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Scooter elettrici

Muoversi liberi senza rimorsi

Gli scooter rappresentano un mezzo di trasporto ideale nelle città ed agglomerazioni, piccole e grandi, dove girano sempre più numerosi. Il TCS, attento agli sviluppi della mobilità elettrica, ha esaminato cinque modelli equivalenti ai 125 cc.

Silenziosa Anche la Vespa è disponibile in versione elettrica.

TESTO DINO NODARI | TEST RETO BLÄTTLER

La madre di tutti gli scooter compirà 75 anni nel 2021. Nata in Italia nell’immediato dopoguerra come mezzo per tutte le tasche, la Vespa ha conquistato il mondo intero, conservando fino ad oggi la sua verve e la sua leggerezza. Più che veicolo è simbolo di gioia di vivere e libertà, conveniente eppure stiloso già all’epoca. Se il vecchio motore a due tempi emetteva uno scoppiettio fastidioso, l’ultimogenita in chiave green intende regalare le stesse emozioni, ma senza inquinare né disturbare i residenti. Oltre a questa riedizione del classico della Piaggio, il TCS, in collaborazione con l’ADAC, ha testato altri quattro scooter elettrici verificando i seguenti criteri: uso quotidiano, ergonomia e propulsione nonché comportamento su strada.

Dato che in genere le distanze percorse in scooter sono piuttosto corte, questi veicoli sono predestinati all’elettrificazione. Nei centri urbani, vieppiù affollati e bloccati da grosse auto e furgoncini, contribuiscono a decongestionare strade e parcheggi e riducono il rumore. Nel traffico stop-and-go tipico delle città gli scooter elettrici possono poi sfruttare pienamente la frenata rigenerativa, se presente. I modelli più recenti sono dotati di batteria smontabile e ricaricabile semplicemente alla presa di corrente. Non stupisce quindi che queste due ruote ecologiche stiano vivendo un autentico boom.

Un esordiente che convince Il nuovo arrivato Silence S01 è il vincitore a sorpresa del nostro test. A sorpresa perché sfida concorrenti affermati che batte conciliando elegantemente i requisiti divergenti posti alle batterie, ovvero garantire da un lato una grande autonomia e dall’altra essere facili da trasportare. Lo fa con un’inedita peculiarità: ha il pacco batteria, relativamente pesante, estraibile e dotato di un carrello con le ruote da portare a casa come un trolley per procedere alla ricarica, in tutta comodità. L’S01 ha il vano sottosella più capiente, potendo accogliere senza problemi due caschi. Convince anche per le caratteristiche tecniche. Fa registrare lo spazio di arresto più breve, buona accelerazione ed autonomia di 90 chilometri, fra le più estese. A parte la manovrabilità non eccezionale e gli specchietti retrovisori che offrono una visibilità mediocre, non presenta carenze degne di nota. Si merita il primo posto nella classifica finale.

In seconda posizione segue la Piaggio Vespa Elettrica 70. Raggiunge una velo

Test 2020 scooter elettrici fino a 11 kW

Marca/modello

Prezzo base (fr.)

Uso quotidiano Ergonomia Motore Comportamento Voto globale Valutazione TCS  ponderazione 1,0 1,0 1,0 1,0

inclusa seconda batteria Silence S01 Piaggio Vespa Elettrica 70 8300.–7195.–

66% 68% 70% 64% 66% 64% 66% 44% 66% 60% NIU NQi GT

5490.–

60% 50% 62% 54% 56%

eccellente molto consigliato consigliato consigliato con riserva non consigliato Vengo V100 Trinity Uranus R*

3999.–6052.–

50% 36% 46% 60% 48%

80–100% 60–79% 40–59% 20–39% 0–19% 46% 40% 44% 48% 44%

cità massima misurata di appena 67 km/h, ha un’accelerazione molto pigra ed autonomia nella norma. Altro inconveniente, la batteria non rimovibile, che l’italiana compensa tuttavia con agilità e brio, oltre che con una bella dose di comfort di marcia.

Al terzo posto troviamo l’e-scooter più venduto in Germania, NIU

NQi GT. Ha un design che piace, buona autonomia, telaio equilibrato e prezzo interessante. Perfettamente connesso, è l’unico nel campione che offre cruise control di serie. Nonostante questi atout, perde punti preziosi a causa della posizione sconfortevole che impone al pilota, del lungo tempo di ricarica della batteria nonché per il piccolo vano portaoggetti.

Lo scooter Vengo V100 della Landi, il modello più economico del quintetto testato, si piazza quarto. Il basso costo si paga con una lavorazione di poco pregio e capacità della batteria ridotta – al punto che nelle prove di autonomia rimane a secco per primo. Viceversa dispone del maggiore carico utile grazie all’ampio scompartimento portabagaglio sotto la pedana. Per quanto pratico, viene retrocesso per la sella scomoda e gli abbaglianti deboli.

Quinto e fanalino di coda, con un forte distacco sugli altri, ecco il Trinity Uranus R. Look chiaramente ispirato alla Vespa, si sottopone al test con la seconda batteria in opzione che aumenta notevolmente non solo l’autonomia, ma anche il prezzo. Deve accontentarsi dell’ultimo posto per l’illuminazione insufficiente, il display mal leggibile e il tempo di ricarica più lungo fra tutti gli scooter esaminati.

La qualità costa Il duo capolista, composto dai modelli di gran lunga più cari del test, si distingue per il livello qualitativo superiore. L’S01 di Silence si assicura il primo posto con il miglior pacchetto complessivo e le numerose innovazioni intelligenti.

Un aspetto deludente rilevato, comune a tutti i prodotti provati: sono equipaggiati solo del sistema frenante CBS obbligatorio (combinato) e nessuno monta il sistema antibloccaggio (ABS). •

Attenzione davanti ai passaggi pedonali

Purtroppo sulle zebre si verificano frequenti incidenti, e i primi a soffrirne sono i pedoni, i più vulnerabili nella circolazione. Gli utenti motorizzati sono quindi chiamati ad essere particolarmente prudenti.

TESTO URS-PETER INDERBITZIN

Le norme della circolazione sono chiare: i pedoni hanno la precedenza non soltanto colazione ad una pena pecuniaria sospesa condizionalmente di 100 aliquote giornaliere di 280 franchi transitando sui passaggi pedonali, (28 000 franchi) e multa di 5000 ma anche se aspettano e mostrano franchi, sanzione contro la quale visibilmente la loro intenzione di era insorta davanti al Tribunale attraversare. Avvicinandosi alle federale. strisce gialle il conducente ha l’obbligo di rallentare per tempo e ove Pericolo di lesioni gravi necessario, arrestarsi per lasciar La Corte suprema ha respinto il passare i pedoni. Dal canto loro ricorso, statuendo che la mancata questi non devono pretendere con precedenza al pedone sull’attraforza il diritto di precedenza se il versamento da parte del conduveicolo è così vicino da non potersi cente disattento costituisce in lipiù fermare. Non devono mai atnea generale «infrazione grave traversare d’improvviso costrindelle norme della circolazione, gendo il conducente a frenare o sia oggettivamente che soggettivasterzare bruscamente. Da notare, mente». Chi nell’abitato guida nella fattispecie, che lo spazio di senza la dovuta prudenza in prosfrenata di un veicolo che viaggia simità delle strisce mette a repena 50 km/h è di ben 35 metri. taglio la sicurezza dei pedoni,

Omessa precedenza immediato di riportare ferite gravi

La legge è inclemente con gli autose non addirittura gravissime in mobilisti che negano la prececaso di collisione, anche circodenza ai pedoni. Rischiano sanlando a velocità relativamente zioni pesanti, come confermato da ridotte. I giudici di Mon Repos una sentenza recente del Tribuhanno peraltro rinviato la causa nale federale (6B_502/2019 del all’istanza inferiore affinché ricon27.2.2020). Il caso in questione è sideri la punizione, giudicandola da manuale: la magistratura argo«nella sua interezza non più comviese aveva accusato un’automobimisurata alla colpa del reo». Ricorlista di aver ignorato un poliziotto diamo che violazioni gravi del che aveva già iniziato ad attravercodice della strada vengono di sare sulla corsia opposta. Se questi norma sanzionate con il ritiro avesse continuato a camminare, della licenza di condurre. • l’impatto con la vettura sarebbe stato inevitabile. Il tribunale d’appello del cantone dava per certo che, guidando con attenzione, la donna lo avrebbe visto. E ciò tanto più che il traffico che sopraggiungeva nella direzione contraria si era fermato per permettere all’agente di polizia di attraversare la strada. esponendoli al rischio diretto ed URS-PETER

L’automobilista era stata INDERBITZIN INDERBITZIN condannata per violazione consulente grave delle norme della cirgiuridico

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