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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 12 OTTOBRE 2012

FORMULA 1 GP COREA DEL SUD l’Analisi di ANDREA CREMONESI

Il pericolo non è solo Sebastian Prendete Monza, fondetela con la parte più sinuosa di Suzuka, aggiungete un pizzico di circuito cittadino (qualcosa tra Monaco e Singapore) e otterrete Yeongam. Diciotto curve, 12 delle quali si percorrono a una media di 200 km/h, altre 6 intorno ai 100, tre settori: il primo velocissimo con tre rettilinei e curve secche, il secondo un divertente misto, il terzo una sorta di cittadino con i muri vicini all’asfalto. Proprio lì dovevano sorgere, secondo i desideri degli organizzatori, hotel e porto turistico che invece per crisi economica (e inchieste) sono rimasti sulla carta, lasciando questo impianto imprigionato in una landa desolata. È in questo scenario che parte il mini mondialino: 5 gare in meno di due mesi, con Fernando Alonso e Sebastian Vettel separati da soli 4 punti. Niente, quando ne restano da assegnare 125. Ma se l’aritmetica li mette sullo stesso piano, le situazioni sono assai differenti. Il campione del mondo arriva in Corea con l’umore alle stelle dovuto alle due vittorie consecutive che lo hanno rilanciato nel Mondiale dopo il disastro di Monza. Per di più su questa pista è sempre andato fortissimo (nel 2010 si ritirò a 9 giri dalla fine mentre era in testa e l’anno scorso vinse) e ha tra le mani una Red Bull che tra Singapore e Suzuka ha mostrato di essere parente stretta con quella che l’anno scorso dominava. Non solo: qui avrà a disposizione un altro sostanzioso pacchetto di novità aerodinamiche. Alle quali si aggrappa pure Webber, rinfrancato dalla prima fila di Suzuka. Dall’altro lato c’è un Alonso che, sbollita la rabbia di Suzuka, sa di avere tra le mani una macchina onesta, che non si rompe mai, e un team che per strategia è in grado di aiutarlo a «massimizzare» il risultato. «Se facciamo 5 podi il gioco è fatto», è la tesi dello spagnolo. In realtà servirebbero almeno un paio di decimi in più per essere competitivi anche in qualifica, cosa che permetterebbe alla rossa di partire in zone meno calde. Qualcosa qui ci sarà, ma è difficile che possa fare la differenza. Una Ferrari che non cresce, rischia di regalare alla Red Bull alleati inaspettati come McLaren e Lotus, che potrebbero aiutare la rivale nell’operazione sorpasso. A Woking hanno ad esempio scoperto che le mediocri prestazioni di Hamilton domenica di Suzuka erano legate a un guaio alla sospensione e questo ha galvanizzato Lewis, che a -42 dalla vetta si sente ancora in corsa. La Lotus, invece, riparte nello sviluppo con un nuovo tipo di scarico: se funzionasse Kimi Raikkonen (terzo a -37 punti) potrebbe regalarsi un finale di stagione esaltante. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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OGGI LE LIBERE Domenica sulla pista di Yeongam (5.615 m) si corre il GP Corea del Sud, 16a prova (su 20) del Mondiale 2012. Previsti 55 giri per un totale di 308,630 km

S Programma Oggi Libere dalle 3 alle 4.30 e dalle 7 alle 8.30 Domani Libere dalle 4 alle 5. Qualifiche alle 7 in diretta su Rai 2 Domenica Gara alle 8, in diretta su Rai 1. Sintesi alle 19.30 su Rai 2

S Classifiche Piloti 1. Alonso 194 2. Vettel 190 3. Raikkonen 157 4. Hamilton 152 5. Webber 134 6. Button 131 7. Rosberg 93 8. Grosjean 82 9. Massa 69 13. Schumacher 43 Costruttori 1. Red Bull 324 2. McLaren 283 3. Ferrari 263

S Prossime gare 28 ottobre India 4 novembre Abu Dhabi 18 novembre Stati Uniti 25 novembre Brasile

E ora comincia un Vettel favorito Garantisce Schumi Michael: «Ha l’auto migliore» Seb: «Adesso siamo costanti» MARCO DEGL’INNOCENTI YEONGAM (Corea del Sud)

Adesso si sbilancia persino Michael Schumacher. Che ora pronostica per il suo «erede» Sebastian Vettel la vittoria finale contro Fernando Alonso: «Con la macchina che si ritrova, Seb può spingere ancora di più e portare il titolo a casa», prevede l’ex ferrarista, che a fine anno concluderà la sua carriera in F.1. Anche se ammette di aver cambiato parere negli ultimi giorni: «Prima della gara in Giappone ero dell’opinione che, con il vantaggio che aveva, sarebbe stata ormai una passeggiata per Fernando. Invece, le cose possono cambiare così in fretta!». Consapevolezza E’ quello che,

a parti invertite, teme anche Vettel, che quando gli si chiede quanto sia fiducioso di ripetere in Corea la grande prestazione di Suzuka, risponde: «Vedremo, ci sono stati spesso degli alti e bassi e penso che potrà accadere anche qui. La caratteristica di quest’anno è di essere difficilmente prevedibile gran premio dopo gran premio. Può succedere di tutto, in gara e prima. Noi speriamo, però, di aver raggiunto adesso una buona costanza. Tra qui e Suzuka non abbiamo avuto molto tempo per importanti modifiche, anche se un paio le abbiamo sempre in ogni gara. La cosa più importante sarà essere disciplinati, concentrarsi un passo dopo l’altro, a cominciare dalle libere. E riuscire a migliorare ulte-

riormente la macchina, soprattutto per quanto riguarda l’assetto. Il resto si vedrà in conseguenza molto rapidamente». Favorito Il pilota tedesco della

Red Bull ha vinto su questo circuito lo scorso anno ed è reduce da due successi consecutivi: a Singapore e Suzuka. Ovviamente è conscio di partire favorito, ma sottolinea: «Cercheremo di sfruttare e prolungare questo momento favorevole per poter centrare ancora un risultato molto importante. Il circuito dovrebbe adattarsi a noi, qui siamo sempre stati competitivi, quindi ci riproveremo senz’altro». Il terzo Non c’è però soltanto

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Punti tra i due rivali Fernando è ancora in vantaggio nel Mondiale, ma ora ha solo 4 punti su Seb a 5 gare dalla fine Alonso nei pensieri di Vettel. Seb continua convintamente a non escludere neppure Lewis Hamilton dal novero dei candidati al titolo: «Credo che sia sempre il suo obiettivo, o che debba essere il suo obiettivo. La McLaren dopo la pausa estiva è pur sempre risultata la vettura maggiormente competitiva. Si, penso proprio che lui e la sua vettura abbiano ancora buone possibilità». Squadra Quanto al suo compa-

gno di team Mark Webber, si capisce che il tedesco non conti molto sul suo aiuto. Quando soprattutto risponde freddamente: «Anche lui deve cavarsela da solo». Infatti, l’australiano — che, per la cronaca, ha perdonato Romain Grosjean per l’incidente avvenuto a Suzuka («ci siamo spiegati, il fatto per me è ormai archiviato») — , nonostante lo separino 60 punti da Alonso non ha nessuna intenzione di gettare la spugna e, anzi, vuole rifarsi dopo la sfortunata prova nel

GP del Giappone. Gara nella quale, essendo partito in prima fila con Vettel, avrebbe potuto rendergli la vita dura: «Io voglio vincere, quindi continuo a correre per me stesso. Sono venuto qui per mettercela tutta. A Suzuka c’è stata proprio una bella battaglia tra Seb e me. Lui ha fatto davvero un gran lavoro in qualifica, ma devo dire che l’ho fatto anch’io e ora penso soltanto a me stesso ed a finire la stagione nel modo migliore possibile».

La stretta di mano tra Sebastian Vettel, 25 anni, e Fernando Alonso, 31, sotto gli occhi di Romain Grosjean, 26 COLOMBO

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LA STORIA L’AVVOCATO AUSTRIACO DI ORIGINE INDIANA POSSIEDE ANCHE UN TERZO DELLE AZIONI DEL TEAM Sebastian Vettel REUTERS

Monisha, prima donna al comando La Kaltenborn eredita il ruolo da Peter Sauber: dirigerà la squadra al muretto dei box YEONGAM

Da ieri è ufficiale: Monisha Kaltenborn, avvocatessa austriaca di origini indiane, sostituisce Peter Sauber anche alla guida operativa della scuderia svizzera che porta il nome del suo fondatore. È la prima donna nella storia della F.1 che, nel ruolo di team princi-

pal, come si dice in gergo, dirigerà una squadra dal muretto dei box. Sauber aveva già ceduto a fine 2011 alla Kaltenborn — da anni sua stretta collaboratrice, prima come legale poi come abile tessitrice di tutti i rapporti con gli sponsor — un terzo delle azioni della società e il ruolo di a.d. «Che Monisha sarebbe diventata la mia erede è già stabilito da molto — ha detto Sauber, che domani compirà 69 anni —, ovvero da quando ci ha assistito come legale nella trattativa per il riacquisto del team da parte della Bmw. Adesso è arrivato il momento del passaggio del bastone del comando». Anzi, del volante, come nella piccola cerimonia

Il passaggio di volante tra Sauber e la Kaltenborn REUTERS

tenutasi davanti al box. Dal canto suo la Kaltenborn, che quest’anno ha già sostituito in tre occasioni Sauber al muretto del team, ha promesso: «Mi

sono posta traguardi ambiziosi e continuerò a sviluppare il team secondo lo spirito di Peter». m.d.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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