UndergroundZine Marzo 15

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RECENSIONI

SKOLL

“Grisera” GENERE: Black/Pagan black ETICHETTA: I ed. Ewiges Eis Records/

II ed. Fallen Angels Productions VOTO: 70/100 RECENSORE: Alessandro Schümperlin

Gli Skoll ritornano a farsi sentire dopo quasi cinque anni dall’album precedente. Dietro a Skoll c’è M. The Bard (già nei The True Endless ed Opera IX e molti altri progetti death e black). Facciamo un minimo di storia, e permettetemi posso anche aggiungere alcune parti senza controllare la bio dato che li seguo dalla loro fondazione. Nati nel 94 e.v., come proposta black metal con influenze scandinave e pagane, direi che possiamo tranquillamente definire gli Skoll come prima band black pagan della Penisola. Nel 1996 esce il primo vagito della band “…In the mist I saw…” in cassetta come autoproduzione, l’anno successivo la band entra in una compilation della Velvet Music int. Nella quale troviamo band quali “Nono serviam”, “Agathodaimon”, “Horna”, “The eye”, “Nagelfar”e molti altri della scena europea black . Dal 1998 al 2008 la band riesce a sfornare con cadenza quasi annua diverso materiale, vuoi materialei inedito, vuoi split cd e vuoi tributi e quant’altro. Il problema della band purtroppo è che ha subito diversi cambi di lineup tanto che nel 2000 M. rimase l’unico membro della band, cambio attitudine abbandonando i live e facendo diventare Skoll un progetto da studio. Rimandi a Bathory e alle sonorità di band quali i primi Enslaved e Ulver sono palesi, resta il fatto che la band non fa copia incolla, ma da una proporia versione di quello che sono i propri componimenti. A livello tecnico devo dire che la batteria risulta troppo ovattata a mio avviso, purtroppo in più punti le “opportunità” date alla batteria vengono penalizzate dalle scelte dei volumi e di alcune valutazioni in postproduzione. Pur avendo diversi progetti M. riesce a mio avviso a dare una propria anima ed un proprio “camminio” alle scelte sonore fatte, senza, per fortuna, far sembrare tutto un progetto unico diviso e splittato con altri nomi. Personalmente le scelte di inserire archi e violini (per mano di Lunaris e di Laura Brancorsini). L’album si muove bene e tracce come “Grisera”, “Hrothaharijaz” e “Wolves in the mist” sono canzoni che danno il senso di quello che sta dietro il moniker Skoll. Considerate che con la seconda edizione c’è un brano in più “The bard” e disponibile in cd. Come sempre vi consiglio di prendere il cd e farvelo vostro e decidere quali sono le tracce che preferite. Concludendo questa recensione album di discreta fattura e buona attitudine. Consigliato a chi ha piacere nel metal estremo a 360°.

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