N Didattica
Imparare a insegnare Paola Nicolini
M
olti gruppi o singoli speleologi si dedicano alla comunicazione e alla didattica della speleologia, a volte equipaggiati di competenze educative e conoscenze scientifiche sui processi comunicativi e di insegnamento-apprendimento, altre sforniti di qualsiasi cognizione in quest’ambito, più spesso corredati di saperi frammentari o fai da te. Ma anche nelle attività proposte dal volontariato, i partecipanti ormai si aspettano e comunque meritano qualità e perizia. Perciò ci sembra utile delineare gli elementi che diano alle proposte educative e ai corsi le-
26 Speleologia57
Insegnare vuol dire entrare in relazione con l’altro, indipendentemente dalla sua età e dalla sua esperienza; e il semplice passare informazioni sul mondo delle grotte non è più sufficiente. L’articolo, tra linee guida ed esperienze sul campo, è un primo contributo su questa stimolante materia
gati alla conoscenza e al contatto con gli ambienti ipogei le caratteristiche di un’operazione scientifica e intenzionalmente mirata (BUONANNO et Al., 2006). Se infatti non è più pensabile che si possano trasmettere contenuti inesatti o parziali, è ormai improrogabile far crescere parallelamente una cultura dell’educazione e della comunicazione. Alla responsabilità in quest’ambito è da richiamare anche la comunità speleologica. Forse si trascura ancora il fatto che gli speleologi che si occupano di trasmettere la conoscenza e di permettere ai neofiti l’accesso agli
ambienti ipogei, assicurano il ricambio e il futuro stesso della comunità: a essi è affidato indirettamente perciò il potere di garantire continuità all’operato degli speleologi tutti.
L’incontro di teorie ingenue e teorie esperte Ogni processo di insegnamento-apprendimento, indipendentemente dal fatto che siano implicati bambini, ragazzi o adulti, necessita della promozione di un passaggio dalle pregresse conoscenze a disposizione verso approcci più scientifici ed esperti (VYGOTSKIJ, 1934). L’insieme