IBS seconda parte agosto

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Un mare... di montagne L

a foresta demaniale dei Sette Fratelli e Castiadas si estende per una superficie di 10.000 ettari nel sud – est della Sardegna. Con i suoi picchi granitici ai cui piedi si stende un manto di macchia mediterranea costituisce uno dei paesaggi più affascinanti e selvaggi dell’isola. I boschi di lecci, le sugherete, costituiscono l’habitat ideale del cervo sardo che qui, grazie anche alle azioni di conservazione adottate dalla Regione Sardegna, è riuscito a riprodursi e ad ambientarsi. Oltre al cervo, fra i corbezzoli e i cespugli di mirto e ginepro, non è raro avvistare qualche cinghiale, le martore e le lepri. In primavera si assiste al fiorire delle specie endemiche: ovunque c’è il giallo della ginestra di Corsica, le delicate margherite della pratolina spatolata, i fiori viola dello zafferano, il verbasco e tante altre. Per raggiungere la foresta si percorre la SS 195 da Cagliari in direzione Burcei, fino al km 30, qui si svolta a sinistra lasciando la statale e si seguono le indicazioni per i sette fradis. Dopo poche centinaia di metri si arriva alla caserma della forestale “Noci”, posta ad un’altitudine di circa 600 mt sul livello del mare. Qui si trova sia il centro visite in cui le guardie forestali offrono tutte le informazioni e il materiale informativo necessario per pianificare una escursione in sicurezza. Nel parco sono tracciati sei sentieri di difficoltà facile o media, per un tempo di percorrenza che va da una a quattro ore: per lo più raggiungono alcuni picchi, dai quali si possono godere panorami mozzafiato sia sul Campidano di Cagliari che su Castiadas e lo stagno di Colostrai. La foresta è percorsa anche dal Sentiero Italia che dopo aver attraversato tutta la nazione percorre qua una delle ultime tappe per una lunghezza di 28 Km fino al paese di Castiadas. Nella foresta Isola bella Magazine

è disponibile un sentiero natura per non vedenti che, attraverso le sensazioni dell’udito, del tatto e dell’olfatto, potranno vivere un’esperienza unica in mezzo alla natura. Il sentiero può essere utilizzato in modo autonomo, grazie alla presenza di un corrimano in corda che guida il visitatore attraverso le dieci stazioni, composte da pannelli tattili informativi e cassette tattili contenenti diversi materiali sull’argomento della sosta. Nell’edificio che ospita la caserma Noci ha sede anche il museo del cervo sardo che grazie alle istallazione, ai diorami e agli altri reperti sul cervo, raccolti con passione negli anni dai dipendenti dell’Ente Foreste, ci svela il mondo segreto di questo splendido animale. Per chi non si vuole avventurare sulle cime è possibile percorrere, a piedi o in auto, la lunga sterrata che porta alla vecchia caserma Maidopis. Lungo la strada scorre il rio omonimo e durante la primavera i tavolini da pic-nic disseminati lungo il corso del fiume si riempiono di allegre famiglie con bambini. A metà percorso si trova una roccia monumentale in equilibrio che sembra precario a ridosso del letto del fiumiciattolo: è Sa Grotta De Sa Pippia alla cui base sgorga una fontanella. La leggenda racconta che un gruppo di cacciatori si addentrò nel bosco per procurarsi il cibo; d’improvviso un masso enorme si stacco dalla montagna e cadde su una bambina seppellendola. Da allora il masso è rimasto là e chi accosti l’orecchio alla roccia può sentire il lamento della bambina. Nei pressi della caserma Maidopis un piccolo sbarramento sul rio forma un laghetto. L’area prospiciente è stata attrezzata con un giardino botanico montano che raccoglie le piante da frutto selvatiche e con una piccola mostra dedicata agli animali del bosco. 23


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