QuiBassaAtesina nr20 2019

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Eventi Ognissanti L'INTERVISTA

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La fibrosi cistica non mi ferma Gabriel Zeni: 65 rose su 65 cime contro la malattia

pag. 12

EGNA

Tre esempi per tutti noi Premiati Cimadon, Civetta e Pasquin pag. 6

LAIVES

Indanza 2019/2020 al Comunale di Bolzano

Al via la festa per i 200 anni Dieci giorni con mostre, iniziative e sfilate pag. 8

pag. 4

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Venti anni di Biblioteca

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La biblioteca Provinciale Italiana “Claudia Augusta” compie quest’anno 20 anni di vita. Essendo la più giovane, da subito ha colto l’evoluzione digitale in corso e quindi ha costruito i propri servizi lavorando su due piani differenti: quello tradizionale, reale, dove le persone si incontrano, leggono i libri, dialogano, studiano, e quello virtuale, dove la biblioteca e i suoi materiali sono raggiungibili da qualunque posto, in qualunque momento e con qualunque dispositivo. Una biblioteca da vent’anni connessa con le persone e con la rete virtuale.

Festeggiamo questo importante traguardo lunedì 21.10.2019 ore 18 presso il Centro Trevi via Cappuccini 28 a Bolzano

I nostri servizi in breve » Lettura, consultazione in sede, prestito di 33000 libri di saggistica, 36000 di raccolta locale, 7000 di deposito legale e 750 periodici » Reference: informazione, consulenza bibliografica in sede o via e-mail » Sede di consegna documenti del Deposito Legale provinciale » Biblioteca digitale Biblioweb » Corsi per l’utilizzo della biblioteca digitale » Sede di smistamento dei media del prestito interbibliotecario provinciale » Prestito interbibliotecario nazionale e fornitura di documenti a distanza (Document Delivery) » Riproduzione di documenti, nel rispetto della normativa del diritto d’autore » Navigazione internet e WiFi gratuito » Iniziative di promozione del patrimonio e della cultura locale e della lettura: presentazione di libri, conferenze, convegni » Percorsi di information literacy per studenti » Utilizzo strumenti multimediali (CD, DVD, VHS) » Premio Claudia Augusta per le tesi di laurea e di ricerca di interesse locale in lingua italiana

Orari di apertura: Lun 14.30-19 · Mar/Mer/Ven 9-12.30/14.30-19 Gio 9-20 · Sab 9-12.30 info@bpi.claudiaugusta.it www.bpi.claudiaugusta.it

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Grafica: QuiMedia

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Il disinnesco Siamo sicuri e anzi certi che gli artificieri che entreranno in azione il 20 ottobre in piazza Verdi sapranno fare il loro mestiere, disinnescando la bomba d’aereo lanciata dagli americani durante la seconda guerra mondiale e rimasta per 75 anni nascosta pochi metri sotto la sede stradale. Per l’occasione Comune di Bolzano, Protezione Civile e Commissariato del Governo hanno predisposto un piano di sicurezza che ha pochi eguali nella storia della città, allontanando 5mila persone dalle loro abitazioni nella “zona rossa” e confinando in casa con porte e finestre serrate altri 60mila abitanti del capoluogo residenti nella “zona gialla”. La bomba di Ponte Loreto è un lascito del passato, un monito. E il disinnesco una questione che riguarda tutti: i tecnici superspecializzati che rischiano la vita nell’operazione e gli altri 60mila (e non solo) che sono a loro grati. In questi giorni un altro “disinnesco” pare essere in corso, questa volta sull’onda d’urto legata all’esplosione politica della “bomba” legata alla cancellazione unilaterale da parte dei partiti di lingua tedesca in Consiglio Provinciale dei termini “Alto Adige” e “altoatesini” nel testo italiano del disegno di legge 30 sull’”adempimento degli obblighi della Provincia autonoma derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea”.

In merito a questa vicenda ci sono una serie di punti fermi, sui quali occorrerebbe riflettere. Una cosa è certa: in questo caso la “bomba” è stata fatta esplodere, incidentalmente o volutamente, con tutte le conseguenze del caso. Quali? È presto detEDITORIALE to: l’ennesima polarizzazione del dibattito politico su temi etnici, dai quali a parole tutti i partiti politici, con l’esclusione di quelli nazionalisti sudtirolesi, dicono da tempo di volersi distanziare. Non solo: la notizia relativa quanto accaduto (non si è ancora capito: provocazione? incidente?) è rimbalzata a livello nazionale attraverso un eco semplificato sia dalla difficoltà oggettiva di leggere gli eventi altoatesini nella loro complessità, che dalla tendenza a “sparare” (ancora un verbo bellico, ahinoi) la notizia, fino a rasentare la fake news. Che fare? L’impressione è che prima dovremo dotarci di seri artificieri della politica e della comunicazione, se non vogliamo finire in balia di ulteriori... deflagrazioni.

QUIINTERVISTA A RUGGERO GALLER

Quando Pertini mi disse: "Diamoci del tu" Ruggero Galler è stato sindaco di Laives dal 1981 al '93 e dal '99 al 2005. Molto attivo con gli alpini, è stato presidente sezionale a S. Giacomo e anche nel Consiglio nazionale dell'ANA. Di me, mi piace... La capacità di riuscire a cavarmela anche in situazioni poco facili. Il mio principale difetto. Forse la gola, per altro sufficientemente controllata. Sognavo di diventare... Non so perché, ma pensavo di fare il macellaio. Le persone che ammiro di più. Madre Teresa di Calcutta e Gandhi, entrambi impegnati solo per gli altri. Un libro sull'isola deserta. Se uno solo, il dizionario della lingua italiana. La mia occupazione preferita. Oltre alla lettura, la cucina, l'orto e i funghi.

L'ultima volta che ho pianto. Non ho le lacrime facili, di certo i lutti dolorosi e talvolta le forti emozioni. Il paese dove vorrei vivere. Mi sta benissimo il mio. Solo una volta mi sono sentito attratto dalla città di Antigua, in Guatemala. Il colore che preferisco. Tutti i toni dell' azzurro. Il fiore che amo. Tutti quelli di montagna, la genziana, il rododendro e la soldanella. Il mio piatto preferito.

Polenta, coniglio e funghi. Ma anche il pesce, i crostacei e i molluschi. Il mio musicista preferito. Giuseppe Verdi e non solo per il Nabucco. Ma anche autori moderni in particolare De Andrè e Lucio Dalla. Non sopporto... L'incoerenza. La qualità che preferisco in un uomo. La sincerità. E in una donna. La gentilezza e la capacità di essere sempre sorridente nelle difficoltà. Dico bugie solo... Francamente non mi ritengo un bugiardo. Uso solo le mezze verità, quando quelle intere potrebbero essere troppo dolorose o inutili. La disgrazia più grande. Quella di chi ha troppo e non sa usare correttamente quello che possiede. Il mio primo ricordo. Il primo giorno delle scuole elementari. La maestra Rina non incominciò

con le aste. Ci fece scrivere "gatto". La grafia poteva essere proprio quella del felino domestico, ma fu una vera spinta per gli studi. Dove mi vedo fra dieci anni. Sarebbe bello sapere dove sarò. Mi accontenterò di poterci essere e possibilmente in salute. Nel mio frigo non manca mai… Non c'è molto perchè odio gli sprechi, maci sono sempre una buona bottiglia e un pezzo di formaggio grana. In surgelatore qualcosa di più duraturo, in particolare quanto raccolto in estate. In famiglia mi chiamano. Roger, come i miei amici più intimi. Sono stato orgoglioso di me. In visita con la giunta comunale di Laives all'amato presidente Sandro Pertini nei primi anni Ottanta. La prima cosa che mi disse fu: "sindaco! Fra noi ci si dà del tu". Il mio motto. Potrebbe andare peggio.

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STORIA DI COPERTINA

Indanza Bolzano - Australian Dance Theatre

foto: Teatro Mayor JMSD, Juan Diego Castillo

L’INIZIATIVA

La stagione Indanza 2019/2020 al Teatro Comunale di Bolzano Il classico, intramontabili fiabe, la cultura aborigena e l’eccellenza made in USA con cinque travolgenti compagnie. Comincia giovedì 12 dicembre la Stagione InDanza Bolzano 2019/2020 curata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento con la consulenza artistica di Emanuele Masi.

Dalle travolgenti parodie dei titoli del grande repertorio accademico proposte dai Ballets Trockadero de Monte Carlo (USA) alle atmosfere contemporanee di una nuovissima Cenerentola firmata da Jiří Bubeníček per il Nuovo Balletto di Toscana (Italia), all’effervescente Ailey II (USA) e al romanticismo più puro della classicissima Giselle interpretata dal Balletto Yacobson di Sanpietroburgo (Russia), per poi chiudere immersi nella natura e nella cultura aborigena con l’Australian Dance Theatre di Adelaide (Australia). Si inizia il 12 dicembre con gli esilaranti Bal-

lets Trockadero de Monte Carlo, compagnia statunitense esclusivamente maschile, da oltre quarant’anni punto di riferimento di un genere – quello della parodia dei vezzi e delle manie delle protago-

La stagione prosegue il 21 gennaio con un’altra eccellenza americana: la Ailey II – la compagnia giovanile dell’Alvin Ailey American Dance Theatre – fondata da Alvin Ailey nel 1974. Scintillante ed effervescente, l’Ailey II, oggi diretta dal balleri-

no Troy Powell, raccoglie il patrimonio del maestro afroamericano e lo coniuga ai nuovi creatori chiamati a raccolta esclusivamente per sé. Il 18 febbraio è invece la volta del Nuovo Balletto di Toscana, formazione fiorentina guidata da Cristina Bozzolini, impegnata in un nuovissimo lavoro narrativo ‘a serata’, Cenerentola, firmato da Jiří Bubeníček e coprodotto dal Maggio Musicale Fiorentino. Su musica di Prokofiev, Bubeníček ha creato foto: Zoran Jelenic

Cinque eccellenze del panorama mondiale nell’ambito del balletto classico e della danza contemporanea provenienti da tre diversi continenti - America, Europa e Australia - scandiranno la stagione in programma fino ad aprile al Teatro Comunale di Bolzano.

niste del balletto – che affascina grandi platee di tutto il mondo. I Trocks affrontano in scarpette da punta e tutù i brani più celebri del repertorio con il loro acuto senso del teatro e conoscenza filologica.

Indanza Bolzano - Les Ballets Trockadero de Monte Carlo


STORIA DI COPERTINA

Indanza Bolzano - Giselle Balletto Yacobson di San Pietroburgo

BIGLIETTI E ABBONAMENTI INDANZA BOLZANO Nuovi abbonamenti in vendita presso la biglietteria del Teatro Comunale (Piazza Verdi 40, 39100 Bolzano), aperta dal martedì al venerdì dalle ore 11 alle 14 e dalle ore 17 alle 19; sabato dalle ore 11 alle 14, oppure online su www.ticket.bz.it TRANSITI Biglietto di ingresso a 10 euro,

una nuova versione di Cenerentola ispirata alla versione della fiaba dei fratelli Grimm: risvolto più triste rispetto a quella di Charles Perrault che sottende la versione ballettistica archetipica con l’immancabile trionfo del bene e dell’onestà. Nel mese di marzo, il 17, sarà il balletto romantico per eccellenza a dominare le scene del Teatro Comunale: Giselle, nella versione di Coralli-Perrot ripresa da Petipa. A riproporla con tutta la sua purezza e fascino un ensemble-caposaldo della scena russa, il Balletto Yacobson di San Pietroburgo, prima troupe privata nata in Unione Sovietica, fondata nel 1969 a San Pietroburgo dal ballerino e coreografo Leonid Yacobson. Chiude il cartellone il 21 aprile The Beginning of Nature, spettacolo definito dal portale americano Broadway World “mozzafiato nella sua eleganza”. Ultima creazione del geniale coreografo australiano Garry Stewart, direttore da oltre vent’anni dell’Australian Dance Theatre di Adelaide, The Beginning of Nature apre un dialogo con le tradizioni più

con una riduzione a 8 per gli Under 26 e a 5 per gli studenti universitari. JAZZ’ABOUT Biglietto di ingresso, in prevendita, tra i 15 e i 20 euro, con una riduzione tra i 12 e i 15 euro per gli Under 26 e gli studenti universitari. La sera del concerto è possibile acquistare i biglietti a un costo tra i 20 e i 25 euro.

antiche dell’Australia e la cultura aborigena nel segno della danza contemporanea. È possibile prendere parte all’intera stagione acquistando un abbonamento presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bolzano e online sul sito www.ticket.bz.it Per ulteriori informazioni consultare il sito www.centrosantachiara.it TRANSITI E JAZZ’ABOUT Il Centro Servizi Culturali S. Chiara presenta la stagione di musica Divenute negli ultimi cinque anni due delle proposte musicali di punta del Centro Servizi Culturali S. Chiara, tornano anche in questa stagione le rassegne Transiti – Musiche in movimento, e Jazz’About. Curata da Alberto Campo, la nuova programmazione di Transiti, che ha preso il via venerdì 11 ottobre con il concerto degli australiani The Necks, è strutturata su sei appuntamenti (presso il Teatro SanbàPolis di Trento), mantenendo intatti i propositi iniziali che le hanno permesso di ritagliarsi un ruolo nelle abitudini cultuali del

pubblico trentino: indagare l’attualità musicale senza porsi limiti di genere o geografia, mettendo in scena sia interpreti portatori di linguaggi innovativi sia figure dotate di rilievo storico. Da quest’ultimo punto di vista è esemplare la presenza dei Pere Ubu, archetipo monumentale del post punk statunitense: in attività da quasi 45 anni la formazione guidata da David Thomas prosegue la propria avventura artistica con una tournée intitolata “The Long Goodbye”, analogamente al disco appena edito. Non meno rilevante è lo status di Bill Frisell, compositore, arrangiatore e chitarrista sopraffino, anch’egli veterano di un’infinità d’imprese, ultima delle quali è in ordine cronologico Harmony: progetto votato alla rilettura della tradizione americana del Novecento.

Transiti - Bill Frisell Harmony

Considerati per convenzione appartenenti ai ranghi del jazz come lui, sono gli australiani The Necks, esibitisi al SanbàPolis lo scorso 11 ottobre. Outsider quanto loro è il britannico Richard Dawson, cantautore sui generis celebrato nel 2014 dalla copertina del prestigioso mensile avant-garde “The Wire”. Di analoga reputazione gode il duo canadese Jerusalem In My Heart, artefice di una suggestiva osmosi fra musica e immagini dotata di qualità oniriche. In tal

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Jazz’About - Tullio De Piscopo

senso va citata infine la consueta sonorizzazione originale di un film: il classico horror surrealista “Vampyr”, musicato nell’occasione dalla violoncellista canadese Julia Kent insieme ai quotati strumentisti torinesi Paolo Spaccamonti e Ramon Moro. Per uno sguardo più approfondito sulla scena jazz contemporanea, invece, la rassegna Jazz’About – curata da Denis Longhi – riparte con i primi quattro concerti (da ottobre a dicembre) di una stagione che anche quest’anno metterà in contatto Trento e Rovereto, per un entusiasmante percorso fra le “nuove” vibrazioni della musica jazz. La rassegna si aprirà domenica 27 ottobre con The Comet is Coming, il jazz del futuro trasportato nel qui&ora, mentre sabato 16 novembre toccherà al chitarrista Cory Wong, un perfetto esempio di “Nile Rodgers 2.0”. Il terzo appuntamento, sabato 23 novembre, vedrà protagonista un pezzo di storia del jazz come GARY BARTZ, accompagnato sul palco dal collettivo londinese Maisha. La rassegna si concluderà infine venerdì 20 dicembre con due leggende della musica italiana: Tullio De Piscopo e Tony Esposito. (p.r.*: pubbliredazionale)

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TRE ESEMPI PER TUTTI

LE ONORIFICENZE

Sono tre i cittadini da imitare

Rosanna Cimadon, Cosetta Pasquin e Giuseppe Civetta sono stati insigniti dello spillo d'onore del Comune di Egna per la loro pluriennale attività di volontariato in favore di persone bisognose. // di Fabio Cimadon Una valorizzazione del volontariato in campo sociale e dei veri esempi di impegno civile. Può essere così sintetizzata la cerimonia in cui sono state premiate tre persone meritevoli di Egna che si sono distinte per la loro ultradecennale opera di solidarietà verso la comunità della borgata. In una sala consiliare gremita in ogni ordine di posti - davanti ai consiglieri e assessori comunali, al consigliere provinciale di Egna Diego Nicolini, ai rappresentanti delle associazioni, al nuovo decano don Gabriele Pedrotti, al comandante della Stazione carabinieri maresciallo Luca Capuano ed al maggiore Antonio Chiofalo, comandante della Compagnia, a coloro che sono stati premiati precedentemente nel corso degli ultimi anni e soprattutto davanti a parenti, amici e cittadini - l'amministrazione comunale di Egna ha voluto conferire a Cosetta Pa-

squin, Rosanna Cimadon e Giuseppe Civetta il prestigioso riconoscimento dello spillo onorario. "Tre persone che lavorano per la cittadinanza e che diffondono il vero spirito del volontariato – le parole d'esordio del sindaco Horst Pichler – la comunità di Egna con-

ta oltre 100 associazioni che sono il vero motore e la vera energia del paese ed è un onore per tutti noi valorizzare e ringraziare il lavoro quotidiano che fanno, spesso dietro le quinte, queste tre persone”. Graditissimo ospite della serata don Paolo Renner che ha rimarcato “il valore del volontariato come uno degli aspetti fondamentali della vita cristiana e umana. Il volontariato è certamente da annoverare tra le grandi correnti storiche che hanno scritto la sto-

ROSANNA CIMADON Rosa Tonazzolli in Cimadon, meglio nota come Rosanna, è nata il 10 ottobre del 1947 a Bressanone. Ha ricevuto lo spillo onorario del Comune di Egna su proposta di diverse associazioni quale encomiabile simbolo del circolo Acli di Egna, dove da 40 anni svolge la sua preziosa opera di collaborazione e da ben 20 ne è la presidente. Figura contraddistinta dall'altruismo, dimostrato più volte a favore della comunità, è impegnata nel promuovere proprie attività e sostenere quelle altrui. È collaboratrice attiva delle associazio-

ni Ponti di Pace e Assistenza malati di tumore ed è stata anche membro della commissione pastorale confezionando tuttora le candele per i neonati. "Un turbinio di emozioni che mi ha accompagnata per l'intera settimana. I miei ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno proposto il mio nominativo, alla commissione ed all'amministrazione comunale, a tutte le persone che collaborano con me quotidianamente e naturalmente ai miei familiari che mi hanno sempre sostenuta e aiutata nelle attività".

ria dell'umanità”. Richiamandosi al patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi, uno dei simboli del volontariato - “Egli si è preso cura delle creature, uomini ed animali” - continua don Paolo - “Siamo stati creati per fare del bene e la pratica del volontariato, oltre ad essere esercitata giustamente nell'ombra, diffonde nel mondo onde certamente positive. E di queste ne abbiamo sempre un gran bisogno”. Dopo questa introduzione il cerimoniale entra nel vivo con la


TRE ESEMPI PER TUTTI

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GIUSEPPE CIVETTA Giuseppe "Bepi" Civetta è nativo di Enego (VI) ma si è radicato ad Egna da tantissimi anni divenendo un vero e proprio punto di riferimento per varie associazioni del paese. Membro attivo dei direttivi Acli ed Udae da oltre 20 anni, è uno degli iniziatori del preziosissimo servizio di autisti dell'Associazione Malati di Tumore, da ben 28 anni membro dell'Associazione Nazionale Carabinieri di cui per ben 20 anni ne è stato il presidente, socio attivo del Music Club. È una persona molto ben integrata nel tessuto sociale del paese e si dedica quotidianamente con grande impegno a favore di associazioni e

consegna delle onorificenze e delle relative motivazioni. Il presidente della Commissione comunale

delle onorificenze, Franz Simeoni, consegna lo spillo onorario a Bruna Ceron, meglio conosciuta come Cosetta Pasquin ,“per il meritevole ed esemplare impegno sociale al servizio del comune e dei suoi abitanti per i suoi 30 anni di volontariato presso la casa di riposo Griesfeld”. “Cosetta ha capito che è meglio dare che ricevere e che dagli anziani si riceve moltissimo” - afferma don Paolo Renner. Anche Rosa Tonazzolli Cimadon, per tutti Rosanna, “è il classico esempio di donna forte e le và sicuramente riconosciuto il grande merito di riuscire a coinvolgere chi le sta accanto nello svolgere le varie attività di servizio verso il prossimo” - osserva di don Paolo. Nel consegnarle lo spillo, Franz Simeoni ricorda la sua attività presso il circolo Acli in cui si è distinta per abnegazione ed altruismo. Con Giuseppe Civetta, “si

collettività mettendo sempre in luce il proprio valore umano e civile. "Mi ha fatto enorme piacere aver ricevuto lo spillo onorario e molto emozionante la cerimonia di consegna con la sala gremita di amici e parenti che ha onorato noi tre con la loro presenza. Tutto quello che ho fatto in questi anni di volontariato l'ho fatto perché mi piaceva; ho sempre trovavo soddisfazione nell'operare per la comunità e in cambio ho avuto innumerevoli espressioni di riconoscenza e apprezzamenti. Naturalmente, considerato che il mio istinto naturale è questo, continuerò come ho sempre fatto finora".

premia una grande figura e simbolicamente le tante persone definite 'normali' che sono sempre gioviali e a disposizione con tutti”, conclude don Paolo Renner. Per Franz Simeoni, “Bepi esprime con il proprio impegno un alto valore umano e civile, qualità sempre piuttosto rara e lo spillo onorario è sicuramente meritato”. Anche il vicesindaco Alex Pocher nel suo breve intervento ha voluto ribadire che

“queste persone ci insegnano cose straordinarie che si possono misurare con il cuore e con il sorriso.” Prima del corposo rinfresco, il giusto ringraziamento da parte del sindaco alla band Stand By che ha intrattenuto gli oltre 100 presenti con gradevoli intermezzi musicali.

LE ONORIFICENZE La Commissione per il conferimento delle onorificenze del Comune di Egna, presieduta da Franz Simeoni, si occupa di esaminare i particolari meriti di stimati cittadini della borgata e di proporli al consiglio che ne delibera il relativo riconoscimento. Lo spillo onorario è

una delle onorificenze previste dal regolamento che comprende anche la cittadinanza onoraria, l'anello onorario e l'attestato di riconoscenza che riconoscono i particolari meriti ed impegno in campo sociale, politico, scientifico, culturale, sportivo ed economico. Dal 2012 ad oggi, oltre alle tre figure sopra menzionate, sono state conferite onorificenze ad altri 13 meritevoli cittadini della borgata: Camillo Casera, Hedwig Zanotti, Mariangela Poles, Avv. Sandro Canestrini, Johann Girardi, Maurizio Boscheri, Josef Fontana, Albert Bertignoll, Anna Grandi Müller, Luis Walter, Karl Dallemulle, Hildegard Flor e Hansi Cavos.

COSETTA PASQUIN Bruna Ceron ved. Pasquin, conosciuta ad Egna con il nome di Cosetta ha appena compiuto 85 anni, essendo nata il 4 ottobre 1934 a Mantova. Non nasconde un certo comprensibile imbarazzo a essere catapultata al centro dell'attenzione, lei che non ama essere sotto i riflettori. "È una serata felice, ringrazio veramente tutti di cuore. Un'emozione davvero unica che ricorderò per sempre". Da 30 anni a questa parte, puntualmente alle 7 svolge un'attività di volontariato presso la casa di riposo Griesfeld di Egna. Inizialmente lavava e faceva i capelli e aiutava materialmente i

suoi assistiti nelle normali attività quotidiane; in seguito rifaceva i letti, puliva le stanze e accompagnava i ricoverati all'aperto ed alle visite mediche. Ora, alla sua veneranda età continua comunque la sua preziosa opera nella struttura dandosi da fare nell'anonimato e trovando sempre il tempo per fare quattro chiacchiere con utenti e ospiti, spesso più giovani di lei. Il presidente della casa di riposo Griesfeld Norbert Bertignoll e la direttrice Cornelia Ebner hanno voluto omaggiare con un mazzo di fiori questa cittadina modello che sta spendendo tuttora la vita per il prossimo.


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LAIVES – SAN GIACOMO – PINETA

IL COMPLEANNO

Laives in festa per i suoi 200 anni LAIVES Dieci giorni di festa per celebrare i 200 anni della sua autonomia comunale: un compleanno che Laives intende festeggiare in modo speciale, con un ricco programma di eventi e di manifestazioni che coinvolgeranno tutta la città. Oggi, con i suoi diciottomila abitanti, Laives è la quarta città dell’Alto Adige. Ma non è sempre stato così: fino a qualche decennio fa, infatti, Laives era poco più di un paesino. E addirittura fino a duecento anni fa non era nemmeno un paese, ma solo una “vicinanza” di Bolzano. Nel 1819, per effetto di una legge dell’impero austro-ungarico, tutti i territori poterono scegliere quale organizzazione amministrativa darsi. Il capopaese di Laives convocò quindi i suoi collaboratori e tutti insieme decisero di diventare un Comune autonomo. “Quest’anno ricorre quindi il bicentenario di un tappa importante per la nostra città: da duecento anni Laives è diventato Comune autonomo che si è organizzato come comune a sé stante amministrativamente”, sottolinea il sindaco

Christian Bianchi. “In questi 200 anni Laives ha fatto un percorso importante che l’ha portata a diventare da paesino con pochissime anime a quarto centro dell’Alto Adige con 18 mila abitanti. Sappiamo inoltre che molti nuovi laivesotti arrivano da posti e situazioni diverse. Non tutti conoscono la nostra storia. E quindi abbiamo pensato che questa ricorrenza potesse diventare una bella occasione per far conoscere il percorso compiuto dalla nostra città negli ultimi anni”. Come si festeggerà questa ricorrenza? “L’evento più importante è l’allestimento di una mostra storico-fotografica aperta fino al 27 ottobre con una ventina di pannelli dove vengono riportate varie ricostruzioni storiche su vari temi: scuola, commercio, vie, fabbricati. Quali saranno poi gli altri momenti importanti? “La Filodrammatica ha predisposto 16 pannelli alti due metri che saranno montati in luoghi simbolo della nostra storia, (Casagrande, capolinea del tram, Crosara, al Moro, chiese, scuola) in modo che il cittadino legga e abbia informa-

Il sindaco Christian Bianchi

zioni sulla valenza storica di quel luogo. Resteranno per un anno e potranno diventare un motivo di approfondimento della nostra storia per i cittadini e scuole. I centri giovani Fly e don Bosco hanno invece organizzato un lavoro molto carino con creazione di tabelle informative che saranno montate in corrispondenza dei nomi delle vie. Così i cittadini sapranno chi sono le persone a cui sono state dedicate e perché. Penso per esempio a via Broger al passaggio scolastico Maria Damian... Un altro evento importante sarà la sera del 26 ottobre con la grande sfilata a cui abbiamo invitato a partecipare tutte le associazioni.

Si partirà da via Kennedy (zona Ideal) e si arriverà in via Pietralba, dove sono previste le celebrazione ufficiali della settimana del 200 anni. Sarà anche l’occasione per assegnare un riconoscimento a persone o associazioni che si sono distinte per la loro attività in favore della nostra città. Quindi si darà il via alla festa campestre che proseguirà anche domenica 27 con diversi spazi musicali e di divertimento. Inoltre – prosegue il sindaco – inaugureremo le piste ciclabili, ci sarà una mostra sulla protezione civile, una mattinata di porte aperte alla caserma Guella e spazio per le associazioni sportive".

LA CONFERENZA

Grande interesse per le volontà di fine vita SAN GIACOMO Un argomento di grande interesse, unito a una figura d’eccellenza della sanità altoatesina quale il dottor Massimo Bernardo in qualità di relatore, hanno prodotto il tutto esaurito presso la saletta del Centro culturale San Giacomo, in occasione della recente conferenzaincontro su testamento biologico. L’esposizione del dottor Bernardo, responsabile del reparto Hospice e cure palliative dell’Ospedale di Bolzano, ha coinvolto i presenti. Il tema del fine vita, d’altronde, riguarderà prima o poi tutti; il punto è essere consapevoli del fatto di poter mettere nero su bianco - volendo - determinate proprie volontà di trattamento o non trattamento, prima che la eventuale situazione critica si presenti; e comunque di poterle

Desiderio di tutti o quasi, come ha osservato il sanitario, è indubbiamente quello di avere una morte rapida e indolore: tuttavia in questa casistica, ha riferito, ricade meno del 10% della popolazione. Massimo Bernardo, Mara Da Roit e Giorgio Cattelan Nel 90% dei casi ci si deve confrontare con una malattia cronica (tumori, paesprimere sempre. In effetti la conferenza ha affrontato anche un contologie cardiovascolari, respiratorie, testo generale riferito a chi arriva renali, neurologiche) e con la relatiall’ultimo stadio della vita cosciente va fase terminale più o meno lunga. e consapevole, e può quindi in quel Tanti i temi presi in considerazione, momento dichiarare ciò che desideprincipalmente partendo dalla legge 219 del 2017. Spazio quindi a conra per sé; ma certo è che a nessuno è cetti come il consenso informato, dato sapere in anticipo come la sua il controllo del dolore, la sedazione vita terminerà.

palliativa profonda, l’accanimento terapeutico, lo stato vegetativo, la dignità da garantire al paziente fino all'ultimo respiro. E poi naturalmente il punto centrale: il diritto all’autodeterminazione da parte della persona e la possibilità appunto di rifiutare, in tutto o in parte, accertamenti diagnostici e trattamenti sanitari finalizzati alla sopravvivenza. Riguardo al testamento biologico, Bernardo ha dato precise indicazioni sulle modalità di stilazione e deposito, raccomandando di affrontare l’argomento con i propri sanitari di riferimento, a cominciare dal medico di base e informando della reperibilità nel web di una brochure informativa contenente un modello di “dichiarazione anticipata di trattamento”.


LAIVES – SAN GIACOMO – PINETA

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TREKKING IN SARDEGNA

Cai: meno ombrellone, più scarpone LAIVES Al motto di "meno ombrellone, più scarpone", un'allegra comitiva di dodici soci della sezione Cai di Laives ha dato vita al secondo trekking in programma per il 2019. Meta l'arcipelago della Maddalena e la Gallura in un periodo fuori dalla grande folla estiva per potersi godere appieno le meraviglie di un mare cristallino dalle trasparenze da togliere il fiato. "Il mare della Sardegna, le sue isole, le sue rocce (sculture di pietra incredibili dalle bizzarre forme), i suoi tramonti, le spiagge, le cale una più bella dell'altra, tutte per noi, i suoi silenzi rotti solo dal rumore delle onde che si infrangono sulle spiagge e dai richiami degli uccelli marini. Quella della Sardegna è una magia pura che non finisce mai di stupirti", sottolinea Adriano Lombardi. "Grazie a Giovanni e Cristian della cooperativa Terre di Mare che in questi 11 giorni di trekking ci hanno

guidato per mari e monti dell'arcipelago. Le isole non hanno bisogno di presentazione, sono conosciute da tutti i turisti del mondo, come le loro spiagge e le loro cale, angoli di paradiso. Ma quanti di voi che ci sono stati, si sono spinti al loro interno, ne hanno percorso gli stretti sentieri entrando nel cuore delle isole? Vi appariranno angoli stupendi, rocce

LA RASSEGNA

Teatro al pomeriggio PINETA Il Piccolo Teatro di Pineta ha definito il cartellone della sua prossima stagione. Dal 17 novembre al teatro delle Muse si terrà la 21esima edizione della Rassegna Teatro in Pineta. allestita in collaborazione con il Circolo operaio Pineta e la Filo Laives. "Come l'anno scorso - sottolinea il presidente Angelo Torrice - tutti gli spettacoli si terranno alla domenica pomeriggio alle 16.30. Speriamo di avere lo stesso successo dell’anno scorso, quando il pubblico ha gradito molto l'orario domenicale pomeridiano. Questo ci è stato confermato da molti spettatori, soprattutto anziani,

che hanno qualche difficoltà a uscire di casa alla sera. Mentre la domenica pomeriggio è un'occasione per trascorrere un po' di tempo a teatro a un’ora adeguata". Gli spettacoli della rassegna saranno 7 . "Apriremo noi del Piccolo Teatro di Pineta con la commedia dell’anno scorso 'Mezzanotte e un minuto'. In mezzo ci saranno varie compagnie del Trentino e si chiuderà con con la Filodrammatica con la serata della premiazione Anche quest'anno avremo il premio del pubblico in onore dei nostri due attori che ci hanno lasciato, Lisciotto e Iovine".

granitiche che, come urli di pietra si innalzano verso il cielo, sullo sfondo di un mare dal blu cobalto al verde smeraldo, trasparenze uniche che trasmettono all'anima un senso di pace e di bellezza". A Caprera la comitiva ha anche visitato il museo del mare e il museo mineralogico. Sei giorni da ricordare nell'Arcipe-

lago. Gli altri cinque il gruppo li ha trascorsi in Gallura, vero regno del granito. Qui, ovunque si guardi, domina il granito con i suoi splendidi colori e forme, un grandioso giardino roccioso sullo sfondo di un mare azzurro che lo rendono uno spettacolo unico. La cima più alta del territorio è il monte Limbara che è stato raggiunto con un'escursione di rara bellezza. Altra escursione è quella di Rena Majori, entusiasmante traversata lungo costa, affascinante per le vedute ed il mare. "Quest'esperienza ci ha lasciato il segno – conclude Lombardi – posso solo consigliare di andarci senza timore di camminare nella macchia mediterranea, pur procurandosi qualche graffio, o fra i grandi massi granitici, salendo e scendendo per i sentieri rocciosi che conducono a cale nascoste, la fatica sarà ricompensata dagli scenari che vi appariranno".

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MEMORIA

L’incendio del 1865 che devastò la Locanda alla Posta Il 28 dicembre 1865 il paese di Laives fu teatro di un gravissimo incendio che devastò uno degli edifici più antichi del vecchio centro. Infatti, andò a fuoco, nell’odierna via Noldin, il “Kölblhof”, noto anche come "Gasthof zur Post / Locanda alla Posta”. Si trattava non solo di uno dei masi principali di Laives ma anche della locanda più vecchia, citata nelle cronache fin dal 1445 (Koelbel von Leiuers) e il 1474 quando viene nominato per la prima volta come proprietario tale Kristian Kölbel. I giornali dell’epoca parlarono per settimane dell’incendio. Scrive la "Bozner Zeitung" del 30 dicembre 1865: "Una terribile disgrazia ha colpito ieri (in realtà il 28.12.1865 n.d.r.) il vicino comune di Laives. Verso le otto di sera, nella stalla e nel fienile della casa del signor Sindaco Alois Erlacher è scoppiato un imponente incendio che a causa del forte vento in pochi minuti ha avvolto completamente anche la vicina casa di abitazione

occupata da ben 14 famiglie. Nonostante i soccorsi giunti immediatamente da Bolzano e da altri luoghi vicini come S. Giacomo, Bronzolo, Ora e Vadena, le fiamme hanno divorato l'intero edificio con tutto il suo contenuto e le povere famiglie di braccianti e artigiani con i loro numerosi figli, che già si erano coricati nei propri letti, non hanno potuto che mettere in salvo la propria nuda

vita. Disgrazia nella disgrazia, la grande distanza tra l'edificio in fiamme e le fonti d'acqua, che tramite vecchi tubi ha dovuto essere condotta sul luogo dell'incendio dal Rio Vallarsa. Secondo le prime stime, i danni ammontano a 20.000 fiorini austriaci. Le cause dell'incendio non sono ancora note. La redazione della "Bozner Zeitung" invita tutti i cittadini a sostenere con offerte le

povere vittime della disgrazia." L'articolo si conclude con la testimonianza di alcuni viaggiatori giunti sul luogo la sera stessa, i quali riferiscono "di aver notato la casa in fiamme da molti chilometri di distanza risalendo la valle dell'Adige da Trento in treno." Nelle settimane successive, la stampa continuò a a parlare di questo incendio, mentre il proprietario, Alois Erlacher, ringraziò pubblicamente i soccorritori e vari giornali organizzarono collette per sostenere le povere vittime che a loro volta ringraziarono con un annuncio pubblico i generosi concittadini firmandosi "Die Abgebrannten", i “bruciati”. Fu proprio questo disastroso evento a favorire, di lì a poco, la nascita del locale corpo dei vigili del fuoco volontari, fondato da Alois e Josef Ebner, Peter Pfeifer, Franz Scandella, Dominikus Niedrist, Daniel Negri, Johann Abram, Eugen Micheletti e Caesar Curzel, che nel 1882 succedette ad Alois Ebner quale comandante.

CONFERENZA

Diritti umani tra utopia e realtà SAN GIACOMO "Diritti umani fra utopia e realtà": è un tema ad ampio respiro quello che affronterà, nell’ambito di una conferenza-incontro, il noto teologo e capace comunicatore don Paolo Renner. L’appuntamento per tutti gli interessati è alla Casa delle Associazioni di San Giacomo di Laives (via Maso Hilber 1) giovedì 24 ottobre, con inizio alle 20.30 e ingresso libero. Organizza il Centro culturale S. Giacomo in collaborazione con Fondazione Upad. Era il dicembre 1948 quando l’ONU deliberava solennemente la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”. Un documento storico, a prescindere dal suo carattere “indicativo”, in quanto per la prima volta vedeva i diritti umani codi-

ficati e circostanziati in un unico testo. Esso si legava all’impegno degli Stati membri a lavorare insieme per promuoverne i contenuti; tant’è che molti suoi passaggi, in varie forme, sono stati integrati nelle leggi costituzionali delle nazioni democratiche. Ma cosa sa oggi di quel basilare documento il cittadino medio, in un tempo in cui - a oltre settant’anni dalla sua sottoscrizione - i diritti umani sono un tema quasi quotidiano, anche perché insito nelle pieghe di varie situazioni? La conferenza persegue appunto una finalità informativa, a beneficio di tutte le generazioni. Paolo Renner illustrerà gli elementi salienti della Dichiarazione universale ONU, spaziando quindi fra

una serie di concetti pregnanti: dalla dignità di tutti i membri della comunità umana - senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, eccetera - al rispetto delle libertà fondamentali, dall’eguaglianza davanti alla legge a molto altro. Spazio poi naturalmente all’enunciazione dei diritti - “uguali e inalienabili” - di ciascuno, come la libertà di pensiero, di coscienza, di religione, di opinione e di espressione, ma anche il diritto all’istruzione, al lavoro, al cercare e godere asilo, eccetera. Non solo questo, tuttavia. Il relatore andrà infatti anche oltre l’excursus

contenutistico, provando a rispondere ad alcuni interrogativi: esiste una consapevolezza dei doveri verso il nostro prossimo?, come si sono rapportate alla Dichiarazione dell’ONU altre culture?, e in particolare che reazioni vi sono state in Asia e nei paesi islamici? Infine, ma non per ultimo: tali diritti sono veramente uguali per tutti?


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FOOD stories

RICETTE SOCIAL

Crostata frangipane Torta grano saraceno e mirtilli rossi ai fichi Ricetta di @clau_in_the_clouds Preparazione: Per la crema frangipane. In una ciotola lavorate il burro morbido con lo zucchero a velo fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Potete ammorbidire il burro nel forno a microonde oppure a temperatura ambiente, l’importante è che sia morbido altrimenti si attacca alle fruste e farete fatica a montarlo. In una ciotola a parte sbattete le uova e unitele al composto in più riprese, continuando a lavorare con le fruste elettriche. Attenzione: non aggiungete altro uovo se non è stato completamente assorbito il precedente. Unite la farina di mandorle e la farina 00 e mescolate. La crema andrà in forno, potete versarla direttamente come ripieno nella base di frolla. Aggiungete i fichi tagliati a fette. Infornate a 180 gradi per 45 minuti.

Ricetta di @vanigliastyle Ingredienti: 200 g di burro 200 g di zucchero 5 uova 200 g di farina di grano saraceno 200 g di nocciole grattugiate 1 bustina di zucchero vanigliato

Ingredienti: Per la frolla: 300 g farina 130 g burro 70 g zucchero 1 uovo e 1 tuorlo Per la crema frangipane: 125 g di farina di mandorle o mandorle tritate in polvere 125 g di zucchero a velo 125 g di uova intere 125 g di burro 50 g di farina 00

20 SHOPS

1 bustina di lievito in polvere buccia di limone Per farcire: marmellata di mirtilli rossi zucchero a velo 100 g di panna montata

Preparazione: Stampo tradizionale da budino. Lavorare i rossi d’uovo con zucchero e burro. Aggiungere le nocciole ed il resto degli ingredienti. Unire i bianchi d’uovo montati a neve molto fissa. Versare l’impasto nello stampo e cuocere per 45/50 minuti a forno preriscaldato a 180 gradi. Una volta cotto e raffreddato, il dolce può essere servito con marmellata di mirtilli rossi o ribes e panna montata.


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UN PERSONAGGIO, UNA STORIA

GABRIEL ZENI

Porterò 65 rose su 65 montagne La sua è una malattia di quelle toste. Di quelle che ti tolgono il respiro e soprattutto che non danno scampo. Ma Gabriel Zeni non si arrende a quella fibrosi cistica che gli hanno diagnosticato già nella culla. Lui la combatte e spesso la mette al tappeto. Altre volte invece è lui a finire ko. Ma si rialza subito, per combatterla di nuovo. Come? Vivendo la vita in pieno. Facendo quello che più gli piace: andare in montagna. E proprio sulle montagne rilancia la sua sfida alla malattia: portare 65 rose su 65 cime. Come è nata quest'idea e che significato ha? Su facebook ho visto un post della lega fibrosi cistica che invitava la gente che va in montana a portare una rosa su una cima e farsi un selfie. In inglese la pronuncia "65 roses" è molto simile a "cystic fibrosis", pertanto ne è quasi diventato un soprannome. Così ho cominciato la mia sfida. Nell’orto abbiamo una pianta di rose e prima di andare a farmi i giri prendo una rosa e la porto in cima. Finora ho fatto 12 cime tra cui il Catinaccio di Antermoia, Marmolada e Piz Boè. In programma ho tanti ghiacciai: Cevedale, Presenella, Adamello, Ortles. Sarebbe bello arrivare sopra i 4000 al Monte Rosa, ma il vero sogno sarebbe finire con la 65 sul Monte Bianco. A dire il vero era in programma già quest’anno, ma in primavera sono stato male e sono stato lontano dalla montagna due mesi: avevo poca preparazione e ho preferito rimandare. Ma come riesci a fare imprese del genere con la fibrosi cistica? Io la combatto così. Nonostante debba prendere delle precauzioni: per esempio giro con un saturimetro portatile che misura l'ossignazione del sangue. È tutto concordato con i medici. Sanno che mi sto preparando per il Bianco: sopra i 3500 devo avere una bomboletta di ossigeno per situazioni di emergenza. A sentirti, sembra che non ci siano limiti... Anche se hai la malattia, puoi fare tutto quello che vuoi, ovviamente nei limiti del possibile. Mi fermo solo quando la salute è messa a repentaglio. Se posso vado... e vado deciso! E se non ce la fai? Torno indietro. La montagna resta lì. Ci proverò quando sarò più preparato. Deve essere sempre un motivo per curarmi meglio per ar-

rivarci meglio fisicamente e con la testa. In montagna tornare indietro è questione di maturità e intelligenza. Saper dire "non ce la faccio e torno indietro". Portare la pelle a casa è la cosa più importante. E vale per tutti. Metti a rischio la tua salute è chi deve venire a prenderti. Quando hai saputo di essere malato? L’ho sempre saputo e non l’ho mai saputo. L’hanno scoperta quando avevo due settimane di vita: invece di crescere, dimagrivo perché non assimilavo quello che mangiavo. Non ho mai saputo di essere malato ma l’ho realizzato crescendo. Per me è sempre stato normale fare fisioterapia, ricoveri, controlli in ospedale. Quando sono andato a scuola e ho visto gli altri bambini che non prendevano pastiglie e non facevano fisioterapia, ho capito che c'era qualcosa di diverso. Non me lo hanno detto da un giorno all’altro. E quando hai capito veramente la gravità della malattia?

L'ho approfondita bene alle superiori, con una tesina su questo argomento. Ho capito veramente bene cosa succedeva nel mio corpo. Fino ad allora mi ero informato, sapevo cosa succedeva, però la tesina è stato un modo per accettarla e confrontarla con altri. Ho fatto lavoro di ricerca su come i pazienti la vivono. Ho mandato un questionario anonimo a tutti i malati dell'Alto Adige, chiedendo come la vivevamo: ricoveri, impatto su vita quotidiana. Ho confrontato come la vivo io e come la vivono gli altri. Ho capito un po' meglio com’è la malattia. E che io sto ancora molto bene e non è così per tutti: la mia visione della malattia può essere diversa da quella degli altri. Io faccio tutte le mie imprese, i miei sport, ma la malattia non guarda in faccia a nessuno e se non la si combatte per bene vince lei. Bisogna combatterla sempre. È una guerra. Come la combatti? Con fisioterapia regolare. Anche se mi sento bene. Qualche volta penso di saltarla perché non ho tosse. Ma bisogna insistere e farla comunque. Bisogna essere regolari. Poi, tantissimo sport, arrampicata in montagna, arbitro di calcio, corsa al pomeriggio. E non bisogna trascurarsi. Quando si ha un pochino di tosse, la fisioterapia anziché mattina e sera, si fa una volta in più. È un grande impegno. Anche la terza fisioterapia mi è stata consigliata come allenamento per tutto il sistema respiratorio per la montagna. È un impegno grandissimo. Ma è positivo che io non sappia com'è la vita senza. Non mi rendo conto di quanto tempo sto investendo in questa cosa che potrei fare altro. Per me è normalissimo. La fibrosi cistica è una malattia che non

Gabriel Zeni

dà scampo. Come vivi psicologicamente questa situazione? Quando sono nato ai miei genitori hanno detto che non avrei superato i 18 anni. Adesso l'aspettativa di vita è tra i 40 e i 50. Io ne ho 25. Bene o male sono a metà. Però non ci penso. Più ti concentri su quanto poco ti rimane da vivere, meno vivi quello che effettivamente puoi vivere. Non mi alzo dicendo "oh mio Dio ho solo x giorni da vivere". Io mi alzo dicendo che devo fare tutto quello che posso e non ci penso all’aspettativa di vita. Tante persone vanno in crisi per problemi molto meno gravi dei tuoi... Ognuno ha i suoi problemi. E non ce n’è uno più grave dell’altro. Io non faccio tanti confronti. Non dico agli altri come vivere. Penso a quello che ho io, senza confronti con gli altri. Ma mi piacerebbe essere un esempio per altri ragazzi con il mio stesso problema. Dirgli: Ragazzi guardate che avete questa cosa, bisogna accettarla, perché comunque piangersi addosso non ci guarisce. Questa è la base. Avete tutta una vita da vivere. Magari ha qualche giorno in meno, ma può essere vissuta col sorriso e togliere tante soddisfazioni. Ovviamente ci sono tanti step prima di pensarla così. E tante persone da cui prendere spunto. Stai studiando ingegneria del veicolo a Modena. Cosa sogni di fare? Mi piacerebbe davvero tanto lavorare nel motorsport: competizioni di auto. Il grandissimo sogno sarebbe la Formula 1. Ma è difficile... Vorrei tornare a vivere vicino alle montagne. A Maranello non ci sono belle montagne... Ma a Torino sì. Ma vediamo: non penso a lungo termine. Preferisco concentrarmi su obiettivi molto concreti e vicini.

Marco Cortese


SENZA CONFINI Paolo Bill Valente scrittore, giornalista (e altro ancora)

PERCEZIONI

I reati calano, ma è meglio che non si sappia in giro Viviamo, a livello planetario, la sindrome dell’assedio. Non possiamo fidarci di nessuno. Invochiamo misure di sicurezza e in prossimità delle elezioni la propaganda incute paura per riscuotere voti. Eppure la realtà è diversa. Nei comprensori altoatesini i reati sono costantemente in calo. Anche l’altro giorno una persona cui ho dato un passaggio affermava con convinzione – ma solo per sentito dire – che le città italiane sono sempre più invivibili. Non dobbiamo negare che ci siano situazioni da correggere, forse da ripensare radicalmente, in certe periferie di certe città. Ovunque risuona l’eco degli appelli a maggiore sicurezza. Ci sentiamo minacciati, viviamo nella paura, guardiamo con sospetto chi ci passa accanto, soprattutto

se ci appare “diverso” rispetto alla nostra idea di “normalità”. Anche nel nostro tranquillissimo Alto Adige serpeggia la paura e si esige sicurezza. I comuni sono tentati – man mano che si avvicina il voto amministrativo – di adottare

misure di controllo e di repressione e di mostrare i muscoletti. La percezione dei cittadini, dicono le indagini sociologiche, è che i reati siano in aumento, che le cose vadano sempre peggio, che si abbia maggior bisogno di protezione,

che debba intervenire l’esercito… Tuttavia dagli incontri che il Commissariato del Governo ha organizzato nei comprensori altoatesini nelle ultime settimane emergono dati ben diversi. Nel Burgraviato ad esempio “i dati statistici relativi alle principali fattispecie criminose non configurano situazioni problematiche”, si dice in un comunicato, e i furti rispetto all’anno scorso sono calati del 19,3 per cento. Non aumentati, calati. In Alta Valle Isarco i reati contro il patrimonio e contro la persona sono diminuiti rispettivamente del 15,6 e del 7,7 per cento. Nel comprensorio “Salto Sciliar” i reati in genere sono calati del 18,7 per cento. Dunque? La vera sicurezza la danno la coesione sociale e la partecipazione attiva al bene della comunità.


BRONZOLO – VADENA

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COMUNE

Canali è andato in pensione BRONZOLO Il Comune di Bronzolo ha perso una delle sue colonne storiche. Nei giorni scorsi, infatti, è andato in pensione Walter Canali, da anni coordinatore degli operai comunali e responsabile dell'acquedotto. Conosciuto da tutti e molto apprezzato non solo per la sua professionalità e disponibilità, ma anche per la sua simpatia, Canali rappresenta la memoria storica del paese per tutti gli aspetti tecnici e i lavori pubblici. Canali ha cominciato a lavorare per il Comune di Bronzolo nel 1996. Aveva iniziato la sua carriera lavorativa come idraulico a Laives, poi ha lavorato per una quindicina di anni nella cava della ditta Trevisan. Le sue passioni sono la moto, la bicicletta, i gatti, i funghi, il bosco e la natura. Ha giocato per tanti anni a calcio e a hockey. È stato anche capitano

Un anno fa è andato in pensione il vigile urbano Stefano Monchera (e la sua sostituta ha di recente rassegnato le dimissioni, lasciando scoperto il secondo posto da vigile). In primavera si è poi trasferita a Laives la responsabile della segreteria, Valentina Comandi. E ora è la volta del pensionamento di Walter Canali. Entrambi sono già stati sostituiti.

IN BREVE CASTAGNATA ALPINA

Canali con il regalo dei colleghi

dell'AC Bronzolo. Negli ultimi tempi il Comune di Bronzolo ha perso diversi suoi dipendenti "storici". Quasi tre anni

fa si è infatti trasferito a Laives il tecnico comunale Paolo Candioli (che non è ancora stato sostituito definitivamente).

Domenica 20 ottobre a partire dalle 14 presso la Haus der Vereine di Ora si svolgerà la castagnata del Gruppo Alpini, aperta a soci, famigliari e simpatizzanti. Oltre alle caldarroste, sarà possibile gustare le famose trippe alla parmigiana e la cotoletta alla milanese con le patate insalata. Come al solito anche il bar sarà ben fornito... Per gli amanti del ballo liscio pomeriggio e serata danzanti in collaborazione con la scuola di ballo Aurora Dance. È prevista anche l'esibizione di alcuni allievi.

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Feisbuc Sisters Show È già tutto esaurito Le Feibuc Sisters

BRONZOLO È annunciato il tutto esaurito sabato sera, per lo spettacolo "Feisbuc Sisters Show", in programma alle 20 al Kulturhaus di Bronzolo. Gli organizzatori hanno infatti venduto tutti i biglietti a disposizione: per chi avrà la fortuna

di potervi assistere, lo spettacolo delle esilaranti Feisbuc Sisters promette risate a crepapelle per le loro gag. Nel corso della serata sono previste anche esibizioni canore dei cantanti di Bronzolo "Isabel e Luca".


ORA – EGNA

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VKE

Una scuola di recitazione per ragazzi EGNA Dopo un primo assaggio avuto nella primavera di quest'anno e grazie all'aiuto del Teatro Stabile di Bolzano e delle compagnie teatrali sia in lingua Italiana che tedesca è sorta la prima scuola di recitazione teatrale nella Bassa Atesina con la collaborazione del Vke. Un progetto che coinvolge tutto il territorio e che vuole dare a tanti giovani la possibilità di esprimersi attraverso questa forma artistica. È un progetto che da continuità al già affermato Gioco del conoscersi, dove da otto anni sono i bambini delle scuole elementari a cimentarsi sul palcoscenico. A credere in questa iniziativa in primis la Provincia attraverso l'Agenzia per la Famiglia inserendole tra le attivita extrascolastiche, l'amministrazione comunale di Egna, la Comunità Comprensoriale e la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. "È un altro grande

traguardo raggiunto - commenta la Presidente Vke Antonietta Montel - che oltre a dare modo ai ragazzi di esprimersi attraverso il teatro, aiuta le famiglie stesse a trovare alternative valide su come ottimizzare il tempo dei ragazzi stessi. Con i progetti sulla ludopatia e sulle dipendenze da social ci siamo resi conto di quanto tempo i giovani passano attaccati ad un computer o un cellulare, questo pensiamo sia un piccolo passo nella direzione opposta". Il progetto sarà proposto presso l'auditorium A. Bertotti tutti i venerdì dell'anno scolastico dalle 16 alle 18 ed è rigorosamente bilingue. Ma oltre al teatro molte altre sono le iniziative che vedono impegnata la sezione del Vke di Egna. Iniziando con il corso di ginnastica coordinato da Elisabeth Soraruf, il corso di Yoga con Katia, e le novità del corso di Zumba con Sunday

MERCATINO

Mwakalunde e di Silat con Mattia, con un particolare ringraziamento alla Parrocchia di Egna e all'Udae che hanno concesso le sale per poter fare queste attività. Non mancherà la settimana di animazione bambini durante le ferie scolastiche dal 28 al 31 ottobre dalle 7.30 alle 17 per bambini dal secondo anno di scuola materna fino alla

prima media. "E per chiudere in gioia e allegria – conclude Antonietta Montel - “invitiamo tutti soci Vke e non, il 31 ottobre a partire dalle 14 all'ormai tradizionale castagnata per chiudere un anno ricco di tantissime attività ed enormi soddisfazioni."

F.C.

ANIMALI

Ritornano le "Pulci" Mostra ornitologica EGNA È stata intensa l'attività estiva messa in campo dall’associazione Ennemase che, oltre ai mercatini mensili, è stata promotrice di un festival musicale serale con tre formazioni importanti e partecipe alla caratteristica Laubenfest in agosto e alla Festa Euregio in settembre con uno stand gastronomico. Per l'associaizone ora è giunto il momento di

riprendere la programmazione mensile del mercatino dell’usato nel caratteristico centro storico di Egna. Il prossimo appuntamento è previsto sabato 19 ottobre con orario 8-16. In mattinata, a partire dalle 10.30. si esibirà il gruppo Crossroad , che proporrà un repertorio di standard pop e pezzi di propria produzione. Früschoppen dell'F.C. Egna.

Festival dei Colori Il grande finale dell’anno con colori e profumi sui balconi e nei giardini per non rimanere spogli durante i mesi autunnali ed invernali.

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ORA Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con l’Associazione Ornicoltori Atesini che organizza la 54. mostra ornitologica autunnale il 2-3. novembre a Ora, presso AutoExpo in via Nazionale 74. Per adulti e bambini si tratta di un’occasione per passare momenti spensierati, in mezzo ai canti e colori di un migliaio di uccelli, selezionati dagli or-

nicoltori di tutto il nord Italia e non solo. E per tutti i partecipanti sarà anche un momento per conoscere da più vicino tutte le razze di canarini, pappagalli esotici e indigeni, e per poter approfittare dei tanti consigli degli allevatori esperti. Orari: sabato 8.30-18.30, domenica 8.30-16. Info: Francesco de Guelmi 349 7536222.


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SALORNO E CIRCONDARIO L'impianto di depurazione; a sinistra il taglio del nastro

L'INAUGURAZIONE

Acque, nuovo depuratore per Salorno SALORNO La comunità di Salorno ha festeggiato l'inaugurazione del nuovo e moderno depuratore. Per il paese la realizzazione del nuovo impianto avrà ricadute positive sull’ambiente grazie alla sua migliore efficienza, consentirà di affrontare con tranquillità la prospettiva di una futura crescita demografica ed eventualmente anche l’insediamento di nuove attività artigianali, industriali o commerciali sul territorio comunale. A inaugurare la struttura è stato il presidente di Eco Center S.p.A. Guglielmo Concer, con il sindaco di Salorno Roland Lazzeri e l’assessore Provinciale all’Ambiente Giuliano Vettorato. “Dopo un anno e mezzo di lavori Eco Center consegna a Salor-

no un sistema di depurazione delle acque reflue efficiente ed eco sostenibile”, ha sottolineato Concer. La capacità depurativa è stata aumentata da 4.300 a 6.500 abitanti equivalenti. Il nuovo impianto è stato costruito in zona artigianale. Per convogliare le acque reflue al nuovo depuratore è stata realizzata presso il “vecchio” impianto una piccola stazione di pompaggio ed una tubazione di circa 600 metri lungo la fossa di Salorno. Diverse le misure intraprese per garantire la eco sostenibilità dell’impianto e migliorare la funzionalità. Modificato in primo luogo il ricettore: le acque depurate vengono convogliate nel fiume Adige

anziché nella fossa di Salorno, tutelando in tal modo l’equilibrio naturale molto sensibile della fossa. Per il nuovo impianto sono state adottate soluzioni tecnologiche, che riducono i consumi energetici. Le vasche sono infatti state dotate di un moderno sistema di ossigenazione con microbolle, che migliora l’apporto di ossigeno ai microrganismi deputati all’eliminazione delle sostanze organiche disciolte nell’acqua e riduce i consumi di energia complessivi dell’impianto. Inoltre sono state installate luci led a basso consumo sia all’interno dell’edificio servizi, che all’esterno. Per evitare l'emissioni di cattivi odori, i pretrattamenti dell’ac-

qua reflua in entrata in impianto vengono realizzati in un edificio chiuso con un sistema di aspirazione e trattamento dell’aria. È stato adottato anche un sistema di estrazione dei fanghi tramite raschiatore a catena, che garantisce il corretto funzionamento indipendentemente dalla temperatura esterna. Nel progetto sono stati curati non solo gli aspetti tecnici, ma anche quelli legati all’inserimento paesaggistico. Il rivestimento esterno dell’edificio servizi rappresenta infatti un elemento di continuità con il paesaggio circostante. Il costo complessivo dell’opera ammonta a 4.450.000 €, finanziati al novanta per cento dalla Provincia di Bolzano.

LA FESTA

Castagne, frittelle e allegria per S. Orsola POCHI È una festa davvero sentita quella organizzata ai Pochi in occasione della patrona Sant’Orsola, una tradizione che si ripete ogni anno nel mese di ottobre, attirando sempre tanti paesani ma anche turisti, sicuri di trascorrere una giornata all’insegna dei sapori e dei colori autunnali. Quest’anno la manifestazione si svolgerà il 20 ottobre nei pressi della sala polifunzionale della frazione. A capo dell’organizzazione ci sono il comitato Filopochi, l’associazione Pochi ’89 e i Toatnroscht Tuifl, che hanno arricchito la festa con ulteriori novità. A farla da padrona saranno na-

turalmente le famose castagne di Pochi e le gustose frittelle, prelibatezze che non mancano mai nel menù della festa.

Alle 9.30 la manifestazione avrà inizio con Fruehschoppen e musica mentre i bambini potranno divertirsi con i gonfiabili. Alle

10.30 si terrà la Santa Messa seguita dall’esibizione del gruppo di macchine “’500 storiche Mezzocorona”. A mezzogiorno chiunque vorrà intrattenersi per il pranzo, potrà gustare il pollo allo spiedo cotto alla brace, novità di quest’anno, in aggiunta a polenta “carbonèra”, gulasch e canederli. Dalle 14 verranno inoltre servite frittelle e castagne, la musica dal vivo con la band The Snoops allieterà la giornata di festa. Gli organizzatori auspicano una grande partecipazione alla manifestazione per brindare assieme alla patrona Sant’Orsola e all’inizio dell’autunno.


SALORNO E CIRCONDARIO VKE

Attività autunnali per i bambini

PUBBLICITÀ ELETTORALE 2019 Condizioni per la pubblicazione su QuiBolzano, QuiMerano, QuiBassaAtesina di messaggi politici elettorali In ottemperanza alle disposizioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Agcom in occasione del Referendum popolare per la città di Bolzano del 24 novembre 2019, le testate QuiMedia (QuiBolzano, QuiMerano e QuiBassaAtesina) mettono a disposizione appositi spazi e allegati per la pubblicità elettorale.

SALORNO Dopo un’estate ricca di iniziative, il Vke sezione Salorno ha in programma ancora molte attività che accompagneranno bambini e ragazzi fino a Natale. Luglio e agosto sono stati caratterizzati da due importanti appuntamenti ovvero le settimane al lido intitolate “Un’estate spaziale” e “Cowboys e Indiani – Parco avventura sotto la cascata”, iniziativa molto apprezzata dai bambini, diventati costruttori di un loro villaggio lungo i giardini del rio Tigia. Lasciati alle spalle i mesi estivi, il Vke ha organizzato la tradizionale festa delle castagne, tenutasi il 6 ottobre a Pochi. Durante la giornata

tutti i partecipanti hanno potuto divertirsi con i giochi dello Spielbus, mentre castagne e dolci hanno fatto da contorno alla festa, davvero molto partecipata. Prossime tappe per l’associazione saranno la festa di San Martino l’11 di novembre, con la lanternata lungo le vie di Salorno, e la “Colazione della solidarietà” che si svolgerà il 24 novembre. In attesa del Natale verrà inoltre organizzato il tradizionale laboratorio creativo, durante il quale i bambini potranno dare spazio alla loro fantasia per creare con diversi materiali decorazioni, addobbi e tanti altri lavoretti.

IN BREVE CORSO DI ARABO

ORA DI LETTURA

L'associazione di volontariato per l'integrazione Avi propone un corso di lingua e cultura araba per adulti. Le lezioni si terranno al martedì e giovedì dalle 18 alle 20 nella sala del Palazzo della Signoria. Maggiori informazioni al 345 2157708 o in biblioteca.

Nell'ambito del progetto sull'integrazione "Salorno un passo aavanti", la biblioteca organizza "Ora di lettura" per bambini dalla prima alla terza elementare. Con tre tavoli, tre lingue e una storia. Appuntamento venerdì 18 e 25 ottobre dalle 15.30 alle 16.30 in biblioteca.

Il listino prezzi è disponibile in sede o sul nostro sito www.quimedia.it con supplemento elettorale del +20% Termine per la prenotazione sulle testate QuiMedia e la consegna dei materiali deve avvenire entro 7 giorni lavorativi prima dell’uscita e contestualmente dovrà avvenire il pagamento. Il pagamento deve avvenire obbligatoriamente prima della pubblicazione. Qualora il pagamento non avvenisse prima della chiusura dei giornali, QuiMedia non pubblicherà l’inserzione. Il materiale deve essere fornito in formato PDF e deve indicare sia il nome del committente che la dicitura “messaggio elettorale“. Saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati, nel rispetto delle condizioni stabilite in questo annuncio. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione temporale. Il documento analitico concernente la pubblicazione dei messaggi politici elettorali sulle testate sopra indicate è depositato presso la segreteria di redazione di QuiMedia.

Le richieste in merito alla pubblicazione, ai preventivi e alle modalità di pagamento vanno indirizzate a QuiMedia Via A. Volta 10, 39100 Bolzano Tel. 0471 081 583 - Fax. 0471 081 589 pubblicita@quimedia.it


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SPORT

AGEFACTOR RUN

Appuntamento con la corsa senza età LAIVES/BRONZOLO/VADENA Negli ultimi due anni ha vinto un ultraottantenne, con un tempo di venti minuti superiore a chi effettivamente ha tagliato il traquando per primo. Sabato pomeriggio vedremo se anche quest’anno, in occasione della terza edizione, l’algoritmo dell’Agefactor Run creerà rivoluzioni nella classifica finale premiando gli atleti più “esperti”. E non perché i cronometristi sono impazziti improvvisamente: l’Agefactor Run, la corsa organizzata dall’Us Bronzolo, che da da due annio ha preso il posto della storica Maratonina dei Tre Comuni, ha nel proprio regolamento una varabile decisiva: il fattore età. Grazie a una formula matematica che tiene presente il fattore biologico, i tempi degli atleti con più di 30 anni vengono ricalcolati e “riparametrati” in base all’età, che quindi non costituisce

più un ostacolo. Tutto è pronto ormai per la terza edizione di questa singolare corsa che rappresenta l’ultima eredità di Andrea Isoppo, il compianto presidente dell’Us Bronzolo che proprio poco prima della sua scomparsa aveva adottato questa formula per dare un futuro alla Maratonina dei Tre Comuni. Anche quest’anno sono previste due prove, una agonistica di 10 chilometri e una non competitiva di 5 chilometri. Come nella vecchia Maratonina dei Tre Comuni che si è disputata per 25 anni, il percorso di 10 chilometri coinvolge i comuni di Laives, Vadena e Bronzolo, con partenza e arrivo alla zona feste Pinara. La partenza della gara è prevista alle 15 Parallelamente verrà disputato anche il “3° Memorial Andrea Isoppo”, una corsa non competitiva di 5 chi-

CALCIO

lometri aperta a tutti, per ricordare il presidente dell’associazione, atleta e trascinatore instancabile. Il percorso della gara non competitiva si svilupperà in parte sullo stesso tracciato della gara competitiva, ma

con il giro di boa anticipato sull'argine dell'Adige. Al termine delle due gare è in programma la festa della premiazione in Pinara. Per maggiori informazioni www.agefactor-run.it

POLE ARTISTICO

Un bronzo mondiale

Cft secondo al Coni EGNA Strepitoso secondo posto al Trofeo Coni 2019 3vs3 per la selezione dell’Alto Adige - composta da calciatrici e calciatori del Centro Federale Territoriale di Egna. In Calabria, la squadra guidata da Yuri Pellegrini e Norbert Laner e composta da Ranja Fischer e Isabel Mittermair del FC Suedtirol, Eva Schatzer dello SSV Brixen OBI, Samuel Bazzanella e Matteo Grandinetti dell’ASC Jugend Neugries e da Andrea Ortolani dell’ASD Olimpia Merano - è stata tra le grandi protagoniste della manifestazione nazionale, vinta dalla Lombardia, rappresentata

dall’Inter. Per il terzo anno di fila, dunque, la squadra del CFT di Egna è salita sul podio. Nel 2017 era arrivata seconda a Senigallia, mentre dodici mesi fa era riuscita a vincere la competizione di Rimini. Quest’anno ha provato a confermarsi e ci è andata vicinissima, vincendo la medaglia d’argento. “È stata una bella impresa e siamo orgogliosi dei risultati ottenuti. Torniamo a casa molto contenti e soddisfatti. Un applauso alle ragazze e ai ragazzi e a tutto lo staff del Centro Federale di Egna”, ha detto il responsabile tecnico Yuri Pellegrini.

BRONZOLO Fantastico bronzo di Alex Aufderklamm ai Campionati del Mondo di Pole artistico disputati a Montreal in Canada. "È stato emozionante poter salire sul terzo gradino del podio e portare a casa la medaglia di bronzo", racconta l'atleta di Bronzolo. "È stata la mia prima esperienza nella categoria Senior e posso dire con certezza di essere soddisfatto del risultato! Anche mia sorella Nicole ha par-

tecipato nella categoria novice, e, pur non essendo riuscita a dare il massimo, mi ha reso comunque orgoglioso di lei sia come allenatore che come fratello! Ringrazio le mie fantastiche insegnanti di danza Elisa Darù ed Elisabetta Violante per aver creato con me questa performance e per aver seguito me e Nicole durante tutto il percorso di gare quest'anno Senza di loro non sarebbe stato lo stesso".

Alex Auderklamm


SPECIALE GOMME E MOTORI

GOMME E MOTORI

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Certo, si cambiano le gomme, ma per affrontare l’inverno in sicurezza è necessario preparare l’auto ad affrontare l’inverno. Innanzitutto è meglio controllare le spazzole dei tergicristalli: devono scorrere bene, le spazzole non devono essere mangiate. Bisogna anche verificare il livello del liquido lavavetri e accertarsi che sia del tipo resistente alle basse temperature, altrimenti lo si troverà ghiacciato. In particolare per chi non dispone di un garage, è meglio dare un’occhiata alla batteria, sia a livello di mantenimento della carica che di

È in arrivo il freddo: meglio preparare l’auto I vestiti estivi sono ormai in un angolo dell’armadio, i cappotti sono in tintoria e la mente è già preparata ad affrontare il clima rigido che ci accompagnerà fino alla primavera. Anche l’auto ha bisogno di essere pronta al freddo: ecco qualche accorgimento per non trovarsi spiazzati. potenza di spunto, vale a dire quella che serve per mettere in moto l’auto, perché dopo diverse notti al freddo potrebbe anche scaricarsi. È impor-

tante anche accertarsi dell’efficienza dei fari e pulire bene il vetro o le plastiche. Oltre all’olio, che dovrebbe essere controllato periodicamente

tutto l’anno, è bene controllare tutti i liquidi, iniziando dal refrigerante che deve essere composto almeno al 50 per cento da liquido antigelo.

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Inverno alle porte: occhio alle gomme Chi è abituato a macinare chilometri se ne accorge subito: l’asfalto è più duro, il rumore della ruota in curva sembra quasi stridere e si sente che è meglio scalare per affrontare i tornanti. L’inverno è alle porte e anche se la neve non ha ancora ammantato le strade è ora di cambiare le gomme e di montare quelle invernali. Ma non sempre è facile scegliere quelle giuste. Al di là dei gusti personali e delle possibilità economiche, ci sono alcune regole che bisogna assolutamente rispettare per riuscire a viaggiare in siucurezza anche sul bagnato e sul ghiaccio, ma anche per non incappare in multe salate che possono essere facilmente evitabili. sono le gomme giuste per arrivare fino al prossimo aprile? I SIMBOLI DA OSSERVARE Gli pneumatici invernali hanno caratteristiche costruttive molto diverse da quelli estivi. Sono progettati per sostituire le catene, quindi hanno particolari mescole e disegni del battistrada che permettono di mantenere

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La sicurezza anzitutto, si dice, e lo dice anche la legge: c’è ancora tempo fino al 15 novembre, certo, ma soprattutto chi vive nelle zone più fredde della provincia farebbe bene a recarsi dal proprio gommista e iniziare a ordinare i nuovi pneumatici per affrontare senza problemi la prossima stagione. La gamma è decisamente vasta, ma quali

una buona aderenza al suolo anche in presenza di neve, ghiaccio o bagnato, quando la temperatura dell’aria scende sotto i 7 gradi. Bisogna quindi prestare attenzione alla scritta “M+S” sul fianco della gomma, che indica la caratteristica “mud and snow” (dall’inglese, “fango e neve”), o anche dal simbolo di un fiocco di neve. Se ci sono entrambi i simboli, allora si tratta di uno pneumatico “top” per l’inverno e quindi avrà anche un prezzo superiore.


Se si vuole poi evitare di dover effettuare annualmente la sostituzione degli pneumatici estivi con le gomme termiche, la scelta migliore è quella di orientarsi su gomme da neve all season, cioè adatte ad ogni condizione meteo.

QUELLE PER TUTTO L’ANNO Questo particolare tipo di pneumatico consente di guidare in condizione di sicurezza sulla neve grazie al disegno del battistrada con intagli maggiori nella zona centrale. Il loro battistrada è una via di mezzo tra quelli delle gomme invernali e delle estive: al centro, intagli e lamelle non mancano, mentre le spalle (cioè le parti esterne) più piene assicurano un saldo appoggio in curva sull’asciutto. Il loro difetto, però, è che con il caldo si consumano prima delle gomme estive, per questo sono consigliabili solo a chi fa poca strada, ha un’auto non troppo pesante e non ama pestare sul pedale. LE SANZIONI L’obbligo del cambio gomme da estive a invernali scatta il 15 ottobre, ma la circolare ministeriale concede un mese di tempo per adattare l’auto alle esigenze stagionali. Se gli pneumatici invernali non sono idonei a circolare, dal 15 novembre si potrebbe ricevere una sanzione amministrativa da 85 (ridotta a 59,50 se viene pagata entro cinque giorni) a 1.695 euro e il ritiro del libretto di circolazione. E oltretutto se il mancato cambio gomme invernali viene registrato dopo un incidente, l’assicurazione probabilmente non coprirà i danni.

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gomme invernali è lo spessore del battistrada. Per fare in modo che gli pneumatici abbiano una presa ottimale sull’asfalto innevato, è fondamentale controllare lo stato di usura delle gomme termiche. Uno pneumatico con uno spessore del battistrada inferiore a 1,6 millimetri non garantirà infatti una aderenza ottimale e si rischierà così di perdere la direzionalità della propria auto. Per verificare se lo spessore del battistrada è sopra il valore consigliato, basta inserire una moneta da 2 euro tra i tasselli e controllare che questi ultimi arrivino a toccare la porzione dorata interna: in questo caso si può viaggiare tranquilli.

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SPECIALE GOMME E MOTORI

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Tutti i segreti delle auto ibride

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C’è chi lo fa per amore nei confronti dell’ambiente, chi per risparmiare sulle tasse e chi semplicemente perché va di moda: il boom delle auto ibride è scoppiato anche in Italia, e sono sempre più gli automobilisti che scelgono un’alternativa alla benzina o al gasolio. Ma c’è comunque ancora poca informazione al riguardo: come funziona un mezzo ibrido? E quanti tipi diversi esistono? veicolo. Esistono diversi tipi di tecnologie ibride che distribuiscono la forza in modo diverso tra il motore a combustione interna e l’elettrico, utilizzando specifici sistemi di trasmissione: le auto Full hybrid, quelle Plug-in hybrid, Mild hybrid e le Micro hybrid. Le vetture Full hybrid sono quelle che non possono viaggiare sfruttando solo il motore elettrico, a cui serve almeno il 30% della potenza totale. Il mo-

tore elettrico è in grado di fornire una propulsione in totale autonomia per diversi chilometri, ma ovviamente le velocità saranno ridotte, generalmente non oltre i 60 chilometri orari. Questi sistemi recuperano energia in decelerazione e in frenata, in modo tale che la batteria possa essere sempre carica e quindi possa alimentare il motore elettrico da utilizzare nelle fasi di accelerazione. Le auto Plug-in hybrid sono

più complete rispetto alle fullhybrid, perché possono essere collegate a una presa elettrica o alle colonnine di ricarica pubblica per ricaricare la batteria. Il vantaggio è di consentire dunque un maggior numero di chilometri in modalità completamente elettrica. Il sistema di rigenerazione cattura il calore generato dalla forza di inerzia quando si stacca il piede dall’acceleratore e durante la frenata, convertendolo in elettricità per ricaricare la batteria più velocemente rispetto alle auto ibride tradizionali. Nei tragitti brevi, dunque, il sistema Plug-in hybrid può rivelarsi più efficiente in termini di consumi rispetto a un’ibrida tradizionale, anche a batterie scariche.

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Ciò che è noto a tutti è che questo tipo di vetture si differenziano da quelle classiche per la presenza nel cofano di due differenti motori: quello a benzina o diesel e l’innovativo motore elettrico. Normalmente è il motore classico ad azionare le ruote, ma è supportato da quello elettrico, che permette di muovere il veicolo a bassa velocità in modalità totalmente elettrica favorendo l’accelerazione a velocità più elevate. Sotto il sedile posteriore, il pavimento o nel bagagliaio è situata una piccola batteria che fornisce l’elettricità necessaria per il suo funzionamento, e si ricarica durante le fasi di frenata e decelerazione usando l’inerzia del


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spegne il motore in caso di sosta, per riaccenderlo grazie alla pressione del pedale della frizione.

Infine ci sono quelle Micro hybrid, che non sono esattamente delle vere auto ibride perché non adottano alcun tipo di motore elettrico per far muovere la vettura. Viene normalmente modificato l’impianto elettrico in modo da renderlo più efficiente così da ridurre il consumo di carburante. Sono provviste del sistema cosiddetto Start e Stop, un sistema elettronico che

Il passaggio alla tecnologia ibrida è spesso incentivato, in Italia e nella Comunità Europea, anche dalle amministrazioni regionali: ridurre i livelli di inquinamento è una priorità e, dal momento che le auto ibride contribuiscono alla causa, i cittadini che scelgono di acquistarle possono beneficiare di agevolazioni. Fra queste gli sconti sull’Rca, visto che alcune compagnie assicurative offrono sconti ai possessori di auto ibride. In molte regioni italiane è prevista un’esenzione dal cosiddetto Bollo sulle auto ibride nuove fino a cinque anni dal loro acquisto. Poi ci sono gli incentivi auto ibride 2019: le vetture che ne usufruiranno vengono distinte in due fasce, in base al valore delle emissioni. Da 0 a 20 g/km di CO2 il bonus oscillerà tra 6.000 e 4.000 euro, a seconda che l’acquisto avvenga con o senza rottamazione. Da 21 a 70 g/km di Co2 l’Ecobonus sarà compreso tra i 2.500 euro in caso di rottamazione, e i 1.500 euro senza rottamazione.

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Le auto con sistema Mild hybrid possiedono un motore elettrico e uno a combustione. Quello elettrico viene ricaricato dalle batterie agli ioni di litio, quindi nelle fasi di decelerazione e di frenata il generatore recupera l’energia, integrando la potenza del motore a combustione solo in alcune fasi di funzionamento dell’automobile, come durante la messa in moto e la marcia a velocità molto bassa. L’auto non può viaggiare in modo completamente elettrico, neppure su brevi distanze e a bassa velocità. Ne risulta dunque che il motore termico resterà sempre acceso.

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SPECIALE UNO SGUARDO NEL SOCIALE

SOCIALE

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Le associazioni di promozione sociale Queste forme associative sono state formalmente introdotte e disciplinate nell’ordinamento giuridico italiano per la prima volta dalla legge 7 dicembre 2000, n. 383. Ne fanno parte associazioni riconosciute o meno, movimenti ed altre aggregazioni sociali costituite al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di associati o terzi, senza finalità di lucro (non profit). Assieme alle associazioni culturali, le associazioni di promozione sociale sono il sale della società odierna, rurale o urbana che sia. Questo perché si occupano di aggregare i cit-

tadini secondo uno spirito aperto e altruistico, legandosi in maniera steretta all’attività di volontariato. Le associazioni di promozione sociale però si differenziano dalle as-

sociazioni di volontariato, perché in caso di particolare necessità possono anche remunerare i propri soci. In Alto Adige il “registro provinciale delle organizzazioni di promo-

zione sociale” è stato istituito della Giunta Provinciale con delibera n 953 del 29 marzo 2004. Nel registro possono essere iscritte le organizzazioni in possesso dei requisiti che presentano apposita domanda all’Ufficio Affari di gabinetto. Con l’iscrizione è possibile applicare diverse agevolazioni fiscali, vantaggi e semplificazioni nelle procedure amministrative.


SPECIALE UNO SGUARDO NEL SOCIALE

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La stagione ideale per le vacanze della terza età Il viaggio è colore e serenità, tranquillità, benessere, ma soprattutto relax. Chi meglio degli over 60 può godersi una vacanza lontano dalla pazza folla, dal caos, dal caldo torrido? L’autunno è una stagione stupenda, piena di colori vivaci, come il rosso, il colore dell’amore, o l’arancione, il colore dell’esperienza, o ancora il giallo, il colore dello splendore, e per ultimo il bianco nebbia, il colore della pace. Questi colori riportano già quasi tutte le caratteristiche dell’autunno, una stagione calma e silenziosa, ma allo stesso tempo vivace. Una stagione di colori davvero particolari che ha ispirato pittori e fotografi. Sfumature che sono una delle caratteristiche di una stagione che assume le tonalità di una tavolozza di pittori. L’autunno è anche la stagione del tempo stabile, soleggiato ma non più così caldo da provocare malori e malesseri. È la stagione ide-

ale per le vacanze della “terza età”. Il raggiungimento del traguardo della pensione, la “famiglia cresciuta” e sistemata, consentono alle persone anziane di potersi muovere liberamente. Per l’anziano poter andare in vacanza vuol dire molte cose. Innanzitutto la possibilità di poter disporre di maggior tempo libero, ma anche di pensare alla propria autorealizzazione e ai propri progetti di vita. La vacanza comporta anche la possibilità di potersi dedicare con più energia alle proprie passioni, agli hobby, all’artigianato, alle letture, alla vita associativa. Senza tralasciare l’opportunità di dare spazio ai valori “dimenticati”, da quello della disponibilità a quello della relazione

con gli altri. La domanda che sorge spontanea è: “dove andare? Cos’è la vacanza di autunno e cosa può darmi a differenza dell’estate?”. Oggi si può volare praticamente ovunque, con una spesa modica. Ma la vacanza come detto - può consentire una maggiore dedizione ad attività manuali, continuative – per esempio cucina, bricolage, pittura, sartoria – o stagionali – giardinaggio, pesca. Oppure ad attività intellettive come la lettura, il gioco delle carte, l’ascolto della musica o la visione di film e documentari, la partecipazione all’azione sociale.

In generale, gli hobby impegnano il tempo libero maggiormente fra coloro che hanno livelli d’istruzione più alti. Vacanza significa, per chi se lo può fisicamente permettere, partecipare ad attività sportive, oppure a sagre e feste, a gite organizzate e a cene, a giochi in società. Ricreazione e cultura sono importanti momenti di svago e di compagnia che fanno sentire gli anziani “giovani e attivi”. Una vita piena di relazioni e di impegni sociali è un buon modo per passare il proprio tempo e contribuisce positivamente alla salute.

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Assistenza domiciliare La Coop. SOS cura gli anziani della città di Bolzano con personale qualificato ormai da 30 anni. Tuttavia i bisogni della città sono cambiati e per tale motivo ha sviluppato Family Home Care, un servizio distintivo capace di interpretare al meglio questo cambiamento senza intaccare qualità e professionalità. Per prima cosa SOS ha previsto che sia il proprio personale ad andare gratuitamente a casa di chi ha bisogno senza costringere il parente a presentarsi presso il proprio sportello. Tale attività viene svolta da un infermiere che valuta il bi-

sogno assistenziale e che fa una prima analisi di consulenza alla famiglia. Inoltre SOS può occuparsi di tutte le incombenze amministrative. Come ad esempio pratiche per il riconoscimento dell’invalidità, per l’assegno di cura, la concessione degli ausili e presidi più appropriati. Per evitare sorprese prima di attivare un servizio viene sempre inviato un preventivo. L’offerta è ampia e va dall’aiuto nella selezione della badante alla gestione amministrativa del rapporto di lavoro per conto delle famiglie fino alle prestazioni qualificate dell’infermiere. (p.r.*: pubbliredazionale)

Attualmente si raccolgono firme di sostenitori per chiedere più supporto al sistema didattico FUSS (https://fuss.bz.it) nelle scuole italiane. La “petizione” al Presidente Kompatscher, responsabile per l’informatica provinciale, si trova sul sito openPetition, una piattaforma di democrazia partecipata, creata da un team creativo di giovani che lavorano a Berlino nella “Casa della Democrazia”.

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Nelle scuole italiane le reti di computer didattici utilizzano da ben 14 anni FUSS, un sistema libero basato su Linux e dunque alternativo a quello che domina il mercato, cioè WindowsMicrosoft.

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Recentemente ha fatto notizia l’intenzione politica di interrompere bruscamente questa esperienza e di imporre dappertutto i prodotti proprietari (legati all’acquisto di licenze) della multinazionale americana Microsoft. I sostenitori della petizione “IL PROGETTO DIDATTICO FUSS DEVE ANDARE AVANTI !” però sostengono che il problema fondamentale non è legato all’alternativa “MICROSOFT oppure FUSS”, ma sta invece piuttosto nel carente supporto alle scuole italiane da parte della Ripartizione informatica provinciale

che dal 2015 segue la manutenzione del sistema. Le richieste a Kompatscher sono formulate come di seguito. “Ci appelliamo al Presidente della Giunta Provinciale, in quanto competente per l’informatica provinciale, di promuovere i passi necessari per consentire la continuazione del Progetto FUSS con un adeguato supporto tecnico da parte della Ripartizione Informatica, un adeguato supporto al personale da parte della Ripartizione Informatica e l’inserimento del progetto FUSS nei futuri piani sulla digitalizzazione della provincia. Infine si chiede l’avvio di una cooperazione a livello tecnico, software e didattico tra le intendenze tedesca, italiana e ladina con l’obiettivo di avere un modello condiviso di digitalizzazione sostenibile.” La petizione può essere firmata raggiungendo il seguente sito web: openpetition.eu/!nlvpy


SPECIALE UNO SGUARDO NEL SOCIALE

“Sogni e vai”, ad ali spiegate

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Ogni donazione è preziosa!

Conto corrente: Ass. Prov. di Soccorso Croce Bianca Causale: Sogni e Vai IBAN: IT45D0808111601 000301015893 SWIFT: RZSBIT21103

“Sogni e vai” è un progetto comune tra l’Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca e la Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone. Entrambe le associazioni da anni lavorano con persone gravemente malate: il Servizio Hospice della Caritas accompagnandole nell’ultima fase della loro vita, la Croce Bianca effettuando servizi di trasporto infermi. Da ciò è nata l’idea di coniugare la professionalità e l’esperienza di entrambe le organizzazioni. Trascorrere un’ultima giornata nella propria casa e passare un momento di vera letizia in famiglia. Tornare nel paese in cui si è nati, riabbracciando un amico di vecchia data o ammirando magari per l’ultima volta la bellezza del mare. Esaudire il desiderio di una persona gravemente malata ha un potere benefico molto importan-

te sulla persona stessa e su chi le sta accanto. Per chi si trova nell’ultima fase della propria malattia o costretto in un letto privo di forze, a casa o in ospedale, esaudire un tale desiderio è però, spesso, una cosa davvero impossibile da realizzare. Per Maria, Luigi, Luisa e molte altre persone, quello che fino a ieri poteva sembrare un sogno è di-

ventato oggi invece realtà. Lanciato nel 2018 dalla Caritas e dalla Croce Bianca altoatesina, il progetto “Sogni e vai” sostiene le famiglie che spesso non ne hanno la possibilità e i mezzi, allo scopo di realizzare i sogni dei propri cari quando questi si trovano in condizioni di salute che non permettono loro di andare dove desiderano. I viaggi, completamente gratuiti sia per i malati che per i loro familiari, si svolgono nell’arco di tempo di una giornata. Un’ambulanza speciale e un team di volontari appositamente formato si occupa nello specifico dell’assistenza e dell’accompagnamento. Di tutto ciò la Caritas e la Croce

Bianca se ne assumono le spese, attingendo a propri mezzi finanziari e garantendo la disponibilità operativa. Per permettere a “Sogni e vai” di proseguire con i suoi viaggi, ci serve però anche il vostro aiuto! Con la vostra donazione infatti permetterete alle persone che vivono la loro ultima fase di vita di realizzare ancora un ultimo desiderio. Perché - tutti ne siamo consapevoli - mettere le ali a un sogno può davvero regalare una grande gioia. Per la realizzazione del progetto possono sostenerci sia privati che imprese. Ogni centesimo è importante! Chi volesse informarsi o usufruire del servizio offerto dal progetto “Sogni e vai”, può rivolgersi al tel. 0471 444 555 oppure scrivere al sito www.sognievai.it o alla mail info@wuenschewagen.it (p.r.*: pubbliredazionale)


SPECIALE EVENTI

EVENTI

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Play, seconda produzione per In.Da.Co Lo spettacolo va in scena venerdì 18 ottobre alle 21 presso il Teatro Comunale di Bolzano. Facendosi ispirare dalle “Quattro stagioni” di Vivaldi, la compagnia prosegue lo sviluppo del proprio specifico linguaggio espressivo. Uno spazio vuoto, in cui l’unica presenza del tempo che scorre sono i rintocchi di un metronomo e dei numeri che si susseguono. Al suo interno cinque ballerini, indifferen-

ti allo scorrere del tempo e statici nelle intenzioni. E a un certo momento, forse per decisione propria, è lo spazio a prendere l’iniziativa, quasi a voler intrattenere i suoi in-

quilini con giocattoli e passatempi. Comincia così una partita tra i ballerini e il palcoscenico, una sfida cosciente e inconsapevole tra l’uomo e le circostanze, una gara

contro il tempo per arrivare alla fine del gioco e scoprire chi avrà avuto la meglio. Con la sua seconda produzione il collettivo In.Da.Co. si confronta con il tema del tempo in alcune delle sue mille sfaccettature ed implicazioni, proponendo un nuovo spettacolo autoprodotto che non si avvale della figura del direttore artistico.

Imprenditori in Alto Adige L’Alto Adige fino a qualche decennio fa era un territorio povero. Se si è riusciti a trasformare questa entità in una regione relativamente benestante, ciò non è solo merito dei politici di tutti i gruppi etnici, ma anzitutto merito dei nostri imprenditori e operatori compatti che hanno creato la qualità di vita. Uno di questi pionieri è sicuramente anche Giancarlo Podini.

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SPECIALE EVENTI

Gli “Antichi Sapori della Valle di Non” Prende avvio venerdì 18 ottobre la rassegna enogastronimica “Gli antichi Sapori della Val di Non”. Per chi li conosce bene, gli “Antichi Sapori” sono un appuntamento fisso dell’autunno noneso. Per chi invece ancora non li ha sperimentati basti dire che questa apprezzatissima rassegna gastronomica, ormai giunta al 33° anno di età, concentra in tre fine settimana il meglio della tradizione culinaria della Val di Non riscoperta, riletta e spesso reinterpretata con fantasia da sette dei migliori ristoranti della zona. Fino al 3 novembre, sette appassionati chef della Val di Non proporranno delle gustose ricette tramandate di generazione in generazione. Alcune di queste ricette sono diventate famose e oggi rappresentano i grandi “classici” della cucina non solo nonesa e trentina: stiamo

parlando naturalmente del “Tortel da Patate” come anche dei canederli, la minestra d’orzo, la polenta nelle sue svariate formule di reimpiego e i dolci a base di mela. Di questo si occupano gli “Antichi Sapori della Val di Non” che anche quest’anno faranno rivivere sulle tavole dei commensali pietanze come gli “gnocchi da formenton”, il famoso “smacafam”, il “Tonco del

Pontesel”, il carrello dei bolliti misti, il dolce friabile “torta di fregoloti” oppure la “crostatina carammellata alle pere”. Questi alcuni dei piatti proposti da ristoranti Viridis di Cagnò, Giardino e Osteria Palazan di Cles, Centrale di Flavon, Alla Pineta di Tavon, Stella Alpina di Sarnonico e Villanuova a Romeno.

Ogni menù della rassegna “Antichi Sapori” propone un vino diverso per ogni portata e un assaggio delle pregiate grappe prodotte dalla Distilleria Pezzi di Campodenno o dalla Distilleria Rossi d’Anaunia – Dallavalle di Revò. In ognuno dei sette menù proposti accanto alle varietà di vini DOC provenienti dalla Cantina CAVIT di Trento e alle pietanze incorniciate dall’immancabile sapore caratteristico del Trentingrana, verrà proposto un assaggio di “Vin Groppello della Val di Non” prodotto dalle locali aziende agricole. Visita il nuovo sito ufficiale: www.antichisaporivaldinon.com

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SPECIALE EVENTI

Garda con Gusto Gourmet Experience Manca meno di un mese alla quinta edizione di Garda con Gusto – Gourmet Experience 2019 - evento ideato e organizzato da Garda Trentino per promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio che si terrà dall’1 al 3 novembre al Palavela di Riva del Garda. Anche quest’anno la manifestazione si pone come vetrina ideale per i prodotti più pregiati di quest’area del Lago di Garda che si estende dalle zone tipicamente lacustri a quelle caratterizzate da un clima prevalentemente montano. Ne saranno protagonisti la carne sa-

Piatto dello chef Alfio Ghezzi

lada, l’olio extra vergine di oliva, il broccolo di Torbole, il pesce di lago e il carpione, le verdure biologiche della Val di Gresta e i formaggi di malga, interpretati da chef nazionali e internazionali di altissimo livello e dai ristoratori locali.

Creazione della chef Valeria Raciti

Il programma è molto ricco e si apre venerdì 1 novembre alle 11 con quattro grandi ospiti: alle 12 al via lo Show Cooking con Alfio Ghezzi e Matteo Delvai, cui seguirà alle 17.30 lo Show Cooking Aperitivo di Gusto con Peter Brunel e alle 20 spazio allo chef internazionale nello Show Cooking JRE di Josef Steffner. Il weekend da gourmet prosegue

sabato, 2 novemcasione per orgabre con gli Show nizzare un breve Cooking della weekend fuovincitrice di Mari porta all’insesterchef Valeria gna del gusto e Raciti alle 13.15, del buon vivere. di Sebastian SarSono già dispotorelli con Aperinibili pacchetti tivo di Gusto alle vacanza che uni17.30 e di Filippo scono esperienSinisgalli alle 20. Un’opera dello chef Peter Brunel ze gourmet a moL’ultima giornamenti di relax in ta della quinta edizione dell’evento hotel unici per i loro alti standard di ospiterà alle 14 lo Show Cooking di hospitality. Il pacchetto comprende Gennaro Esposito e alle 16 lo Show il soggiorno nelle notti dell’1 e del 2 Cooking Aperitivo di Gusto con Danovembre, l’ingresso all’evento e un nilo D’ambra. gustoso omaggio: si può acquistarDa non perdere inoltre gli appunlo entrando nell’area “Prenota” su tamenti quotidiani con la Colaziowww.gardacongusto.it o contattando ne Italiana per assaggiare fragranti booking@gardatrentino.it brioches appena sfornate, i Salotti Per acquistare l’ingresso giornaliedel Gusto e il Gusto Shop per porro all’evento o uno Show Cooking tare a casa un souvenir gourmet da è sufficiente invece accedere alla assaporare o regalare. sezione “Prenota” del sito ufficiale dell’evento www.gardacongusto.it Garda con Gusto – Gourmet Experience è anche una splendida oc(p.r.*: pubbliredazionale)

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SPECIALE EVENTI

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Già 30.000 visitatori nel “Dinoworld” A Tesimo si trova un vero paradiso per gli appassionati di dinosauri, dove è possibile toccare con mano ben 50 modelli a grandezza naturale di questi colossi. È uno dei mondi di dinosauri più spettacolari del presente, che può essere visitato accanto il “mondo degli animali” al Rainguthof a Caprile / Tesimo sopra Lana (direzione passo Palade) fino a marzo 2020. Gli oltre 50 modelli di dinosauri a grandezza naturale entusiasmano i visitatori. Tutte le ricostruzioni, curate nei dettagli, realizzate in colla-

borazione con i paleontologi sulla base delle più recenti scoperte scientifiche, sono sorprendentemente realistiche. Già più di 30.000 visitatori sono stati affascinati dal Tyrannosaurus Rex alto 8 metri, il Triceratopo di due tonnellate con i suoi cuccioli, lo Stegosaurus o il Diplodocus lun-go ben 30 metri. Nessuno dei dinosauri più noti è stato dimenticato, e gli animali possono essere ammirati

Il Diplodocus: 30 metri di lunghezza

“da vicino” e a grandezza naturale. Tuttavia, i visitatori possono anche incontrare figure illustri come il Pachycephalosaurus o il Protoceratops, o l’Euoplocephalus, il Suchomimus, Dimetrodon, Allosaurus, Igoanodon, Torosaurus, ecc. Accanto all’esposizione principale è possibile visitarne una collaterale, denominata “I successori dei dinosauri”. Qui vengono presentate le riproduzioni di animali resi popolari dal film “L’era glaciale”, come il “mammut” e la “tigre dai denti a sciabola”, ma anche altri esemplari di animali dell’era glaciale meno conosciuti. Orari di apertura: tutti i giorni fino alle ore 18 (fino al 3 novembre). Dal 9 novembre sabato e domenica e tutti i giorni durante le vacanze di Natale (21 dicembre – 6 gennaio) e scolastiche (22 febbraio – 1° marzo). Si può chiamare il numero verde al numero 348 8891523. I cani sono ammessi al parco.

Il Tyrannosaurus Rex

È possibile raggiungere l’area espositiva in auto (Via Palade 52, parcheggio disponibile) o con l’autobus 246 (Merano - Lana - Passo Palade - Fondo) fino alla fermata “Rainguthof”. Informazioni dettagliate su www. dinoland.it (p.r.*: pubbliredazionale)


SPECIALE EVENTI

foto: Pro Loco Tassullo

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Ricchi eventi per l’ottobre trentino L’ottobre in Trentino si colora di gusti, sapori ed esperienze indimenticabili per tutti. Il 26 e il 27 ottobre torna a Tassullo l’ormai tradizionale appuntamento con “Formai dal Mont”, mentre tutti i fine settimana fino alla fine del mese l’appuntamento è lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino con DiVin Ottobre. Dal canto loro i musei di Rovereto e della Vallagarina aprono le loro porte ai più piccoli, per trasportarli in un mondo di esperimenti ed esplorazioni. Un ricco carnet di eventi, dunque, per vivere questo autunno nel migliore dei modi. foto: Elisa Vettori

Le occasioni non mancano, l’organizzazione neppure: l’autunno trentino è tutto da gustare e scoprire. Come la manifestazione “Formai dal Mont”, che porta il pubblico ad assaporare i formaggi di malga come non sono mai stati visti, da gustare e scoprire attraverso i racconti dei pastori delle valli trentine. Il 26 e il 27 ottobre torna a Tassullo, in provincia di Trento, l’appuntamento con quell’evento che permette di conoscere la Val di Non, la Val di Sole e l’Altopiano della Paganella da un punto di vista gustoso e originale: quello di un prodotto dal gusto unico,

Al museo ci vado anch’io! Mart

un patrimonio di sapori e profumi simbolo di antiche tradizioni e dell’agricoltura sostenibile di montagna. Per due giorni, nei suggestivi spazi di Castel Valer a Tassullo, i produttori presenteranno le loro delizie derivate dal latte di malga, le faranno assaggiare e ne spiegheranno i processi di lavorazione, mentre i più piccoli potranno cimentarsi in divertenti laboratori di cu-


SPECIALE EVENTI

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foto: Fototeca Strada Vino Sapori Trentino

si osservano le stelle. Al Museo Storico Italiano della Guerra si possono esplorare cunicoli e torrioni e rivivere l’esperienza dei soldati. Con il Museo Diocesano Tridentino si incontra il barocco trentino e l’eredità della nobile famiglia Lodron. Al Castello di Avio si viaggia nel tempo, tra accampamenti medievali, contadini, armi e costumi dell’epoca.

cina sull’attività casearia. Una giuria di esperti, i bambini e i visitatori, voteranno il miglior formaggio fresco e stagionato “Trentino di Malga” della manifestazione, e grande spazio sarà dato anche alle rievocazioni di antichi mestieri, alle visite guidate e ai prodotti tipici del territorio presenti con bancarelle attorno al castello. In tema di gusto, da non perdere è poi “DiVin Ottobre”, che promette un ricco calendario di appuntamenti in programma tutti i weekend del mese e vi farà vivere a tutti un viaggio di gusto lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Una rassegna per grandi e piccini che vi farà “assaporare” il Trentino passando da Trento alla Valsugana, dalla Vallagarina alla Piana Rotaliana, dalla Valle di Cembra alle Giudicarie fino al Garda Trentino. Tante le iniziative in programma: da trekking guidati in boschi o vigneti a cooking show, da aperitivi gourmet a degustazioni in

Si possono ascoltare i rintocchi della Campana dei Caduti fusa con il bronzo dei cannoni delle nazioni partecipanti alla Prima Guerra Mondiale e simbolo di pace universale. Con Hydrotour Dolomiti, poi, si impara come l’acqua diventa energia nelle Centrali Idroelettriche di Santa Massenza e Riva del Garda. Info e programma completo su www.visitrovereto.it

cantina, ma anche feste dedicate ai prodotti più caratteristici del periodo, come castagne e patate. Il tutto dominato dai caldi colori autunnali che rendono magico il paesaggio. Per scoprire l’elenco completo degli appuntamenti da non perdere, basta visitare www.tastetrentino.it/divinottobre oppure contattare la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino (tel. 0461 921863 – info@stradavinotrentino.com). L’autunno per i più piccoli è poi da trascorrere al museo. Durante ogni weekend vengono organizzate tante attività per bambini nei musei della Vallagarina: laboratori, visite guidate e percorsi di scoperta del territorio dedicati alle famiglie. È poi possibile sperimentare i linguaggi dell’arte al Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Alla Fondazione Museo Civico si viaggia nello spazio, si cammina sulle orme dei dinosauri e

Ti aspettiamo in Valle di Cembra - Trentino per vivere esperienze autentiche e gustare sapori ricercati, in un ambiente rilassante e conviviale. Aperto a pranzo e cena solo su prenotazione chiamando almeno 1 giorno prima.

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26 / 27 ottobre 2019


SPECIALE OGNISSANTI

OGNISSANTI

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Come manifestare la volontà alla cremazione Per procedere alla cremazione di una salma è necessaria l’attestazione della volontà del defunto di farsi cremare. Ci sono tre modi per esprimere per iscritto questa volontà. Eccoli di seguito elencati. Un testamento registrato dal notaio; un testamento olografo (cioè scritto di proprio pugno) datato e firmato; l’iscrizione a un’associazione pro cremazione riconosciuta oppure a una

dal

1910

Cremazione: dalla volontà alla dispersione delle ceneri La cremazione è in costante crescita, anche in Italia. I dati dicono che nel 2018 gli impianti per eseguirla erano 83 e che si sono effettuate 220.684 cremazioni, pari cioè al 30 per cento dei decessi. Ecco una piccola guida per saperne di più. società di cremazione. L’ultima opzione comporta il pagamento di una quota di iscri-

zione (una tantum o annua) e implica la compilazione di un modulo, redatto a mano.

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SPECIALE OGNISSANTI ad esempio a un parente, al partner, a un amico. L’iscrizione a un’associazione o a una società pro cremazione consente di far rispettare la volontà del defunto anche nel caso ci fosse un’opposizione da parte dei parenti. A chi rivolgersi dopo il decesso Se il defunto era iscritto a un’associazione o società, i familiari devono informare l’impresa incaricata del servizio funebre, che si occuperà di sbrigare tutte le pratiche necessarie ad attivare la procedura presso gli uffici municipali. Se la volontà di farsi cremare non è stata espressa per iscritto, può essere riferita dal coniuge o dal partner (in caso di unione civile) oppure, in loro mancanza, dal parente più prossimo entro il sesto grado. Nel caso ci fossero più parenti dello stesso grado e indicazioni contrastati, conta il parere della maggioranza assoluta dei familiari di pari grado. In questo caso la manifestazione del desiderio del defunto di essere cremato va resa davanti all’ufficiale di stato civile, nel Comune di residenza in vita o di decesso del defunto stesso o nel Comune di residenza del dichiarante.

Dove avviene la cremazione La cremazione del feretro viene effettuata in uno dei numerosi poli crematori esistenti nel territorio nazionale. I costi La cremazione è un servizio pubblico il cui prezzo si va ad aggiungere al costo di un funerale completo, sia esso religioso o laico. Il prezzo varia da crematorio a crematorio, entro il limite di una tariffa ministeriale massima. Dove conservare le ceneri? Le ceneri del defunto, sigillate in apposite urne cinerarie, possono essere conservate nel “cinerario comune” dei cimiteri, nelle cellette cinerarie,

nei loculi dei camposanti Possono anche essere conservate in casa, attraverso l’affidamento ai familiari (o decidere di trasformarle in un anello con diamante, per esempio). Il defunto deve aver specificato questa sua volontà; l’urna deve essere obbligatoriamente sigillata; devono essere riportati i dati anagrafici del defunto. La consegna ai familiari deve essere verbalizzata e deve essere data idonea garanzia affinché i luoghi in cui le urne sono collocate non vengano profanati, ovvero che l’urna non possa essere rimossa. Infatti, una volta affidata, l’urna non può essere spostata a proprio piaci-

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mento, ad esempio portandola con sé in una diversa abitazione: anche in questo caso occorrerà una specifica autorizzazione. La corretta collocazione e tenuta dell’urna, inoltre, è soggetta a controlli della polizia municipale. La dispersione delle ceneri La dispersione delle ceneri è legale anche in Italia. Deve essere autorizzata, nel rispetto delle volontà del defunto, dall’ufficiale di stato civile del Comune nel quale è avvenuto il decesso. Può essere consentita in apposite aree dei cimiteri (“giardini del ricordo”) o in aree private all’aperto (con il consenso dei proprietari). Le amministrazioni comunali hanno la facoltà di permettere anche la dispersione in natura, adottando propri regolamenti al riguardo. L’incaricato della dispersione delle ceneri può essere la persona individuata in vita dal defunto stesso. Ma può anche trattarsi del coniuge, di un altro familiare, dell’eventuale esecutore testamentario, del rappresentante legale dell’associazione o della società pro cremazione alla quale si era iscritta.

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Una serie di donne che indossano il sari, l’abito tradizionale, di fronte alla salma di una donna anziana in India

I riti funebri nelle diverse religioni Per chi vive in Italia, la conoscenza del rito funebre cristiano e le modalità di sepoltura con tumulazione, inumazione e cremazione sono abbastanza scontate. Tuttavia oggi, anche grazie a un crescente fenomeno di globalizzazione, in tutta la penisola sono sempre più frequenti i riti funebri di altre religioni, in particolare quelli ebraici e islamici. Questi ultimi due presentano punti in comune e sostanziali differenze con il rito funebre cristiano. Molto diversi sono invece i riti funebri della religione buddista. Cerimonia di cremazione in India

Per quanto riguarda l’esecuzione vera e propria del rito funebre ebraico, le modalità sono le seguenti. Prima di tutto, la salma viene purificata lavandola con dell’acqua; dopo di che, viene avvolta in un sudario di colore bianco senza tasche chiamato kittel o sargenes. Successivamente, il feretro viene avvolto nel tallit (o tallèd), uno

LA MUSICA RISVEGLIA L’ANIMA

AVVISO L’Ufficio Servizi Funerari e cimiteriali procederà all’esumazione del campo comune A/7 a partire dal 14 SETTEMBRE 2020 salvo condizioni climatiche e meteorologiche avverse. I familiari dei defunti ivi sepolti sono invitati a contattare telefonicamente l’ufficio da marzo 2020 per concordare le disposizioni sui resti Tel. 0471/997 654 – 997 656 - 997 657

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Il rito funebre ebraico I funerali ebraici non vengono eseguiti tutti alla stessa maniera, in quanto vi sono piccoli cambiamenti definiti dalle comunità di riferimento che possono variare da zona a zona. Ciò che è certo, comunque, è che i defunti, una volta effettuato il trapasso, vengono posti tutti sullo stesso piano, senza alcuna distinzione socioeconomica. Un’altra costante riguarda il rito di cremazione: la religione ebraica non lo permette. L’unico metodo di sepoltura possibile è la classica inumazione in bara di legno.


SPECIALE OGNISSANTI

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Funerale tradizionale buddista in Thailandia

scialle di preghiera realizzato in lana o cotone. Nella fase conclusiva della cerimonia sulla bara viene generalmente gettato un pugno di terra sacra d’Israele, la cosiddetta afar, e si procede al commiato con la lettura di un memoriale in ricordo del defunto.

Un cimitero ebraico

degli amici più intimi, sempre in numero dispari (il cosiddetto ghusl). Al termine della purificazione, il corpo viene profumato con essenze, canfora e incenso.

Si passa così alla seconda fase del rituale, il fard kitaia: il feretro viene avvolto in un sudario ottenuto con lenzuola bianche, tre per gli uomini e cinque per le donne. Dopo di che si passa alla preghiera con veglia funebre fuori dalla moschea, la Salat al-Yanazah, durante la quale i fedeli invocano Allah per accogliere il defunto. L’ultima fase consiste nel trasporto del feretro verso il cimitero prescelto e nella sepoltura in posizione perpendicolare alla quibla, ovvero col capo rivolto verso la città santa de La Mecca.

che vagherà per i quarantanove giorni successivi tra i vivi, in attesa della rinascita. Appena la persona muore parenti e amici versano dell’acqua su una sua mano, poi la salma viene circondata da candele, luci colorate, incensieri fumiganti incensi e profumi e si chiamano i monaci a recitare testi sacri e preghiere. Per i tre giorni di veglia parenti e amici potranno onorare il defunto.

Il rito funebre buddista I riti funebri buddisti variano per ogni Paese, ma ovunque sono intensi e hanno lo scopo di accompagnare il defunto al graduale distacco dell’anima,

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Il rito funebre islamico I funerali islamici, rispetto a quelli cristiani, sono decisamente più semplici ed essenziali. Elementi estetici quali fiori, corone, lapidi e foto non sono contemplati in quanto ritenuti superflui ai fini del cerimoniale funebre. La prima fase del rito funebre islamico prevede, come per la religione ebraica, il lavaggio della salma da parte dei familiari e

Il defunto viene vestito in modo semplice e non sono consentiti abiti raffiguranti simboli. Solo per i monaci vengono ammesse le vesti religiose, mentre i giapponesi fanno indossare al proprio caro un abito bianco chiamato “shinishozoku”, (indumento da viaggio). La salma viene disposta in posizione fetale o dormiente e in seguito spostata in una cassa di legno che andrà bruciata nella cerimonia di cremazione, dalla quale si otterranno le ceneri da conservare in speciali urne o in alternativa trasformate anche in un “diamante della memoria”. Per il buddismo la morte è una trasformazione di energia. Il buddismo insegna che con la morte la vita non scompare ma si trasforma in qualcosa di più profondo e consapevole. Per i buddisti quindi l’uomo, dopo la morte, continua a esistere fino a quando non si manifesteranno di nuovo le condizioni per una nuova reincarnazione nel mondo della materia.


SAPORI ORIENTALI

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L’antica magia del sushi giapponese Dire “andiamo a mangiare giapponese” per indicare una cena di sushi è oggi una frase comune a tutti. Anche se in realtà le origini di questa pietanza non sono esattamente giapponesi: c’è chi dice che sia stato inventato dai cinesi, chi dai coreani. Ciò che è certo è che è stato il paese del Sol Levante a elaborarlo e a portarlo a diventare quel piatto che tutti conoscono. In Giappone la parola sushi significa letteralmente “aspro” e si riferisce a una vasta gamma di cibi preparati con riso. Al di fuori del Giappone viene spesso inteso come pesce crudo o come riferimento a un ristretto genere di cibi

Fino a una quindicina di anni fa era una di quelle specialità gastronomiche “strane”, un qualcosa che un po’ spaventava e poteva far scaturire l’ilarità: pesce crudo nel piatto? Oggi il sushi è entrato ormai nella dieta degli italiani, tanto che secondo “TheFork” sono oggi oltre 1000 i ristoranti prenotabili online che servono sushi in tutta Italia, e quasi il 9 per cento delle prenotazioni del 2019 sono avvenute in ristoranti che servono questo piatto. Ma che cos’è veramente il sushi? Qual è la sua origine? E come è arrivato fino alle nostre latitudini? giapponesi, come il maki o anche il nigiri e il sashimi (che in Giappone non è considerato sushi perché composto di solo pesce fresco). Il più antico riferimento al sushi in Giappone risale al 718 dopo Cristo come esempio di imposte pagate in natura nel Codice Yoro. Ma da allora la ricetta per prepararlo passò attraverso innumerevoli variazioni: quello che oggi è internazionalmente conosciu-

to come “sushi” (la varietà del Kantō di nigirizushi) fu concepito da Hanaya Yohei nell’odierna Tokyo. Gli abitanti di Tokyo vivevano nella fretta anche agli inizi del Ventesimo secolo, e questo tipo di sushi utilizzava riso non fermentato e poteva essere mangiato con le mani o con le bacchette; insomma, si trattava di una prima forma di fast food che poteva essere consumata in pub-

blico o a teatro. Tornando alle origini, la prima forma di sushi giunse in Giappone circa duemila anni fa: il pesce veniva salato e arrotolato nel riso fermentato. Il narezushi era fatto di pesce sviscerato, che veniva posto nel riso fermentato per diversi mesi per poter essere conservato. La fermentazione del riso faceva sì che il pesce non andasse a male; il riso fermentato era poi scartato

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più dovuto alla conservazione, ma divenne piuttosto un nuovo piatto della cucina giapponese. Nel periodo Edo (1603 - 1868), fu introdotto un terzo tipo di sushi: l’haya-zushi (“sushi veloce”). L’haya-zushi era assemblato in modo che pesce e riso potessero essere

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consumati nello stesso momento. Divenne un piatto unico nella tradizione giapponese: per la prima volta il riso non era utilizzato per la fermentazione e le sue proprietà di conservante. Il riso veniva ora mischiato ad aceto, cibo essiccato e verdure oltre che al pesce. Quando, nel Diciannovesimo secolo, Tokyo era ancora conosciuta come Edo, le bancarelle gestite da ristoratori di strada cominciarono a diffondersi: durante questo periodo fu introdotto il nigirizushi, che consisteva in un cumulo allungato di riso coperto da una fetta di pesce. Dopo il Grande terremoto del Kantō del 1923, i maestri del nigiri si sparsero per tutto il Giappone rendendo popolare il piatto in tutto il paese. Come altri piatti anche il sushi ha dovuto adattarsi ai gusti alimentari dei Paesi in cui si è diffuso, per cui oggi si trovano, in giro per il mondo, tipi di sushi sconosciuti in Giappone, composti con “scallops” (capasanta), tonno piccante, carne di manzo o di pollo, verdure varie e anche formaggi. Ad esempio, il California Roll, nato negli Stati Uniti per far accettare l’idea del pesce crudo: si tratta di un maki con avocado, surimi e cetriolo nel quale lo strato esterno di riso è cosparso di semi di sesamo tostati oppure tobiko, uova di pesce volante, di colore rosso arancione, molto croccanti.

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e veniva mangiato solo il pesce. Questo antico tipo di sushi divenne un’importante risorsa proteica per i giapponesi. I giapponesi preferivano mangiare il pesce con il riso, conosciuto come namanare (traducibile come “semi - fermentato”). Durante il periodo Muromachi (che va dal 1336 al 1573) il namanare era il tipo di sushi più popolare; era composto da pesce crudo arrotolato nel riso, da consumarsi ancora fresco, prima che cambiasse sapore. Questo nuovo modo di consumare pesce non era

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Mediazione

ROSSETTO

Migliorare la forma delle labbra

La negoziazione assistita Care lettrici, cari lettori, in questa edizione prendo spunto dal quesito di una lettrice che scrive: “Gentile dottoressa, ho letto i Suoi articoli e avrei una domanda da porle. Purtroppo nell’ultimo periodo e per vari motivi il mio matrimonio sta andando a pezzi. Abbiamo un figlio di 10 anni e vorrei riuscire a separarmi con il minor danno possibile per mio figlio. Purtroppo ho già ricevuto una lettera raccomandata dall’avvocato di mio marito. Cosa mi consiglia? Cara lettrice, posso capire che non sia piacevole ricevere una lettera da un avvocato con la richiesta di separazione. Ma è un iter piuttosto usuale che viene percorso per smuovere le acque. Non mi ha specificato il contenuto della lettera dell’avvocato, ma probabilmente conterrà un invito a un incontro insieme ad un legale di sua fiducia. Vorrei rassicurarla sul fatto che in questa fase comunque è ancora possibile trovare un accordo con Suo marito. Anzitutto le consiglio di recarsi dal suo avvocato di fiducia che la renderà edotta dei suoi diritti e probabilmente la informerà sulla possibilità di espletare fra l’altro

la procedura della negoziazione assistita. La procedura di negoziazione assistita è un istituto per la risoluzione alternativa delle controversie ed è sostanzialmente rappresentata da un contratto con il quale le parti si impegnano formalmente a risolvere le stesse in via bonaria, mediante l’assistenza di avvocati. La procedura di negoziazione assistita può essere utilizzata in alternativa alla giurisdizione ordinaria (quindi facoltativamente), per le soluzioni consensuali di separazione personale. Per arrivare a questo accordo esistono varie vie. Una di queste è un metodo molto nuovo di riuscire a comporre una controversia familiare ed è la cosiddetta pratica collaborativa. È un metodo di risoluzione non contenziosa dei conflitti familiari nato degli Stati Uniti negli anni 90 e ormai praticato in molti Paesi europei, dal 2010 anche in Italia. Ulteriori dettagli nel prossimo numero.

Hai una domanda da rivolgere alla nostra esperta? Scrivi a redazione@quimedia.it La risposta verrà pubblicata nei prossimi numeri del giornale.

Avv.ta Dott.ssa Stefania Calabrò Bolzano

Se avete delle labbra naturalmente carnose potete truccarle seguendo il vostro contorno rendendole più precise e simmetriche. Nel caso abbiate labbra piccole potete ingrandirle leggermente e correggere qualche piccolo difetto. Procedimento: individuate il centro delle labbra e tracciate l’arco di cupido, allungando la linea fino ai lati. Tracciate la parte centrale del labbro inferiore nello stesso stile e proporzione di quello superiore, arrotondato o più spigoloso. L’importante è che il labbro superiore e

quello inferiore abbiano lo stesso stile e volume e che gli angoli esterni combacino perfettamente. Ora sfumate con la stessa matita verso il centro delle labbra. Applicate un rossetto dello stesso colore della matita o anche soltanto un gloss. Potete realizzare un contouring per schiarirne leggermente il centro, rendendo così le vostre labbra ancora più carnose ed attraenti. La scelta del colore per un make up da giorno dovrebbe essere la tinta delle vostre labbra naturali o uno o due toni più scuro.

FARMACIA

Dama: la sentinella per la nostra salute

Il modo migliore e più efficace per rafforzare le difese immunitarie è adottare uno stile di vita sano, il che comporta ovviamente una dieta ricca di frutta e verdura, l’esercizio fisico regolare, non fumare, non esagerare con l’alcol, dormire almeno 7/8 ore a notte e osservare scrupolosamente le norme di corretta igiene personale. Se lo stile di vita sano dovesse avere bisogno di un sostegno, può risultare di aiuto ricorrere al variegato insieme delle piane medicinali, integratori personalizzati e,

soprattutto, farmaci galenici. Con il termine “farmaci galenici” si intendono medicinali preparati dal farmacista ad hoc. Daniela e Magdalena, titolari della farmacia Dama in via Maso della Pieve, dispongono di una vasta offerta di prodotti personalizzarti, medicinali galenici e cosmetici di ottima qualità che possono aiutare nelle insidie insite nel cambio di stagione.

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MARIENKLINIK

Chirurgia della cataratta

Da settembre Marienklinik ha avviato una nuova collaborazione oculistica con il Dott. Paolo Bernardi che ha al suo attivo oltre 10.000 interventi chirurgici sul segmento anteriore (cataratta e glaucoma), posteriore (chirurgia vitreo-retinica) e di chirurgia refrattiva eseguita con laser di ultima generazione per la correzione definitiva di miopia, ipermetropia e astigmatismo. Presso la Marienklinik viene eseguito un intervento all’avanguardia per quanto riguarda gli effetti e il comfort post-operatorio del paziente. La cataratta offusca la

Ambiti di attività Chirurgia della cataratta con impianto di lenti intraoculari della migliore qualità e lenti toriche e multifocali che consentono la contemporanea correzione dell’ astigmatismo; Chirurgia refrattiva per la correzione della miopia, ipermetropia e astigmatismo con i laser a eccimeri e inoltre la tecnica TLCT (Two Laser Combined

LENTI MONOFOCALI

Technique che consiste nell’utilizzazione combinata di 2 laser nello stesso paziente ), con la quale sono stati trattati con successo migliaia di pazienti affetti da ogni tipo di astigmatismo, molti dei quali sportivi professionisti e ora la Lask-Smile nuovissima evoluzione tecnologica per la correzione dei difetti visivi. Decine di professionisti dello sport continuano a rivolgersi a noi per trovare la soluzione per leproprie esigenze. • Terapia medica e chirurgia del

glaucoma con impianto di ultima generazione e di micro stent; • Maculopatie e retinopatie; • Visite specialistiche; • Topografia corneale, pachimetria corneale; • OCT (Tomografia ottica computerizzata); • Campo visivo • Yag laser capsulotomia e iridotomia ; • Conta endoteliale; • Ecobiometria ; Le visite si possono prenotare dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 18.

Grafica: QuiMedia

Dott. Paolo Bernardi

normale trasparenza del cristallino e la luce passando attraverso il cristallino offuscato viene dispersa e la visione ne risulta defocalizzata e sfuocata. È ora possibile, nell’ambito dell’intervento di cataratta e previa visita specialistica, richiedere la realizzazione di una lente intraoculare “su misura”, cosiddetta TORICA, che permetta, a fianco dei tradizionali benefici dell’intervento in sé, di correggere, in un sol colpo, anche eventuali difetti di astigmatismo.

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FLORICOLTURA SCHULLIAN

Gli occhi non sono La primavera inizia nati per gli schermi in autunno Ogni giorno i nostri occhi rispondono a migliaia di stimoli digitali. Continue messe a fuoco e cambi di intensità della luce provocano il cosiddetto “stress accomodativo”. I sintomi sono: irritazione degli occhi, secchezza oculare, visione offuscata ad intermittenza, mal di testa per stanchezza, dolori posturali in più parti del corpo. Quale la migliore soluzione? È presto detto: le nuove lenti Sync di Hoya, per una visione ottimale multi-screen. Sync nasce con l’obiettivo di prevenire o ridurre i disturbi di affaticamento visivo migliorando il comfort degli occhi durante l’utilizzo di device digitali a distanza ravvicinata. Le lenti Sync consentono una visione

ottimale da lontano e presentano, in particolare, una “zona potenziata” nella parte inferiore della lente, ottimizzata per la visione da vicino. Una soluzione che favorisce il rilassamento dei muscoli oculari e consente una più facile messa a fuoco alleviando lo stress degli occhi in occasione di attività prolungate su schermi digitali. Ottica Calderari: Via Sernesi 12, BZ Tel. 0471 977528 www.otticacalderari.it

Con l’inizio della stagione autunnale interrate bulbi, cormi, tuberi e rizomi delle specie a fioritura primaverile. Si possono mettere a dimora in un’aiola, in una fioriera profonda o nel prato per creare zone colorate. Quando la temperatura del terreno si assesta tra i 13 e i 15 °C, iniziate a mettere a dimora croco, bucaneve, muscari, camassia, campanule spagnole (Hyacinthoides hispanica) ed erythronium. In seguito sarà la volta di giacinti e narcisi, mentre si devono lasciare per ultimi i tulipani in quanto amano un terreno più freddo. La profondità di messa a dimora deve essere generalmente pari al

doppio dell’altezza del bulbo. Nei terreni leggeri, sabbiosi e ben drenati conviene che piantiate un po’ più in profondità. I bulbi che fioriscono in primavera sono tantissimi. Oltre a quelli citati vi proponiamo: fritillaria, ciclamini, liliim, gigli, fresie. I collaboratori della Floricoltura Schullian un punto riferimento per i migliori suggerimenti volti ad ottenere una fioritura fantastica in primavera. Schullian Via Merano 75 A - Bolzano www.schullian.it facebook.com/schullian


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LacittàDIGITALE

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BERGAMO

Corretta installazione I nostri dati e la loro gestione della stufa a pellet Nella città digitale sempre più dati vengono raccolti sulle più disparate attività, sia umane che sotto la responsabilità delle macchine. Questi dati raccontano di eventi che succedono nella città digitale: l’ordine che viene consegnato a un cliente, la firma digitale di un documento necessario per l’approvazione di un bando, il pagamento della spesa al supermercato o di una bolletta alle poste, l’inizio di una corsa al Talvera, la fine di un turno al lavoro. Messi assieme, opportunamente collegati, ripuliti, separati e riaggregati, questi dati raccontano dei “processi” che avvengono nella città e che vengono rispecchiati nei sistemi informativi di aziende, enti, pubblica amministrazione, piuttosto che nei cellulari dei singoli cittadini. La gestione dei processi è una delle attività più complesse e importanti nelle organizzazioni moderne. I processi raccontano “come fare le cose al meglio”, e il miglioramento continuo dei processi è il fulcro per ottimizzare il funzionamento delle organizzazioni, ma al tempo stesso rendere più sostenibile il lavoro interno e incrementare la qualità dei servizi e prodotti offerti. Nella gestione classica delle organizzazioni, il cosiddetto “management” è responsabile di definire i processi e fare in modo che vengano messi in pratica. Questo raramente accade nella realtà, e non come si potrebbe pensare perché chi deve eseguire effettivamente i processi non lo fa in modo corretto o efficiente, ma perché la realtà è sempre più complessa e inaspettata di quanto si pensi. E quindi

gestire un ordine, portare avanti la pratica di un cittadino, aiutare un paziente sono attività che nel quotidiano non sono sempre incasellabili in un processo definito una volta per tutte, ma richiedono talvolta di trovare strade alternative, escamotage, o soluzioni creative. Questo è il motivo per cui la gestione classica dei processi è, nella città digitale, ampiamente superata. Da tutti i dati che raccogliamo

Indicazioni a cura di di Giorgio Bergamo, Vice Presidente lvh.apa

sulle attività umane legate all’esecuzione dei processi, possiamo infatti scoprire come i processi funzionano davvero in realtà, dove sono davvero i colli di bottiglia, i punti di difficoltà, le problematiche da risolvere. Un’intera area di ricerca, chiamata “process mining”, si occupa proprio di come rifondare la gestione dei processi utilizzando queste informazioni fattuali come base, superando la visione classica del “manager che decide, e l’organizzazione che esegue”. Con queste tecniche possiamo sapere tantissimo su quello che succede nella città digitale quotidianamente. Sta a noi, e solo a noi, utilizzare questi strumenti non nell’ottica di costruire un “grande fratello che tutto sa e tutto vede”, ma di impiegarli in modo benefico per migliorare i processi e, di conseguenza, la qualità della nostra vita.

Marco Montali

Quando si vuole installare una stufa a pellet all’interno di un locale, esistono alcuni passaggi di grande importanza da rispettare per non incorrere in errori che potrebbero compromettere il lavoro. Come primo aspetto, nella fase precedente all’installazione è necessario verificare con lo spazzacamino di zona l’idoneità e la fattibilità dell’installazione medesima. Si tratta di un controllo decisamente importante, nel quale è inclusa anche la valutazione della canna fumaria e l’idoneità di quest’ultima. Qualora la canna fumaria non fosse idonea, è possibile rivolgersi a una ditta di settore per risolvere la problematica: quest’ultima avrà il compito di consigliare la procedura adeguata da seguire per rendere la canna fumaria idonea a essere utilizzata per qualsiasi tipo di riscaldamento, compreso appunto quello a pellet. Dopo il controllo preliminare, sarà fondamentale rivolgersi ad aziende autorizzate per questa tipologia di montaggio, che non può essere eseguito da tutti: le ditte che svolgono i relativi lavori devono

essere necessariamente iscritte alla Camera di Commercio e autorizzate a effettuare l’installazione di queste tipologie di impianti. La ditta installatrice sarà chiamata a fare attenzione a come e dove installare la stufa a pellet. Il primo aspetto al quale prestare attenzione riguarda la presa d’aria comburente collegata all’esterno.La presa d’aria in oggetto è molto importante per garantire l’ottimale funzionamento della macchina senza causare imbrattamenti della canna fumaria, il mancato funzionamento della stessa o nella peggiore delle ipotesi la fuoriuscita di monossido di carbonio. Un evento da evitare in quanto molto pericoloso per la salute dell’uomo. La sicurezza è importante e può essere garantita affidandosi agli esperti del settore sopra citati, come la ditta Terein – Bergamo srl di Merano, con esperienza pluriennale.

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CULTURA E SPETTACOLO

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LA MOSTRA

Unterl@ndia con l'artista Manuel Riz EGNA Dal 26 ottobre al 9 novembre il Kunstforum Unterland presenta una mostra dell'artista Manuel Riz. Il progetto ha l’obiettivo di far riflettere il visitatore, rendendolo a sua volta partecipe all’interno di un percorso espositivo diviso in tre sezioni (Weinstraße, Gasthof, Familie Pixel), su come gli effetti della globalizzazione ricadono e influenzano sempre più la società e le comunità periferiche, mettendo talvolta in discussione le certezze e gli equilibri della popolazione autoctona, creatisi nei secoli precedenti. Weinstraße Il primo spazio dell’esposizione affronta il tema della produzione enogastronomica locale, che è diventata uno dei richiami turistico-culturali fra i più rinomati del territorio della Bassa Atesina,ovvero la Weinstraße. Attraverso la presenza di bottiglie di vino e cartelli stradali adeguatamente rielaborati, l’intenzione è quella di sollevare in maniera ironica la discordanza delle parole Wein

Gasthof La seconda sala è dedicata al flusso migratorio di richiedenti asilo ma non solo, che è in corso nella nostra regione da alcuni anni a questa parte. In molti comuni che hanno aderito al progetto SPRAR, il problema dell’accettazione o del conflitto fra indigeni e migranti, ha dimostrato talvolta un “nervo scoperto” all’interno di una società molto spesso dedita al volontariato, ossequiosa per la radicata fede cattolica e politicamente corretta nelle apparenze, ma che si è ritrovata impreparata all'arrivo del “diverso”, andando a OTTOBRE scardinare le fragili certezze e gli equilibri di una società + Straße, laddove nella realtà quoti“sviluppata”che, fino a quel modiana il concetto di vino/strada conmento, si riteneva indenne dai motrasta con le norme di legge naziovimenti globali di rifugiati in fuga nali che sanzionano la guida in stato da guerre lontane."Gasthof" evidi ebbrezza. denzia il fatto che i flussi migratori

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hanno portato nuova forza lavoro anche nelle aree suburbane dove le mansioni, che la popolazione locale rinuncia ormai di svolgere, vengono occupate da lavoratori extracomunitari che familiarizzando con il nuovo ambiente, si inseriscono gradualmente nella società. Familie Pixel Telefonini, computer e tablet filtrano sempre più i rapporti interpersonali. Anche in un qualsiasi nucleo familiare la presenza di questi nuovi media sostituisce quella forma di dialogo e di oralità che si instaurava un tempo attorno ad un tavolo, disgregando sempre più il dialogo all’interno della famiglia. Di qui l’idea di riservare la terza sala della mostra al tema della famiglia contemporanea, facendo emergere la condizione di una socialità artificiale che avviene al di fuori delle mura domestiche, ma che in realtà esprime una condizione di estrema solitudine dell’uomo contemporaneo. Vernissage il 26 ottobre alle 18.

MUSICA

CONFERENZA

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OTTOBRE

OTTOBRE

IL METODO SPRECO ZERO > BOLZANO | Ore 18 | Teatro Cristallo Incontro con l’autore Andrea Segré, fondatore del Last Minute Market, nonché presidente del Centro Agroalimentare e della Fondazione FICO a Bologna e della Fondazione Mach a San Michele all’Adige. A tutti noi dispiace sprecare il cibo. Ogni giorno però ne buttiamo

100 grammi a testa, che diventano 37 chili pro capite e 85 a famiglia ogni anno. Si tratta di un valore per ogni nucleo familiare pari a 450 euro, ma anche un costo per smaltire i rifiuti e un peso sull’ambiente sempre meno giustificabile. È possibile evitare questo inutile sperpero e risparmiare?

Info: Percorso Madre Terra - Teatro Cristallo - Caritas e Centro per la pace di Bolzano. Ingresso con distribuzione biglietti gratuiti in cassa.

CANEVA BLUES > EGNA | Ore 21| Centro di cultura giovanile Point Il Music Club organizza una serata blues al centro di cultura giovanile Point. Sul palco: Laslo e Ina, Lukas Insam Trio e Phoenix. “Era da tempo desiderio del nostro consigliere Ferdinando organizzare una serata dedicata al blues", spiega il presidente del Music Club Romolo Radicchi. "E in effetti ci siamo resi conto che questo genere musicale è sempre più dimenticato. Basti dire

Info: www.musicclub-egna.it

che in dieci anni di “Stasera mi butto”, con quasi 400 gruppi che sono passati da noi, a memoria ricordiamo solo 3 o 4 gruppi blues. Se si pensa che stiamo parlando di un genere che è alla base di tutto (o quasi) ecco spiegato il senso di questa serata per la quale aspettiamo tutti gli appassionati in astinenza da blues…”, conclude Romolo Radicchi.


CULTURA E SPETTACOLO

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MERCATINO

3° Vintage Market Merano Il 9 e 10 novembre 2019 il Touriseum ospiterà a Castel Trauttmansdorff il terzo mercatino del vintage di Merano. Dalle ore 9 alle 16,30, amanti delle mode d’altri tempi potranno andare a caccia di pregiati accessori d’epoca quali occhiali da sole o cappelliere, tra le bancarelle dell’unico mercatino del vintage meranese. Saranno rigorosamente vintage anche la musica dal vivo e i balli che animeranno il mercatino, oltre alle pietanze speciali servite al ristorante. Un tempo dimora di villeggiatura dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, Castel Trauttmansdorff a Merano ospita oggi un divertente “museo vivo”: il Museo provinciale del Turismo, ovvero il Touriseum. Il Touriseum è il primo museo dell’arco alpino a occuparsi del passato e del presente del turismo. Grazie a fantasiose scenografie, il visitatore è proiettato nel passato e rivive la storia del turismo nel Tirolo, rappresentata sia dal punto di vista dei villeggianti che da quello della popolazione locale. Il museo ha sede a Castel Trauttmansdorff, antica residenza di vacanza dell’imperatrice Elisa-

betta d’Austria. Qui, un percorso espositivo di 20 sale conduce il visitatore in un divertente viaggio attraverso due secoli di

storia del turismo alpino. L’avventura inizia in una paurosa gola tra pareti rocciose, in cui giacciono i rottami di una carrozza rovesciata, per darci un’idea di come dovevano sentirsi, fino al Novecento, i viaggiatori che attraversavano le Alpi. I visitatori entrano poi in un vano che riproduce una carrozza ferroviaria di quei tempi e incontrano anche il modellino del vagone imperiale di Elisabetta d’Austria. In primo piano viene presentata la ripresa del turismo a partire dal secondo dopoguerra. Al Touriseum questi anni sono rappresentati tra l’altro da un’Isetta, l’utilitaria della BMW con la caratteristica portiera frontale. Segue poi una una “stube” in stile anni Cinquanta, simbolo della vacanza “in famiglia”. Chiudono il percorso filmati con interviste a turisti e residenti. In più, il museo propone il divertente “gioco dell’Alto Adige”, ovvero il “flipper turistico” più grande

Ingresso Il prezzo d’ingresso speciale nelle giornate del 9 e 10 novembre include la visita al Vintage Market, al Touriseum e ai Giardini di Castel Trauttmansdorff. Ingresso: 8,50 €, gratis sotto i 18 anni.

del mondo, lungo più di dieci metri e intagliato nel legno di cirmolo da uno scultore della Val Gardena. Guidati da una pallina, grandi e piccoli attraversano in questo modo i luoghi comuni sull’Alto Adige. Il Touriseum propone anche, regolarmente, mostre temporanee su importanti temi turistici. Il Touriseum e i “Giardini di Castel Trauttmansdorff” rappresentano un’unità. Il biglietto d’ingresso vale per entrambe le attrazioni. (p.r.*: pubbliredazionale) Touriseum via S. Valentino 51/a, Merano (BZ), www.touriseum.it, tel. 0473/255655

TEATRO foto: Petr Slavik

TEATRO

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OTTOBRE

OTTOBRE

CHI HA PAURA DI DENTI DI FERRO?

BERTOLDO

> BOLZANO | Ore 16.30 | Teatro Cristallo

Al cospetto del trono del re s’aggira un uomo barbuto. Bertoldo vien dai campi, è rozzo e deforme il villano, assai scaltro e molto astuto. L’uomo diventa consigliere personale del real sovrano, sgarbuglia senza indugio ogni suo singolar reclamo. Il suo nome è Bertoldo, non gli si

La storia della strega Denti di Ferro trae le sue origini da un racconto della tradizione popolare della Turchia e narra di tre fratelli a cui è stato detto di non avventurarsi nel bosco per evitare l’ira della malvagia strega che vive lì. Un giorno i ragazzi si perdono mentre cala l’oscurità e, in lontananza, vedono

il lume di una casa. Sono accolti da una vecchina che offre loro cibo e un letto per la notte. I due fratelli maggiori entrano volentieri ma il più piccolo segue con riluttanza perché sospetta che quella sia davvero la casa della strega… Accademia Perduta e Tanti Così Progetti. Età consigliata: dai 3 anni.

Info: Rassegna Il Teatro è dei bambini - compagnia teatroBlu. Adulti: 8 € / Bimbi: 5 € / Riduz. dal 2° figlio: 3 € / Cr. Card 7 €.

> BOLZANO | Ore 16.30 | Teatro Cristallo darebbe neanche un soldo. Tra lauti pasti, risate e tozzole di vino, scherza col popolo, il clero e il principino. Con l’aiuto del piccolo Bertoldino, si fa gioco della regina e delle gentili donzelle, ne vedremo delle belle. Filodrammatica San Martino di Fornace (TN).

Info: Rassegna Buona domenica a teatro - UILT. Biglietto intero: 10 € / Cristallo Card: 7 €.


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