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ACADEMIC LIFE MUTILARE LA CIVILTÀ

GLOBAL HEALTH, SINDEMIA E MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI LA SALUTE INCONTRA I DIRITTI UMANI

di Gian Stefano Spoto

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Leggere di un convegno a Roma sulle mutilazioni genitali femminili e pensare che in Italia sia un argomento marginale sarebbe un grave errore. E’ vero che Musa Awad , consigliere dell’Ordine dei Medici della capitale ha recentemente ammesso l’inesistenza quasi totale di dati attendibili sull’argomento a Roma e nel Lazio. Ma è altrettanto vero che il fenomeno è nascosto, ma esiste, e si ha ragione di pensare che i numeri possano essere allarmanti.

Il convegno organizzato da Laura Elena Pacifici Noja e Alessandro Boccanelli, patrocinato da UniCamillus e da Salute e Società, è stato, innanzitutto, un approfondimento e un impegno a trasformare questo problema sommerso in un oggetto di frequenti confronti scientifici e sociali.

Antiche tradizioni tribali sopravvivono anche in quell’Occidente in cui sono viste come orribili e inaccettabili. Pratiche legate alla tradizione e non, come qualcuno afferma, alla religione, sono esercitate senza sosta in una trentina di Paesi, primi fra tutti quelli del Corno d’Africa, Etiopia e Somalia in testa, dove riguardano quasi il novanta per cento delle ragazze.

Recentemente, presentando il libro “Il pensare africano come vitalogia” il prof. Nkafu Nkemnkia ha polemizzato contro l’appiattimento delle università del suo continente sulla cultura occidentale, che polemicamente ha definito come qualcosa di lontano dal pensiero della sua terra, e ha auspicato che lo studio dei filosofi africani prenda il posto di quello di pensatori greci e latini. La sua teoria, sebbene estrema, ha una validità di fondo, ma riguarda solo storia, filosofia e tradizioni. E’ ovvio che la distinzione fra cultura e riti tribali debba essere sottintesa, e la salute delle donne difesa a tutti i costi: le leggi di molti Paesi africani sono piene di proibizioni, spesso ignorate per privilegiare le usanze.

La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, 1948, non è un documento che costruisce una civiltà senza applicarne i principi. La sua applicazione, però, trova infiniti ostacoli, a iniziare dalle scappatoie, con cui molti cercano di violarne la natura di garanzia assoluta, imponendo l’ostacolo della non ingerenza. Scontro dunque fra società laica e “concessione divina” dei diritti, anche se sul termine “divino” vanno fatte infinite distinzioni. Come diversi sono gli atteggiamenti dei governi nei vari Paesi. L’Organizzazione mondiale della sanità ha condannato con fermezza le mutilazioni genitali femminili, indicandole come violazione dei diritti umani e del diritto alla salute, e definendole discriminazione e tortura. Una legge britannica ha imposto ai professionisti socio-sanitari di denunciare queste pratiche illegali. In Italia. per chi pratica l’infibulazione, la legge prevede reclusione fino a dodici anni, un

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