I Salesiani di don Bosco a Firenze (1881-2011)

Page 10

presentazione

nove mesi ci si era spostati in via Fra Giovanni Angelico, ma ancora in locali non sufficienti a contenere una massa che per molti anni si aggirò quasi sempre sui centocinquanta-duecento giovani convittori. Fu compito di don Rua risolvere i grossi problemi, specie quelli della costruzione del Tempio della Sacra Famiglia. Venne a Firenze per la posa della prima pietra e dare l’avvio ai lavori, all’inizio partiti con speditezza, ma ben presto arenatisi per mancanza di fondi, fino a fermarsi nel 1906 con i soli muri perimetrali e neppure completi. Fu una lunga agonia durata ventisette anni, 1903-1930. Difficoltà e imprevisti protrattisi nel tempo, duri gli anni della guerra 1915-18. Per Firenze straordinaria fu nel 1966 la tragedia dell’alluvione, che spazzò via strutture, documenti e ricordi. Se è vero che un popolo che non conosce la sua storia ha perduto la memoria e ha tagliato le sue radici, bisogna dire che la storia della presenza salesiana a Firenze, come è stata raccolta e raccontata in questo volume, viene a colmare un vuoto di conoscenza. Cercando sulle carte antiche, qualcosa nell’approssimativo archivio della Casa, altro in Parrocchia, scrivendo, domandando ai pochi superstiti delle cose antiche, leggendo quello che si conserva dei salesiani dei tempi remoti presso l’Archivio Salesiano Centrale di Roma, dando forma ai ricordi di tutti quelli che l’autore ha conosciuto da settanta anni, Antonio Miscio riesce a dare splendide pennellate della cronaca e della storia eroica di una Casa voluta e amata da don Bosco. Nel suo primo volume si era fermato al 1887 e aveva raccontato dei vari passaggi di don Bosco a Firenze. Ora ci racconta la storia della Comunità di Firenze dal 1881 al 2011, centotrenta anni. Don Antonio ripete che non è uno storico. Piuttosto fissa l’obiettivo nel raccontare quello che è accaduto in questa casa di Firenze. La presenza di grandi direttori, don Alessandro Luchelli, don Cipriano Alciato, don Luigi Giudici, don Bernardo Savarè, don Giulio Nervi, don Niccolao Ragghianti e di tanti salesiani, preti, coadiutori e chierici, dal grande ardore, dall’intenso lavoro e dalla grande passione educativa, consente all’opera di Firenze di mettere le basi per un futuro ricco di prospettive. La casa è decollata con don Ivo Paltrinieri nel 1955, mentalità da milanese, che in quattro anni ha costruito due palazzi, quello degli studenti e quello degli artigiani. La Pira, il sindaco santo, ha salvato l’Istituto dal prolungamento di via Giotto nel 1957: l’antico Piano Regolatore prevedeva l’attraversamento della strada per il cortile dell’Istituto. Negli anni seguenti don Umberto Berloffa, don Giovanni Favaro, don Elio Torrigiani, don Pierino Bruzzone, don Valentino Favaro, don Guido Galligani, don Guido Chiarlo, don Luigi Allegri fino all’attuale direttore don Franco Gallone, tutti x


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.