Perceptive Machines - The Multiple Spaces of the Ego

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Macchine Percettive I molteplici spazi dell’Io

Carolina Bissaro Stefano Erba





Pensieri Introduzione al progetto

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Il nostro progetto si basa sull’idea che l’arte possa affidare il proprio sviluppo e la propria ricerca di modernità non all’evoluzione del linguaggio, dello stile o della forma ma bensì alla comunicazione di contenuti di carattere filosofico. Attualmente, l’arte è come immobilizzata, tra un passato, di cui si sente la presenza sempre più soffocante, ma di cui si è perso il senso, ed un futuro di cui non se ne capisce il destino. E’ di fatto in atto una vera e propria “ansia da prestazione” che destabilizza, rendendo il presente incerto, allucinato, misterioso, pieno di enigmi e di inquietudini. Metafisica e Futurismo influiscono tutt’ora nel quadro della progettazione moderna in Italia; in particolar modo la Metafisica ha un atteggiamento abbastanza pessimista nei riguardi del progresso, del destino e della modernità. Questi stessi aspetti hanno radici molto profonde e si riflettono nel presente, tanto quanto si riflessero nel passato. Gli artisti metafisici, infatti, volevano andare “oltre”, e capirono che la filosofia avrebbe potuto aprire nuove porte fino ad allora chiuse ed inaccessibili. La pittura metafisica ha come scopo la ricerca del senso del mondo, vuole andare al nucleo della vita e quindi al senso dell’uomo. Viene così alla luce l’enigma che sta alla base dell’esistenza delle cose, l’inconoscibilità del reale e la conseguente spersonalizzazione dell’uomo in quanto automa della società in cui vive, di cui fa parte in modo passivo e nel quale la sua essenza è messa da parte per lasciar spazio alla “macchina”. Che cos’è reale e cosa non lo è? E’ veramente necessaria la presenza dell’uomo in un mondo dove non ci si interroga più sull’essere, producendo oggetti, edifici e luoghi privi di significato? Partendo da questo presupposto abbiamo deciso di intraprendere un percorso critico-analitico su noi stessi. Come percepiamo noi stessi e come questo ci lega allo spazio che ci circonda. Partendo dunque dalla critica metafisica (Giorgio De Chirico), dove l’assenza dell’uomo è pesante, incisiva ma allo stesso tempo se ne percepisce la mancanza, siamo passati attraverso il filone in cui l’uomo diventa un protagonista distorto, esasperato dalla vita moderna e rappresentato con figure deformate e confuse (Francis Bacon).

Our project is based on the idea that art can entrust its development and its pursuit of modernity not to the evolution of language, style or form, but to communication of content of philosophical nature. At present, art is motionless, between a past, wh se presence is increasingly suffocating, but whose sense is lost, and a future that does not understand destiny. It is in fact a real "performance anxiety" that destabilizes, making the present uncertain, hallucinatory, mysterious, full of puzzles and anxieties. Metaphysics and Futurism continue to influence modern design in Italy; especially Metaphysics has a rather pessimistic attitude towards progress, destiny and modernity. These aspects have very deep roots and are reflected in the present as much as they were reflected in the past. Metaphysical artists, in fact, wanted to go "beyond", and realized that philosophy could have open new doors that were closed and inaccessible until then. Metaphysical painting aims at seeking the world's meaning, wants to go to the core of life and thus to the human sense. Thus comes the light the enigma underlying the existence of things, the unknowability of reality, and the consequent depersonalization of man as automaton of the society in which he lives, of which he is passively part and in which his Essence is set aside to leave room for the "machine". What is real and what is not it? Is it really necessary for man to be present in a world where he no longer questions himself about being, producing objects, buildings, and places without ant significance? Starting from this assumption, we have decided to undertake a criticalanalytical path over ourselves. How we perceive us and how this tie us to the space around us. Starting from the metaphysical critic (Giorgio De Chirico), in which the absence of man is heavy, incisive but at the same time he perceives lack, we have gone through the line where man becomes a distorted protagonist, exasperated by life Modern and represented with deformed and confused figures (Francis Bacon).


Pensieri Introduzione al progetto

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Siamo così arrivati ad artisti che hanno saputo creare nelle loro opere, nuove prospettive, nuove realtà ma soprattutto nuovi spazi fruibili . Dall’immersione dell’uomo in dimensioni fisiche e metafisiche, nelle quali la “macchina” diventa protagonista (Arte Cinetica), concludendo poi con artisti contemporanei che rendono NECESSARIA l’interazione uomo-oggetto; in questo tipo di “relazione”, infatti, l’oggetto è definito dall’uomo, il quale senza di esso non potrebbe esprimersi al meglio e vivere nuove esperienze percettive legate al proprio corpo (Rebecca Horn, Ugo La Pietra).

We have thus come to artists who have been able to create their works, new perspectives, new realities, but above all, new usable spaces. From the immersion of man in physical and metaphysical dimensions, in which the "machine" becomes the protagonist (Kinetic Art), then concluding with contemporary artists that make NECESSARY the human-object interaction; In this kind of "relationship", the object is defined by man, who without it could not express himself to the best and experience new perceptual experiences related to his body (Rebecca Horn, Ugo La Pietra).

Pertanto, il nostro progetto pone al centro l’uomo attuale, noi, che viviamo in questa incertezza assillante del presente, cercando di trovare una nuova percezione di noi stessi attraverso l’ausilio di strumenti introspettivi, finalizzati a svelare e conoscere diverse realtà presenti al nostro interno, per prendere così coscienza di ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare, sviluppando oggetti densi di significato.

Therefore, our project focuses on the present man, we, who live in this cumbersome uncertainty of the present, trying to find a new perception of ourselves through the help of introspective tools, aimed at revealing and knowing different realities present at Our interior, in order to become aware of what we are and what we want to become, developping object with strong means.


"Everyday Illustration" Mike Winkelmann aka Beeple 2017


Conclusione

Macchine Percettive I molteplici spazi dell’IO

Perceptive Machines Ego's multiple spaces

Il presente lavoro di tesi ha cercato di mettere in luce la possibità di proiettare sullo spazio fisico, ciò che in noi è astratto. Il tema iniziale si è sviluppato attraverso una ricerca approfondita dell'uso della luce e dell'ombra nell'arte Metafisica, arte ricca di simbolismi, attese e sospensioni del tempo. Siamo poi passati attraverso una vera e propria distorsione della persona con Francis Bacon, per successivamente studiare i meccanismi e le tecnologie sapientamente custodite all'interno dei manufatti dell'arte cinetica. Abbiamo disegnato con Meta-Matic e ci siamo piegati nello spazio con Gianni Colombo. Abbiamo amplificato i nostri sensi con Rebecca Horn e isolati in un mondo senza tempo con Ugo La Pietra. Il percorso non sarebbe stato possibile senza aver conosciuto l'ecletticità di Alessandro Guerriero, il quale ci ha donato gli strumenti per osservare e capire il mondo da un diverso punto di vista.

This thesis work has tried to highlight the possibility to project on physical space, what do we have inside. The starting theme we have developed through a thorough research into the use of light and shadow in Metaphysical Art, art rich in symbolisms, expectations and suspensions of time. We then went through a real distortion of the person with Francis Bacon, later we were studying the mechanisms and technologies cleverly guarded within the artifacts of kinetic art. We have drawn with Meta-Matic, we bent the space with Gianni Colombo. We have amplified our senses with Rebecca Horn and isolated in a timeless world like Ugo La Pietra. The path would not have been possible without knowing Alessandro Guerriero's eclecticity, who gave us the tools to see changing perspective.

Da qui ci siamo concentrati sugli aspetti individuali che ci rappresentano, seguendo un processo di analisi personale per sviscerare chi siamo veramente. In tale processo l’Io è percepito come un mosaico senza fine, mutevole nel tempo, modificabile ed espandibile. In altri casi come un fascio luminoso, visibile ma anche tangibile. Abbiamo quindi progettato strumenti, protesi, estensioni del corpo che ci permettessero di esprimere ciò che abbiamo dentro verso l'esterno, riuscendo ad avere una consapevolezza tale da accettare il nostro essere come possibilità di vita all’interno del mondo contemporaneo.

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From here we have focused on the individual aspects that represent us, following a personal analysis process to find out who we really are. In this process, the Ego is perceived as an endless mosaic, changing in time, editable and expandable. In other cases like a light beam, visible but also tangible. We have therefore designed tools, prosthesis, body extensions that allow us to express what we have inside, outwardly, to have a consciousness that accepts our being as a possibility of life within the contemporary world.



Macchine Percettive Perceptive Machines

Quella che definiamo “realtà” è qualcosa che va oltre i nostri sensi, un nonluogo dove il tempo è luce plasmabile, dove tutto accade e non accade. Dove la materia diventa astratta e la luce diventa concreta. Un luogo dove luce e ombra si uniscono in una sola entità immutabile e perfetta, creando ciò che possiamo così definire come la proiezione di noi stessi. What we call “reality” is something that goes beyond our senses, a place where time is pliable light, where everything happens and it doesn’t happen. Where matter becomes abstract and light becomes concrete. A place where light and shadow join together in one immutable and perfect entity, creating what we can define as projection of ourselves.



IO SONO QUESTO Atto decisionale, rivelatorio

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Prendere atto della propria interiorità per poi svelarla chiaramente nello spazio circostante, senza alcuna modifica di sè, senza nessuna trasformazione visibile, coscienti però del fatto di possedere un sistema fragile, in bilico, che ti lascia libero ma allo stesso tempo ti trattiene a sè; io sono questo e te lo voglio rivelare.

Take note of your own interiority, then reveal it clearly in the surrounding space, with no change and no visible transformation, but aware of having a fragile, bilingual system that leaves you free but at the same time holds you to itself; I am this and I want to reveal it to you.

IO SONO QUESTO

I AM THIS


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Oggetto applicato sulla parte superiore del corpo, a livello delle spalle, in modo tale da dare una libertà di movimento alla testa. L’oggetto è diviso in due parti: la prima dà una visione di sè parziale ma puntuale, riflettendosi poi nello spazio. Il secondo pannello pone l’individuo davanti ad una visione globale, di sè. Si vuole perciò distinguere il dettaglio dal complesso, permettendo così a chi lo indossa, di decidere su quale delle due visioni focalizzarsi.

Object applied on the top of the body, at the shoulders level, giving a free movement to the head. The object is divided into two parts: the first one gives a partial but punctual view of yourself reflecting then in the space. The second panel puts the individual in front of a global, vision of himself. We want to distinguish a detail view from a complex one, thus allowing the person who wears it, to focus on one of them.


IO SONO CIO’ CHE PERCEPISCI Atto inconsapevole

Proiettarsi al di fuori del corpo, come un flusso di energia senza fine, sfuggente, che si scontra con quella che definiamo “realtà”. L’interiorità diventa conoscibile, corporea; si sdoppia, imprimendosi sulla nostra pelle marchiando gli occhi con la luce. L’inconsapevolezza di ciò che sta accadendo ci rende “modellatori” inconsci, il nostro volto cambia, l’Io si rivela, ma la nostra percezione si ferma solamente al riflesso di esso.

Projecting outside the body as a flow of endless, elusive energy that clashes with what we call “reality.” Internality becomes bodily knowledgeable and doubles into our skin, marking the eyes with light. The unknowingness of what is happening makes us “unconscious shape", our face changes, the ego is revealed but our perception stops only at the reflection of it.

IO SONO CIO’ CHE PERCEPISCI

I AM WHAT YOU PERCEIVE


Oggetto appuntito, calato sulla nostra testa per creare una relazione tra noi e la realtà tramite un flusso di energia continuo. Attraverso un filtro materico i nostri occhi sono in grado di proiettare al di fuori del corpo la loro vera essenza e luminosità creando un fascio orizzontale tangibile. La persona che lo indossa è come un attore inconsapevole di ciò che gli sta capitando, avendo come unico punto di vista quello che va oltre sè stesso.

A pointed object dropped on our head to create a relationship between us and reality through a continuous flow of energy. Through a material filter, our eyes are able to project their true essence and luminosity out our of the body creating a horizontal, tangible luminous beam. The person who wear it is like an unconscious actor of what is happening to him, in fact he has one point of view what goes beyond himself.


IO SONO LA MIA REALTA’ Atto di chiusura

Immergersi nella propria realtà, nella propria intimità, creando una barriera invalicabile ed investigando il proprio essere racchiusi in un mondo incomprensibile talvolta anche ai noi stessi. Una realtà claustrofobica ed ovattata, come unica possibilità di sopravvivenza, connessa all’esterno da una strada che si decide di non voler attraversare.

Immerse yourself in your reality, in your intimacy, creating an indestructible barrier and investigating your being enclosed in a world that is sometimes incomprehensible to yourselves. A claustrophobic reality, as the only survival opportunity, connected to the outside by a road that you decide not to cross.

IO SONO LA MIA REALTA’

I AM MY REALITY


Questo strumento permette di isolarsi completamente dall’esterno, vivendo in modo più profondo i propri pensieri, trovando quella “dimensione” che senza di esso non sarebbe possibile vivere. Occhi ed orecchie sono coperti e non svolgono più quella funzione naturale che fa da tramite tra la persona ed il mondo; ci si trova così a vivere in una sorta di assenza, dove il tempo si ferma. Questo nuovo mondo ha una forte influenza all’esterno, ma la persona che lo indossa non può saperlo finchè non supera il suo momento di chiusura.

This tool allows you to completely isolate yourself completely from the outside, experiencing deeper your own in a way thoughts, finding that “dimension” that without it would not be possible to live. Eyes and ears are covered and no longer perform the natural function that is between the person and the world; you are thus living in a sort of absence, where time stops. This reality has a strong influence on the outside, but the person who wears it can’t know it until he overcomes his closing time.


IO MI VEDO QUINDI APPAIO Atto di ricerca

Analizzarsi, conoscersi, scrutarsi ed interrogarsi su chi siamo realmente, attraversando le parti piÚ controverse ed intrigate del nostro Io, cambiando e modificando la nostra percezione e le nostre prospettive, per poi prendere coscienza di ciò che vogliamo essere ed apparire.

To explore know, scrutinize and question about our true essence, looking in the most controversial and intrigued parts of ourselves, changing and modifying our perception and our perspectives, and then realize what we want to be and appear.

IO MI VEDO QUINDI APPAIO

I SEE MYSELF SO I APPEAR


Questa tipologia di occhiale è stata ideata per guardare sè stessi, al contrario di ciò che avviene con le comuni lenti da vista. Attraverso filtri diversamente direzionati, il punto di vista della persona cambia, decidendo così che lato del proprio Io osservare e di conseguenza proiettare all’esterno. Grazie a quest’oggetto, ci si può concentrare su una parte ben precisa del nostro spazio interiore e proiettarlo in modo puntuale nello spazio esteriore.

This type of glasses is designed to look at oneself contrary to what happens with a common lens. Through differently directed filters, the person’s point of view changes by deciding so that side of one's self observing and consequencing project all outside. Thanks to this object, you can focus on a precise part of our interior space and project it on a punctual basis into external space.


IO SONO SEMPRE UN’ ALTRA PERSONA Atto di consapevolezza

Potersi considerare o essere un insieme di Io relativamente autonomi, tutti diversi tra loro eppure tutti uguali, facenti parte della stessa persona. La più assoluta rappresentazione di noi stessi gira attorno ad un turbine che non si arresta mai. Il confronto tra tutte le nostre "persone" avviene in modo conflittuale, senza però aver bisogno che una prevalga su un’ altra.

To be considered or indeed to be a relatively autonomus group of Egos all of them different and yet all of them equal to the same person. The most absolute representation of ourselves revolves around a turbine that rotates and never stops. The true comparison all of our people happens in a conflicting way, without needing one among prevails over another.

IO SONO SEMPRE UN’ ALTRA PERSONA

I AM ALWAYS ANOTHER PERSON


Trovare se stessi immergendosi in uno spazio che non esiste. Uno spazio illusorio, non reale ma percepibile, sono così svelati i riflessi del proprio Io. Ciò permette alla persona di guardare con i propri occhi i lati più “veri” della propria persona. In questo modo l’individuo riesce a percepire e decidere inconsciamente qual’è il proprio volto, il volto più reale della propria faccia che talvolta ti osserva e talvolta distoglie lo sguardo.

Find yourself immersing yourself in a space that does not exist. An illusory space, not real but perceptible, are thus revealed the reflections of my ego. This allows the person to look with his own eyes on the “real” sides of his personality. In this way, the individual manages to perceive and decide unconsciously what is his face, the most real face of his face that sometimes looks at you or turns his gaze away.


IO NON SO CHI SONO Atto di mimesi, indecisione

Vivere in un limbo, come fosse un crepuscolo, nel quale il tempo si trasforma in spazio dove tutto accade, dove i cambiamenti sono continui, dove il non sapersi identificare è la piÚ vera e profonda rappresentazione di noi.

Living in a limbo like as it were a dusk in which time becomes a space where everything happens, where changes are continuos and where not knowing to identify is the most true and proposterous rappresentation of us.

IO NON SO CHI SONO

I DO NOT KNOW WHO I AM


La conformazione di questo casco permette alla persona di immergersi totalmente all’interno del proprio Io, scomposto in infinite riflessioni e fasci di luce. Una volta immersi in questo mondo, non se ne riconoscono i limiti, lo spazio è come un caleidoscopio infinito nel quale è possibile conoscere la realtà che si trova all’interno di noi stessi, mimetizzandosi con quella che ci circonda.

The conformation of this helmet allows the person to immerse himself totally within his own ego, decomposed into infinite reflections and light beams. Once immersed in this world, he does not recognize limits, the space is like an infinite kaleidoscope in which he can know reality that lies within himself, camouflaging with the one that surrounds him.


Io Sono Questo I Am This











Io Sono Ciò Che Percepisci I Am What You Perceive







Io Sono La Mia RealtĂ I Am My Reality











Io Mi Vedo Quindi Appaio I See Myself so I Appear











Io Sono Sempre Un'altra Persona I Am Always Another Person











Io Non So Chi Sono I Do Not Know Who I Am













Quella che definiamo “realtà” è qualcosa che va oltre i nostri sensi, un nonluogo dove il tempo è luce plasmabile, dove tutto accade e non accade. Dove la materia diventa astratta e la luce diventa concreta. Un luogo dove luce e ombra si uniscono in una sola entità immutabile e perfetta, creando ciò che possiamo così definire come la proiezione di noi stessi. What we call “reality” is something that goes beyond our senses, a place where time is pliable light, where everything happens and it doesn’t happen. Where matter becomes abstract and light becomes concrete. A place where light and shadow join together in one immutable and perfect entity, creating what we can define as projection of ourselves.


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