OJO ANDINO CHILE

Page 37

$

Il risultato lo conformano 265 pezzi di 170 artisti nazionali che hanno deciso di donare questo frammento del proprio lavoro, affinché viaggi per il mondo insieme al resto della collezione. Per questa pubblicazione abbiamo deciso di accompagnare ogni opera con un breve testo dell’artista, o “statement”, di modo da ampliare qui la profondità del campo, là il dettaglio al quale permette accedere questa piccola/grande finestra. A partire da questi testi, cerchiamo di avvicinarci all’universo che conforma la creazione e la ricerca di ogni artista; relazionarci da una prospettiva alternativa con quell’ecosistema indipendente e allo stesso tempo in relazione con altri, che sintetizza ogni singola opera. Il piccolo formato delle opere, così come l’inclusione di parte della poetica dell’artista, ci porta a uno degli argomenti che più ci affascina: l’intimità. Il dover concentrare l’attenzione in uno spazio ridotto conduce molte volte ad un esercizio di introspezione inaspettato. Una specie di doppia intimità soggiace nel polso contenuto di molte delle opere: il dettaglio, il segno, il gesto offerto, ci avvicina ancora di più alla sfera più profonda del suo produttore; ci obbliga ad osservare attentamente, a fare un’analisi attenta dello spazio che in un primo momento pensiamo abbordabile e che poi ci sottomette all’abisso, l’abisso dell’intimità, poiché in questo spazio nessuno può perdersi.

Allo stesso modo poi, ci obbliga a ri-osservar(ci) con l’attenzione sostenuta che il dettaglio dell’opera ha lasciato installata nel nostro occhio. Inoltre, abbiamo incluso in questa edizione una sezione a parte di laboratori, atelier, domicili e in genere spazi creativi, di coloro che ci hanno permesso arrivare così lontano, condividendo con noi pure questo, il loro proprio spazio. Così come la materialità delle opere che oggi denominiamo artistiche ha conosciuto grandi alterazioni nel tempo, moltiplicando i suoi possibili volti; il posto di lavoro di coloro che dedicano la loro vita alla produzione artistica, potrebbe pure aver subito modificazioni rispetto all’immaginario che lo accompagna tradizionalmente. Questa volta, la nostra finestra di 10 x 12 cm ci porta molto più lontano (o vicino), ad altri ambiti di riflessione, che s’intrecciano e a loro volta si distanziano tra loro, facendoci realizzare un viaggio personale e collettivo a partire da ogni opera. Infine, OJO ANDINO Chile fa riferimento alla nostra catena delle Ande, vertebra culturale e geografica di gran parte del Sudamerica. La “Cordillera de Los Andes” marca la silhouette del Cono Sud e sfoggia le vette più alte del continente. In Cile, esse lo separano (e uniscono) dai suoi vicini e lo avvicinano all’Oceano Pacifico. Immaginare uno sguardo dalle alture delle Ande, vuol dire pensare ad una vista panoramica sui diversi paesaggi della regione; costretta a soffermarsi sugli infiniti particolari della zona che percorre; alternando un quadro generale – composto e astratto – alla sua frammentazione in piccole parti che, a loro volta, sono altri mondi, altri sguardi, altri gesti, altre immagini.

Simoné Malacchini & Stefania Malacchini

033 simon� & stefania malacchini b Uno sguardo sostenuto all’infinito del fragmento

Con queste premesse, abbiamo invitato più di 200 artisti cileni di diverse generazioni e traiettorie; pittori, illustratori, fotografi, scultori, artisti tessili, new-media artist, incisori, acquarellisti, tra gli altri, a partecipare a questo progetto, apportando a questo patchwork o mosaico composto da centinaia di pezzi creati da coloro che condividono un determinato vincolo con il Cile; contribuendo in ugual forma a questa (possibile) panoramica dell’arte contemporanea del nostro paese.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.