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Pure Performance
w w w. b r e i t l i n g . c o m
Absolute Precision
Navitimer World Der Kult-Chronograph von Breitling in GMT-Version mit zweiter Zeitzonenanzeige. Offiziell COSC-zertifizierter Chronometer.
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Editoriale
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Liebe Leserin und lieber Leser
Cara lettrice, caro lettore,
Wohl wie ein Fisch im Wasser... So möchten doch auch wir uns fühlen. Nur, woher wissen wir eigentlich, wie wohl sich dieser fühlt? Effektiv kann ich es mir gar nicht so richtig vorstellen. Aber gefangen werden und dann noch verspiesen... Na ja, das gehört wohl zum Leben, zumindest zu dem eines Fisches. Je nach dem: Glück für uns, Pech für ihn! Geht er nicht an die Angel, ist es umgekehrt. Seit 10 Jahren nun nehmen ich und mein Team Sie mit auf Reisen durchs Tessin. Sie halten die neuste Ausgabe des emoTIon TOP TICINO in den Händen. Es ist Ihr Exemplar. Und wieder erfahren Sie auf diesen Seiten Wissenswertes über die Italienische Schweiz: aus den “ersten Tagen” eines Senkrechtstarters, dem berühmten Innenarchitekten Carlo Rampazzi, über die Walser und den unvergessenen Fotografen Roberto Donetta, das weltweit berühmte JazzAscona mit seinen Highlights. Besinnlicheres bieten die philosophischen Gedanken über Kunst und Künstler von Hans Saner, des wohl bekanntesten Schweizer Philosophen. Dazu stellen wir Ihnen die einzigartigen Werke von Tessiner Künstlerinnen vor, spannende Bücher aus dem Tessin und die Kochgeheimnisse von vier Meisterköchen. Aus nächster Nähe berichten wir über Cardada, den Hausberg von Locarno, und von ferneren Traditionen erzählt Ihnen der Beitrag über die Kunst der Bonsai. Mit Oldies but Goodies geht’s dem Ende zu, und dort finden sich wie immer Informationen zu den Veranstaltungen im Tessin und in den CH-Museen. Spass muss sein: darum dürfen Sie zum guten Schluss beim unserem Sudoku rätseln und gewinnen. Aber als Gewinn gilt mir sowieso jeder Tag. Darf es ein bisschen mehr sein? Klar – immer - auch für Sie: in den Ferien bei uns!
È con rinnovato piacere che vi saluto su questa pagina. Oh! faceva la bocca sulla copertina dell’ultima edizione, mentre su questa troviamo l’orecchio pronto a lasciarsi sedurre dai suoni dei più noti solisti e band della scena jazzistica internazionale; ad ascoltare storie di tempi passati o sentire cosa c’è di nuovo in Ticino… Ma con le straordinarie fotografie di Roberto Donetta, le delicate fragranze di un giardino un po’ speciale, la morbidezza di stoffe tessute con raggi di luna o il sottile craquelé delle ceramiche raku e con le prelibatezze proposte da grandi chef, la vista, l’olfatto, il tatto e il gusto vengono altrettanto viziati in questo numero. Sì, un viaggio sensoriale alla scoperta o riscoperta del meglio che il Ticino ha da offrire. Stimolo anche per la mente grazie alle riflessioni del filosofo e la scelta di libri che vi proponiamo per approfondire temi sviluppati nelle nostre rubriche. E tanti soggetti ancora, per incuriosirvi, dilettarvi e divertirvi. Non esitate poi a riempire la griglia del sudoku: con un po’ di fortuna vincerete uno dei due weekend da sogno per due persone al Hotel Esplanade di Minusio! Vi auguro una buona lettura e tanto piacere mentre sfogliate le prossime pagine. Con un cordialissimo saluto!
Catherine Wolfsperger
Herzlich Ihre
Renata Dupont
Copertina / Titelbild: Luca Pennella lucapennella@yahoo.it
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H A N D M A D E I N I TA LY S I N C E 1 9 2 4
DAMIANISSIMA
Via Nassa, 1 - LUGANO
Sommario Inhalt
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Editoriale / Editorial
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All that Jazz JazzAscona
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I Walser Die Walser
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Professione pescatore Berufsfischer
26 30
Principe Carlo Prinz Carlo
34 36
Chiar di luna filato Antonietta Airoldi Gewebtes Mondlicht Antonietta Airoldi
40 42
Roberto Donetta - Pioniere della Fotografia Roberto Donetta - Pionier der Fotografie
45
Lacrima by Bucherer
46 47
Nero su/auf Weiss Philocolonna
48 50
Giardino incantato Zaubergarten
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À la carte (IT/D)
64
Ristoranti/Restaurants GaultMillau
66 68
Un maestro di Raku Renato Domiczek Ein Raku-Meister Renato Domiczek
72 74
Un’artista consapevole Marisa Casellini Eine bewusst lebende Künstlerin Marisa Casellini
76 78
La Terracotta del Ticino Terracotta im Tessin
82 84
Cardada La montagna dei Locarnesi Cardada Der Hausberg von Locarno
86 88
Club Ticino Autostoriche Oldtimer Club Ticino
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New (IT/D)
93
Impressum
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Agenda Eventi/Veranstaltungen
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Agenda musei/Museumskalender
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Concorso Sudoku/Wettbewerb
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Abbonamenti/Abonnement
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Ritmo
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ALL THAT JAZZ! JAZZASCONA, UN FESTIVAL UNICO AL MONDO
di Michele De Bernardi foto: Klaus Sommer
Una parata nel pomeriggio con la Hurricane Brass Band
È vero che da alcuni anni JazzAscona è divenuto un evento di rilievo internazionale, un must per gli intenditori, che attira sempre un foltissimo pubblico. Ma di momenti difficili il festival ne ha passati non pochi nei suoi primi 24 anni di esistenza… Acqua passata. La sua bella cera odierna, JazzAscona la deve innanzitutto a Nicolas Gilliet e Luca Martinelli, da ormai quattro anni i padri adottivi di un festival che continua a credere nelle magie di una musica, il jazz, che sa ancora emozionare e parlare all’uomo di oggi.
«Il successo di JazzAscona si spiega con l’atmosfera speciale e così rilassata del festival», ci dice il direttore esecutivo, Luca Martinelli. «Non credo che esistano al mondo posti molto più belli del lungolago di Ascona per organizzare un grande festival. La suggestione del luogo fa tanto. E poi c’è la ricchissima programmazione musicale – oltre 200 concerti e 400 ore di musica – che ci distingue nel panorama dei grandi festival europei. Gli appassionati di jazz sanno che ad 6
Ascona esiste un progetto culturale forte e coerente legato a un certo tipo di musica. Per questo abbiamo un pubblico proveniente da tutta Europa. Negli ultimi anni il direttore artistico ha poi accentuato ancora di più il nostro legame storico con New Orleans e i suoi musicisti. Non a caso abbiamo anche lanciato una raccolta di fondi dopo l’uragano Katrina, che ha permesso di raccogliere 260'000 franchi, in gran parte già distribuiti in loco».
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Jan Jankeye’s Mobil Band.
Mark Brooks (basso) e Steve Blailock (chitarra).
Il gruppo di Dr. Michael White
Ovunque ci sia musica, Uncle Lionel conduce la danza!
«Il festival asconese si è però ulteriormente consolidato – prosegue Martinelli – grazie anche all’apporto di un nuovo sponsor principale, il Casinò di Locarno, venuto ad affiancare partner di lunga data come Dannemann, Coop e BancaStato, la Società albergatori e gli enti pubblici (Comune, Cantone ed Ente turistico Lago Maggiore in prima fila) che da sempre fanno la loro parte». «Siamo un festival un po’ folle e fuori dagli schemi», spiega dal canto suo il direttore artistico Nicolas Gilliet. «Proponiamo musica diversa da tutti gli altri festival e siamo orgogliosi di poterlo fare con rigore e coerenza. La forza di Ascona è quella di essere un grande jazz club all’aperto, dove per 10 giorni è possibile ascoltare il meglio del jazz classico a livello mondiale e dove ognuno può veramente avere un contatto ravvicinato con gli artisti, se lo desidera. Per dire: l’anno scorso ho visto un ragazzino con le bacchette in mano, che si faceva spiegare i segreti dell’arte della batteria da un artista. Una cosa fantastica, non prevista da nessun contratto, che non può certo succedere in altri festival in cui il business è predominante. Naturalmente è fondamentale potersi proiettare nel presente e nel futuro in maniera dinamica, tenendo sempre conto di
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Tanya Boutté, cantante di New Orleans
Il sassofonista Red Holloway, vincitore dell’Ascona Jazz Award 2007 con Leroy Jones
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quelle che sono anche le nuove esigenze del pubblico. Noi lo facciamo, e il successo, ad esempio della nuova tenda “jazz club” – diventata l’anno scorso un punto di ritrovo per molti giovani fino a tarda ora – è davvero significativo in questo senso. È importante mantenersi propositivi e cercare di migliorare su ogni livello». «Anche in quello delle strutture. Il festival ha proposto al comune la realizzazione di un progetto molto ambizioso, che prevede la fabbricazione di nuovi palchi design, a forma di vela.
Palchi che di notte diventano lanterne, pensati per dare un immagine forte al lungolago asconese e per i quali si deve però ancora completare il finanziamento. Altri sogni nel cassetto? «Quello più grande, sarebbe di poter creare un Jazz Club ad Ascona», conclude Nicolas Gilliet. «Sarrebbe bello poter dare una certa continuità alla musica jazz anche al di fuori dei 10 giorni del festival. Non è detto che qualcosa non nasca prossimamente, un’associazione, un club, vedremo»…
Nell’attesa, circondati da alcuni preziosi collaboratori, i due direttori di JazzAscona non si risparmiano per portare avanti i loro progetti. Nicolas Gilliet e Luca Martinelli vedono lontano! www.jazzascona.com
26 GIUGNO – 6 LUGLIO 2008
Lionel Hampton e gli Indiani del Mardi Gras
Il trombettista Gregg Stafford
Un’attenzione speciale sarà riservata a Lionel Hampton e al vibrafono con una serie di concerti che andranno a coprire i vari aspetti della musica di questo grande jazzman. Molti, gli eventi speciali previsti, fra i quali spiccano (a grande richiesta!) ben due Messe Gospel celebrate dal carismatico parroco di New Orleans Father LeDoux e la consegna dell’Ascona Jazz Award 2008 al sassofonista Donald Harrison, anche conosciuto come “Big Chief ” dei “Mardi Gras Indians”. Il cartellone 2008 proporrà solisti e band del jazz classico fra i più affermati: Dan Barrett, Evan Christopher, la Barrelhouse JazzBand, Warren Vaché, Harry Allen, Bob Wilber, Duffy Jackson, Scott Hamilton, le fantastiche Pfister Sisters, Eddie Bo e tanti altri. 8
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Es ist offensichtlich: JazzAscona entwickelte sich in den letzten Jahren zum Ereignis von internationaler Bedeutung, ein must für Kenner, das immer mehr in- und ausländisches Publikum anzieht. Die Schwierigkeiten, die das Festival in den ersten 24 Jahren seiner Existenz durchlaufen hat, sind heute Schnee von gestern! Seit vier Jahren haben Nicolas Gilliet und Luca Martinelli das Ruder fest in der Hand. Ein Team, das an die Magie des New Orleans Jazz glaubt und eine Musik zu vermitteln weiss, die uns bewegt und berührt. von Michele De Bernardi Fotos: Klaus Sommer
Roderick Paulin (sax) con/mit Charlie Miller
Moon over Ascona…
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ALL THAT JAZZ! JAZZASCONA EIN WELTWEIT AUSSERGEWÖHNLICHES FESTIVAL
John Cocuzzi (piano) con/mit Andy Cleynder (basso)
Le italiane/die Italienischen Boop Sisters, festival 2007
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Rhythmus
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die Veranstaltung schon seit Jahren mittragen und uns tatkräftig zur Seite stehen.» «Unser Festival ist vielleicht ein bisschen verrückt und ausserhalb des üblichen Rahmens», erklärt der künstlerische Direktor Nicolas Gilliet. «Wir bieten Musik, die es an keinem anderen Festival zu hören gibt und sind stolz darauf, dieser Linie treu bleiben zu können. Das Besondere daran ist auch, dass sich die Veranstaltung wie ein grosser Freiluft-Jazzclub präsentiert, wo während zehn Tagen das weltweit Beste des klassischen Jazz zur Aufführung kommt und sich Publikum und Musiker so nahe
La cantante siciliana Marilia Vesco/aus Sizilien
die historische Verbindung mit New Orleans und seinen Musikern gefestigt. Es ist deshalb kein Zufall, dass wir nach dem Hurrikan Katrina mit einer Spendeaktion stolze 260'000 Franken sammeln und grösstenteils bereits vor Ort verteilen konnten. Das Asconeser Festival hat sich darüber hinaus auch Dank des Beitrags eines neuen Hauptsponsors, dem Casino Locarno, gefestigt,» so Martinelli weiter, «aber auch Kraft der altbewährten Partner wie Dannemann, Coop und BancaStato und den langjährigen Unterstützern wie Kanton, Stadt, Verkehrsverein Lago Maggiore und Hotelierverein, die
Mark Brooks, controbassista di New Orleans
«Die spezielle und entspannte Atmosphäre des Festivals machen einen grossen Teil des Erfolges von JazzAscona aus», meint der heutige Direktor Luca Martinelli. «Ich glaube, es gibt weltweit nicht viele solch charmante Orte wie Ascona, mit seiner berühmten Seepromenade und den lauschigen Ecken. Dies, und das reiche Programm unseres Festivals – über 200 Konzerte und 400 Stunden Musik – wissen das Publikum zu verzaubern und weisen die Veranstaltung als Perle unter den europäischen Festivals aus. Bewusst hat der künstlerische Leiter Nicolas Gilliet das musikalische Angebot ausgebaut und
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Un musicista della/ein Musiker der Sott Burg JB
jungen Menschen vielbesuchter Treffpunkt, ist ein voller Erfolg und zeigt uns, dass wir auf dem richtigen Weg sind. Wichtig ist, für Neues offen zu bleiben und Verbesserungen auf allen Ebenen anzustreben. Auch strukturenmässig.» «So hat das Festival der Gemeinde ein ehrgeiziges Projekt vorgeschlagen: ein neues Design der Bühnen mit segelartiger Überdachung, die nachts wie Laternen leuchten. Es würde an Asconas Seepromenade neue Zeichen setzen. Ein weiterer Traum ist die Realisierung eines Jazz Clubs in Ascona, denn es wäre wichtig, dieser Musik auch ausserhalb der zehn Tage, Raum und Kontinuität zu geben. Möglich, dass sich schon bald etwas in dieser Richtung tut, ein Verein ein Club, mal sehen…», schliesst Nicolas Gilliet unser Gespräch. Bis es so weit ist, arbeiten die Direktoren und ihre wertvollen Mitarbeiter mit grossem Eifer an ihren Projekten. Nicolas Gilliet und Luca Martinelli blicken zuversichtlich in die Zukunft!
sind, wie nirgends sonst. Zum Beispiel wurde ich letztes Jahr Zeuge einer rührenden Szene: ein kleiner Junge liess sich von einem der Musiker in die Geheimnisse der Schlagzeugkunst einweihen. Ein herrliches Bild, in keinem Vertrag vorgesehen und unvorstellbar an ande-
ren Festivals bei denen heute das Geschäft im Vordergrund steht. Es ist natürlich grundlegend, sich mit der Gegenwart und der Zukunft dynamisch auseinanderzusetzen und die heutigen Bedürfnisse des Publikums nicht aus den Augen zu verlieren. Das neue Zelt “JazzClub”, ein von
www.jazzascona.com
26. JUNI – 6. JULI 2008
Lionel Hampton und die Mardi Gras Indians
Andy Cleynder
Hommage an Lionel Hampton mit einer Reihe von Konzerten, die den verschiedenen musikalischen Aspekten dieses grossen Vibraphon-Jazzers gewidmet sind. Spezielle Events sind vorgesehen, u.a. zwei GospelMessen, zelebriert vom charismatischen Pfarrer “Father LeDoux” aus New Orleans. Verleihung des Ascona Jazz Award 2008 an den Saxophonisten Donald Harrison, besser bekannt als “Big Chief ” der “Mardi Gras Indians”. Auf dem Plakat 2008 stehen Solisten und Bands des klassischen Jazz, die weltweit zu den anerkanntesten zählen: Dan Barrett, Evan Christopher, die Barrelhouse JazzBand, Warren Vaché, Harry Allen, Bob Wilber, Duffy Jackson, Scott Hamilton, die phantastischen Pfister Sisters, Eddie Bo und viele andere. 12
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Storia
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Partiti dal Vallese per emigrare nei Grigioni, i Walser hanno lasciato per strada un pezzo visibile della loro storia: l’antico insediamento di Bosco Gurin. di Maya Höneisen Foto: Casa Walser di Bosco Gurin Associazione Walser dei Grigioni Maya Höneisen, Helen Sprecher
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I WALSER TRACCE DELLA STORIA Tempo addietro, i Walser s’incamminarono su stretti sentieri di montagna, varcarono passi alpini ed approdarono in questo nucleo montano del Ticino, a 1500m d’altitudine. Ogni anno, migliaia di turisti visitano Bosco Gurin senza turbare la tranquillità e la pace che regnano nel pittoresco paese situato lassù, al limitare della Val Rovana. Le piccole case e le stalle di pietra e legno arso dal sole splendono nella luce e rispecchiano la straordinaria forza di volontà richiesta per sopravvivere, resistere ad interminabili inverni e conservare lingua e tradizioni proprie.
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Per vecchi sentieri verso la Val Rovana Oltre mille anni fa, un gruppo di Alemanni si stabilì nel Goms. Non si sa perché una parte di questi contadini montanari lasciò presto il Vallese superiore, e da Walliser che erano divennero, nel corso delle loro peregrinazioni, i “Walser”. Forse a causa di catastrofi naturali, malattie o sovrappopolazione. Chi non riusciva a guadagnare il pane quotidiano nel Vallese valicava il passo Saflisch per emigrare nella Valle di Binn, oppure a Formazza, attraversando la Bocchetta d’Arbola o il passo del Gries venendo dal Goms.
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Bosco Gurin diviene autonomo Nell’anno 1244 il comune di Losone diede in affitto le Alpi Gurine a gente proveniente dalla Formazza. Erano senz’altro numerosi i Walser intenzionati a stabilirsi a Gurin, poiché una chiesa vi fu consacrata già nove anni più tardi. Con ciò Gurin divenne un comune indipendente con un proprio sindaco. I Walser immigrati a Formazza ricevettero le alpi di Losone in eredità perpetua 29 anni dopo e si stabilirono definitivamente nella Val Rovana. Che le alpi fossero sovente, e restassero di proprietà privata era, in quell’epoca, peculiare dei Walser. Non fu però il caso a Bosco Gurin. Nel 1672 il Consiglio comunale decise di inserire i terreni nella proprietà comunale, fissando i diritti di pascolo a quattro lire per mucca, il che, per 250 mucche, a quei tempi non era proprio economico. 15
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La dura vita nel villaggio montano Passeggiando nel villaggio, s’incontrano testimonianze del passato ad ogni passo. La buona conservazione dell’insediamento costituito da rustici raccolti ai due lati di stretti vicoli pedonali, il medievale tedesco gurinese, ancora sporadicamente parlato, e l’aura che circonda il pittoresco villaggio, narrano d’inverni rigidi e nevosi, di discordie con altre comunità, dell’invasione militare dei francesi nel 1799, di miseria e privazioni. Ma narrano anche di una comunità autonoma, volitiva e determinata, che estirpava l’alimento vitale dalla natura. Le proficue incursioni oltre il confine della Formazza contribuivano a migliorare le finanze di tanto in tanto. Il brigantaggio era un’attività redditizia. Primo museo etno-storico in Ticino, la casa Walser rende partecipi della storia di questa gente. L’edificio, che risale presumibilmente al 1386 e conserva l’interno tipico di un abitato gurinese, si trova nella parte inferiore del villaggio dove ai tempi la piccola comunità dei Walser si riuniva in consiglio e per prendere decisioni comunali.
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Varcando le Alpi Non si sa quali motivi spinsero una parte dei Walser di Bosco Gurin ad abbandonare il villaggio. La scarsità di terre legata all’aumento del gruppo è una delle cause possibili. Se oggi, in un villaggio grigionese qualcuno vi saluta con un caloroso Guotta Tagg, sarà di certo un discendente di quei Walser provenienti dal Vallese e poi dal Ticino che tempo addietro approdarono nei Grigioni. L’immigrazione di germanofoni giunti dalla Formazza, Brig e Gurin è consegnata in un documento del 1286. Attratti dai generosi diritti di libertà loro accordati soprattutto dai Signori di Vaz, si stabilirono nelle Rezie, nelle regioni meno ospitali delle Alpi. Garantivano ai loro Signori il controllo sui passi alpini nelle valli di Hinterrhein, Avers,Vals, Safien, Mutten, Obersaxen, Davos, Prättigau e Schanfigg, mentre assicuravano l’aumento delle superfici coltivabili e la crescita demografica. E tuttora sono lÏ, distribuiti sull’intero arco alpino, un po’ rudi e testardi forse, ma di certo determinati e perseveranti. Hanno saputo tutelare e conservare la loro identità e la loro cultura attraverso i secoli. www.bosco-gurin.ch www.wir-walser.ch www.walserhaus.ch Walserhaus Bosco Gurin Raffaele Sarto CH 6685 Bosco Gurin Tel. +41(0)91 760 90 08 raffaele.sartori@gecos.ch
www.walserverein-gr.ch wvg@walserverein-gr.ch Walservereinigung GraubĂźnden Thomas Gadmer Reichsgasse 10 CH 7000 Chur Tel. +41 (0)81 644 14 42
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