Relazione sullo stato del servizio sanitario provinciale. Anno 2009

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prevedere l’attuazione di programmi di assistenza socio-sanitaria e di mediazione culturale per le donne immigrate, favorendone l’integrazione; – la individuazione di modalità efficaci per ottenere una maggiore adesione ai “corsi pre-parto” quali sedi privilegiate per il miglioramento del livello di informazione delle donne – con riferimento a stili di vita in gravidanza e scelte assistenziali per il travaglio/parto – e per il loro consapevole coinvolgimento nelle decisioni assistenziali; – la individuazione, all’interno della rete ospedaliera trentina, di almeno una Unità operativa di ostetricia-ginecologia nella quale è garantita, su richiesta della partoriente, l’effettuazione della analgesia peridurale; – la promozione, all’interno della rete dei punti nascita trentini, della attività di “raccolta del sangue cordonale”; – la definizione di criteri e modalità per individuare le donne che necessitano di assistenza dopo la dimissione/parto e per assicurarne la presa in carico, da parte dei Servizi sanitari e/o sociali, in ragione della natura delle specifiche esigenze. L’obiettivo 7, di categoria A (Valore massimo atteso = 6,00) – verificato attraverso la disponibilità di documenti di riferimento e di riscontri operativi sulla realizzazione delle attività richieste – è risultato CONSEGUITO. In particolare: ►► la richiesta revisione critica complessiva del “Percorso nascita” trentino risulta effettuata rispetto a tutti gli aspetti indicati nel mandato provinciale e condotta – individuando moduli di lavoro e gruppi di riferimento – attraverso il coinvolgimento delle strutture e dei professionisti interessati ai temi specifici e alla condivisione generale di sistema; ►► in merito all’adozione di “procedure condivise e standardizzate” per l’individuazione, la gestione e il monitoraggio della gravidanza fisiologica e della gravidanza patologica risultano prodotte specifiche linee guida (basate sul consenso in merito a procedure, indagini e analisi) per un buon livello di qualità nell’assistenza ostetrica alla gravidanza fisiologica (a basso rischio) e identificati i criteri per individuare le donne che (per condizioni sociosanitarie e/o di rischio potenziale) necessitano di cure specifiche presso un livello di assistenza superiore (gravidanza patologica); è stata realizzata l’analisi/verifica dei criteri per l’accesso alle strutture ostetriche pubbliche del SSP attraverso la valutazione della situazione organizzativa in essere a livello di singolo Distretto sanitario (consultori, ambulatori e poliambulatori per l’attività destinata alla gravidanza) per registrare/segnalare (attraverso una specifica scheda finalizzata a calcolare indicatori di disponibilità quantitativa) disomogeneità e differenze nei percorsi di assistenza offerti alle donne in gravidanza: l’analisi evidenzia che in tutti i Distretti sanitari c’è un dotazione soddisfacente di strutture (anche se si dovrebbe tendere a bilanciarne la tipologia privilegianto il consultorio all’ambulatorio osteinfosalute 08 359


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