SpiritoTrail2008-08

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della Provvidenza situato piĂš a monte, e da quest’ultimo lago un altro sistema di pompaggio notturno trasferisce le acque nel lago di Campotosto, il piĂš grande LQYDVR DUWLĂ€FLDOH G¡(XURSD $ TXHVWR punto l’acqua non deve far altro che scendere nella valle del Velino, da dove VFRUUH Ă€Q ROWUH 5LHWL UDJJLXQJHQGR LO ODJR di Piediluco e con un ultimo grande balzo piomba giĂš dalla cascata delle Marmore alimentando la grande centrale elettrica adiacente alle acciaierie di Terni. A questo punto piĂš di qualcuno si chiederĂ come sia possibile che un’opera simile sia FRVu SRFR FRQRVFLXWD H GRYH VLDQR Ă€QLWL i documenti che testimoniano l’immane sforzo di tantissimi operai che per anni sono saliti quotidianamente quassĂš a scavare, trivellare e puntellare con mezzi tecnologici che oggi farebbero sorridere. Negli anni ’30, quando questa opera venne realizzata, la produzione di acciaio era assolutamente strategica per il paese, che per giunta era anche in guerra: evidentemente allora parlarne era un rischio troppo grande e piĂš tardi probabilmente molti se ne sono dimenticati. Sta di fatto che il canale di gronda è ancora lĂŹ, lo abbiamo visto DIĂ€RUDUH VSHVVR IUD IDJJL JLJDQWHVFKL che sembrano volerne celare ancora il segreto e per un tratto ci abbiamo corso addirittura sopra. Durante questo trail la sua è stata una presenza costante e discreta, quasi una guida. Un altro elemento che non si può fare a meno di notare da queste parti sono gli

eremi. La chiesa sopra Casale San Nicola, attualmente in fase di restauro, e quella di Santa Colomba situata appena sopra alle Piane del Fiume, sono solo alcune testimonianze di quanto fosse diffuso il IHQRPHQR GHOO¡HUHPLWDJJLR Ă€QR LQ HSRFD recente. L’ultimo eremita del Gran Sasso d’altronde è scomparso solo all’inizio del 1900. I luoghi in cui sono vissuti degli eremiti sono spesso permeati di racconti piĂš o meno fantasiosi e la valle non ne è certo esente. L’ultimo tratto di bosco del nostro percorso conduce alle rovine del castello di Santa Maria a Pagliara, luogo panoramico per eccellenza e avvolto da un’antica leggenda. Si narra che FKH &RORPED H %HUDUGR Ă€JOL GHO FRQWH di Pagliara, ricca casata che governava la zona attorno al 1100, decisero di abbandonare i loro agi per condurre una vita di solitudine e di povertĂ : Berardo andò verso il mare mentre Colomba optò per i monti. La ragazza (pare che all’epoca avesse 16 anni) inizialmente si sistemò in una piccola grotta ma non vi rimase a lungo perchĂŠ venne allontanata da un cacciatore. Per sfuggire alle proposte amorose del giovane cercò un altro ricovero e raggiunse una casetta abbandonata sulla cima di questo colle. Qui si stabilĂŹ vivendo di frutta selvatica e radici. Il fratello Berardo, nel frattempo, si era ritirato nel monastero di S. Giovanni in Venere e anni dopo venne nominato vescovo di Teramo. Prima di recarsi alla

sua nuova sede episcopale passò per la casa paterna col desiderio di rivedere la sorella, ma non la trovò. Era gennaio e c’era molta neve sulla montagna, ciononostante si diresse verso i monti e dopo un lungo pellegrinaggio notò la casupola dalla quale fuoriusciva del fumo. Quando bussò per chiedere ospitalitĂ fu felice di constatare che chi gli aveva aperto era proprio sua sorella. Passarono tutta la notte raccontandosi i fatti avvenuti in tutti quegli anni trascorsi lontani l’uno dall’altro. Il giorno successivo Colomba constatò tristemente che non aveva cibo da offrire al fratello, ma TXDQGR VL DIIDFFLz DOOD Ă€QHVWUD YLGH FKH il ciliegio posto vicino alla casetta era carico di frutti nonostante la stagione rigida. Il miracolo però ebbe un epilogo tragico: la notte successiva la ragazza si VYHJOLz LQ SUHGD D GHL IRUWL GRORUL DO Ă€DQFR le sue grida fecero accorrere il fratello, che ebbe appena il tempo di raccogliere la sua confessione. Berardo la seppellĂŹ al SLDQR LQIHULRUH GHOO¡HGLĂ€FLR A questo punto, terminate le suggestioni legate al percorso, dovrei raccontarvi del timballo di scrippelle e di tutte le altre leccornie che ci siamo sbafati dopo essere rientrati a Isola. Ma descrivere anche questo sarebbe troppo. Se verrete a trovarmi prometto di accompagnarvi anche in questo genere di trail, magari dopo aver corso un po’ su qualche altro sentiero, nella Valle Siciliana ne abbiamo D VXIĂ€FLHQ]D SHU RUJDQL]]DUH DOWUL 7$ Ęˆ

S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8] - 2 9


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