Un anno di Tendenze 2017

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Un anno di Tendenze — 2017 | Per una supply chain efficiente e sostenibile

• Per la configurazione del sistema distributivo la GDO sfrutta i negozi come punto di allestimento degli ordini online e punto di partenza per giri di consegna locali. I produttori e i retailer non food prediligono invece l’introduzione di picking warehouse (PW), all’interno o all’esterno del centro distributivo (Ce.Di.), e la distribuzione in groupage. • Nell’impostazione della strategia di allestimento ordini, l’indagine ha rilevato una tendenza ad adottare soluzioni manuali per la realizzazione dell’attività di picking, con politica di allocazione statica del punto di allestimento dell’ordine. I produttori e i retailer non food spesso ricercano l’integrazione tra canali di vendita nell’attività di picking con il coinvolgimento soprattutto del personale del punto vendita, mentre l’attività di packaging è una specificità del canale e-commerce B2C. (VEDI FIGURA 5) È particolarmente interessante approfondire il tema dell’allocazione degli ordini per le implicazioni specifiche sul processo omnicanale. “In un contesto con più nodi di evasione ordine - si legge nel rapporto dell’Osservatorio - occorre stabilire da quale nodo soddisfare la richiesta dei consumatori online. È possibile definire a priori il punto di allestimento (allocazione statica), rendendo visibile al consumatore solo la scorta disponibile presso tale nodo. Viceversa, si possono considerare disponibili tutte le scorte presenti all’interno della rete e definire dinamicamente le responsabilità di evasione degli ordini in base al trade-off tra costo e livello di servizio

(allocazione dinamica). Ebbene, produttori alimentari e aziende della GDO decidono a priori il punto di allestimento degli ordini (100% delle iniziative), mentre diversi retailer non food, soprattutto quelli attivi sul canale e-commerce B2C da più anni, stanno sviluppando sistemi di allocazione dinamica degli ordini (40% delle iniziative)”. Per i tre settori considerati la ricerca sintetizza poi le opzioni adottate più frequentemente per ogni variabile decisionale. Per quanto riguarda la modalità di consegna, le aziende della GDO offrono – in alternativa alla consegna a domicilio presidiata – il servizio click&collect, con raccolta dei prodotti in negozio o presso stazioni drive-through localizzate in prossimità del punto vendita. I clienti si aspettano un processo di acquisto molto rapido: le aziende offrono consegna in 24 ore, con finestra definita. L’ampiezza della finestra di consegna attualmente adottata rappresenta una soluzione di compromesso tra livello di servizio e costo, variando tra due e quattro ore. Anche in questo caso, non si osserva una differenziazione del prezzo in base alla finestra di consegna selezionata. In una prospettiva di integrazione tra canali di vendita, le aziende della GDO sfruttano i punti vendita per l’allestimento degli ordini e-commerce B2C. Poiché il punto di allestimento ordini è il negozio, l’area di consegna è locale, e il servizio di trasporto prevalente è il sistema milk run. L’attività di picking è gestita manualmente, data l’incompatibilità dei sistemi automatici con i negozi esistenti. Gli ordini del canale e-commerce

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B2C risultano ben integrati nel processo di picking dei negozi tradizionali e, in alcuni casi, l’integrazione riguarda anche il processo distributivo (gli ordini online e gli ordini del canale tradizionale con consegna a domicilio sono gestiti utilizzando gli stessi veicoli). «Si tratta di un “mondo tutto in costruzione” con ricerca di sinergie in tutte le fasi del processo coinvolte: gestione delle scorte, gestione del magazzino e distribuzione», annota Marco Melacini, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics. «La complessità è elevata in quanto occorre considerare diverse tipologie di clienti e diverse fisicità degli oggetti. I volumi di vendita online però non sono ancora sufficienti a strutturare un network di distribuzione dedicato. Per questo, alcuni fornitori stanno sviluppando network ad hoc per supportare la crescita dell’e-commerce B2C, a partire dalle aree geografiche con maggior assorbimento di domanda. Segnatamente Milano, Roma, Torino, Bergamo e Napoli sono le aree che assorbono attualmente il 25% delle consegne e-commerce». ^


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