Italo Calvino 25 aprile

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scritto tutto quello che uno non può fare nella vita: furto, omicidio, ricettazione, appropriazione indebita, ma non c'è scritto cosa uno può fare, invece di fare tutte quelle cose, quando si trova in certe condizioni. Pin, mi stai a sentire? Pin lo guarda nella faccia gialla, pelosa come quella di un cane, sente il suo fiato ansimargli sul viso. - Pin, io morirò. Tu devi giurarmi una cosa. Devi dire giuro a quello che dirò. Giuro che per tutta la mia vita combatterò perché non ci siano più prigioni e perché sia rifatto il codice penale. Di': lo giuro. - Lo giuro, - dice Pin. - Te ne ricorderai, Pin? - Sì, Pietromagro, - dice Pin. - Adesso aiutami a togliermi dei pidocchi, - dice Pietromagro, — che ne son pieno. Li sai schiacciare? - Si, - dice Pin. Pietromagro si guarda nell'interno della camicia, poi ne da un lembo a Pin. - Guarda bene nelle cuciture, - dice. Togliere i pidocchi a Pietromagro non è una cosa divertente, ma Pietromagro fa pietà, cosi con le vene piene di piscio giallo e forse avrà poco tempo da vivere, ormai. - La bottega, come va la bottega? - chiede Pietromagro. Né il padrone né il garzone hanno mai amato molto il lavoro, ma adesso cominciano a discorrere del lavoro rimasto arretrato,- del prezzo del cuoio e dello spago, di chi aggiusterà le scarpe al vicinato, ora che sono dentro tutti e due. Stanno seduti sulla paglia in un angolo della cella, schiacciando i pidocchi, e parlando di risuolature, di cuciture, di brocchette, senza inveire contro il loro lavoro, cosa mai successa in vita loro.


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