Documento politico del 2° Congresso Nazionale del FGC

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Appendice A

Tesi sulla ricostruzione comunista in Italia un pretesto di natura oggettiva, nella condizione della classe e così via, vuol dire privarsi dell’unico strumento storicamente in grado di resistere e contrattaccare all’attacco del capitale. Allo stesso tempo la questione del rapporto partito/classe e classe/massa propri dell’elaborazione gramsciana sono un punto fermo determinante. In particolare il concetto di organicità/avanguardia che dialetticamente elimina ogni riduzione nel settarismo da una parte nell’opportunismo e nel codismo dall’altra. Il partito è avanguardia della classe, i suoi membri sono organici ad essa ma proprio in virtù della loro funzione guidano e non si lasciano guidare, avanzano e fanno avanzare, evitando di porsi alla coda di teorie inevitabilmente fallimentari dato il livello di coscienza e sviluppo. Allo stesso tempo la dialettica classe/massa costituisce un riferimento essenziale per comprendere i fini principali del Partito e i fondamenti del processo rivoluzionario. Sinteticamente è possibile allora iniziare ad esprimere alcuni punti essenziali di questo ragionamento. ---(VI) La costruzione del Partito Comunista è premessa dello sviluppo della lotta di classe nella direzione della conquista del potere politico e non, al contrario, evento da esso determinato. È la volontà che domina questo processo, non la necessità, come semplice condizione materiale regolata da forze che si sviluppano da sé. Ogni impostazione contraria si risolve in un elemento deterministico, come tale attendista e preludio solamente di sconfitte. Non è la lotta economica che si tramuta spontaneamente in lotta politica e genera il Partito Comunista, ma l’azione dirompente di un gruppo organizzato e determinato, ideologicamente coeso, e cosciente del proprio compito storico, che pone in essere la costruzione dello strumento essenziale per uno sviluppo della lotta di classe in senso rivoluzionario. Nessuna spontaneità, determinismo, automatismo, ma attività cosciente che propende dalla base materiale, si relaziona costantemente e dialetticamente con essa, nella direzione superiore di un cambiamento rivoluzionario che tramuta la teoria in prassi trasformatrice. Nessuna attesa messianica o falsa idea che la realtà materiale da sola lavori per conto nostro, che le contraddizioni automaticamente produrranno il cambiamento. Al contrario è necessario prendere coscienza compiuta del nostro ruolo storico. Il capitale pone nella divisione del lavoro la base materiale per

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