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trentinoattualità

di Patrizia Niccolini

giardino dei talenti Creatività e risorse al servizio dello sviluppo culturale nell’Hortus sbocciato in centro storico a trento. ce ne parla Eva Lavinia Maffei, una delle socie fondatrici

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no spazio in cui condividere idee e poi realizzarle, mettendo in comune risorse e conoscenze affinché l’arte intesa come espressione interiore di talenti e capacità trovi adeguata valorizzazione. È questo il tratto distintivo e il filo conduttore che caratterizza le attività di Hortus Artieri, associazione di promozione sociale fondata nel 2012 che ha sede in vicolo dei Birri (piazza Duomo), nel cuore del centro storico, una posizione strategica che permette di intercettare e cogliere le micro-tendenze e le esigenze della città per poi tradurle in progetti concreti. Ne abbiamo parlato con Eva Lavinia Maffei, una delle socie fondatrici - insieme alla pittrice Alda Failoni, a Chiara Videsott e Alessandro Failoni -, tracciando un primo bilancio ad un anno di distanza dall’inizio di questa avventura. “Mi sono sempre occupata di organizzare eventi con particolare attenzione ai risvolti pedagogici e alla funzione culturale delle attività proposte e questo è lo stesso spirito con il quale è nata l’associazione. La motivazione principale alla base delle nostre iniziative è quella di essere un tramite che facilita l’incontro tra percorsi e talenti diversi e favorisce il coordinamento di momenti di divulgazione e di sviluppo culturale. Ecco perché mi considero una 52

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sviluppatrice di idee che contribuisce alla promozione e alla realizzazione di idee altrui”. Ciò che distingue Hortus Artieri dai tanti spazi dedicati alla cultura presenti in Trentino è proprio il ruolo assunto dai fondatori il cui desiderio è quello di invogliare i cittadini a portare le proprie idee in un luogo in cui l’evento culturale viene organizzato e accompagnato fino alla sua realizzazione. L’associazione, infatti, fornisce l’indispensabile supporto che permette di unire enti e persone in un unico progetto e quindi di convogliare risorse e competenze altrimenti difficilmente reperibili, mettendole a disposizione dei suoi associati. Dopo i lavori di ristrutturazione della sede, ex magazzino di Faitex, storica e pregiata sartoria di piazza Duomo poi rimpiazzata dalla gelateria Gromm, l’associazione si è presentata alla città con un

nome significativo. “Hortus richiama l’idea del giardino medioevale e rinascimentale, dove i monaci coltivavano le erbe officinali e le famiglie più abbienti organizzavano attività culturali e pedagogiche - ci ha spiegato Maffei -, mentre artieri, termine anch’esso di origine medioevale, indica una figura tra l’artigiano e l’artista”. Artiere è colui che sa svolgere un mestiere ad arte, non necessariamente un artista, e coltiva la spinta interiore a riconoscere e utilizzare i propri talenti; così l’associazione è quel giardino che, offrendo uno spazio per condividerli, rivaluta la persona e il suo vissuto, al di là del ruolo e della posizione che occupa nella società. Dai corsi di calligrafia giapponese alle visite guidate alla scoperta di luoghi poco conosciuti del Trentino, da cene in cui il piacere di gustare sapori di cucine diverse si mescola a

quello dell’ascolto di concerti musicali a mostre fotografiche, fino alla colonia estiva proposta con una formula innovativa rispetto all’offerta tradizionale (dal 17 giugno al 6 settembre, dalle 8 alle 19): c’è solo l’imbarazzo della scelta, come testimonia l’elenco di attività consultabili sul sito www.hortusartieri.it. “In questo primo anno abbiamo notato che il 50% delle attività realizzate sono frutto delle idee di chi ci ha contattato. Infatti, l’invito rivolto a soci e amici che frequentano l’Hortus è di non limitarsi a essere semplici fruitori di un servizio, ma diventare protagonisti e parte attiva dell’associazione”. Un obiettivo forse ambizioso ma che ha già avuto riscontri positivi, sia dal punto di vista delle iniziative proposte dai singoli, come per esempio il corso di tessitura che ha avuto molto successo, sia per quanto riguarda le collaborazioni attivate con altre manifestazioni tra le quali quella con il Trento Film Festival della Montagna. Nell’attesa di scoprire i prossimi appuntamenti, siamo certi che Hortus Artieri continuerà a offrire uno spazio che dà impulso alla riscoperta di creatività e talenti e contribuisce a valorizzarne l’espressione, promuovendo così occasioni di incontro e condivisione simili a linfa che nutre il tessuto culturale cittadino. ■


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