Cambi Auction Magazine Aprile 2011 - n.1

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le Arti AFricANe NoN soNo rAppreseNtAte solo dAlle rAre e costosissiMe sculture e MAscHere FANg o puNu, MA dA uNA MoltitudiNe di oggetti suBliMi AFricAN Art is Not coNFiNed to rAre, costlY FANg or puNu MAsKs ANd sculptures, But coNsists iN A Multitude oF suBliMe oBJects

Altro è il discorso del valore economico. Credo che la cosa più onesta sia riconoscere il fatto che le cifre importanti sono appannaggio di quelle opere note fuori dall’Africa da molti decenni perché presenti in collezioni ed esposizioni documentate. È innegabile che chi spende oltre 10.000 euro per un’opera d’arte africana “acquista” anche una provenienza. Quando si spende però una cifra analoga a quella che si può destinare a un oggetto di arredo o a un’opera d’arte contemporanea di medio valore dovrebbe prevalere la relazione emotiva con l’oggetto, quel misterioso impulso che ogni vero collezionista ben conosce, e che a volte trasforma le collezioni private in suggestivi presidi di memoria consapevole dei popoli e delle loro culture. Ecco perché esiste a mio avviso una singolare opportunità per il collezionismo italiano: abituati, come già ricordato, a una consuetudine diffusa con l’arte, e con l’arte moderna, non è difficile cogliere un’energia vitale archetipica nelle opere provenienti dalle culture africane. Chi ha negli occhi e nel cuore Capogrossi non faticherà a costruire dialoghi con i tessuti rituali dei Bushoong: bisogna infatti ricordare che le arti africane non sono rappresentate solo dalle rare e costosissime sculture e maschere Fang o Punu, ma da una moltitudine di oggetti tanto sublimi quanto ancora abbordabili sotto il profilo economico. Liberati dal bisogno rassicurante della classificazione etno-antropologica e restituiti alla dimensione senza tempo del mistero della bellezza, essi possono diventare i discreti compagni dei dialoghi infiniti tra il collezionista e i suoi oggetti.

maSchEra maNo, liberia, legno con bella patina d’uso Stima e 2.000-2.400

maSchEra ProPiZiatoria dElla fErtilitÀ, cultura yaouré, costa d’avorio Stima e 3.500-4.000

maNo maSk, liberia, wood with excellent used finish Estimate e 2,000-2,400

fErtility maSk, yaouré culture, the ivory coast Estimate e 3,500-4,000

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work are also paying for its provenance. Whereas if the figure is roughly equivalent to what you would normally spend on a design object or an averagely-priced work of contemporary art, then the guiding factor should be your emotional response to the object itself, that mysterious impulse every true collector knows so well, the factor capable of transforming private collections into significant representations of whole peoples and their culture. Which brings us back to why I feel this is an opportunity for Italian collectors, who are surrounded by art from their cradles, and have been brought up on a diet of modern art, making it but a brief step to capturing the archetypal vital energy in works from African culture. Those who know and love Capogrossi will instantly appreciate the ritual textiles of the Bushoong. African art is not confined to rare, costly Fang or Punu masks and sculptures, but consists in a multitude of objects as sublime as they are affordable. Freed from the narrow confines of ethno-anthropological classification and restored to the timeless dimension of the mystery of beauty, they can take their place with pride in the infinite dialogue between collectors and their collections.


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