Labiulm milanesiana giugno2014

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LAB Iulm

SPECIALE MILANESIANA

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sare soltanto alla cosa che fai. Non spaventarsi

e

Alcune immagini di Giusy Versace mentre si allena

grinta e voglia di andare avanti.

Il destino ci ha messo del suo (anche sottoforma di persone che magari l’hanno aiutata o, al contrario, delusa)? Come dicevo prima non so se il destino esiste o se sia corretto chiamarlo così. Mi piace parlare piuttosto di provvidenza. Decisamente le persone che incontriamo sul nostro percorso, e vale per tutti noi, in qualche modo ci segnano positivamente o negativamente. Io ho avuto la fortuna di incontrare persone eccezionali che mi hanno permesso di arrivare fin qui.

Come è adesso la sua vita? Molto ricca di amore e piena di progetti e di questo ne sono felice. L'handicap non mi ha piegata, anzi mi ha dato ancora più

Dal 2010 è anche presidente della ONLUS Disabili No Limits. Tra atletica e volontariato, Giusy Versace è diventata un vero esempio per tanta gente. Si sente di esserlo? Non mi sono subito resa conto di essere un esempio per tanti. Forse ho iniziato ad avere questa consapevolezza quando sui social network la gente ha iniziato a mandarmi messaggi con scritto “grazie”. Non credo di aver fatto nulla di eccezionale.

Sorridere alla vita è il minimo che io possa fare e se attraverso quello che faccio, soprattutto grazie anche alla Onlus, posso dare un po’ di forza e speranza ad altri, almeno riesco a dare un senso a quello che mi è successo. Il sentirmi utile mi aiuta molto. Un prete un giorno mi disse: “Ricorda che se fai qualcosa di buono e lo tieni per te hai decisamente fatto una bella cosa. Ma se questa cosa la condividi con gli altri, assume molto più valore” . Questo è uno dei motivi per cui ho deciso di raccontarmi nel mio

libro, uscito un anno fa, “Con la testa e con il cuore si va ovunque”. Il titolo parla da sé.

Quali erano e quali sono i sogni di Giusy Versace? Sono cambiati o è solo cambiato il modo per raggiungerli? I sogni sono cambiati perché io

stessa sono cambiata. Gli eventi forti e traumatici nella vita cambiano chiunque. Io ho visto la morte in faccia e oggi do molto più valore a ogni piccola e singola cosa che faccio. Non penso troppo al futuro, cerco di godermi il grande dono dell’oggi.

GIUSY VERSACE

Giusy Versace è nata a Reggio Calabria il 20 maggio del 1977. Il 22 luglio del 2005 un incidente stradale le provoca l’amputazione di entrambe le gambe. Dopo cinque anni inizia a correre con delle protesi di carbonio. È la prima italiana a farlo utilizzando protesi in entrambe le gambe. Nel 2011 diventa presidente della ONLUS “Disabili No Limits”, l’organizzazione no profit nata per restituire a tutte le persone con disabilità una vita più autonoma donando ausili non previsti dal Sistema Sanitario Nazionale e per organizzare eventi sportivi aperti anche ad atleti diversamente abili. Nello stesso anno ottiene il pass le Paralimpiadi di Londra 2012 centrando il minimo richiesto sui 100m ma la Federazione, a sorpresa, decide di lasciarla a casa. Il 12 maggio 2012 ai campionati italiani di Torino corre i 100 m in 15”50, segnando il primato europeo nella specialità. L’ultimo record fatto segnare da Giusy Versace è freschissimo: lo scorso 30 maggio ai campionati italiani svoltisi a Grosseto ha corso i 100m in 14"44 conquistando il suo ottavo titolo nella disciplina. Nello stesso giorno ha vinto anche il nono titolo personale nei 200m.


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