottiglie di vino e neppure reperti storici legati al “nettare degli dei”, ma francobolli. Ognuno dei quali parla di vite e di vino. È la collezione di Gianni Zonin, patron dell’omonima azienda vitivinicola, presidente della Banca popolare di Vicenza e tanto altro ancora. 14.896 francobolli (in rappresentanza di 201 paesi), assicura chi ha avuto la pazienza di contarli, uniti

straordinariamente precisi i prodotti della natura, uve comprese.” Un giorno lo zio Zonin decise di far dono dei francobolli vitivinicoli all’interessato e promettente nipote. “Fu quell’album–quaderno” e con esso “il legame che da molte generazioni unisce la nostra famiglia al vino e all’uva, a farmi nascere la voglia di collezionare francobolli emessi in Italia e nel mondo con soggetto enoico. Per molti anni questa raccolta, pur aumentando di dimensione, rimase tuttavia come dormiente, visto il poco tempo che i tanti impegni di lavoro, andati nel frattempo aumentando, mi permettevano di dedicarle.” E a chi chiede dove trovi il tempo per seguire i francobolli, risponde: ”Da solo, creda, non faccio niente. In banca, nella casa vinicola e con la collezione filatelica ho sempre degli amici, degli appassionati, che mi sono vicini. Nel caso dei francobolli persone che per tutta la vita hanno amato, e amano, la filatelia. Sono loro che mi aiutano a cercare e a trovare i francobolli che mi interessano. La fatica più grande è trovare queste persone. “Fu l’incontro con Ettore Neri nel 1972 a costituire il vero punto di svolta per la mia collezione. Neri, grande conoscitore della filatelia e anche lui collezionista di soggetti legati al vino, riuscì a coinvolgermi nel progetto di dare sistematicità alla mia raccolta con l’obiettivo di creare una Gianni Zonin importante e ricca collezione filatelica dal comun denominatore della vite e del mondiale sul tema della vite, del vino e vino, circa dodicimila dei quali racchiusi in dell’agricoltura.” una quarantina di vetrinette che occupano Da domenica 6 ottobre tutti possono l’intera parete di sinistra, mentre i restanti visitare la collezione dal lunedì al venerdì formano i 23 capitoli, opportunamente con orario 8,30–18. Su prenotazione descritti in italiano e in inglese, di un (0444-640160, chiedendo di Silvia libro vitivinicolo con immagini dentellate, Zantedeschi, responsabile dell’ospitalità) fatto di vetrinette della parete di destra. le porte del Museo di via Borgolecco Scontata la partenza con la viticoltura, e 9 si possono aprire anche oltre l’orario proseguimento, tra l’altro, con le botti, la segnato, e più ancora nei giorni di sabato scienza al servizio del vino, i grappoli, i vini e domenica. Un’interessante opportunità del nuovo mondo, l’archeologia, Bacco, che permette di godere di un bel paesaggio il brindisi e il calice della passione. Al di collinare, ammirare botti e bottiglie, si sopra di queste bacheche, una serie di gustare (ne vale la pena) del buon vino e, francobolli ingranditi e illuminati. appunto, riempirsi gli occhi di francobolli Tra i tanti esposti c’è anche il “numero in tema. uno” di Gianni Zonin, quello che il filatelista Comprese due emissioni che, tra le in erba si procurò giovanissimo. “Avevo tante, hanno particolarmente colpito il tredici anni,” ricorda, quando “uno zio filatelista Zonin. Quella dell’Arabia Saudita, materno, collezionista dei francobolli degli “una cosa straordinaria”, senza per questo antichi Stati mi trasmise” questa passione. trascurare il francobollo con il “volto Che all’epoca, azzardo, era comune a della regina Elisabetta unito all’uva di tutti. “No,” mi riprende, “come a tanti, Cipro”. Questo significa che Zonin ha delle non come a tutti.” Poi prosegue: “Lasciavo preferenze, ha stilato una classifica degli il collegio per passare i fine settimana in esemplari più importanti o, meglio, di quelli famiglia e con lui trascorrevo lunghe ore a ai quali è più affezionato? Niente affatto. rileggere la storia italiana attraverso le prime “Per me i francobolli sono come i figli: sono emissioni dei francobolli non dentellati del affezionato a tutti i francobolli della mia 1850 del Regno Lombardo-Veneto con i collezione,” taglia corto. valori espressi in soldi, o quelli dello Stato Commentando il suo dipinto Il filatelista, Pontificio con i valori in baiocchi, o del Gregorio Sciltian non mancava mai di Granducato di Toscana in crazie. sottolineare come il disordine che circonda “In un piccolo album lo zio conservava il protagonista è un fatto puramente alla rinfusa anche alcuni francobolli esteriore che sta anzi a significare l’ordine che riproducevano grappoli d’uva, che regna nell’animo del collezionista. attrezzi agricoli e di cantina, e quadri “Condivido pienamente questa lettura di autori famosi riportanti con dettagli del quadro,” dice Zonin, “perché è

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L’ARTE DEL FRANCOBOLLO

l’ordine che anima il nostro operare di collezionisti che ci consente poi di mostrare agli appassionati la collezione. Se non c’è ordine non è possibile gustare una collezione.” Ma chi è, chiedo, il filatelista? “Uno che è mosso innanzitutto da una precisa e motivata passione, perché se non c’è la passione non c’è nulla. Poi ci vuole la costanza, perché ogni tanto uno si innamora e poi si disamora. E, in terza posizione, occorre disporre anche di qualche mezzo per pagarsi la collezione. Al primo posto metterei senz’altro la passione.” E come definirebbe Gianni Zonin che collezionista lo è a 360 gradi in quanto raccoglie francobolli per sé; monete, in particolare le oselle, per la Banca popolare di Vicenza; dipinti per la stessa banca; e colleziona banche e vigneti in tutto il mondo? “Dovendomi definire direi semplicemente che sono un produttore di vino che ama molto la vigna e la terra. Questo, sia chiaro, non vale solo per me, ma per tutta la mia famiglia. Zonin è ormai diventato un punto di riferimento nel mondo del vino italiano, e non solo. Questo per noi costituisce un grande orgoglio e rappresenta al tempo stesso una grande soddisfazione.” E soddisfazione gli si leggeva in volto all’inaugurazione della collezione, circondato dalla moglie Silvana e dai figli Domenico, Francesco e Michele. Un’attrazione in più per quanti visitano le storiche cantine Zonin, ma anche un modo concreto per diffondere la filatelia. Anche se, ammette Zonin, la “collezione non l’ho fatta per far propaganda alla filatelia. È una ricchezza che ricorda il mondo del vino che voglio condividere con tanti amici e con tanti appassionati.” Ai quali un giorno proporre magari un francobollo con vini Zonin? “Ma c’è già,” dice con una punta di orgoglio. “E’ quello di San Marino che riproduce l’etichetta dell’Octagon, che produciamo a Barbousville, in Virginia.” Ma per un francobollo Zonin tricolore bisognerà forse aspettare il 2021, bicentenario dell’azienda di Gambellara. Nel frattempo potrebbe anche capitare che qualcuno dei 14 paesi che ancora nel loro carnet non hanno francobolli a tema vino, si decidesse a saltare il fosso. D’altra parte, sottolinea Zonin, “non c’è regione al mondo che in qualche momento della storia – e sempre nelle civiltà arcaiche – non abbia visto filari di viti crescere tra colline e pianure e non abbia dedicato tempo e lavoro alla cura della vigna e alla produzione del vino. L’ambiente del nostro pianeta è mutevole, ma la vite continua da millenni a esistere, così come il vino continua ad accompagnare la vita dell’uomo. E anche le preziose emissioni di francobolli esposti ora nella sezione filatelica del museo storico della Casa Vinicola Zonin lo dimostrano e lo testimoniano.” (db) N° 30 - NOVEMBRE 2013

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