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Mister Italiano ha annullato la mediocrità, rivitalizzando molti giocatori
Alzi la mano chi avrebbe immaginato una Fiorentina che sfida l’Inter a una sola lunghezza di distacco I nerazzurri restano più forti, ma questa squadra se la giocherà di sicuro perché non può farne a meno
Editoriale rubrica
Un miracolo di bellezza
Jack Bonaventura
Festa viola con Mister Italiano • Mario Tenerani
A
lzi la mano chi, al momento della stesura del calendario, avrebbe scommesso che alla quinta di andata la Fiorentina si sarebbe presentata contro l’Inter separata solo da un punto di distanza in classifica dalla squadra di Simone Inzaghi. Nerazzurri campioni d’Italia in carica, viola reduci da 40 punti in classifica nell’ultimo atto e nel complesso da tre stagioni mediocri. E invece il “Miracolo Italiano”, così ormai è entrato nella narrazione del calcio di casa nostra, si è manifestato. Nel
Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 19/09/2021 alle ore 23
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Direttore Editoriale Luca Calamai Direttore responsabile Mario Tenerani Caporedattore Tommaso Borghini
pieno della sua bellezza. Così i viola arriveranno al confronto con l’Inter scudettata dopo una sconfitta a Roma e ben tre vittorie consecutive di cui due in trasferta (Bergamo e Genova). Incredibile sì, ma tutto vero, ci mancherebbe altro. I valori restano tali, l’Inter di Simone Inzaghi - a proposito, pareva che senza Conte a Milano non si potesse fare più calcio … - è più forte in tutto della Fiorentina. Di questo siamo consapevoli, ma il pallone non rientra nelle formule matematiche e quindi siamo autorizzati a immaginare qualsiasi cosa. Tante variabili e una sola certezza: la Fiorentina se la giocherà. Editore e pubblicità SPORTMEDIA GROUP info@brividosportivo.it N° ROC 26744
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Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it
Perché non può farne a meno. Sarebbe come chiedere ad un musicista di suonare senza strumento o ad un fornaio di ignorare la farina. Il gioco è qualcosa di conficcato nella testa dei viola. E il merito è di Italiano. Il resto si vedrà. Forse per una volta, e non accadeva da anni, a preoccuparsi un po’ dovrà essere anche l’Inter. Hai visto mai che… Stampa Baroni e Gori Foto Massimo Sestini Foto storiche archivio Paolo Melani
Hanno collaborato Francesca Bandinelli, Giacomo Cialdi, Ruben Lopes Pegna, Lucia Petraroli, Daniele Taiuti, Matteo Calamai
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Via del Ponte alle Mosse, 183/R- 50144 Firenze 10 metri da piazza Puccini
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La VETriNa
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cercano sempre la via della rete Senza dimenticare il gioco di squadra
Vlahovic-Dzeko, l’arte del gol Li dividono 14 anni di età e i colori Ma hanno diversi punti in comune: entrambi sono stati paragonati a Ibrahimovic e non smettono mai di lavorare per migliorarsi
• LuCa CaLaMai
Dusan Vlahovic
Edin Dzeko
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ntrambi sono stati paragonati a un campione che è anche il loro mito, Zlatan Ibrahimovic. Niente di strano. Dusan Vlahovic ed Edin Dzeko hanno strutture fisiche e piedi delicati come il fuoriclasse svedese. Inoltre, come Ibra, hanno il gusto del gol. La notte di Fiorentina-Inter si illumina con il confronto tra questi due fuoriclasse. Dusan è l’astro nascente. Classe 2000, un’esplosione di talento e di freschezza. Quest’estate City e Atletico Madrid erano pronte ad arrivare a settanta milioni (inserendo alcuni bonus) pur di strapparlo alla Fiorentina. Ma Vlahovic ha detto no. Dribblando, con la sua decisione, anche quelle che erano le idee del suo procuratore. Che avrebbe incassato una provvigione da favola. Dusan voleva restare in maglia viola. Sentiva che questo poteva essere l’anno giusto per fare un percorso importante insieme a una squadra e a dei colori che gli sono nel cuore. Veramente. Non come tanti calciatori che si battono il pugno sul cuore dopo un gol e poi, due ore dopo, firmano un contratto con un’altra società. Anche Dzeko ha scelto seguendo il suo istinto.
Lo Special One lo voleva ancora in maglia giallorossa. Ma il centravanti bosniaco era convinto di aver chiuso il suo ciclo nella Capitale. Che era il momento di accettare nuove sfide. L’Inter del dopo Conte e, soprattutto del dopo Lukaku erano una nuova storia. Tutta da scoprire. Con dei margini di rischio. Ma Dzeko non ha mai avuto paura di rimettersi in gioco. Tra questi due fuoriclasse ci sono quattordici anni di differenza. Un mondo. Il centravanti dell’Inter ha imparato a essere meno egoista e a spendersi sempre di più per i compagni. Vlahovic è nel pieno della sua esplosione. Tutto quello che tocca trasforma in oro. Ma nonostante tutto non smette mai di continuare a lavorare per migliorarsi. Con una volontà e un’umiltà sorprendenti. Dusan segna di più. Dopo i fuochi d’artificio del campionato appena concluso è ripartito alla grande. Segna su azione, segna su rigore. Lotta su ogni pallone come se fosse l’ultimo. Il decisivo. Nonostante sia soltanto un classe Duemila ha la personalità di un veterano abituato a conquistarsi pezzo dopo pezzo le sue “medaglie”. FiorentinaInter li vedrà protagonisti. Un consiglio ai difensori: non perdeteli di vista. Vlahovic e Dzeko sono dei cobra pronti a mordere.
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NUOVO INGRESSO CAREGGI
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“L’inter favorita? Sì, ma credo che i nerazzurri debbano temere questa Fiorentina”
Merlo: “Finalmente un’identità Viola!” Il centrocampista del 2° Scudetto, con trascorsi all’Inter: “Italiano ha riportato il calcio d’attacco a Firenze Torreira darà il suo contributo d’intelligenza tattica Gonzalez è fortissimo, vorrei più cattiveria da Castrovilli”
• DanieLe TaiuTi
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itorna la speranza ad accompagnare le giornate dei tifosi viola, non si può parlare di certificate ambizioni perché la Fiorentina di strada ne deve fare
ancora tanta per accorciare il gap che la divide da chi l’ha preceduta nelle passate stagioni, e tuttora le è migliore. C’è però la sensazione di averla imboccata. Un progetto tecnico chiaro, conforta non tanto la qualità dei calciatori arrivati, comunque buona superiore sicuramente a quella delle ultime campagne acquisti, ma la presenza contemporanea di un allenatore, Italiano, e calciatori ideali alle sue idee, fattori che lasciano trasparire dei buoni presagi. Sembra esserci tutto quello che è mancato in questi anni, dove a venir meno non sono stati i soldi spesi, ma propositi chiari che potessero fare da guida agli investimenti fatti. Riprendersi la propria storia, un presente di crescita e un futuro
Claudio Merlo
ambizioso.
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Per testare il livello della Fiorentina arriva l’Inter campione d’Italia, orfana di Conte, quest’anno guidata da Simone Inzaghi. Nerazzurri alla difesa del tricolore. Ci darà un aiuto a interpretare la partita Claudio Merlo, doppio ex, grande protagonista della seconda affermazione nazionale della Fiorentina, nel 1969. Ulteriore prestigio alla sua carriera arriva dall’aver vinto tre coppe Italia: due con la Fiorentina, 1965 – 66 e 1974 – 75, e una con la Beneamata nella stagione 1977 – 78. Ascoltiamo adesso i suoi pensieri sulla partita in arrivo e sulle prospettive viola.
Claudio Merlo, qual è il suo giudizio sulle ambizioni della Fiorentina in questa stagione? “La Viola può avere delle buone aspettative. Non so indicare con esattezza la posizione a cui può aspirare, però può far divertire. Quello che fa star tranquilli è che la squadra, al di là delle qualità dei singoli, ha una sua identità precisa. Negli anni passati non ho mai visto attaccare l’area avversaria con così tanti uomini e, contemporaneamente, difendere con tante unità, come nel campionato in corso. Come se i calciatori si muovessero seguendo un copione. Grande merito va all’allenatore”. Quale dei nuovi acquisti la intriga di più? “Torreira, è un calciatore che mi è sempre piaciuto per intelligenza tattica, leadership in campo, tecnica e tempi di gioco. Un vero regista, quello che mancava alla Fiorentina da anni, ormai. Nico Gonzales poi ha già fatto vedere di essere fortissimo, considerando soprattutto che non ha raggiunto il massimo del proprio livello, ha ancora ampissimi margini di miglioramento”. Il centrocampista uruguaiano può coesistere con Pulgar? “Nell’attuale modulo no.
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Però il cileno è un elemento universale, Italiano ha dimostrato di essere un allenatore intelligente in grado di sapersi adattare alle qualità dei propri calciatori, per cui non escluderei nessuna variante tattica nella zona mediana del campo”.
La squadra gigliata inizia a farsi temere, soprattutto in area di rigore vedo le squadre avversarie manifestare una certa apprensione, non soltanto per la presenza di Vlahovic ma per l’imprevidibilità dei movimenti di tutta la fase offensiva viola”.
Cosa manca a Castrovilli per compiere il salto di qualità definitivo? “Il centrocampista pugliese deve crescere sul piano caratteriale, perché sul piano tecnico è indiscutibile. Necessita di più sana cattiveria. Prerogativa dei grandi calciatori, se vuole affermarsi sia a livello nazionale sia nel panorama internazionale. Altrimenti resterà un incompiuto. Per adesso è un buon calciatore. Non un grande calciatore”.
Quali sono i suoi ricordi delle due compagini? “Della mia esperienza milanese rievoco la grandezza della società, e un ambiente piacevole e al tempo stesso stimolante. Ma è con la maglia viola che ho vissuto la parte più importante della mia carriera. Lo sono a testimoniare non solo il secondo e, purtroppo, ultimo scudetto della Fiorentina, ma anche le due coppe Italia vinte. Secondo me, sarebbe il caso che coloro che hanno portato il tricolore a Firenze, avessero dei riconoscimenti maggiori da parte della società gigliata. Anche dei semplici biglietti per andare a vedere le partite. Com’è pratica in uso presso altri club. Credo che su questo piano la Fiorentina debba ancora crescere, però diamole il tempo di farlo”. Merlo con
Merlo con la maglia viola scudettata
Fiorentina – Inter: i viola possono ribaltare il pronostico che vede favorita la squadra milanese? “Ricordo lo Spezia di Italiano che si faceva rispettare da tutte le squadre, giocava sempre a viso aperto senza paura su tutti i campi, in casa e fuori. A maggior ragione, lo può e lo deve fare la Fiorentina.
la casacca
dell'Inter
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“Spettacolo anche sugli spalti fra due tifoserie che non perdono mai”
• giaCoMo CiaLDi
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ono bastate poche apparizioni per riportare ottimismo ed entusiasmo tra i tifosi della Fiorentina: la squadra corre, pressa, ma soprattutto gioca a calcio. Idee, trame offensive, occasioni da gol. Una piccola rivoluzione targata Vincenzo Italiano. Sulla strada di Vlahovic e compagni, questa sera, ci saranno i campioni d'Italia dell'Inter: come spesso è accaduto nella storia recente, sulla carta, una sfida impari. Questa volta più che mai, però, è lecito credere nell'impresa, trascinati anche dalla spinta del Franchi tornato nuovamente a vivere di colori ed emozioni. Per parlare dell'avvio della stagione di viola e nerazzurri e, soprattutto, della sfida tra le due compagini, il Brivido Sportivo ha coinvolto in una intervista doppia Lorenzo Baglioni, cantautore e comico tifoso della Fiorentina, e Gianfelice Facchetti, attore e regista nonché figlio del grande Giacinto Facchetti. Giunti alla quinta giornata di campionato, che opinione si è fatto sulla sua squadra? BAGLIONI: «È una Fiorentina molto diversa da quella vista lo scorso anno. In generale, vista negli ultimi anni. Si è notata fin da subito la mano del nuovo allenatore: la squadra scende in campo con un altro piglio, con una cattiveria agonistica che spesso, prima, mancava. Possiamo dire che nel complesso è cambiata l'aria che si respira intorno alla Viola: c'è ottimismo, fiducia, voglia di calcio. È un piacere respirare questa nuova atmosfera dopo anni tribolati. Adesso, c'è da stare calmi ed evitare voli pindarici in caso di vittorie importanti o eccessiva amarezza
Baglioni: “Contro i nerazzurri ci serve un partitone!” BoTTa e risposTa Fra Due granDi TiFosi-aVVe
dopo eventuali sconfitte. Il mister ha bisogno di tempo per lavorare: diamoglielo e ci divertiremo un casino!». FACCHETTI: «È veramente troppo presto per dare giudizi. I piani dell'Inter, come sappiamo, sono stati stravolti negli ultimi giorni di mercato e non era affatto semplice ricreare un gruppo dopo che l'allenatore se ne va in quel modo e vengono vendute due pedine molto, molto importanti. A mio parere la società ha fatto il massimo che poteva fare, anzi faccio i complimenti ai dirigenti nerazzurri. L'Inter vista nelle prime apparizioni stagionali mi è sembrata una squadra più imprevedibile rispetto allo scorso anno, con un buon gioco. Il giudizio è abbastanza positivo ma, ripeto, dobbiamo aspettare qualche altra giornata». Che gara è lecito attendersi tra Fiorentina e Inter quest'anno? Davide contro Golia, viste le rose in campo, oppure qualcosa di diverso? BAGLIONI: «Negare che l'Inter è nettamente più forte, a livello di giocatori a disposizione, sarebbe da ipocriti. O da pazzi. Detto questo, anche l'Atalanta sulla carta partiva molto favorita, eppure sappiamo com'è andata a finire. Vi dico la mia: ce la possiamo giocare anche stavolta. Abbiamo bisogno di fare un partitone, di non steccare neanche una nota, ma è una gara aperta. Inoltre, non dimentichiamoci di un dettaglio: al Franchi ci saranno i tifosi. La spinta del tifo sarà fon-da-men-ta-le!».
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FACCHETTI: «Non penso proprio sarà Davide contro Golia. Storicamente la Fiorentina parte dietro alle grandi, è vero, ma non di rado la Viola ha disputato grandi gare e messo in difficoltà l'Inter. Del resto, con Italiano mi sembra una squadra molto diversa dal recente passato, con una identità molto forte, quindi potrebbe venir fuori una partita estremamente aperta e combattuta.
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Facchetti: “Contro i viola non sarà Davide contro Golia” rsari aLLa VigiLia DeLLa super sFiDa FiorenTina – inTer
FACCHETTI: «Sarebbe facile dire Vlahovic, un attaccante straordinario. Sceglierei però Castrovilli: il ragazzo mi piace da sempre, ha grandi qualità, corsa, dribbling... e margini di crescita enormi. Con il suo passo da ex ballerino, sarebbe perfetto a San Siro». Fiorentina-Inter sarà anche la sfida a distanza tra due grandi bomber, Vlahovic e Lautaro: il suo bomber, per caratteristiche fisiche o atteggiamenti in campo, chi le ricorda del mondo dello spettacolo? Dove lo vedrebbe bene? BAGLIONI: «Vlahovic lo vedo benissimo come rapper, uno tipo "Sfera e basta". È sfrontato, ha talento ed è giovane: è perfetto per fare il rapper».
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FACCHETTI: «Questa è difficile... mmm... Lautaro potrebbe fare la caricatura. Ha il classico volto da commedia, quei capelli e quello sguardo intenso, potrebbe tranquillamente recitare da protagonista: farebbe successo».
Non sarà affatto un turno facile per i ragazzi di Inzaghi, guai a sottovalutare Firenze».
Sarà anche la sfida tra due tifoserie, quella viola e quella nerazzurra: chi vince sugli spalti?
Quale calciatore "ruberebbe" agli avversari? BAGLIONI: «Quasi tutti, possiamo dirlo? [ride, ndr] No, scherzi a parte, su due piedi direi certamente Lautaro Martinez: ma ve lo immaginate voi un tandem d'attacco Vlahovic-Lautaro? Qualcosa di meraviglioso!».
BAGLIONI: «E chi ci batte a noi! Sono due belle tifoserie, i tifosi della Fiorentina non partono sconfitti contro nessuno. Anzi, sono unici nella capacità di far sentire coccolata la propria squadra, e dobbiamo dimostrarlo sempre. Anche contro l'Inter. Insomma, non firmerei per un pareggio».
Gianfelice Facc
L’iNTErViSTa DOPPia
Ta DOPPia
FACCHETTI: «I tifosi vincono quando mettono in scena un bello spettacolo, quando riescono a sostenere la propria squadra nei modi giusti. I tifosi di Inter e Fiorentina spesso ci riescono, e mi auguro sarà così anche stavolta. Sono due tifoserie calde, appassionate e che, a modo loro, sanno cosa significa "sofferenza sportiva". Poi, sinceramente, sono molto grato alla gente di Firenze: era il 2006, mio padre era scomparso da pochissimo e il Franchi gli tributò un bellissimo striscione, un lungo e toccante applauso... Per me, da quel giorno, i tifosi della Fiorentina non perdono mai». Infine, un fioretto... Cosa sarebbe pronto a fare per raggiungere il sogno di questa stagione [ovvero, rispettivamente, il ritorno in Europa per la Fiorentina e il secondo scudetto consecutivo per l'Inter]? BAGLIONI: «Il ritorno in Europa... wow, bella domanda! Be', l'Europa manca veramente da troppo tempo e tornarci, per di più giocando come stiamo giocando, sarebbe incredibilmente godurioso. Via, mi sbilancio: essendo un grande atleta da divano, sarei pronto a fare la maratona di Firenze... cercando di arrivare vivo alla fine. Un'impresa titanica... [ride, ndr]». FACCHETTI: «Potrei dirle che sarei pronto a fare diverse cose per vedere i nerazzurri nuovamente campioni... che poi, tra l'altro, vorrebbe dire "seconda stella". Però, stavolta, baratterei lo scudetto con un'altra cosa: la sicurezza. Più di ogni altra cosa vorrei che si facesse chiarezza sul futuro dell'Inter, vorrei avere la certezza che la squadra ci sarà sempre, per altri cento anni e più. È questa, oggi, la cosa più importante».
Il personaggio
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Finalmente al centro della squadra anche nel ruolo part-time
Rinascita Saponara nel segno di Italiano Il gol di Marassi può segnare una svolta dopo tanto girovagare in prestito Ricky lo sa e non vuole perdere l’occasione, forte della fiducia di un tecnico che lo stima
• Tommaso Borghini
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uanta strada nei miei sandali...” canta Paolo Conte e, anche se non sappiamo se l’artista sia di suo gradimento, di certo di strada negli scarpini di Riccardo Saponara ne è passata tanta. Magari non come quella passata sotto le ruote del grande Gino Bartali, ma il giro d’Italia fatto dal calciatore, nato a Forlì il 21 dicembre del 1991, è di quelli davvero lunghi ed estenuanti. Ravenna, Empoli, Milan, poi di nuovo Empoli, prima di approdare a Firenze nel gennaio 2017. Fu Pantaleo Corvino ad acquistarlo e per Ricky pareva, dopo tanto girovagare, arrivato il momento di mettere radici e di affermarsi con una maglia importante come quella viola. Macché… il destino aveva in serbo per lui un altro lungo pellegrinaggio fra campi più o meno nobili della Penisola. Dopo un inizio discreto, infatti, a Firenze le cose non sono andate come avrebbe voluto e i vari tecnici che si sono succeduti sulla panchina gigliata hanno iniziato a “non vederlo più”. Così per Saponara non è rimasta che la via del prestito, visto che non c’erano squadre talmente convinte del suo valore, da presentare offerte all’altezza per portarlo via a titolo definitivo. La prima tappa è stata Genova, sponda Samp, poi versante Genoa. Altro giro, altra corsa e allora ecco l’esperienza di Lecce e, dopo una parentesi di nuovo viola avara di soddisfazioni, arriva La Spezia che, quella sì, diventa la tappa della svolta. In Liguria Ricky incontra Vincenzo Italiano, un tecnico che gli trasmette ciò che gli era tremendamente mancato dai tempi di Empoli: la fiducia. Con lui in panchina le cose cambiano, Saponara riesce a far vedere le sue indi-
RNO OGNI GIO
Riccardo Saponara
scutibili qualità che avevano convinto prima il Milan, poi la Fiorentina, a investire tanti soldi su di lui. Il talento, la stoffa, la tecnica tornano prepotentemente a galla, supportate da quella determinazione feroce che pareva ormai irrimediabilmente persa. E Italiano, quasi per caso visto che prima era arrivato Gennaro Gattuso, se l’è ritrovato anche a Firenze. Un secondo “regalo” del destino che gli ha permesso non solo di restare in maglia viola, ma anche di essere considerato un elemento prezioso della rosa. Lo dimostra il suo minutaggio, sempre crescente fino
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ai 45’ minuti del tanto frequentato campo di Marassi nel quale, ironia della sorte, ritrova completamente se stesso, firmando un gol bellissimo che spiana la strada al successo della Fiorentina sul Genoa. Una perla di rara bellezza che gli trasmette convinzione e fiducia e così arriva anche l’assist al bacio per il raddoppio di Bonaventura. E adesso Ricky si trova davanti a un bivio e può imboccare la via della definitiva rinascita, al fianco del suo nuovo mentore. Perché “c’è una luna in fondo al blu” e il suo colore è viola acceso.
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2ª Giornata 28 ago 2020 07 feb 2021
3ª Giornata 04 ott 2020 14 feb 2021
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NATO O I P M A C 022 2021/2 9ª Giornata 29 nov 2020 21 mar 2021
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14ª Giornata 23 dic 2020 25 apr 2021
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18ª Giornata 17 gen 2021 16 mag 2021
19ª Giornata 24 gen 2021 23 mag 2021
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16ª Giornata 06 gen 2021 09 mag 2021
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TORINO - HELLAS VERONA
HELLAS VERONA - CROTONE
ATALANTA - GENOA BOLOGNA - HELLAS VERONA CAGLIARI - MILAN CROTONE - BENEVENTO INTER - JUVENTUS LAZIO - ROMA NAPOLI - FIORENTINA SAMPDORIA - UDINESE SASSUOLO - PARMA TORINO - SPEZIA
BENEVENTO - TORINO FIORENTINA - CROTONE GENOA - CAGLIARI JUVENTUS - BOLOGNA LAZIO - SASSUOLO MILAN - ATALANTA PARMA - SAMPDORIA ROMA - SPEZIA UDINESE - INTER HELLAS VERONA - NAPOLI
rubrica 5ª Giornata 25 ott 2020 28 feb 2021
1ª Giornata 20 set 2020 31 gen 2021
2ª Giornata 28 ago 2020 07 feb 2021
3ª Giornata 04 ott 2020 14 feb 2021
4ª Giornata 18 ott 2020 21 feb 2021
GIRONE DI RITORNO
BENEVENTO - INTER
BOLOGNA - PARMA
ATALANTA - CAGLIARI
BOLOGNA - SASSUOLO
FIORENTINA - TORINO
CAGLIARI - LAZIO
BENEVENTO - BOLOGNA
CROTONE - JUVENTUS
GENOA - CROTONE
CROTONE - MILAN
FIORENTINA - SAMPDORIA
INTER - MILAN
JUVENTUS - SAMPDORIA
INTER - FIORENTINA
GENOA - TORINO
NAPOLI - ATALANTA ROMA - BENEVENTO
LAZIO - ATALANTA
NAPOLI - GENOA
JUVENTUS - NAPOLI
MILAN - BOLOGNA
ROMA - JUVENTUS
LAZIO - INTER
SAMPDORIA - LAZIO
PARMA - NAPOLI
SAMPDORIA - BENEVENTO
MILAN - SPEZIA
SPEZIA - FIORENTINA
SASSUOLO - CAGLIARI
SPEZIA - SASSUOLO
PARMA - HELLAS VERONA
TORINO - CAGLIARI
UDINESE - SPEZIA
TORINO - ATALANTA
SASSUOLO - CROTONE
UDINESE - PARMA
HELLAS VERONA - ROMA
HELLAS VERONA - UDINESE
UDINESE - ROMA
HELLAS VERONA - GENOA
6ª Giornata 01 nov 2020 03 mar 2021
7ª Giornata 08 nov 2020 07 mar 2021
8ª Giornata 22 nov 2020 14 mar 2021
ATALANTA - SAMPDORIA
BOLOGNA - CAGLIARI
ATALANTA - INTER
CROTONE - LAZIO
BENEVENTO - NAPOLI
CROTONE - ATALANTA
BENEVENTO - SPEZIA
FIORENTINA - BENEVENTO
CAGLIARI - CROTONE
INTER - PARMA
BOLOGNA - NAPOLI
INTER - TORINO
FIORENTINA - UDINESE
NAPOLI - SASSUOLO
CAGLIARI - SAMPDORIA
JUVENTUS - CAGLIARI NAPOLI - MILAN
GENOA - INTER
ROMA - FIORENTINA
GENOA - ROMA
JUVENTUS - HELLAS VERONA
SAMPDORIA - GENOA
LAZIO - JUVENTUS
ROMA - PARMA
LAZIO - BOLOGNA
SPEZIA - JUVENTUS
MILAN - HELLAS VERONA
SAMPDORIA - BOLOGNA SPEZIA - ATALANTA
MILAN - ROMA
TORINO - LAZIO
PARMA - FIORENTINA
PARMA - SPEZIA
UDINESE - MILAN
SASSUOLO - UDINESE
UDINESE - GENOA
SASSUOLO - TORINO
HELLASVERONA - BENEVENTO
TORINO - CROTONE
HELLAS VERONA - SASSUOLO
10ª Giornata 06 dic 2020 04 apr 2021
11ª Giornata 13 dic 2020 11 apr 2021
12ª Giornata 16 dic 2020 18 apr 2021
13ª Giornata 20 dic 2020 21 apr 2021
9ª Giornata 29 nov 2020 21 mar 2021 ATALANTA - HELLAS VERONA BENEVENTO - JUVENTUS BOLOGNA - CROTONE CAGLIARI - SPEZIA GENOA - PARMA LAZIO - UDINESE MILAN - FIORENTINA NAPOLI - ROMA SASSUOLO - INTER TORINO - SAMPDORIA
14ª Giornata 23 dic 2020 25 apr 2021
CROTONE - NAPOLI
ATALANTA - FIORENTINA
BENEVENTO - LAZIO
ATALANTA - ROMA
FIORENTINA - GENOA
BOLOGNA - ROMA
FIORENTINA - SASSUOLO
BENEVENTO - GENOA
CROTONE - PARMA
INTER - BOLOGNA
CAGLIARI - INTER
GENOA - MILAN
CAGLIARI - UDINESE
JUVENTUS - FIORENTINA
BOLOGNA - ATALANTA
JUVENTUS - TORINO
CROTONE - SPEZIA
INTER - NAPOLI
FIORENTINA - HELLAS VERONA
MILAN - LAZIO
PARMA - BENEVENTO
GENOA - JUVENTUS
JUVENTUS - ATALANTA
INTER - SPEZIA
NAPOLI - TORINO
ROMA - SASSUOLO
LAZIO - HELLAS VERONA
PARMA - CAGLIARI
LAZIO - NAPOLI
ROMA - CAGLIARI
SAMPDORIA - MILAN
MILAN - PARMA
ROMA - TORINO
PARMA - JUVENTUS
SAMPDORIA - SASSUOLO
SPEZIA - LAZIO
NAPOLI - SAMPDORIA
SPEZIA - BOLOGNA
SAMPDORIA - CROTONE
SPEZIA - GENOA
UDINESE - ATALANTA
SASSUOLO - BENEVENTO
UDINESE - CROTONE
SASSUOLO - MILAN
UDINESE - BENEVENTO
HELLAS VERONA - CAGLIARI
TORINO - UDINESE
HELLASVERONA - SAMPDORIA
TORINO - BOLOGNA
HELLAS VERONA - INTER
15ª Giornata 03 gen 2021 02 mag 2021
16ª Giornata 06 gen 2021 09 mag 2021
17ª Giornata 10 gen 2021 12 mag 2021
ATALANTA - SASSUOLO
ATALANTA - PARMA
BENEVENTO - ATALANTA
BENEVENTO - MILAN
BOLOGNA - UDINESE
FIORENTINA - CAGLIARI
CAGLIARI - NAPOLI
CAGLIARI - BENEVENTO
GENOA - BOLOGNA
FIORENTINA - BOLOGNA
CROTONE - ROMA
JUVENTUS - SASSUOLO
GENOA - LAZIO
LAZIO - FIORENTINA
MILAN - TORINO
INTER - CROTONE
MILAN - JUVENTUS
PARMA - LAZIO
JUVENTUS - UDINESE
NAPOLI - SPEZIA
ROMA - INTER
PARMA - TORINO
SAMPDORIA - INTER
SPEZIA - SAMPDORIA
ROMA - SAMPDORIA
SASSUOLO - GENOA
UDINESE - NAPOLI
SPEZIA - HELLAS VERONA
TORINO - HELLAS VERONA
HELLAS VERONA - CROTONE
18ª Giornata 17 gen 2021 16 mag 2021 ATALANTA - GENOA BOLOGNA - HELLAS VERONA CAGLIARI - MILAN CROTONE - BENEVENTO INTER - JUVENTUS LAZIO - ROMA NAPOLI - FIORENTINA SAMPDORIA - UDINESE SASSUOLO - PARMA TORINO - SPEZIA
19ª Giornata 24 gen 2021 23 mag 2021 BENEVENTO - TORINO FIORENTINA - CROTONE GENOA - CAGLIARI JUVENTUS - BOLOGNA LAZIO - SASSUOLO MILAN - ATALANTA PARMA - SAMPDORIA ROMA - SPEZIA UDINESE - INTER HELLAS VERONA - NAPOLI
I O N A ED I T UN
PRATO
a u t a la ? d r a ! ! ! i a no
59100 PRATO Via Sabadell, 80/18 Tel. 0574 591315 r.a. Fax 0574 575737 mail: tipografia@baroniegori.it - www.baroniegori.it
FiorenTina - inTer
sTaDio arTeMio FranChi Di FirenZe, 21.09.2021, ore 20.45 CLASSIFICA Serie A 1
P
g
partite totali v n p
Inter
10
4
3
1
0
2
Milan
10
4
3
1
0
3
Roma
9
4
3
0
1
4
Napoli
9
3
3
0
0
5
Fiorentina
9
4
3
0
1
6
Lazio
7
4
2
1
1
7
Udinese
7
3
2
1
0
8
Atalanta
7
4
2
1
1
9
Bologna
7
4
2
1
1
10
Torino
6
4
2
0
2
11
Sampdoria
5
4
1
2
1
12
Sassuolo
4
4
1
1
2
13
Spezia
4
4
1
1
2
14
Verona
3
4
1
0
3
15
Genoa
3
4
1
0
3
16
Empoli
3
4
1
0
3
17
Venezia
3
4
1
0
3
18
Juventus
2
4
0
2
2
19
Cagliari
2
4
0
2
2
0
4
0
0
4
20 Salernitana
FIORENTINA 4-3-3 69 Dragowski 29 Odriozola 2 Quarta 4 Milenkovic 3 Biraghi
CLASSIFICA MARCATORI Immobile
Lazio
RETI
RIGORI
5
1
Joao Pedro Cagliari
4
2
Dzeko
Inter
3
L. Martinez Inter
3
Pellegrini
Roma
3
Veretout
Roma
3
Vlahovic
Fiorentina 3
32 Duncan 15 Pulgar 5 Bonaventura
Gonzalez Bonaventura Biraghi
Pulgar
Callejon
Duncan Milenkovic
7 Callejon 9 Vlahovic 22 Gonzalez
Vlahovic
Quarta
Odriozola
Dragowski
ALLENATORE: ITALIANO
A Disposizione: 1 Terracciano, 98 Igor, 55 Nastasic, 17 Terzic, 34 Amrabat, 18 Torreira, 14 Maleh, 24 Benassi, 8 Saponara, 33 Sottil, 91 Kokorin.
INTER 3-5-2 1 Handanovic
NOME SQUADRA
FOrMaZiONi
| 15 | BS| 21 settembre 2021
37 Skriniar 6 De Vrij 95 Bastoni
2 Dumfries 23 Barella 77 Brozovic 20 Calhanoglu 14 Perisic 10 Lautaro 9 Dzeko
Lautaro
Dzeko
Perisic Calhanoglu Bastoni
Brozovic
Barella De Vrij
Dumfries Skriniar Handanovic
ALLENATORE: INZAGHI
2
A Disposizione: 97 Radu, 33 D’Ambrosio, 13 Ranocchia, 36 Darmian, 5 Gagliardini, 32 Dimarco, 11 Kolarov, 7 Sanchez, 8 Vecino, 48 Satriano.
iL DuELLO
BS| 21 settembre 2021
| 16 |
nico-Lautaro, confronto argentino
L’esterno viola contro il bomber nerazzurro, una sfida a distanza che infiammerà la partita Gonzalez è meno goleador dell’avversario, ma sa anche difendere ed è più uomo squadra • MATTEO CALAMAI
i due nuovi figli della Seleccion promettono scintille
Nico Gonzalez
S
ono figli della nuova Seleccion. Quella che ha ancora Leo Messi come figura simbolo ma che sta portando alla ribalta nuovi protagonisti. Una nazionale argentina che dopo una vita è tornata a vincere un titolo, la prestigiosa Coppa America. Lautaro e Gonzalez (lieve infortunio muscolare permettendo) si ritroveranno da avversari in un atteso Fiorentina-Inter. E visto che stiamo parlando di due attaccanti potrebbero diventare due grandi protagonisti della notte al Franchi realizzando reti decisive. Nico ha conquistato tutti nei suoi primi passi in maglia viola. Il giocatore più pagato della storia della Fiorentina non ha mai segnato tanti gol. Ma nelle prime partite in Serie A ha dimostrato di sapersi rendere pericoloso anche in fase conclusiva. Gonzalez ha un sinistro molto raffinato. Un piede tipicamente sudamericano. Ma ha sorpreso anche per il suo tempismo nelle conclusioni di testa. La speranza di mister Italiano è che l’argentino riesca ad arrivare in doppia cifra. Magari in due voci: reti e assist. La forza di Nico è la capacità di interpretare il ruolo di esterno offensivo a trecento sessanta gradi. L’ex attaccante dello Stoccarda sa attaccare la porta, sa proporsi come trampolino di lancio per il suo formidabile compagno di squadra Vlahovic ma, quando serve, sa anche abbassarsi sulla linea del centrocampo per compattare la squadra in fase di non possesso palla.
Fin dalla partita d’esordio, all’Olimpico contro la Roma, lo abbiamo visto addirittura esibirsi in un paio di azzeccate diagonali difensive. Un giocatore che farebbe impazzire di gioia qualsiasi allenatore. Lautaro (tanti anni fa nel mirino della Fiorentina di Corvino ma abbandonato per il costo del cartellino) ha caratteristiche diverse. L’esterno offensivo di Simone Inzaghi è molto più attaccante. Il fuoriclasse dell’Inter parte largo per andare a cercare la porta avversaria. Ma potrebbe benissimo anche operare da prima punta perché i suoi movimenti sono quelli tipici dei bomber. La Fiorentina non dovrà mai perderlo di vista perché Lautaro tende a entrare e sparire dal gioco. Ma quando esce allo scoperto e si ritrova tra i piedi la palla giusta sa essere micidiale. Come i veri centravanti. Dall’altra parte però Gonzalez potrebbe sfruttare al meglio la sua velocità e l’abilità di dribblare gli avversari con il pallone attaccato al piede per far saltare per aria la difesa nerazzurra. Lautaro Martinez
DAL 1973 ALL’INTERNO DEL MERCATO DI SANT’AMBROGIO P.ZZA GHIBERTI - FIRENZE 05524.80.740
| 17 | BS| 21 settembre 2021
Giocatori, personaggi ed episodi che hanno fatto la storia delle sfide tra viola e nerazzurri giocate allo stadio Artemio Franchi • ruBen Lopes pegna
F
iorentina-Inter dalla a alla zeta. Attraverso giocatori, allenatori e non solo ricordiamo alcune tra le sfide più importanti giocate a Firenze tra le due squadre.
D
ESOLATI CLAUDIO Segna una tripletta all'Inter nell'incontro decisivo per il ter-
zo posto finale (conquistato dalla Fiorentina di Carletto Mazzone) giocatosi al Comunale il 15 maggio 1977 e vinto dai viola per 3-0.
A
DANI DANIELE Segna all'Inter al 91' al Franchi il gol del definitivo 2-1 nel match del 9 gennaio 2000 (l'altra rete la firma Batistuta), quando sulla panchina viola siede l'ex allenatore nerazzurro Giovanni Trapattoni.
Jovetic segna all'Inter nel 2013
B
ERTONI DANIEL L'ala argentina, campione del mondo con la sua Nazionale nel 1978, segna una doppietta all'Inter il 3 gennaio 1982 nel match vinto dai viola per 4-2 grazie anche alle reti di Graziani e Pecci. Quel giorno la Fiorentina mantiene il primato in classifica con un punto di vantaggio sulla Juve.
E
NTUSIASMANTE È la vittoria della Fiorentina sull'Inter al Franchi per 4-1 del 17
febbraio 2013. "Il pallone è quello giallo" è la canzoncina che i tifosi viola intonano quella sera ironicamente nei confronti dei nerazzurri umiliati sul piano del gioco e del risultato. Per la Fiorentina segnano una doppietta ciascuno Jovetic e Ljajic, futuri giocatori dell'Inter.
C
HIARUGI LUCIANO Segna di testa sotto la curva Fiesole il gol del definitivo 1-0 nel match con i nerazzurri del 23 marzo 1969, nella stagione in cui la Fiorentina conquista il suo secondo scudetto. I viola rimangono da soli in testa alla classifica.
F
REY SEBASTIEN Il portierone francese gioca 35 partite di campionato nell'Inter nel
1998/99 e nel 2000/01 e 175 nella Fiorentina dal 2005/06 al 2010/11.
Sebastien Fr ey
• Continua a pag 18
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L’aLFabETO DELLa ParTiTa
Fiorentina-Inter dalla a alla Zeta
L’aLFabETO DELLa ParTiTa
BS| 21 settembre 2021
| 18 |
• Segue da pag 17
G
IUSEPPE BRIZI Il difensore viola firma al 90' il gol del 2-2 nel match con l'Inter al Comunale del campionato 1970/71 alla penultima giornata. Quel gol (l'unico dei due da lui segnato in una lunga carriera) è determinante per la salvezza della Fiorentina conquistata matematicamente la settimana successiva pareggiando 1-1 a Torino con la Juve.
quali all'Inter nel match del 1 marzo 1992 finito 1-1 grazie al suo gol al 57' dopo quello realizzato da Fontolan.
H
K
AMRIN KURT Realizza diverse reti all'Inter a Firenze. Ma la più importante è quella che segna negli ultimi minuti della semifinale di Coppa Italia del 9 febbraio 1966 vinta dalla Fiorentina 2-1 al Comunale. Grazie a quel gol la squadra viola va in finale con il Catanzaro e si aggiudica il trofeo.
I
ACHINI GIUSEPPE Da giocatore viola in 92 partite di serie A segna due reti, una delle
J
IMENEZ LUIS Segna il secondo gol viola dopo quello di Brocchi nell'incontro dell'8 febbraio 2006 vinto dalla Fiorentina di Prandelli per 2-1. OUAME' CHRISTIAN Nella stagione 2020/21 realizza solo due reti, entrambe all'Inter, purtroppo inutili. A San Siro in campionato i viola perdono 4-3. Al Franchi negli ottavi di finale di Coppa Italia perdono 2-1.
L
IBERO ARGENTINO Daniel Passarella, capitano dell'Argentina campione del mondo nel 1978, segna una doppietta all'Inter, sua futura squadra, nel match del Comunale
Il ricordo della Fiesole
del 3 novembre 1985 vinto dalla Fiorentina di Agroppi per 3-0 (di Berti, l'altro gol).
M
ANUELA PRANDELLI È la moglie di Cesare scomparsa per un male incurabile nel novembre 2007. L'allenatore viola torna in panchina, dopo la sua morte, per la prima volta al Franchi nel match contro l'Inter del 2 dicembre (in Coppa Uefa ad Atene c'è il suo secondo Pin). Il minuto di silenzio è da brividi. Allo stadio piangono tutti. I nerazzurri vinceranno poi 2-0.
N
ENAD TOMOVIC Segna al Franchi all'Inter il 5 ottobre 2014 l'unica sua rete in maglia viola. Quella sera la Fiorentina batte i nerazzurri 3-0 (di Babacar e Cuadrado le altre reti).
lli
della moglie di Prande
Cesare Prandelli
Q
V
vinto dalla Fiorentina per 4-0.
dopo essere entrato al posto di Chiesa al 59'
UATTRO PERE Armando Segato e Kurt Hamrin realizzano una doppietta ciascu-
no nell'incontro con l'Inter del 19 ottobre 1958
LAHOVIC DUSAN Segna il 15 dicembre 2019 al 92' sotto la curva Fiesole un gol
spettacolare all'Inter (quello del definitivo 1-1) con i nerazzurri in vantaggio.
R
E LEONE Gabriel Batistuta (che giocherà anche nell'Inter a fine carriera) nella
stagione 1995/96 segna 4 gol ai nerazzurri al Franchi, uno in campionato nell'incontro finito 1-1 e 3 nella semifinale d'andata di Coppa Italia vinta dai viola 3-1.
S
ERENA MICHELE Vince con la Fioren-
tina la Coppa Italia del 1995/96 e la Supercoppa italiana del 1996. A
Gabriele Oriali
fine carriera gioca anche nell'Inter.
O
RIALI LELE Il mediano campione del mondo gioca una vita all'Inter e 4 stagioni
(dal 1983/84 al 1986/87) a Firenze dove lascia un ricordo straordinario, nonostante sia a fine
T
RE A ZERO La Fiorentina vince con questo
risultato contro l'Inter (al-
carriera.
lora chiamata Ambrosiana)
P
A tra le due squadre giocato
Fiorentina e Inter. Quando siede sulla panchi-
24 aprile 1932. Per i viola se-
na dell'Inter il 22 aprile 2017 la Fiorentina vince
gnano Galluzzi e Bonesini una
5-4 con doppiette di Vecino e Babacar e gol di
doppietta.
IOLI STEFANO Con lui in panchina al Franchi è spettacolo assicurato nelle sfide tra
Astori (per i nerazzurri tripletta di Icardi e rete di Perisic). Quando è tecnico dei viola il 24 febbraio 2019 l'incontro finisce 3-3. Dopo l'autorete di De Vrij, l'Inter si porta sul 3-1 con i gol
nel primo incontro in serie al Berta, l'attuale Franchi, il
U
LTRA' VIOLA Onorano Giacinto Facchetti, il ter-
zino della grande Inter nonché
di Vecino, Politano e Perisic su rigore. Sull'1-3
dirigente nerazzurro, nel match
segnano Muriel al 74' e Veretout su rigore al
del 9 settembre 2006 al Franchi a
111', ovvero all'11' minuto di recupero.
pochi giorni dalla sua scomparsa.
Z
ERO A ZERO Finisce così il match del Comunale del 9 ottobre 1955 nella stagione
del primo scudetto viola tra la Fiorentina e l'allora capolista Inter. Ma poi i viola di Bernardini mettono il turbo e si laureano campioni d'I-
talia.
Il Re Leone
Batistuta
L’aLFabETO DELLa ParTiTa
| 19 | BS| 21 settembre 2021
La giornalista, giovane volto di Inter Tv: “Ha ragione Mourinho, viola in corsa con le big Sarà una partita tosta per la squadra di Inzaghi che però ha esperienza e soluzioni offensive importanti” • LuCia peTraroLi
A
ll’Artemio Franchi di Firenze arrivano i campioni d’Italia dell’Inter e per la Fiorentina si prospetta una sfida difficile quanto affascinante. Una vigilia molto attesa che abbiamo analizzato con Eva Gini, oggi giovane volto di Inter Tv, che vanta esperienze in testate importanti quali Mediaset e Sportitalia. Eva Gini come giudica la Fiorentina di Vincenzo Italiano? “Cito Mourinho: “La Fiorentina è in corsa con le grandi”. È inciampata contro la Roma, ma ha vinto contro Torino ed Atalanta. La rosa è competitiva e Italiano ha saputo valorizzare alcuni giocatori, come Ducan, trasformandoli da esuberi ad utili. E poi c’è Vlahovic, un fuoriclasse”. Si aspettava un inizio di campionato così buono per l'Inter dopo le perdite di Conte e di alcuni dei giocatori più rappresentativi? “Lo speravo. Conte ha aperto un ciclo vincente nelle squadre in cui ha allenato (vedi Juve, Chelsea…). È un allenatore che crea le basi, non uno che spreme le squadre e le lascia sfinite. All’Inter ha dato e lasciato molto. Per questo non mi piace dire e pensare che l’Inter abbia perso, preferisco dire che ha cambiato: oggi è una squadra con più esperienza, più soluzioni offensive e più imprevedibilità nel gioco, guidata da un altro allenatore di valore”. Che partita si aspetta a Firenze? “La solita partita tosta. Il Franchi è sempre stato un campo difficile, dove storicamente, ma anche negli ultimi anni, tante big hanno fatto fatica”.
“
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BS| 21 settembre 2021
TaccHETTi a SPiLLO
Eva Gini: “Al Franchi non è mai facile”
“i due club? bravi a gestire una fase di crisi generale e a sfruttare le occasioni”
C'è un giocatore viola che invidia e che vorrebbe portare all'Inter? “È troppo scontato dire Vlahovic? Ha tutto: giovinezza, fisico, tecnica, corsa, tiro e fame”. Come valuta la gestione dei club da parte delle due proprietà? “Tenendo conto del fatto che il calcio sta provando a risollevarsi dalla crisi sanitaria e finanziaria post Covid e che pochi sanno essere contenti, a me piace guardare il lato positivo. Entrambe le società hanno cercato di sfruttare e creare occasioni. La Fiorentina si è rinforzata e poi si prepara ad inaugurare il Viola Park, una struttura importantissima per Firenze e per l’Italia”.
Eva Gini, giornalista di Inter Tv
aPPuNTi Di ViaGGiO
BS| 21 settembre 2021
Commisso-Zhang, la sfida nella sfida
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Punto d'incontro: entrambi insistono sulla necessità di infrastrutture di proprietà
Tra i più ricchi nel mondo del pallone, i due proprietari hanno gestito il mercato con strategie molto diverse questa estate E adesso sono pronti a confrontarsi sul campo
• FranCesCa BanDineLLi
n comune, oltre alla passione per il pallone, c’è che le due proprietà, Commisso per la Fiorentina e Zhang per l’Inter, sono state inserite nella classifica dei miliardari di Forbes anche per il 2021. Se i “più ricchi” del mondo del calcio sono i fratelli Hartono, indonesiani proprietari del Como, viola e nerazzurri restano comunque in posizioni nobili di questa speciale graduatoria, davanti a Friedkin (Roma), Singer (Milan), Rosso (Vicenza) e Percassi (Atalanta). Completamente diversa, invece, di fatto agli antipodi, è stata l’ultima estate di trattative che i due club hanno vissuto.
ter, al contrario, ha dovuto fare cassa per provare a far tornare i conti. Tra le cessioni di Hakimi e Lukaku, i milioni incassati sono stati oltre 180. Numeri da capogiro sì, ma esatto contraltare rispetto alla gioia per la vittoria dello scudetto. Se Firenze è schierata insieme al suo presidente, nella Milano interista invece il clima è rovente. Il sostegno della tifoseria nei riguardi di Barella e compagni è totale, ma per niente proporzionale all’affetto nei confronti della proprietà, invitata più volte a cedere la mano. In questa stessa sessione di trattative, infatti, se l’Inter è andata a cercare gli affari a costo zero o quasi, da Calhanoglu fino a Dzeko passando per Correa, arrivato in prestito oneroso, la Fiorentina, al contrario, ha arricchito il suo spogliatoio, puntando dritto su Nicolas Gonzalez, pagato ben 27 milioni.
BLINDATO VS SVENDITA Se la Fiorentina di Commisso ha “blindato” il suo gioiello più prezioso, Dusan Vlahovic, arrivando a dire no anche ad offerte milionarie e andando a rafforzare la rosa nei ruoli nevralgici, l’In-
AVVICENDAMENTI I motivi saranno diversi - la clausola di riservatezza non ha permesso di far luce -, ma di fatto la separazione tra i tecnici è l’altro aspetto che in qualche modo accumuna i due club. La Fiorentina, nemmeno 48 ore dopo la fine della passata stagione, aveva individuato in Gattuso l’allenatore a cui affidare il “Rinascimento” viola: oggi invece il conquistatore è Vincenzo Italiano. Conte, pur avendo riportato il tricolore a Milano, alla fine ha premuto “stop”, facendo salire in sella Simone Inzaghi, monitorato anche dalla dirigenza viola. Entrambe le società hanno puntato su un giovane (43 anni Italiano, 45 Inzaghi) in grado di aprire un ciclo.
I
Rocco Commisso
Via Circondaria, 40R, 50127 Firenze Tel. 055 368923 www.cannoniepugi.it
en Zhang Jindong e Stev
INFRASTRUTTURE Convergenza, invece, c’è sempre stata sul tema delle infrastrutture. Commisso, in questo senso, non ha perso tempo. Non è riuscito nel tentativo di convincere la Soprintendenza ad avallare un restyling del Franchi a proprio carico - si farà con i finanziamenti del Recovery Found -, ma in merito al centro sportivo non ha badato a spese. Sull’area di Bagno a Ripoli, ha investito una cifra attorno agli 87 milioni di euro per una struttura destinata a fare letteratura in materia. Il patron viola, fin dal suo arrivo - come ribadito da Steven Zhang pure lo scorso giugno -, ha ripetuto l’importanza della costruzione di un nuovo impianto in grado di garantire nuovi introiti economici. È qui, adesso, che si deve trovare il giusto punto d’incontro: la crescita della Fiorentina, insieme alla possibilità di limare il gap con le grandi, dipende (anche) da questo.
Il 12 febbraio 1989 la Fiorentina superò l’Inter per 4-3 in una delle gare più emozionanti della storia viola Una incredibile rimonta, firmata dalla mitica B2 risolta nel finale con un gol beffardo di Borgonovo
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BS| 21 settembre 2021
Per i gigliati segnò anche il compianto Cucchi, ex di turno
• Ruben Lopes Pegna
E
mozionante. Fantastica. Stupenda. Così posso definire la sfida tra Fiorentina e Inter del 12 febbraio 1989, la più bella tra le tante tra viola e nerazzurri alle quali ho assistito, vinta dalla Fiorentina per 4-3, grazie alla sua formidabile B2. La B2 è la straordinaria coppia d'attacco, formata da Roberto Baggio e Stefano Borgonovo (arrivato in prestito dal Milan), protagonisti non solo della partita ma di un campionato bellissimo. Baggio realizza 15 reti, Borgonovo 14. Dei 44 gol segnati dalla Fiorentina in tutto il torneo, la B2 ne sigla 29, ovvero i due terzi. Quel giorno di febbraio con il sole alto nel cielo ma con un forte vento di tramontana, al Comunale di Firenze, la Fiorentina di Sven Goran Eriksson, settima in classifica, affronta la capolista Inter, ancora imbattuta, nel match dell'ultima giornata (la diciassettesima) del girone d'andata. La gara sembra mettersi male per i viola, perché al 13' l'Inter passa in vantaggio con un rigore trasformato da Matthaus e concesso per un fallo di Hysen sul giocatore tedesco. Alla mezzora, intanto, Giovanni Trapattoni (allenatore della Fiorentina per due stagioni, nel 1998/99 e nel 1999/00) è costretto a sostituire il frastornato
ex Nicola Berti (ceduto nel mercato estivo ai nerazzurri), subissato dai fischi e dagli insulti dei suoi vecchi tifosi che non gli perdonano il passaggio all'Inter dopo aver proclamato amore eterno per la Fiorentina. Al suo posto, entra Beppe Baresi. Al 33' Baggio firma il gol dell'1-1. Con questo risultato si va all'intervallo. Nella ripresa al 7' la Fiorentina passa in vantaggio grazie a un gol dell'ex Enrico Cucchi (in prestito dai nerazzurri ai viola). Il centrocampista gigliato batte Zenga con un tiro in diagonale. L'Inter non ci sta e in cinque minuti ribalta il risultato. Al 10' Serena, su azione d'angolo, segna il gol del pareggio e due minuti dopo, sempre di testa, firma il gol del sorpasso. La Fiorentina sembra subire il colpo ma non è a così. E al 28' entra in scena Borgonovo che, su assist di Cucchi, realizza, sotto la curva Fiesole, il gol del 3-3. I tifosi viola si esaltano. Ma il bello deve ancora venire. A cinque minuti dalla fine, Bergomi tenta di passare il pallone all'indietro a Zenga ma non si accorge che c'è in agguato Borgonovo. Borgogol raccoglie l'invito involontario del difensore nerazzurro e segna la rete della vittoria, quella del quattro a tre, dopo una partita davvero memorabile.
La Fiorentina infligge così ai futuri campioni d'Italia la prima sconfitta del campionato. I tifosi viola fanno festa e si godono la B2 che, a fine stagione, purtroppo si scioglierà. E, purtroppo, due dei protagonisti della gara, non ci sono più. Cucchi se ne è andato a trent'anni, nel 1996, per un melanoma. Borgonovo, ci ha lasciato a quarantanove anni, nel 2013, colpito dalla sla. Ma quel giorno di febbraio di trentadue anni fa entrambi gioiavano insieme ai tifosi viola. Mi piace ricordarli così.
Stefano Borgonovo
AMARCORD
Come la partita del secolo...