ScubaZone 5

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archaeo zone

Ivan Lucherini

ritrovamento archeologico come comportarsi?

subacquea appassionamersione sportiva. Quanmi passi, insieme all’utilizattrezzature subacquee, onati, cimentandosi con l’ divennero protagonisti di perti antichi, se non interi ssato avevano abbandoa. creativi fornirono allora un gli archeologi subacquei, ricerca, sia economicamente al raggiungimento pagne di scavo si propoprintendenze, soprattutto ei fondi disponibili, dimisforzo di ricerca, fino ad ente (se si eccettuano i iva e il corposo progetto

azione “subacquea” è auessivamente si sono ragsempre maggiori, rispetto

a quelle praticate negli anni ‘80/90 del secolo scorso. Con un maggior numero di subacquei immersi sono proliferati i furti nei giacimenti archeologici sommersi. Le Soprintendenze non avevano allora, e non hanno tutt’oggi, i mezzi per effettuare azioni preventive di tutela e scongiurare questa dannosissima pratica. Nonostante queste carenze di risorse non si sono concepite e concordate possibili cooperazioni in progetti di tutela e valorizzazione con i numerosi clubs, associazioni didattiche, scuole subacquee che nel corso degli anni avevano dato la propria disponibilità in tal senso. Molti soggetti interessati ignorano che la legge italiana permette forme di collaborazione fra gli enti preposti alla tutela del patrimonio archeologico (le locali Soprintendenze) e i privati, o le associazioni no profit, disponibili a prestare la loro opera per il perseguimento di obiettivi comuni di tutela e valorizzazione nell’ambito dei temi riguardanti i beni culturali. Nella quotidiana pratica si riscontra una notevole diffidenza degli operatori istituzionali, una cautela legata anche a una scarsa preparazione tecnica dei privati sulle necessità di cantiere archeologico subacqueo.


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