Guida pratica al massaggio olistico di Camilla Piantanida

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L’influenza reciproca

È noto a tutti che la sola presenza di individui sgraditi possa determinare lo stato del proprio umore. Pensiamo quindi cosa può provocare il contatto diretto fisico per un’ora. Prima di tutto è necessario considerare che la presenza, l’intento e il pensiero di chi pratica è determinante ai fini del risultato; se si è distratti o assenti la persona lo percepisce e rimane distaccata, la sua mente e il suo corpo non si rilassano e non sono disposti ad accogliere stimoli. Se, viceversa, ci si pone in ascolto, nella neutralità di giudizio ma pronti a intervenire in caso di bisogno, ecco che la persona si sentirà accolta e libera di aprirsi allo scambio. Chiaramente va osservato anche il rispettivo inverso: chi riceve può essere sollecitato negativamente da pensieri, parole o atteggiamenti del soggetto tanto da sentirsi completamente scarico dopo il massaggio. Come proteggersi allora? Ci sono norme igieniche che servono tra l’altro anche per distaccarsi emotivamente dalla persona trattata, per esempio arieggiare lo studio e lavarsi bene mani e braccia finendo con un getto di acqua fredda. Diversi oli essenziali specifici possono essere messi in diffusione o annusati direttamente per facilitare il mantenimento del proprio centro (ginepro, lavanda, limone). Dalla floriterapia un concreto aiuto si può avere dall’assumere o dal diffonde nell’aria essenze specifiche quali: • Aspen (Fiore di Bach), per chi avverte sensazioni sgradevoli imprecisate accompagnate da vago senso di pericolo;

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