Se il glutine dei cereali genera intolleranza Un regime alimentare appropriato può costituire, in alcuni casi, una terapia di per sé sufficiente. E’ quanto avviene con le allergie alimentari o con le più frequenti intolleranze ad alcuni cibi, come la celiachia: in una persona ogni 100-150 il glutine - una proteina presente nel grano e in altri cereali - comporta una infiammazione cronica della mucosa intestinale, che si manifesta con una serie di sintomi fastidiosi ma poco caratteristici. Ed è proprio per via di questo che la celiachia rimane spesso non diagnosticata: dei 400 mila italiani che si stima ne soffrano, solo 35 mila lo sanno e riescono quindi a evitarne i disturbi. Gli altri ci convivono più o meno sopportabilmente, senza immaginare che basterebbe poco per risolvere un quadro clinico caratterizzato da sintomi gastrointestinali come diarrea, stipsi, dolori addominali, irregolarità nello svuotamento intestinale, difficoltà digestive, vomito, e anche da disturbi a carico degli altri organi, nella maggior parte risultato di un insufficiente assorbimento di nutrienti: anemia, scarso sviluppo corporeo, ulcere dolorose in bocca (afte), osteoporosi, innalzamento delle transaminasi (enzimi prodotti dal fegato), aborti ricorrenti, carenza di smalto nei denti, dolori muscolari e articolari. Per accertare con sicurezza la malattia occorrono due esami: uno del sangue (alla
rischio di malattie cardiovascolari e di certi tipi di cancro. Limitare la quantità di grassi, in particolare quelli saturi (senza però eliminarli completamente), è fondamentale in una dieta sana: meno del 30 per cento
ricerca degli anticorpi che l’organismo produce contro il glutine, percepito come sostanza estranea e pericolosa) e uno istologico, che consiste in una biopsia intestinale con cui verificare lo stato della mucosa. Esiste un test, basato sulla ricerca degli anticorpi, che può anche essere eseguito in casa; acquistabile in farmacia, è affidabile e facile da eseguire: basta una goccia di sangue prelevata da un dito. L’unico trattamento possibile per la celiachia è eliminare completamente il glutine dalla dieta, e quindi fare a meno di alimenti che contengano frumento, segale, orzo e farro, quali pasta, pane, pizza, biscotti, fette biscottate, grissini, molti dolci, cibi impanati o Il logo riportato sui prodotti contenenti besciamella, senza glutine birra, vodka, whisky non scozzese. E occorre anche prestare attenzione al fatto che il glutine può essere presente in tracce, oppure ‘nascosto’ nei cibi tra gli additivi, i conservanti o gli aromi. Con un rigoroso regime alimentare si possono non solo ridurre ed eventualmente eliminare i sintomi, ma anche ricostituire i tessuti intestinali. La capacità di ripresa e di recupero della mucosa, però, dipende anche da molti altri fattori, come l’età in cui la malattia viene diagnosticata, o il danno che si è già prodotto. In farmacia sono disponibili alimenti sicuri per le persone celiache, riconoscibili dal logo della spiga barrata.
dell’apporto calorico giornaliero deve provenire dai grassi e meno del 10 per cento da quelli saturi. E poi c’è l’acqua: occorre berne almeno un litro e mezzo al giorno, e anche di più quando fa caldo o se si pratica attività fisica.
Per saperne di più • Associazione italiana diabetici: tel. 02 2570453; numero verde: 800.820.082.
• Associazione italiana celiachia: tel. 010 2510016.
LATTOSIO UNO ZUCCHERO CHE PUO’ DARE PROBLEMI La più comune intolleranza alimentare è quella al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte. E’ dovuta al fatto che non vengono prodotte sufficienti quantità dell’enzima - la lattasi - che scinde il lattosio, rendendolo assorbibile e utilizzabile dall’organismo. Non venendo digerito, il lattosio rimane all’interno dell’intestino, dove viene fatto fermentare dalla flora batterica. Di qui i sintomi: dolori addominali, presenza di aria nell’intestino, diarrea e in alcuni casi anche perdita di peso e malnutrizione. Qualora si diagnostichi l’intolleranza al lattosio - e la conferma si ha nei casi dubbi attraverso un semplice test da eseguire in day hospital, una specie di prova del palloncino - il trattamento consiste in una dieta che escluda o limiti i cibi contenenti questo zucchero, e quindi principalmente latte di mucca e di capra, latticini freschi, gelati, panna, oltre a molti dolci e biscotti contenenti latte ma anche ai numerosi alimenti in cui il lattosio è utilizzato come additivo. Sono disponibili in farmacia latti e altri alimenti senza lattosio, per bambini e adulti. Esistono inoltre integratori dell’enzima lattasi, da assumere prima dei pasti.
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