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Obiettivo Occitania

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Tutti in carrozza

Tutti in carrozza

Il fascino dell’Occitania

Vivace e tranquilla allo stesso tempo, Tolosa è tutta da scoprire. La quarta città più grande della Francia mira a far parte del Patrimonio dell’umanità. La sua sorella minore Albi lo è già.

REPORTAGE PETER GRANWEHR

Nella lista del patrimonio mondiale UNESCO dovrebbe entrare il nucleo storico di Tolosa. A buona ragione: un bel viavai di gente nelle stradine mai lineari, «per indebolire il vento non di rado sferzante», come spiega Marine

Esch dell’Ufficio del turismo cittadino. È solo negli anni Settanta dell’800 che gli urbanisti fecero costruire due viali rettilinei attraverso il nucleo storico: la rue d’Alsace-Lorraine e la rue de Metz, che conduce al Ponte Vecchio sulla Garonna.

Grazie a queste due strade prestigiose ci si può orientare facilmente. Lungo i due viali si trovano le boutique e le firme più famose, mentre le stradine sono costellate di negozietti locali, ristorantini e caffè. Si nota subito anche il grande numero di giovani: un quarto della popolazione è infatti costituita da studenti universitari.

Dal rosa al blu Tolosa è denominata «Ville rose», la città rosa, per via del colore dei suoi palazzi. A guardare i numerosi edifici in mattone di terracotta, si potrebbe pensare di essere nella Germania del nord, ma l’aria è più calda e la luce più intensa. Illuminate dai raggi, nel corso della giornata le facciate si tingono di varie sfumature dall’arancione al rosso profondo. Naturalmente non ovunque, perché a partire dall’epoca barocca il mattone venne considerato un materiale troppo umile per i nobili: le facciate vennero fatte pitturare di colori chiari e in parte ricoprire con pietra naturale o una combinazione tra mattone e pietra come nel Capitole, sede del municipio e del teatro dell’opera. Si tratta dell’edificio più rappresentativo della città, di cui si possono visitare tre saloni maestosi – eccetto se si sta svolgendo un matrimonio. L’omonima piazza sul lato occidentale, delimitata da un lungo edificio con le arcate, dà l’impressione di trovarsi in Spagna.

Il tocco mediterraneo è innegabile, non per nulla siamo in Occitania, come lo si riconosce dai nomi delle strade in francese e occitano. Un tempo qui si trovava il «Triangolo d’Oro»: tra Tolosa, Albi e Carcassonne veniva piantato in grande stile il pastel (in italiano gualdo), una pianta della famiglia della colza con cui si fabbricava il colore blu. Per un periodo lunghissimo è stato l’unico modo

La Cattedrale di Albi e il Ponte Vecchio; il quartiere episcopale è Patrimonio mondiale UNESCO dal 2010.

per riuscire a produrre questo colore molto richiesto nel Rinascimento. L’attività portò enorme ricchezza in città, tutt’oggi testimoniata da alcuni palazzi rinascimentali, come quelli delle famiglie Assézat e Bernuy. E alcune boutique di pastel che hanno fatto rivivere la vecchia tecnica di tintura.

Albi e Cordes Se vi trovate già a Tolosa, non dovete mancare di percorrere altri 70 chilometri per raggiungere Albi e la vicina Cordes-sur-Ciel. Anche Albi divenne ricca grazie al pastel, ma la sua notorietà è dovuta alla crociata indetta contro la setta eretica dei catari, diffusasi nel 13° secolo soprattutto nella diocesi di Albi. Gli albigesi furono estirpati con le armi e l’inquisizione e la città venne in gran parte distrutta. Al suo centro fu costruita la Cattedrale di Santa Cecilia: da fuori sembra una fortezza, mentre al suo interno è adornata in stile gotico straordinariamente ricco su una superficie di 99 metri di lunghezza per 30 di larghezza. Accanto a questo colosso il Palazzo episcopale sul fiume Tarn sembra di dimensioni modeste. Oggi ospita

Occitania

Tolosa Albi

Garonna Tarn

Marsiglia

SPAGNA

il Museo Toulouse-Lautrec. Nel quartiere di Saint Salvi (patrimonio UNESCO) si trova anche l’omonima chiesa collegiata. A soli 23 km di distanza vi è Cordes, un borgo protetto da quattro ordini di mura costruite ai tempi della crociata contro gli albigesi. Passeggiando lungo le due strade principali si attraversano quattro torri, si passa accanto a un palazzo gotico che testimonia la ricchezza del Basso Medioevo, al mercato coperto e alla Chiesa San Michele. Nell’imponente cittadina vivono attualmente un migliaio di persone. Ai tempi d’oro ne vivevano 5500. •

Il viaggio in Occitania è stato realizzato con il sostegno di Atout France.

TOLOSA

Mangiare e bere: N5 Wine Bar, 5, rue de la Bourse (vale la pena andarci, non solo per gli enofili)

Visitare: mercati sulla Place Victor Hugo e sulla Place des Carmes; Museo degli Agostiniani (10–18, martedì escluso); Basilica Saint Sernin; Jardin Royal e Jardin des Plantes

Attività: gita in battello sulla Garonna e il Canale di Brienne, imbarco al Port de la Dorade

toulouse-tourisme.com

ALBI E CORDES

Soggiornare: Hôtel Mercure Albi Bastides, 41 bis, rue Porta

Visitare: quartiere episcopale con il Museo Toulouse-Lautrec e i giardini del Palazzo di La Berbie; nucleo storico con le costruzioni tipiche in mattone

Attività: passeggiare lungo la riva del Tarn, sul Ponte Vecchio e sul Ponte 22 Agosto 1944

tourisme-occitanie.com

Stupefacenti Da non perdere il Capitole con la Salle des Illustres.

Città rosa Tolosa è famosa per il colore dei suoi edifici.

Canal de Brienne

Una delle vie navigabili della Francia più bella.

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