SEZIONE TICINO
Una cavalcata lunga 95 000 chilometri: l’appassionante storia di Davide Biga
In questa edizione vogliamo raccontarvi la grande avventura di Davide Biga, che nel 2011, all’età di 36 anni, ha deciso di coronare il sogno di una vita: prendere la sua moto e fare il giro del mondo. I numeri sono da capogiro: 95’000 chililometri percorsi in un anno in 4 continenti e 31 nazioni. Un viaggio durante il quale Davide ha conosciuto persone straordinarie provenienti dai luoghi più remoti. Come in ogni storia che si rispetti, per il motociclista di origini piemontesi, non è sempre stato
tutto rose e fiori. Lungo il suo tortuoso percorso ha infatti affrontato numerose insidie, come una rovinosa caduta che gli ha causato la rottura di uno scafoide e che lo ha portato, in un primo momento, a pensare di gettare la spugna. Questa esperienza gli ha cambiato la vita; oggi Davide Biga vive in Cile, dove ha aperto un’agenzia che organizza viaggi in moto in tutto il Sudamerica. Lo abbiamo intervistato per farvi scoprire le emozioni che ha vissuto da Capo Nord fino all’Ushuaia.
Nel 2011 ha realizzato il suo sogno, quello di fare il giro del mondo in sella a una moto. Quando ha deciso di intraprendere questa avventura così ambiziosa? Ho sempre nutrito interesse per storie di viaggi e di esperienze nel mondo, negli anni ho letto molti libri in merito e la mia ambizione è continuata a crescere di giorno in giorno. Ero sicuro che un giorno lo avrei fatto, l’unico cruccio era che sarebbe stato molto difficile realizzare questo sogno. Ciò che mi ha fatto scattare la scintilla è stato quando alcuni miei amici si sono avventurati in moto nel deserto, al loro rientro ho visto le foto e mi sono detto: «Devo partire anche io!». Da lì a un anno ho pianificato l’itinerario, ho cercato sponsor che mi supportassero in questa avventura e il 15 maggio
2011 sono ufficialmente partito. Mi sono dato un termine: un anno di tempo per realizzare l’impresa.
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settembre 2020
Qual è stato il suo itinerario e come si è organizzato per trascorrere le notti anche in relazione al clima non sempre mite? Sapevo che per realizzare il giro del mondo in un anno sarebbe stato necessario studiare un percorso che mi portasse da Est a Ovest e che seguisse la stagionalità estiva per evitare di trovarmi in Paesi come la Siberia, l’Alaska o la Patagonia in condizioni meteo proibitive per potervi transitare in moto. Nonostante la pianificazione dell’itinerario, ricordo il freddo in tenda alla mia seconda notte in Norvegia, come anche la pioggia e la neve che mi hanno obbligato a soggior-
nare la successiva notte in un hotel per mettere ad asciugare tutti i miei bagagli. Dopo quell’esperienza ho stabilito che avrei trascorso, di tanto in tanto, qualche notte in motel o in un ostello al fine di asciugare e lavare i vestiti. Si dice che chi viaggia da solo impara a conoscere se stesso. Che emozioni ha provato durante questo lungo viaggio lontano dai suoi cari? Ha mai avuto timore o paura in alcuni luoghi o situazioni? Questa esperienza mi ha sicuramente cambiato in positivo. Viaggiare ti arricchisce e ti porta anche a vivere situazioni non pianificate e al di fuori della tua zona di comfort, per questo motivo è necessario essere forti e lucidi di testa perché l’unica persona sulla quale