Le Mutilazioni Genitali femminili nel Lazio - A cura di Giuliana Candia

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Capitolo 6

generale sul numero di bambine in carico presso i servizi sanitari che riportano delle mutilazioni dei genitali, una casistica senz’altro presente – anche se è difficile ipotizzare in che misura – tra quante provengono dai paesi a tradizione escissoria14. Nel corso della ricerca solo una pediatra, afferente a un servizio di medicina gestito dal privato sociale e specifico per migranti, ha dichiarato di aver visitato diversi casi di bambine che presentavano escissioni; la stessa ha fatto notare che raramente i pediatri visitano integralmente le bambine e hanno quindi l’occasione di poter rilevare una mutilazione15. Anche in questo caso dobbiamo notare come l’assenza di informazioni di base e approfondimenti sulle Mgf dal curriculum formativo, porti all’incapacità di rilevare problemi, domande inespresse, e finanche abusi come quello sui genitali delle bambine. Il dato più grave rilevato è comunque quello messo in luce da alcuni operatori sanitari del privato sociale, cioè il fatto che per i bambini in condizione di soggiorno irregolare, ovvero figli di immigrati non in regola, la possibilità di vigilanza è ancora meno concreta per la mancanza di un pediatra di base. Naturalmente, appare evidente come qualsiasi norma che vada ad incidere sulla fiducia dei migranti irregolari nella possibilità di rivolgersi ai servizi pubblici, non può che danneggiare ulteriormente le opportunità di cura anche dei loro figli, e nella fattispecie la possibilità di prevenzione e di vigilanza sulla sicurezza delle bambine. Al contrario i testimoni qualificati intervistati hanno fatto notare la necessità di garantire maggiormente l’accesso dei bambini non iscritti al Ssn alle cure pediatriche, attraverso protocolli che prevedano la disponibilità dei pediatri attivi presso i Consultori Familiari. È superfluo far notare come simili provvedimenti avrebbero una ricaduta positiva anche per la prevenzione dei danni causati dalle circoncisioni rituali maschili, comuni in alcune comunità immigrate che sperimentano difficoltà di accesso presso le strutture pubbliche, e per le quali alcuni operatori hanno espresso molta preoccupazione. È comune l’idea che l’età in cui avviene la mutilazione delle bambine si stia abbassando, sia nei paesi di origine che in quelli di immigrazione, 14 Il 22 settembre è stato riportato un comunicato della Federazione italiana medici pediatri Fimp di 30.000 tra donne e bambine che hanno subito l’infibulazione (sic) nel nostro paese malgrado il divieto, per annunciare un protocollo di accordo per una campagna di prevenzione dalle Mgf presso i pediatri. Il dato riportato non derivava, secondo quanto riferito dal responsabile della Fimp contattato telefonicamente nell’ambito della ricerca, da un processo di stima, né tantomeno da una ricognizione effettuata tra i medici pediatri. 15 Intervista n. 22, Ambulatorio medicina sociale e delle migrazioni, Roma.

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