Tekneco #6

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Energia alternativa

Soleg

Certificazione sì, ma non solo

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Poteva dare una mano la “postilla” del 4° Conto energia alla voce incentivo se il pannello è fabbricato nell’Unione europea. E, invece, c’è stata e c’è ancora tanta confusione. «Direi che è in linea con la poca trasparenza che caratterizza il 4° conto energia. Poca trasparenza e troppa “carta”», racconta a Tekneco Christian Plich, amministratore delegato di Soleg Italia, azienda tedesca che installa fotovoltaico di tutte le misure e che ha una rosa di fornitori sia Ue che extra Ue, ma pur sempre europei come la norvegese Its. E anche cinesi. Anche questo in un certosenso è ottimizzare e Soleg sembra essere molto capace nel farlo: «Acquistiamo a livello di gruppo (Soleg è presente in sette nazioni europee - ndr) per avere sempre disponibilità di prodotto e purtroppo devo dire che solo in Italia abbiamo certi vincoli». Al di là dell’aspetto marketing della certificazione Plich chiede ai produttori di fotovoltaico innovazione. Soprattutto a favore del miglioramento dell’impatto ambientale. «Vedo che molte realtà si stanno muovendo in questo senso: penso alla ricerca che sta portando avanti Its Solar o Sovello nel riciclo di celle». — m.c.cer

per evitare questo fenomeno che rischia di far collassare l’industria fotovoltaica che si è sviluppata in Europa negli ultimi 5 anni». Ecco perché per molte aziende questa tariffa incentivante non sarebbe sufficiente. Come sottolinea la presa di posizione di Ifi (l’associazione Industrie fotovoltaiche italiane) che chiede sia introdotta una legislazione anti dumping che fissi una tassazione alle importazioni nel caso non siano soddisfatti gli standard di produzione e qualità italiani o europei. «Il problema è – sottolinea un portavoce dell’Ifi - che a fronte di un mercato europeo che ha assorbito una capacità produttiva di 14,3 GW, le industrie europee sono state in grado di produrre solo 2,6 GW, nonostante il potenziale produttivo sia di 7,5 GW. E questo perché il mercato europeo ha assorbito una gran parte della produzione cinese, stimata in una quota dell’82%. Una situazione riconducibile sostanzialmente a una politica aggressiva di aiuti statali e finanziari alle imprese asiatiche». «Relativamente al premio previsto dall’art. 14 del DM 05.05.2011, per la produzione di componenti europei - rincara Baggio - sarebbe auspicabile avere quanto prima una regola certa e univoca che obblighi alla produzione del modulo e della cella (entrambi) in Europa. Permettere l’accesso al premio per l’utilizzo di sedicenti wafer di origine norvegese su moduli cinesi, pare del tutto non verificabile sul piano tecnico in quanto i wafer non sono dotati di un numero seriale che ne consenta la tracciabilità».

Competitività made in Europe

La certificazione europea di almeno qualche linea di prodotto è da allora diventato un must, ma evidentemente da sola non basta, ogni azienda affina le armi per guadagnare quote di mercato: innovazione e tecnologia sono la strada maestra, anche per abbassare i costi. Un ruolo importante però lo svolge anche l’aspetto

estetico e ai particolari. «Bisol Group punta su una tecnologia molto avanzata – spiega Uroš Merc, presidente e Ceo di Bisol Group - i test di prestazione eseguiti da Photon dimostrano che i moduli Bisol sono fra i migliori disponibili sul mercato mondiale, in quanto garantiscono la più alta resa energetica e quindi un maggiore ritorno sull’investimento». E visto che la qualità da sola non basta i moduli fotovoltaici ad alta potenza di uscita sono etichettati “Made in Europe”, con materiali testati e certificati. «Anche l’aspetto estetico è un driver di mercato importante – continua il manager - così tutti i moduli sono disponibili con cornice nera o argento e back sheet bianco oppure nero. Un’altra opzione consiste nell’utilizzare un modulo con back sheet trasparente che permette il passaggio della luce». Attenzione estrema anche ai sistemi di montaggio con il sistema click: ganci di montaggio, adatti a diversi tipi di tetti, sottostrutture triangolari di alluminio e supporti di plastica polietilene. Ma soprattutto la crescita dipende dalla riduzione dei costi di produzione, attraverso l’implementazione di miglioramenti tecnologici, lo sviluppo di nuovi prodotti, e l’aumento del livello di produttività. ◆ LEGGI questo articolo anche sul sito di Tekneco: www.tekneco.it/613

Prodotto che cerchi, certificazione che trovi Azienda

Dove produce

Prodotti certificati

Ente certificatore

Conergy

Frankfurt Oder (GE)

moduli, inverter e strutture (intera gamma)

TÜV

Innotech Solar

Glava (SV)

Pannelli policristallini ITS Economy NEW

TÜV

Isofoton

Malaga (SP)

Tutta la gamma di moduli Fv

TÜV Rheinland

Power One

Terranuova Bracciolini (Ar)

Inverter

TÜV

Siel

Trezzano Rosa (Mi)

Inverter

TÜV Rheinland

Solon

Carmignano di Brenta (Pd), Berlino e Greifswald (GE)

Tutta la gamma di moduli FV

TÜV Rheinland

Solsonica

Cittaducale (Ri)

Tutta la gamma di moduli Fv

TÜV InterCert

Sovello

Thalheim (GE)

Tutti i moduli delle serie X e T

TÜV

Zytech Solar

La Muela (SP)

Pannelli Fv

Icim, TÜV Nord

Tabella non esaustiva elaborata sulle ultime novità di prodotto


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