56
Energia alternativa
Soleg
Certificazione sì, ma non solo
_
Poteva dare una mano la “postilla” del 4° Conto energia alla voce incentivo se il pannello è fabbricato nell’Unione europea. E, invece, c’è stata e c’è ancora tanta confusione. «Direi che è in linea con la poca trasparenza che caratterizza il 4° conto energia. Poca trasparenza e troppa “carta”», racconta a Tekneco Christian Plich, amministratore delegato di Soleg Italia, azienda tedesca che installa fotovoltaico di tutte le misure e che ha una rosa di fornitori sia Ue che extra Ue, ma pur sempre europei come la norvegese Its. E anche cinesi. Anche questo in un certosenso è ottimizzare e Soleg sembra essere molto capace nel farlo: «Acquistiamo a livello di gruppo (Soleg è presente in sette nazioni europee - ndr) per avere sempre disponibilità di prodotto e purtroppo devo dire che solo in Italia abbiamo certi vincoli». Al di là dell’aspetto marketing della certificazione Plich chiede ai produttori di fotovoltaico innovazione. Soprattutto a favore del miglioramento dell’impatto ambientale. «Vedo che molte realtà si stanno muovendo in questo senso: penso alla ricerca che sta portando avanti Its Solar o Sovello nel riciclo di celle». — m.c.cer
per evitare questo fenomeno che rischia di far collassare l’industria fotovoltaica che si è sviluppata in Europa negli ultimi 5 anni». Ecco perché per molte aziende questa tariffa incentivante non sarebbe sufficiente. Come sottolinea la presa di posizione di Ifi (l’associazione Industrie fotovoltaiche italiane) che chiede sia introdotta una legislazione anti dumping che fissi una tassazione alle importazioni nel caso non siano soddisfatti gli standard di produzione e qualità italiani o europei. «Il problema è – sottolinea un portavoce dell’Ifi - che a fronte di un mercato europeo che ha assorbito una capacità produttiva di 14,3 GW, le industrie europee sono state in grado di produrre solo 2,6 GW, nonostante il potenziale produttivo sia di 7,5 GW. E questo perché il mercato europeo ha assorbito una gran parte della produzione cinese, stimata in una quota dell’82%. Una situazione riconducibile sostanzialmente a una politica aggressiva di aiuti statali e finanziari alle imprese asiatiche». «Relativamente al premio previsto dall’art. 14 del DM 05.05.2011, per la produzione di componenti europei - rincara Baggio - sarebbe auspicabile avere quanto prima una regola certa e univoca che obblighi alla produzione del modulo e della cella (entrambi) in Europa. Permettere l’accesso al premio per l’utilizzo di sedicenti wafer di origine norvegese su moduli cinesi, pare del tutto non verificabile sul piano tecnico in quanto i wafer non sono dotati di un numero seriale che ne consenta la tracciabilità».
Competitività made in Europe
La certificazione europea di almeno qualche linea di prodotto è da allora diventato un must, ma evidentemente da sola non basta, ogni azienda affina le armi per guadagnare quote di mercato: innovazione e tecnologia sono la strada maestra, anche per abbassare i costi. Un ruolo importante però lo svolge anche l’aspetto
estetico e ai particolari. «Bisol Group punta su una tecnologia molto avanzata – spiega Uroš Merc, presidente e Ceo di Bisol Group - i test di prestazione eseguiti da Photon dimostrano che i moduli Bisol sono fra i migliori disponibili sul mercato mondiale, in quanto garantiscono la più alta resa energetica e quindi un maggiore ritorno sull’investimento». E visto che la qualità da sola non basta i moduli fotovoltaici ad alta potenza di uscita sono etichettati “Made in Europe”, con materiali testati e certificati. «Anche l’aspetto estetico è un driver di mercato importante – continua il manager - così tutti i moduli sono disponibili con cornice nera o argento e back sheet bianco oppure nero. Un’altra opzione consiste nell’utilizzare un modulo con back sheet trasparente che permette il passaggio della luce». Attenzione estrema anche ai sistemi di montaggio con il sistema click: ganci di montaggio, adatti a diversi tipi di tetti, sottostrutture triangolari di alluminio e supporti di plastica polietilene. Ma soprattutto la crescita dipende dalla riduzione dei costi di produzione, attraverso l’implementazione di miglioramenti tecnologici, lo sviluppo di nuovi prodotti, e l’aumento del livello di produttività. ◆ LEGGI questo articolo anche sul sito di Tekneco: www.tekneco.it/613
Prodotto che cerchi, certificazione che trovi Azienda
Dove produce
Prodotti certificati
Ente certificatore
Conergy
Frankfurt Oder (GE)
moduli, inverter e strutture (intera gamma)
TÜV
Innotech Solar
Glava (SV)
Pannelli policristallini ITS Economy NEW
TÜV
Isofoton
Malaga (SP)
Tutta la gamma di moduli Fv
TÜV Rheinland
Power One
Terranuova Bracciolini (Ar)
Inverter
TÜV
Siel
Trezzano Rosa (Mi)
Inverter
TÜV Rheinland
Solon
Carmignano di Brenta (Pd), Berlino e Greifswald (GE)
Tutta la gamma di moduli FV
TÜV Rheinland
Solsonica
Cittaducale (Ri)
Tutta la gamma di moduli Fv
TÜV InterCert
Sovello
Thalheim (GE)
Tutti i moduli delle serie X e T
TÜV
Zytech Solar
La Muela (SP)
Pannelli Fv
Icim, TÜV Nord
Tabella non esaustiva elaborata sulle ultime novità di prodotto