Casa per Casa - Idee e Progetti per la mia Città - 4

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Casa per Casa idee e progetti per la mia città

IN QUESTO NUMERO

LA PANDEMIA NON CI HA FERMATO: RIMANI AGGIORNATO! I NOSTRI COMUNICATI SONO SUL SITO SINISTRAPERCALENZANO.IT E SU FACEBOOK.COM/SINISTRAPERCALENZANO

Nel Consiglio comunale dell’11 febbraio 2021 è stata posta in discussione e votata l’adozione del POC e del PUMS (nonché del Piano di classificazione acustica comunale e del Piano di risanamento acustico). Il POC è il Piano Operativo Comunale: un atto di governo del territorio che attua i principi del Piano Strutturale e scende nel dettaglio, andando a definire le destinazione delle singole aree del territorio, al fine anche di permettere l’inizio delle pratiche edilizie. Ha una valenza non solo pianificatoria ma anche programmatica: si decide quello che si vuole concretamente fare nei prossimi cinque anni, passati i quali tali previsioni, se inattuate, decadono. È una tra le più importanti decisioni che può prendere il Consiglio comunale nel corso di tutto il suo mandato. Il PUMS è il Piano particolareggiato della Mobilità Sostenibile: è collegato al PUMS della Città Metropolitana di Firenze e rappresenta uno strumento finalizzato a rinnovare la mobilità urbana, per soddisfare i bisogni delle persone migliorando la qualità della vita complessiva e la sostenibilità dei loro spostamenti. La proposta del POC adottata, se si escludono alcune positive ma marginali azioni, sostanzialmente presenta tutta una serie di interventi tra di loro slegati, senza che sia declinata e delineata una stra-

tegia ed una visione di insieme per fare di Calenzano una città veramente a misura d’uomo. Il PUMS è parte integrante e sostanziale dello stesso POC, ma la sua connotazione innovativa viene fortemente limitata da palesi contraddizioni: i benefici attesi in termini di riduzione del traffico saranno sicuramente vanificati dalla domanda di mobilità indotta dalle nuove previsioni del POC. Previsioni che derivano sostanzialmente da una serie di richieste avanzate in fase di manifestazione di interesse da operatori, proprietari e professionisti, e che l’Amministrazione ha accolto, saturando i pochi spazi inedificati interni al perimetro urbano con costruzioni residenziali, commerciali e produttive. Si proseguono e si giustificano acriticamente le scelte della precedente Amministrazione: ci saremmo aspettati dalla nuova Amministrazione delle scelte moderne, efficaci, calate nella realtà, non questi metodi di vecchia politica urbanistica contrattata degli anni ‘80. Per noi, e soprattutto nell’interesse della cittadinanza, il criterio del “consumo del suolo zero” è fondamentale, soprattutto quando si vanno ad intaccare - in maniera irreversibile - parti vergini del territorio, aree di pregio non edificate e non pianificate. Il territorio inedificato va sempre considerato come [segue all’interno]


[segue dalla copertina] risorsa preziosa che, una volta esaurita, non si rigenera più e quindi occorre che la politica la preservi, puntando tutto sulla rigenerazione del già esistente. Da questo deriva il nostro giudizio negativo sulla filosofia e la natura complessiva del POC proposto dall’Amministrazione comunale, che è stato espresso con il voto contrario al POC da parte del nostro Gruppo consiliare. Ribadiamo l’urgenza e la necessità di ridefinire il POC nell’ottica di una migliore e possibile sostenibilità e vivibilità della città, secondo indirizzi chiari e che devono valere per tutti gli interventi previsti nel Piano: consumo di suolo zero, rige-

nerazione urbanistica ed innovazione, ripristinando edificati degradati o abbandonati. Ora la parola passa ai cittadini, partiti, associazioni, gruppi di interesse sociale e non solo, che avranno la possibilità di presentare le loro osservazioni sui Piani adottati entro il 26 aprile, per poi tornare in Consiglio comunale per discutere ed approvare definitivamente il nostro futuro. Come Associazione, ci mettiamo a disposizione di voi cittadini per raccogliere le vostre segnalazioni, organizzandole in osservazioni e chiedendovi di sottoscriverle, per farvi tornare protagonisti delle scelte riguardanti il futuro della nostra Calenzano, in un serio confronto su proposte ed idee.

FACCIAMO CHIAREZZA

Consumo di suolo zero: le bugie hanno le gambe corte

Si fa un gran parlare di “consumo di suolo zero”, tema che saltuariamente viene riproposto - a parole - dalle forze di maggioranza. Brevemente, vediamo quanto il POC adottato dal Comune di Calenzano sia coerente con questo principio. Si sostiene che l’uso dei crediti edilizi non consumi suolo perché consente il recupero di volumi già esistenti ma collocati fuori dalla maglia urbana. Teoricamente è così, ma nella pratica i crediti vengono ora usati per trasferire all’interno della maglia urbana dei volumi di basso valore immobiliare, aumentandone così notevolmente il valore e talvolta persino accedendo a meccanismi di premialità che determinano l’incremento dei volumi edificabili. Qualcuno ha voglia di farsi un giro alla Fogliaia per verificare come non venga consumato il suolo? Fino al punto che una nuova scuola ora ci entra a malapena. Primo esempio: i volumi della Comeca, capannoni a nord di Carraia, vengono recuperati in via dei Prati, alle porte di Travalle, intaccando una delle poche zone LA REDAZIONE

inedificate nel perimetro urbano del nostro Comune; non potevano essere recuperati sul posto, dove del resto alcune abitazioni già esistono? Questo sarebbe davvero “consumo di suolo zero”. Secondo esempio: se, come sostiene la maggioranza, tutto il POC è basato su recupero di crediti e rigenerazioni, come mai l’intervento di Fibbiana (8.000 mq su terreno vergine, uno dei più consistenti interventi previsti) non recupera nessun credito e va ad occupare una preziosa risorsa territoriale del nostro Comune? Terzo esempio: nella rigenerazione dell’ERP di via del Pino - intervento sicuramente necessario - perché includere come superficie edificabile l’”area cani” a ovest della Coop, occupando così uno dei pochi spazi a verde rimasti e precludendo un ottimo ingresso al Parco delle Carpugnane? Le possibili conclusioni sono due: o qualcuno ha una bizzarra interpretazione dello slogan “consumo di suolo zero”, oppure è consapevole di sostenere il falso ma non riesce ad ammetterlo. Gianni Pagani

Direttore Responsabile: Stampato presso Katia Burberi Proprietario: Pixartprinting S.p.A., Associazione Politico-Culturale Redazione: Sinistra per Calenzano via 1° Maggio, 8 - 30020 Simone Giuntini Quarto d’Altino (VE), Simona Pieri via Pergolesi, 10 - Calenzano marzo 2021; numero 4 lasinistrapercalenzano@gmail.com Gianni Pagani


IL FUTURO DI CALENZANO

Le nostre critiche al POC: Fibbiana

Fra le previsioni delle aree soggette a trasformazione è stata inserita un’area inedificata di oltre 2 ettari in località Fibbiana a confine con il Comune di Prato, ricompresa tra via Galilei, via di Prato e la SP8 Barberinese, dove ora si prevede la possibilità di costruire un edificio industriale di 8.000 mq senza alcun recupero di crediti edilizi.

Metropolitana di Firenze la declassificazione a strada comunale del limitrofo tratto della SP8 Barberinese, con la conseguente riduzione della fascia di rispetto stradale inedificabile da 30 metri a 10 metri, ma ponendo a carico del Comune per gli anni futuri tutti gli oneri manutentivi della strada stessa - ponte sul torrente Marina compreso - che prima

Si tratta di un ampio varco inedificato posto sulla viabilità principale Firenze-Prato, classificato come area ad elevata pericolosità idraulica (I3-I4), al cui interno sono presenti ritrovamenti di età romana, con tutta probabilità identificabili con la stazione di posta Ad Solaria che era collocata sulla antica Via Cassia, che da Florentia portava a Lucca attraversando la piana a nord ovest. Questo nuovo capannone di 8.000 mq va ad aggiungersi al milione di metri quadri di edificato industriale esistente, con un apporto insignificante in termini di sviluppo a fronte di un danno evidente sotto il profilo paesaggistico ed ambientale, andando a chiudere (in contrasto con quanto prescritto nel Piano Strutturale Intercomunale Sesto-Calenzano e nel Piano d’Indirizzo Territoriale) l’ultimo dei varchi visuali sulla viabilità storica Prato-Firenze, da cui si può vedere ed apprezzare il vasto patrimonio ambientale del Parco Agricolo di Travalle, della Calvana e della collina di Calenzano Alto. Per poter consentire lo sfruttamento massimo della capacità edificatoria dell’area, il Comune ha chiesto e ottenuto dalla Città

erano in carico alla Città Metropolitana di Firenze: una operazione di autentico autolesionismo a spese dei calenzanesi. Inoltre è evidente che l’intervento, indicato nel PUMS come uno dei più impattanti a livello di traffico automobilistico generato, va a collocarsi in uno dei nodi viari più congestionati del territorio comunale, aggravando una situazione già oggi insostenibile, come sa bene chi ogni giorno deve spostarsi fra Firenze e Prato e nelle ore di punta si trova bloccato nel traffico in prossimità della rotatoria al confine con il comune di Prato. È alla luce di tutto questo che chiediamo che l’area d’intervento sia riclassificata a verde di rispetto come era in precedenza, con l’inserimento di una fascia di forestazione urbana lungo via Galilei per schermare l’attuale edificato industriale: tale area diventerebbe la più visibile porta di ingresso al Parco agricolo di Travalle per chi arriva sia da Prato che dalla stazione ferroviaria, con la stessa funzione e visibilità svolta sul lato opposto del confine comunale dal Parco del Neto. Giuseppe Carovani


IL FUTURO DI CALENZANO

Le nostre critiche al POC: via dei Prati boscato di Calenzano alto sullo sfondo. Il nuovo edificato va a intaccare un pezzo di campagna che – benché interno al perimetro urbanizzato delineato dalla SP8 Barberinese - è in stretta correlazione ecologica e paesaggistica con il torrente Marina e con il Parco di Travalle, costituendone uno fra i principali accessi urbani. L’area non presenta nessuna criticità specifica né tantomeno necessità di riqualificazione. In questo caso non vi è nemmeno la scusa dei fabbricati vetusti da schermare, come nel caso della lottizzazione industriale di Fibbiana. L’atterraggio qui dei crediti edilizi costituisce sicuramente una ghiotta occasione per la rendita fondiaria e immobiliare, che può così trarre il massimo profitto proponendo sul mercato villette a caro prezzo. Da aggiungere che la realizzazione di nuova residenza ad una quota più bassa della SP8 Barberinese prevede la realizzazione di una fascia alberata, per evitare che le abitazioni siano esposte al rumore, che inevitabilmente porterà a impedire anche la visuale sulla collina storica di Calenzano Alto, che oggi si presenta a chi percorre la strada in tutta la sua bellezza. Per questo chiediamo l’annullamento della modifica di destinazione dell’area e la sua riclassificazione a verde di rispetto. Giuseppe Carovani

Settimello

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Un’altra aree soggetta a trasformazione è stata individuata nell’area inedificata di circa 2 ettari ricompresa tra via dei Prati e la SP8 Barberinese, alle spalle dell’abitato esistente di via di Pagnelle, dove ora si prevede la possibilità di edificare 4.000 mq di nuove residenze, derivanti dal recupero di crediti edilizi. Si tratta del più eclatante esempio di cementificazione di un’area di alto pregio, ma è paradigmatico di un approccio più generale con cui l’Amministrazione in carica concepisce il governo del territorio e le sue priorità nell’epoca della crisi climatica globale. Con un intervento simile, inoltre, si rendono meno appetibili per i costruttori gli interventi di rigenerazione urbana, di recupero e riconversione dell’edificato esistente, già previsti nella precedente pianificazione urbanistica e non ancora attuati come Dietro Poggio o il Pino e che da soli sarebbero sufficienti a rispondere alla domanda di nuovi alloggi per i prossimi anni. Il ragionamento che prevale è: “se è consentito dal Piano Strutturale, dalle norme e dalle leggi, perché non farlo? Perché lasciare che siano altri in futuro a costruire lì, quando noi possiamo farlo oggi?”. In questo caso si va ad edificare un’area di grande pregio paesaggistico posta in prossimità del torrente Marina, con il poggio


IL FUTURO DI CALENZANO

Le nostre critiche al PUMS: i sensi unici

Dando uno sguardo al PUMS, emergono diverse contraddizioni. Fra queste ci lasciano perplessi in particolare le nuove previsioni di sensi unici in via Puccini, a Settimello e a Carraia. Partiamo da via Puccini: qui si prevede il senso unico in direzione sud dall’incrocio con via Larga fino all’intersezione con via Risorgimento per realizzarvi una pista ciclabile (perchè non definire invece il tratto come strada urbana ciclabile, creando un percorso promiscuo a preferenza ciclabile?), istituendo in parallelo il senso unico in direzione nord su via Mazzini e via Manara. Le conseguenze: la necessaria variazione alla linea bus 2 in direzione Calenzano, e lo spostamento del traffico sia verso gli ingressi della scuola dell’infanzia, dell’asilo nido e della futura scuola elementare, sia verso la già congestionatissima via di Prato e su via Pertini. La forte riduzione del traffico potrà avere effetti su una delle poche strade ove ancora insiste una rete di negozi di vicinato che ha dimostra-

to più di altre segni di resilienza. A Settimello si crea un anello a senso unico fra via Papa Giovanni XXIII e via Cioni, zona scolastica, parcheggio e storica sede del mercato, mentre via Arrighetto da Settimello diventa a senso unico verso Calenzano nel tratto dietro al Parco del Neto, spostando su viale Pratese il traffico in direzione Sesto Fiorentino. Infine, tocca a Carraia con i sensi unici in via Grandi e via Santi, che si vanno ad aggiungere a quello su via Bellini creando un labirinto di cui è difficile capire il senso, a fronte dell’istituzione della zona 30 e dello scarso traffico che interessa queste vie. Per gli stessi motivi appare superflua e anzi controproducente la ridefinizione di via Santi come strada ciclabile urbana: la realizzazione di una corsia ciclabile sottrarrebbe posteggi auto, che già scarseggiano in quella zona. In quest’ottica andrebbe invece incentivata la fruizione della pista ciclabile fra via Grandi e il torrente Marina. Simone Giuntini

IL FUTURO DI CALENZANO

Rieccolo: il sottopasso in via Pertini

Il punto sicuramente più critico è la scelta dell’interramento di Via Pertini all’altezza del Design Campus, realizzando un tunnel, e della chiusura al traffico di via della Conoscenza, che fa venir meno, in modo del tutto ingiustificato, uno snodo viario fondamentale per l’intero equilibrio del sistema all’interno del capoluogo. Uscita dalla finestra con la sua esclusione dal POC anche grazie al nostro impegno politico, l’idea del sottopasso è invece protagonista del progetto di rigenerazione dell’ERP del Pino, senza informarne la popolazione e persino il Consiglio comunale. È comprensibile la scelta di valorizzare come nuova centralità quel luogo ormai cruciale per Calenzano, dove si affacciano importanti funzioni e dove si prevedono nuovi interventi di riqualificazione urbana: ma per rallentare il traffico ci sono

soluzioni più in sintonia con il contesto (zona 30, segnaletiche efficaci, dissuasori o dossi, telecamere...) che consentirebbero di far continuare ad apprezzare a chi percorre un asse viario importante come via Pertini la veduta della collina di Calenzano Alto e della Chiesa di San Donato, ma anche la nuova biblioteca ed il Design Campus, che verrebbero invece nascosti con il transito nel tunnel urbano. Siamo fortemente contrari: è un’opera estremamente costosa e dalla difficile sostenibilità economica sul lungo periodo, considerandone le spese di manutenzione, e che sarebbe francamente sovradimensionata sia rispetto alla realtà del nostro Comune che alla viabilità esistente, creando inoltre difficoltà sul resto della rete viaria anche per via dell’impossibilità di transito veicolare su via della Conoscenza. La Redazione


Ora tocca a voi: cosa ne pensate? La pandemia non può e non deve essere un limite alla partecipazione democratica, specialmente su questioni delicate come quelle che riguardano il futuro del nostro territorio. Purtroppo, l’Amministrazione ha scelto di andare avanti ugualmente, proseguendo percorsi decisionali importanti come appun-

to quello del Piano Operativo, del Piano della Mobilità e dei Piani acustici, ma non solo: si pensi al progetto del Parco delle Carpugnane e al masterplan per la realizzazione della cosiddetta “Nuova Centralità Urbana” nella zona di via della Conoscenza e via Pertini, due interventi dal valore complessivo stimato di 45 milioni di euro.

Elaboriamo insieme le osservazioni È necessario invece garantire ai cittadini la possibilità di dire la loro su questi interventi: per questo, come Associazione, ci mettiamo a vostra disposizione. Se avete dubbi sulla procedura burocratica per la presentazione

delle osservazioni, se non riuscite a interpretare alcuni passaggi dei Piani, se non riuscite a esprimere adeguatamente il vostro giudizio, noi ci saremo, per restituirvi la voce in capitolo che troppo spesso vi viene negata.

EMAIL: lasinistrapercalenzano@gmail.com TELEFONO: 335 6455084

Una firma per proteggere Calenzano Abbiamo già preparato alcune osservazioni sugli interventi a nostro avviso più critici contenuti nel POC, in particolare sulla previsione industriale nell’area di Fibbiana e sul nuovo comparto residenziale previsto in via dei Prati.

Per poter dar forza a queste osservazioni, se le condividete, vi chiederemo di sottoscriverle attraverso la vostra firma: un piccolo gesto che vi renderà protagonisti di questa battaglia per la difesa del nostro territorio.

LEGGI LE OSSERVAZIONI sul sito sinistrapercalenzano.it o direttamente al link bit.ly/POCosservazioni

Una forza per costruire e unire la Sinistra: ad oggi l’Associazione ha 108 soci. Puoi aderire per dare il tuo contributo in un collettivo di volontari con tanta passione e un grande interesse per il bene di Calenzano.

2021

Abbiamo formato diversi gruppi di lavoro sui temi inerenti la vita del nostro Comune, ai quali si può partecipare anche senza associarsi. Per informazioni ci puoi contattare telefonicamente al 335 6455084 o scrivendo una mail a lasinistrapercalenzano@gmail.com

Associazione

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