Printlovers, n. 92, 2022

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P A R O L A

media creando sinergie comunicative e cercando di trasferire brand experience a 360 gradi. Il digitale ha sicuramente una quota importante nel mix delle leve utilizzate, permette di essere più vicini, di targettizzare in modo più stretto i messaggi e di misurare immediatamente le performance. Questo non esclude l’uso di strumenti più tradizionali come cataloghi o attività di mailing che nel canale della vendita diretta sono ancora uno strumento storico di fidelizzazione molto forte. — Una comunicazione quindi che non rinuncia al passato ma guarda sempre più al futuro? L’innovazione per noi non è solo nel prodotto ma anche nei processi di vendita e di relazione. Gli ultimi anni, segnati dall’effetto pandemia,

hanno accelerato il contatto diretto con i consumatori finali, le persone che giornalmente scelgono i nostri vini e che interagiscono direttamente con la marca tramite i social. Un processo che le aziende del gruppo hanno incentivato con iniziative nate spontaneamente e poi diventate anche format di marca. A titolo di esempio le “Quarantine series di Alberto Nani Prosecco”: un social tour con dirette streaming in continenti diversi (Europa, America, Australia) che ha permesso di unire consumatori, distributori, ristoratori, specialisti del mondo del vino che si raccontavano, che spiegavano le abitudini collegate al consumo di Prosecco, i loro stili di vita e spesso di cucina. Un modo per legare la marca alle persone e condividere esperienze. — Quanto è importante il packaging sia per esprimere i valori dei brand sia rispetto al tema della sostenibilità? Il mondo del vino, rispetto a tanti altri segmenti del largo consumo, lascia spazio a moltissimi linguaggi di comunicazione. È un mondo che abbraccia tutti. Ogni vino può diventare un’esperienza, raccontare una storia, un territorio, uno stile di consumo creando una relazione diretta con chi lo sceglie e non solo. Però bisogna

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saperlo fare bene! Un fine lavoro di marketing ma soprattutto di coerenza tra vino e storytelling per rendere l’esperienza autentica, memorabile e ripetibile. Perché l’obiettivo di ogni grande brand è quello di fidelizzare, distinguersi ed essere sempre riconoscibile ed uguale a se stesso. Noi lo sappiamo bene visto che esportiamo i nostri marchi in più di 80 paesi nel mondo e creiamo valore per tutta la filiera distributiva. Il vino è sempre legato ad un momento di piacere per questo la scelta di carte pregiate e naturali, finiture in lamina, spessori e rilievi sono in grado di trasferire sensazioni tattili già al primo momento di contatto con chi sceglie una nostra bottiglia. Possiamo raccontare storie di grandi successi. Come quella di Grande Alberone che, a 10 anni dal suo ingresso sul mercato, ha conquistato milioni di consumatori in tutta Europa anche per come è stato in grado di raccontarsi. Ovviamente poi la differenza la fa sempre il vino, perché è lì che si completa l’esperienza di consumo. Un percorso di coerenza e di rispetto della materia prima che non trascuriamo mai.

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