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Pomigliano, Italy



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alve, sono Giampaolo Pansa, quello che una volta stava dalla vostra parte e che ora getta chilate di merda sui vostri nonni partigiani. Solo su quelli sfortunatamente sopravvissuti, ovviamente. Mi avete ingaggiato per scrivere l’apertura di questa sottospecie di giornaletto, e io non mi tiro indietro anche se siete una massa di piccoli comunisti astiosi e desiderosi di un’eterna vendetta contro un nemico, quel “fascismo” di cui amate riempirvi la bocca, ma che non avete mai incontrato. Ma le cose cambieranno presto, ho il presentimento che non andrete oltre il prossimo numero. Ho visto ogni genere di schifezza in questa sorta di Repubblica dei Poveri , ho letto pagine e pagine dei vostri sedicenti scritti, che sono tranquillamente paragonabili a una fucilazione alla schiena ad un undicenne. Siete dei piccoli infami partigiani del web, nascosti negli invalicabili boschetti della vostra assoluta mancanza di notorietà; pronti a gettarvi come cani affamati sulla preda di turno, non vi fate alcuna remora a colpire a tradimento in maniera vile quello che identificate come nemico, anche se la sua disfatta è già stata sancita in maniera inequivocabile. Esatto, ora è Luttazzi un tempo erano figli e compagne dei soldati caduti in guerra, vittime innocenti dell’insensato furore ideologico che continuate

A portare avanti dalle pagine di questo pdf di merda. Ho riconosciuto il pene di Berlusconi mozzato in un’illustrazione di una vostra “artista”. A quella biondina vorrei solo ricordare che Adriano Sofri è uscito da non molto, quindi da ora può solo pregare affinché l’originale rimanga attaccato al suo padrone, a prendersi iniezioni di cemento armato, e se dovesse allontanarsi anche solo di un millimetro lei farebbe bene a schizzare a rimetterlo al suo posto. Non dico altro, che per le voci fuori dal coro in questo giornale non c’è spazio, e se non finisco l’editoriale entro la riga precedente a questa Ste’ mi incula. Ahia!



- La magistratura mette i sigilli ad un tempio Maya colmo di dipinti che narrano lo sterminio. Il tempio sarà riaperto al pubblico una volta accertate processualmente le responsabilità dei Conquistatori Europei. - Foggia: investe e uccide un ex compagno di scuola. Poi tagga su FB le foto dell'autopsia. - Ci sarà un nuovo processo sull' omicidio di Ilaria Alpi? Si, ma se l' accusa non dovesse reggere, le tonnellate di atti processuali e le risme di carta straccia saranno sepolte in Somalia.

-La mia ex ragazza era impeccabile. Prima di uscire diceva sempre: 'Mi faccio la ceretta, metti che mi stuprano'. - Gaza: arrestata banda dedita al contrabbando di negoziatori di pace.

- La prima centrale nucleare italiana sarà intitolata ad Ilaria Alpi.

- Hamas a Gaza e Fatah in Cisgiordania. I partiti palestinesi hanno preso alla lettera il concetto di 'lottizzazione'.

- Argentina: L' utilità della castrazione chimica fa discutere. Gli ex stupratori continueranno a violare corpi di donne, militando in gruppi anti-abortisti.

- Bush passa la pensione inginocchiato di fronte alle pompe di benzina. E' convinto di tenere stabile il prezzo del petrolio con le sue preghiere. - In Sudafrica uno stupro ogni 30 secondi. In realtà le Vuvuzelas sono fischietti anti stupro. - Scoperto giacimento di diamanti sotto il terreno del Mandela Bay Stadium. Anche i migliori giocatori del mondiale lisciano il pallone e alzano le zolle, pagati dalla De Bers. - Calciomercato: Inter, Quaresma al Besiktas. Quaresma sarà il pretesto della Turchia per rompere i rapporti diplomatici con l' Occidente. - In “Tempi Moderni”, Charlie Chaplin non lavora così alacremente per paura di Stanisław Bareja.


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tei, scientisti e darwinisti sono i peggiori ceffi che potete incontrare, se siete delle cellule tumorali. Infatti, mentre noi uomini di chiesa rispettiamo ogni forma di vita, anche quella che conduce al trapasso, quelli credono di sapere cosa può e non può esistere e, nella fattispecie, combattono le cellule tumorali con cure mediche, raggi misteriosi e abbattimenti di antenne Radio Maria. E sono gli stessi senza dio, questi scientisti, che non esitano a raschiare uteri innocenti per eliminare feti non approvati dalla redazione di 'sto gran cazzo. Scusate il termine, fedeli, ma quando ci vuole ci vuole, diocane. Oh, per carità, anche noi uomini di chiesa raschiamo embrioni ma di solito aspettiamo che abbiano compiuto qualche anno, e solo in situazioni di bondage estremo. Lì fuori è pieno di abortisti ghignanti che imbalsamerebbero la loro madre per grattuggiare qualche bell'utero. Sono malati, confusi, colmi di satana – come gli ebrei, esatto, ma con il cazzo intero. E spesso, travolti da questa furia, si sbagliano: ieri mi hanno raschiato il naso, per dire. “Oh scusa, sembravi un feto!” si sono giustificati, con le loro facce da droga. Vi dico questo, fedeli: se i Re Magi fossero stati degli scientisti-comunisti avrebbero sistemato per le feste la vergine Maria, portandole oro, incenso e grucce di ferro. E la nascita del Cristo, con la sua iconografia d'amore, speranza e bestiame, avrebbe dovuto fare spazio al capitolo “Raschiando il Salvatore”. E la povera Maria che avrebbe potuto fare? Chiedere aiuto a Giuseppe, forse? Tzé! Quello, corrotto da Odifreddi, avrebbe lasciato fare ai tre criminali, fregandosene di quel bambino non suo, di quella gravidanza incomprensibile e del suffisso “Vergine” che Maria manteneva nonostante la nottata con l'angelo Gabriele e il suo spadone nero.

Ci tolgono tutto, fedeli: la Creazione in sei sacri giorni è stata sostituita con una cosa lunga miliardi d'anni, piena di protoni, bosoni, materie oscure e senza l'ombra di una prova! Bugiardi incalliti, pensano davvero di poterci sconfiggere realizzando una macchina per big bang sotto il culo degli svizzeri? E perché nessuno parla del nostro esperimento di ricreazione dell'Eden? Avevamo preso una donna e uno uomo e li abbiamo buttati in una giungla incontaminata, piena d'acqua e di cibo. Potevano vivere il vero amore di Dio, capite? Dovevate vederli! Felici, puri, ingenui. E poi, ecco arrivare il serpente tentatore, nella figura di un presidente americano negro. Quello gli ha parlato un po' e il nostro Adamo, di botto, ha preso ad esigere pompini con l'ingoio pure dai licaoni e la nostra Eva ad accettare sborrate anche sul piloro. E sapete che? C'hanno ragione loro. Ci si vede, sfigati. Cardinal Gonzalez Errante de la Malafuega




Non contiene intercettazioni. Avevo appena finito di toccarmi pensando alla Carfagna che si masturba con un crocifisso vibrante che ricevo la notizia della morte di Josè Saramago. Per chi non lo conoscesse gli basti sapere che ha scosso di più lui con un solo articolo su Berlusconi che Enrico Letta. Per chi non conoscesse nemmeno Enrico Letta gli basti sapere che dal 2007 è uno che conta in un partito che non conta un cazzo. Per quello stesso articolo la Einaudi si rifiutò di pubblicare una sua raccolta. Purtroppo nemmeno Saramago è riuscito ad aprire una riflessione seria e duratura su Berlusconi, figuriamoci cosa posso fare io? Mi sento inutile come il clitoride della Binetti. Oltre a definire Berlusconi "delinquente", (ma di questo sarebbe capace persino Lorena Bianchetti a "Domenica In") scriveva che "Da anni la cosa Berlusconi commette delitti di varia, ma sempre dimostrata, gravità. Per colmo, non è che disobbedisca alle leggi, ma, peggio ancora, le fa fabbricare a salvaguardia dei suoi interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni, e in quanto ai precetti morali non vale neppure lapena parlarne, non c'è chi non sappia in Italia e nel mondo intero che la cosa Berlusconi da molto tempo è caduta nella più completa abiezione." Così, mentre noi siamo qui ancora a menarcela con il crocifisso nei luoghi pubblici, tra l'altro

Senza considerare luogo pubblico la vagina di Paris Hilton, un'altra grande penna ci lascia. Alla notizia della morte dello scrittore lusitano Renzo Bossi ha commentato: "Se l'Italia incontrerà il Portogallo ai Mondiali tiferò anch'io per loro." Come fai a capire quando un leghista scoreggia? Improvvisamente apre la bocca. E' di oggi anche l'Ansa secondo la quale per i geografi la Padania, intesa come spazio etnoculturale omogeneo, non esiste. La tesi della Lega Nord è quindi talmente priva di documentazione che è facile capire di chi sia la paternità. Saramago, a suo modo, è stato fortunato, fosse morto fra tre anni avrebbe dovuto complimentarsi col premier per aver scoperto la cura contro il cancro. Io, nel frattempo, aspetto il giorno in cui il paese non sarà più diviso tra berlusconiani e anti-berlusconiani. Un paese aberlusconiano. E magari quel giorno a scuola si studierà Storia e tecnica delle religioni.






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alve cari lettori di ScaricaBile, sono Emma Marcegaglia, quando ho saputo che state per chiudere ho cercato dei finanziatori in Confindustria per il vostro splendido progetto, ma poi purtroppo Ste si è svegliato. Enrico Letta mi ha appena messo lo smalto sulle unghie, e mentre aspetto che si asciughi, per non annoiarmi ho deciso di intervistare per voi Maurizio Landini, segretario di quella cova di carbonari tristi chiamata Fiom; siamo qui per parlare di Pomigliano, un tema francamente ridicolo a vent'anni dalla caduta dell'Unione Sovietica. Signor Landini, perché ce l'ha tanto con la Fiat? E' per via della Multipla? Fa schifo anche a me ma non le sembra di esagerare? -No signora, il punto è che la proposta fatta da Marchionne è inaccettabile! Semmai il naso di Marchionne è inaccettabile, ma la sua proposta cos'ha che non va? -Toglie ai lavoratori dei diritti fondamentali, frutto delle lotte dei nostri padri! E mi sembra il minimo! Siamo noi i miliardari! -Ma signora questa non è democrazia! Chi lo nega?...il mercato disdegna la democrazia. Lei ha mai visto un fruttivendolo occuparsi dei diritti delle sue melanzane? -Ma gli operai sono persone!! Il ché li rende ancora più fastidiosi, visto che non si accontentano di un pò d'acqua come le melanzane. -Signora, lei non può ignorare i diritti fondamentali del lavoratore che sono tutelati dalla Costituzione! Certo che posso! Le sembro forse Pertini? -Voi state togliendo il diritto di sciopero, il diritto alla malattia, aumentate lo straordinario obbligatorio, volete deroghe alla legge e al contratto Uffa che noia!!...ANGELETTI!!! Portami un Martini! ...Diceva? -Che voi avete il dovere di trovare una

soluzione più adatta ai lavoratori! Eh già! Perché qua siamo come la nazionale, tutti dicono cosa si deve e non si deve fare! Lei crede di sapere come si gestisce un'impresa? Dov'è la Porsche che le dà il diritto di parlare? -Che c'entra la Porsche? E poi questo accordo l'hanno firmato tutti, Uilm, Fim, Ugl, Fismic, chi crede di essere lei, Giovanna d'Arco? -Ma... Allora lo dica che lei vuole ingrassare il mercato polacco, mentre noi stiamo andando contro la storia! Noi riportiamo la produzione in Italia! -Perché portate in Italia lo sfruttamento polacco! E ci mancherebbe! E mica si diventa ricchi regalando le tredicesime! E che stiamo a smacchià i leopardi qua?! -Ma i lavoratori... Ma che palle 'sti lavoratori! BONANNIII! SCHIAFFEGGIALO!! *SWACK!* -Ahia!!


Landini, il 22 si farà il referendum e i lavoratori accetteranno le nostre condizioni... -Perché avete architettato una trappola! Non sia lusinghiero. Ora, se i lavoratori ci stanno a essere ricattati e non si ribellano, lei perché si immischia? -Ma io... Cos'è tutto questo amore per gli operai? Le hanno salvato la vita da piccolo? -No, ma... Mica è colpa nostra se fanno gli operai, no? Chi li ha obbligati a nascere figli di nessuno? -Non capisco... E questa storia dei diritti, non è più un argomento valido! Non dico Sacconi che è scontato, ma Veltroni è d'accordo con noi, Epifani ha ceduto, Bersani ha detto che c'è del positivo, giusto Vendola protesta perché è invidiosa! Insomma basta con questi ideali, come ha detto Schifani, ci vuole del sano realismo. -Realismo? Sì, cioè capire che queste cosiddette leggi servono solo ai libri di Travaglio. -...non so cosa dire... Ecco appunto, non dica più niente Landini, che tra l'altro ho un terribile mal di testa per colpa di quelle vuvuzelas del cazzo, sembra di guardare la partita dentro un nido di vespe. -...sigh...sniff... ...e non faccia così, la vita è dura per tutti, con questa crisi...ma lei perché non la smette di fare il sindacalista? Non ha altre aspirazioni nella vita? Cantare ballare o recitare per esempio?

Clero nella pedofilia Esseredisgustoso

In italia la lunghezza media del pene è stimabile in quattordici centimetri. Dieci, se consideriamo anche la Valle d'Aosta. Per questo motivo mi suonava così strano che don Mario, anziano monsignore nato a Courmayeur, fosse riuscito a molestare Alfredo, il mio cuginetto sui sedici anni che frequenta i boy scout. E' riprovevole ma non biasimatelo: in alcune città entrare negli scout è l'unico modo attraverso il quale rimediare un po' di fumo. "Cosa faccio la prossima volta che don Mario mi mostra come andare sullo skilift?” mi chiede Alfredo in lacrime. “Digli che sei maggiorenne.” E pensare che, da bambino, tentavo in tutti i modi di conquistare don Mario: indossavo sempre i pantaloni corti, dicevo parolacce, lanciavo sguardi maliziosi ma il massimo che riuscivo ad ottenere era una sculacciata, sebbene prima di darmela utilizzava sempre il suo guanto in latex preferito. Non ho voglia di giudicare l'atto di pedofilia in sè, a quello ci penseranno Dio e i giornalisti della BBC ma il ruolo mediante il quale si realizza. Tra un ministro del culto e un civile dovrebbe esserci un rapporto professionale pari a quello che lega il medico e il paziente o il professore con lo studente: si chiama etica. Fu per questo che decisi di lasciare quel lavoro all'impresa di pompe funebri. Andiamo, chi non ha avuto almeno un'esperienza necrofila nella vita? Si vede che non siete mai stati con una studentessa della Luiss. E' contro la morale rimorchiare laureande in giurisprudenza ma al liceo avevo un professore di filosofia democristiano che pretendeva di spiegare Sant'Agostino e l'inserimento del neoplatonismo nelle scuole cristiane occidentali utilizzando come metafora uno skilift: l'inferno non mi fa paura.


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mma Marcegaglia, presidente di Confindustria, si è mostrata stupita per il mancato accordo fra la Fiat e la Fiom sullo stabilimento di Pomigliano: «E’ incredibile che il sindacato abbia risposto No». Quello che però in pochi sanno è che la Marcegaglia non era stupita dal mancato accordo Fiat-Fiom (Federazione Impiegati Operai Metallurgici) ma dal mancato accordo Fiom-FIOM (Federazione Internazionale Operai Modello) La FIOM (Federazione Internazionale Operai Modello) aveva infatti formulato per Pomigliano una proposta alternativa, ampiamente gradita da lei, da Marchionne e da Carcarlo Pravettoni. Andiamo ad esaminarne i punti essenziali. 1) Ottimizzazione dell’orario di lavoro. Eliminazione dei tempi morti come la pausa pranzo e assoluto divieto di andare al bagno. Si stima in circa 70 mila euro all’anno il risparmio ricavato dalla scomparsa dei servizi igienici. Il vero operaio modello sa tenersela senza fare nemmeno una puzzetta in Azienda. E poi è anche aiutato dal fatto che se non mangia c’è ben poco da evacuare.

per l’Azienda in termini di trattamento di fine rapporto: l’Azienda liquida infatti l’operaio modello in proporzione a quanti organi interni possiede alla scadenza del contratto.

2) Integrazione. L’operaio modello Fiat che lavora a Pomigliano d’Arco deve integrarsi perfettamente nella società polacca. E’ infatti dimostrato che capelli biondi e stopposi aumentano la produttività giornaliera dell’1.5%, con punte del 2.2% se accompagnati da baffoni alla Lech Walesa.

4) Gara di Lancio del morchione. Mantiene viva la competitività ed è incentivo a coltivare la forma fisica, valori fondamentali del vero operaio modello. Vincono gli operai che lanciano più lontano il morchione, sostanza residua delle spremitura delle olive, che per economia viene tratta direttamente dai polmoni dei verniciatori. La gara ha cadenza trimestrale (anche per permettere il riformarsi del morchione stesso all’interno dell’operaio).

3) Donazione degli organi. Il vero operaio modello aderisce alla donazione samaritana in favore di uno sconosciuto iscritto a Confindustria. Questo comporta un risparmio

5) Diritto allo sciopero. Il vero operaio modello può scioperare, questo è un diritto che gli è riconosciuto dalla Carta Costituzionale che è al di sopra di ogni contratto di lavoro.


Naturalmente, deve scioperare in modo rispettoso, non violento, e continuando a lavorare alle macchine. Marchionne, da par suo, ha dichiarato che gli operai degli stabilimenti Fiat in Polonia sono molto piĂš produttivi di quelli italiani e detengono

un vero e proprio record nel guarire rapidamente dai segni delle frustate. Ricordiamo che alcuni modelli di Panda prodotti in Polonia sono stati recentemente ritirati in massa dal mercato italiano a causa di un difetto strutturale che induceva nei clienti la volontĂ di non comprarli.


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ggi, nella galleria del vento del Lingotto, Lapo si è proclamato imperatore della Fiat.

Gli operai l'avevano capito da tempo: solo con una dirigenza amica sarebbero arrivati in salvo alla pensione. Sapevano di avere lo stesso potere contrattuale che nell'America schiavista avevano le piante di cotone. In segreto hanno preso contatto con Lapo e organizzato un golpe, comunicando con lui grazie all'aiuto di alcuni pupazzi a guanto. Insieme hanno dato l'assalto al Lingotto e costretto il consiglio d'amministrazione a cedere a Lapo tutto il potere. Non ci sono state vendette. I consiglieri ora si occupano del cavallino rampante: Rufus, il

Purosangue arabo preferito da Lapo, nonché del resto dell'allevamento. Hanno addirittura il supporto degli esperti motivazionali Fiat con cui imparano a costruire graziose statuine di sterco. Marchionne è stato invitato a provare tutte le postazioni della catena di montaggio di Pomigliano, giusto per capire cosa significhi essere un'Alfa 147. Al momento si trova sotto un macchinario che arrotola il suo Master in Business Administration prima di infilarglielo su per lo scappamento. Grazie all'intermediazione del sindacato è stato riattivato il circuito di lubrificazione. John Elkann ha già completato il giro e tutti non fanno che dire quanto gli doni il verde metallizzato. In cambio del loro appoggio gli operai hanno ottenuto piccole modifiche al contratto. -Il terzo turno di lavoro preteso da Marchionne (dalle 22 alle 6), è stato accettato. Ma con alcune condizioni: toccherà solo agli operai maschi, solo tre per volta e dislocati nella camera da letto della Signora Marchionne. Invece di lavorare sei giorni su sette, le fabbriche saranno aperte solo il primo giovedì di ogni mese (e nonostante questo ci saranno ancora troppe auto in circolazione). -Un nuovo protocollo di sicurezza: tutte le postazioni della catena dovranno essere testate dal loro stesso progettista. Farà un turno di 24 ore, senza pause, nudo (a parte la benda sugli gli occhi) e sotto mescalina. Se termina la giornata senza neanche un graffio il test è passato. Inoltre saranno sequestrati i bonus milionari di Marchionne e Montezemolo (John lo potrà tenere come regalo di nozze). Il denaro verrà devoluto a un'associazione dedicata ad assistere i bambini che hanno visto da vicino Montezemolo. I mercati avevano accolto maluccio i cambiamenti in FIAT. Il titolo perdeva così tanto che il suo grafico sugli schermi della Borsa di Milano terminava nel televisore della famiglia Calò di Palermo. La tendenza si è invertita alla notizia della prima acquisizione. Infatti gli operai della Opel, saputo delle nuove condizioni di lavoro, hanno chiesto di unirsi immediatamente alla Fiat. Per protesta con la diversa opinione dei loro dirigenti hanno smesso di lavorare e smontato le fabbriche. Al momento pare stiano attraversando il confine italiano per le montagne, col ramo europeo della General Motors dentro gli zaini.



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e cronache, sportive e non, si sono ampiamente dilungate sulla schiacciante vittoria della squadra della Padania nel torneo calcistico delle nazioni “non affiliate” svoltosi a Malta agli inizi di giugno, poco prima che cominciasse ufficialmente in Sudafrica il Mondiale delle “nazioni col pedigree”. Vuvuzelas a parte, niente è mancato in termini di emozioni e tensione in occasione di questo appuntamento ingiustamente reputato minore da parte dei supponenti cittadini di Stati legittimi e riconosciuti nei consessi internazionali. Ma al di là dell’indiscutibile supremazia dimostrata in finale (2-0) contro la compagine del decaduto Regno borbonico delle Due Sicilie («l’atavica questione meridionale», si mormorava sugli spalti dello stadio di La Valletta), poco invece si è scritto sull’accidentato e fortunoso percorso che ha

condotto l’Undici leghista a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro dei popoli sottomessi e vilipesi insieme a epici squadroni del passato come Atletico Atlantide, Real Itaca e F. C. Bengodi. Le “trote cisalpine” (soprannome coniato per l’occasione dall’accompagnatore ufficiale Renzo Bossi: «Perché quando il gioco si fa duro, le trote cominciano a risalire la corrente del mare!») hanno dovuto sudare non poche canottiere per guadagnarsi la qualificazione in un girone eliminatorio sulla carta apparentemente facile. Match d’esordio alquanto ostico (dimostrazione ne è lo 0-0 finale) contro l’arcigna difesa del Gardaland United stoicamente capitanata dal drago Prezzemolo, vecchia conoscenza del Carroccio dai tempi in cui lui e Borghezio muovevano i primi passi nel Muppet Show. Seconda partita altrettanto complicata da

sbrogliare, almeno fino al gol in zona Maroni (così ribattezzata per l’improvvisa filodiffusione dagli altoparlanti de “La gatta” di Gino Paoli) del centravanti partenopeo naturalizzato meneghino Totò Brambilla, bravo a superare con un pallonetto l’estremo difensore del Lilliput Football Club.


Scontro decisivo per il superamento del turno contro gli imprevedibili calciatori del Triangolo delle Bermuda, insolitamente smarriti nel reparto arretrato. Accesso quindi agli Ottavi per la formazione padana contro l’Olimpique Matrix, rimasto però senza uomini in campo già dopo un quarto d’ora allorché l’arbitro ha dovuto espellere tutti gli agenti Smith che si erano infiltrati nella rete. Quarti di finale in salsa sudamericana contro il Real Macondo targato Marquez. Gli undici fratelli Buendia mandati in campo dal ct colombiano poco hanno potuto contro la creatività celtica che ha sciorinato ai limiti dell’area avversaria una serie di fraseggi in dialetto allo scopo di disorientare i difensori e costringere un esterrefatto capitan Aureliano all’autogol suicida. Quindi è stata la volta della Semifinale sognata da boomakers e bambini di tutto il mondo: Padania vs Disneyland. Due mondi di fantasia, popolati da personaggi onirici e incredibili, che si sono sfidati in una immaginifica lotteria di calci di rigore a colpi di dichiarazioni surreali. Penalty decisivo di Renzo Bossi che, entrato in campo a sedare gli animi particolarmente surriscaldati, ha spiazzato il portiere avversario con le seguenti parole: «Date retta a me che grazie alle mie tre Maturità ora guadagno più di un insegnante plurilaureato».

Di seguito, i pronostici di Morgan sulla competizione appena iniziata: -Durante Corea del Nord-Costa d'Avorio l'arbitro magiaro Viktor Kassai, durante la trascrizione della rete di Cha Jong-hyok, si frattura il polso: Corea del Nord penalizzata di tre punti. Kim Jong-il, dopo aver aperto una crisi diplomatica con l'Ungheria, minaccia di utilizzare il nucleare contro la Corea del Sud; -Scoop di un settimanale inglese: love story tra Shakira e John Terry con diffusione di filmato porno amatoriale; -Dio fulmina Kakà mentre alza le braccia al cielo per ringraziarlo dopo un gol esaudendo così le preghiere di Eduardo, estremo difensore portoghese; -Scoop di un settimanale inglese: love story tra Shakira e Kim Jong-il con diffusione di filmato porno amatoriale; -Argentina campione del mondo: iniziano i festeggiamenti. Kim Jong-il, dopo aver aperto una crisi diplomatica con l'Adidas, minaccia di utilizzare il nucleare contro la Corea del Sud; -Scoop di un settimanale inglese: love story tra Shakira e Nelson Mandela con diffusione di filmato porno amatoriale; -Maradona, dopo aver festeggiato troppo, si mette a capo degli ultras argentini cominciando una guerriglia urbana culminante con la presa del Parlamento del Sudafrica: esauriti i postumi per i festeggiamente instaura una dittatura castrista, sequestra la rappresentativa inglese e minaccia di uccidere gli ostaggi se le Isole Falkland non torneranno proprietà dell'Argentina. Kim Jong-il, dopo aver aperto una crisi diplomatica con Shakira, minaccia di utilizzare il nucleare contro sè stesso.


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BIOGRAFIA: Lino Giustazzi, pseudonimo di Pasquale Giusto, è un autore comico tra i più stimati del panorama italiano. Nasce 50 anni fa a Sant'Angelo Romano, paese di gente arguta e dalla battuta pronta, artigiani del motteggio e del sarcasmo, come suo zio Alfredo Franchi. Sulla sua prima infanzia non si hanno notizie fino alle scuole medie, quando un compagno di classe che lo vessava decise per lui che da quel momento sarebbe stato chiamato Lino Giustazzi, in modo che si potessero avere due facili rime con cui umiliarlo. Il nomignolo fu un successo tra i compagni e Lino se ne fece una ragione; finché non ebbe fortuna con la comicità e finì per appropriarsene con orgoglio, utilizzandolo come vero nome d'arte per tutte le sue opere, dal primo tour 'Ascesso con Giustazzi' fino al suo ultimo libro 'La pillola senile azzurra'. Un anno fa lancia con grande successo su Facebook la 'Sala Pesi', in cui si propone di far esercitare i suoi fan, educandoli alla buona battuta, per salvarli dall'attacco di snobismo satirico che sta colpendo la comicità del belpaese.

LA SALA PESI

Alcune delle migliori battute pubblicate sulla Sala Pesi:

Benzocaina 5% e accorgimenti per eiaculatori precoci La vostra eccitazione umoristica sarà notevole e molti di voi manifesteranno la classica impazienza e voglia di arrivare subito al momento clou, per cui è meglio premunirsi.

1) La battuta deve essere collegata alla premessa. Se la sorpresa è eccessiva, la battuta rischia di non essere capita. ( Es: "Mai mangiare in un ristorante cinese che pratica aborti .") E poi ci vogliono le facce buffe, il lettore deve immaginarsele. Il difficile è proprio l'equilibrio. A questo serve la Sala Pesi. 2) Lasciate perdere i troppi ragionamenti. Innanzitutto, perché diventano complicati e non rassicurano lo spettatore. Solo ieri ho ricevuto 48 diverse varianti sul tema delle intercettazioni a Berlusconi, e nessuna che dicesse: "Berlusconi Inter-cettato 1-0." In secondo luogo sono tipici di quei secchioni che vogliono sfoggiare la loro cultura, che fanno di tutto per non dire qualcosa che verrebbe in mente a tutti. Per questo irritano. Un comico bravo gioca con le parole e con i puntini. Ricordate che avete appena cominciato a sollevare manubri da 1 kg; se vi presentaste mingherlini con una battuta da secchione, cosa penserebbe la strafiga che fa spinning? Poi rimarreste delusi. 3) Come nell'arte, anche nelle battute esiste uno stile classico. Me ne arrivano molte troppo moderne. (Es:


Truffa al comune di Milano: Ci hanno eletto, i problemi sono solo... DERIVATI! (golia bianchi) Berlusconi in piazza: e sullo sfondo il convitato... Di Pietro! (aronne piperno) Alienpiadi: atterrato a Marziatona un discobolante (Michele Lecco) Orsi e riorsi, è tornato di moda quel film dove avevano tutti la gelatina in testa: Greasly (Carletto A. Castello) La MANIfestazione di governo non è andata bene perché era fatta coi...piedi! (golia bianchi) Sono di fretta, sarò fotografico: E' come un Canon che si morde la Kodak (GianFiero Anana Scotto) Libia riaperta a Schengen, ma non A SALIRE! (Golia Bianchi) Il Subcomandante Marcos mostrato senza maschera. Ma non si leva il boccaglio (Fabio Junior Pereira)

LO SHOCK! Una lettera alla redazione di ScaricaBile Lino Giustazzi ricopia? Si dice che conoscere personalmente il proprio idolo, la persona di cui si è uno dei più grandi ammiratori, il proprio mito che si era idealizzato, porti solo delusione. Spesso è vero, ma rientra nella normalità delle cose, perché l'errore è nostro. Ben più terribile è invece quando la delusione viene dallo scoprire qualcosa che concerne l'ambito della sua attività, sia essa artistica, sportiva o altro, che fa crollare lastima che avevi nei suoi confronti. A me è successo con Lino Giustazzi. Guardavo su YouTube un video di Ezio Greggio e gli sento dire "Il sedicente medico... no sedicente è troppo! L'undicente medico...." e rimango allibito. Mi chiedo come possa impunemente dire una battuta del grande Lino Giustazzi senza citare la fonte, e tutti sappiamo quanto Lino sia suscettibile su questo aspetto. Verifico subito prendendo il libro "La cameriera e altri infallibili modi...gliani battuti all'asta" e come pensavo la battuta è di Lino. Sto per mandare una e-mail di fuoco a Ezio Greggio quando in un altro video sento "Sarà vero? Sarà falso? Sarah Ferguson?" e il mio stupore è grande nel notare che il video è di qualche anno fa, obiettivamente prima dell'uscita del libro "fallito visto da Costanzo". Non so più cosa pensare e inizia una lunga e dolorosa ricerca che mi condurrà a scoprire come molte delle più fulminanti freddure del Lino nazionale (Banfi non è degno nemmeno

"Non è incredibile? Bin Laden può andare in tv e io no...") Ricordate sempre che siamo nel 2009 e negli ultimi 50 anni il gusto comico di massa non è progredito di un passo dai De Filippo, Totò, Walter Chiari e Gino Bramieri con la barzelletta del grappino. 4)Soprattutto, asciugate il più possibile. Unite le parole che iniziano e finiscono in modo simile: a parità di contenuto, è migliore la battuta con meno parole. Se però dovete scegliere fra unirle e usare il maiuscolo, privilegiate il MAIUSCOLO. 5) Una bella battuta contiene un'idea da bar, un luogo comune. E l'idea deve avere un'ovvietà di fondo, altrimenti la battuta è fasulla. (Es: "La Nasa ha annunciato che costruirà una stazione spaziale sulla Luna. Dove? Fra i due McDonald's" Tra i vostri amici al bancone calerebbe il silenzio, dividendoli tra chi cerca di ricordare se ci siano i Mc Donald e chi si vanta di sapere il nome della missione che li ha realizzati). La base della battuta dev'essere ovvia, sennò è voler stupire: sono capaci tutti. La battuta deve portare alla luce al massimo contraddizioni semplici (di fatto e/o psicologiche) altrimenti non funziona e la risata non scatta (Es: “Grande successo per il Corteo della Legalità. Durante il tragitto denunciati 5 immigrati clandestini, falsificati 2 bilanci aziendali e distrutte numerose intercettazioni." ). Per scrivere battute occorre essere basilari: Chi vi ha detto che è facile? 6)Una battuta satirica allude a un fatto, ma non funziona se il riferimento è per specialisti e devi spiegarlo. (Es: "Morto Ping Ping, il suo requiem sarà eseguito dal pianista Lang Lang". Chi si incula un pianista cinese? Una buona alternativa sarebbe "Morto Ping Ping, schiacciato dalla racchetta di suo fratello Ping Pong") 7) I comici vengono spesso querelati per diffamazione dal potente di turno. Prendete esempio dal Bagaglino: buttatela sullo sfottò riguardo l'aspetto o il modo di parlare, evitando critiche argomentate. Puntate poi a trovare un paio di tormentoni innocui, tutti i comici li hanno avuti: uno da usare più volte in ogni esibizione, per farlo ripetere


di chiudergli il velcro delle scarpe) non siano sue. Dopo una corposa opera di traduzione delle opere di Martufello giungo alla conclusione che Lino vi ha in buona parte attinto, e quasi con le lacrime agli occhi devo ammettere che lo stesso vale per molti altri, in cui sposta l'ordine di alcune parole, mette un punto esclamativo in più o uno di sospensione in meno, o talvolta la battuta è identica e varia solo per l'uso del maiuscolo finale. Ho già scoperto battute di Lino che in realtà sono state scritte da Pali e Dispari, Gerry Calà, Franco Oppini, Ezio Greggio, i Turbolenti, Biagio Izzo, Massimo Boldi, Fabrizio Fontana, Giuseppe Masia, Pippo Franco, lo Zoo di 105, Er Patata, Bombolo, Enzo Salvi, Enrico Brignano, i Fichi d'India, Pino Campagna... e l'elenco sembra non finire mai. Ho scritto una e-mail a Lino e mi aspetto una sua risposta esaustiva, anche se le prove appaiono schiaccianti.

Nichelname

Dal nostro inviato Jonathan Grass:

L

ino rispondici. Dicci che cosa dobbiamo pensare: hai davvero copiato le battute a tutti quei comici? Perché lo hai fatto? Lino Giustazzi, in una pausa del suo Tour 'Draghi di comodo o per passione', accetta di rispondere alle nostre domande. Il tono della voce è misurato, difficile dire se dissimuli: “Chiedetemi quello che volete”, attacca. Accetta di rispondere? A tutto. Le abbiamo già accennato alla lettera che ci è giunta in relazione, e ne è già nato un blog con centinaia di messaggi. Insomma, Giustazzi... copia? È vero, lo dico da anni, e lo faccio apposta, per motivi precisi. Non ho mai nascosto nulla. Dov’è la notizia? L'accusa è pesante... c'è chi si è messo a contare le battute copiate: ben 300, π/6 del

dagli spettatori e coinvolgerli, e uno da k.o. da far attendere e usare una volta sola per farli esplodere in una risata. 8)Niente battute intellettualoidi (leggete il post Mandela a Pian Terculo) e niente battute sagaci. Mi scrive Reggae circa una scena della fiction Boris, dove ci si prende gioco di un personaggio chiamato 'Alfonso chiavi in mano', schernendo la sua comicità semplice, senza nemmeno notare come si potesse giocare col suo nome e col chiavare con le mani. Dopodiché, il meccanismo comico funziona e tu ridi. (La risata scatta in automatico per il meccanismo, non per il contenuto.) Ma se subito dopo non te ne vergogni, la banalizzazione della commedia dell'arte e del tormentone hanno avuto il sopravvento. Hai riso da lettore di MicroMega senza sentirtene in colpa.

suo repertorio Esagerato! Sono molte di meno, di mie ne ho scritte a migliaia, anche con la chiave sulle portiere delle auto dei vicini. Nessuna battuta di quelle che cito è plagio, sia perché da anni invito i miei fans a scoprirle attraverso il gioco didattico del Nascondino, sia perché ci sono sempre modifiche e innesti, niente di illecito. Buona parte del repertorio di Proietti, ad esempio, nasce da Petrolini, ricontestualizzato. E l’aggiornamento di una battuta generica (calco) è già un potenziamento, amplificato dall’allusione al precedente. È l’arte del comico. Calco... Pi greco, amplificare. I suoi fan la capiranno? Io voglio chiarire tutto. Ma devo essere preciso e tecnico per rispondere alla vergognosa diffamazione. Facciamo un esempio. Mitch Buchannon ha scritto: “Hey C.J. having those tits you'll probably have some problems with your back..hole! Don't you?”. E lei: “Hey C.J. avere quelle tette probabilmente alcuni problemi con tua schiena...tiche! Non voi?”.


Molto simili, al netto del pessimo traduttore online che pare sia stato utilizzato, non le pare? Ripeto, chi mi accusa dice cose che io già ho svelato da anni. Ho pubblicato la foto di diverse cartoline che ho spedito ad amici in cui ne discutevo. È il gioco del Nascondino di cui parlavo nel 2004: spargo in giro citazioni di battute altrui, e i fan devono scoprirli. È un escamotage nato come esigenza legale in caso di processi per chi sostenesse che scrivo volgarità e offese. È lo stratagemma che usava Genni Wurstel... Mi perdoni, di chi parla? Genni Wurstel, all'anagrafe Gennaro... il cognome non lo ricordo. Era un mio compagno di scuola, Wurstel era il soprannome perché era biondo come un tedesco e, sa, negli spogliatoi certe cose si sanno. Comunque lui era inviso alla nostra professoressa per il suo linguaggio scurrile e lei lo penalizzava nei temi, così lui iniziò ad inserire nei testi delle frasi sboccate di film, canzoni e libri, al solo scopo di dimostrare che lei non sapesse distinguere ciò che era arte da ciò che era volgarità. Prendiamo ad esempio una battuta di un comico siciliano, quella sul pomodoro.... Ecco la battuta: “Come fai a capire che un pomodoro scorreggia? Improvvisamente devia dalla sua traiettoria e non colpisce Ferrara”... Lei, è l'accusa, si è limitato a sostituire il pomodoro con un cocomero... Estrapolare battute da un testo dicendo “Sono simili, quindi è plagio” è una solenne baggianata. Primo, perché quella battuta, citata da me, serve come esempio della satira politica messa ovunque, a tutti i costi, che ha rovinato l'umorismo italico. Secondo, perché ogni modifica tecnica, anche minima, può migliorare una battuta. Ecco perché, sapendo che il suono “k” è particolarmente comico basta cambiare “pomodoro” con “cocomero” per potenziare di gran lunga l’effetto. Terzo, perché il testo di una battuta è solo uno dei tre elementi che la caratterizzano come joke . Cocomero, joke, scusi ma ci stiamo perdendo... Scusate i tecnicismi... ma sono necessari. Una battuta è un miniracconto, e quindi vanno considerati anche funzione comica e ruoli attanziali. Attanziali... alzo bandiera bianca. Non so se i suoi fan immaginavano da lei una lezione di semiotica... Se si considera che le variazioni possono

vertere inoltre su ampiezza degli scarti, sostituendo isotarapie tapioco con sostanziali brematuramenti degli attanti come fossero antani, così che al momento della fase di scribai la cofandina può pesare sulle forme dell’espressione, della forma e del contenuto per evitare un appiattimento soppaltato che stuzzica le figure del tempo rifacendosi a precedenti orientamenti semantici eccetera. Ora lei converrà sul perché sia più semplice dire ‘Giustazzi ricopia!’. Un po’ di competenza però non guasterebbe, per diffamazioni così pesanti. Le confesso che personalmente non mi trova convinto, e comunque mi tocca chiederle conto anche di altro: c'è chi l’accusa di far rimuovere, tramite la società Kazzoner a lei riconducibile, alcuni video online che mettono in relazione le sue battute con quelle degli altri comici, non solo italiani. Perfettamente lecito, tutelavo il copyright sulle mie opere In molti la accusano anche di aver goffamente retrodatato le cartoline che usa come prove. Ci sono due foto, nella prima compare in evidenza il timbro postale dove l'anno sembrerebbe essere stato corretto con della china, e nella seconda si vede una piccola sbavatura nel testo assente nell'altra, come se il testo della cartolina fosse stato scritto molto di recente. A ben guardare apparirebbe come un tentativo di taroccamento fatto con delle cartoline primo giorno di cui lei, scommettiamo, è un collezionista. Non so, non mi intendo, non mi aspettavo questo genere di accanimento. A noi interessa solo chiarire tutti i punti oscuri, per fare il nostro mestiere, per i suoi fan e anche per lei. Dunque cosa risponde a questi addebiti riguardo le prove? D'accordo. Tutto è iniziato quando da ragazzo giravo per le feste paesane portando in giro la mia comicità, e durante uno spettacolo provai a raccontare qualche barzelletta nuova che avevo sentito allo spettacolo di un altro comico e che gli spettatori di sicuro non conoscevano; un po' tutti i comici in giro nelle piazze lo fanno. Piacque molto e me ne chiesero altre, così arrivarono bis e applausi. Quella sera i responsabili della pro loco mi invitarono ad una cena offrendomi il loro vino, e c'erano anche parecchie giovani, così feci un po' lo splendido continuando a fare battute, fu un peccato veniale ma ne trassi vantaggio in quella occasione. Da quel momento stabilii il ferreo


criterio di dire battute di altri solo dopo averle migliorate, così da avere la coscienza a posto nel fare gli spettacoli e nel godermi poi divertimento e successo. Alcuni spettatori notarono l'assonanza con delle battute altrui e me ne chiesero conto dietro le quinte. Io gli spiegai che semplicemente mi erano piaciute e che secondo me potevano essere ancora più efficaci con uno o due accorgimenti nel modo in cui le dicevo io, trovandoli quasi sempre d'accordo. In seguito trovai alcuni casi in cui ritenevo lecita anche una riproposizione pari pari, poiché il valore aggiunto sarebbe stata la mia mimica; oppure, come già detto, feci come il mio amico Gennaro per poter sbugiardare dal palco le anziane bigotte che mi strillavano insulti dalla piazza. Come spesso accade nelle vicende umane però, quando si scavalca un muro e si pone un argine, questo sarà più labile del muro e noi saremo spinti a valicarlo e farne un altro, sempre più in prossimità del fiume. Dunque che intenzioni ha adesso? Attualmente è come se mi trovassi coi piedi ancora per poco sulla riva, e per quanto abbia provato a ritardare tutto, mi avete fatto rendere conto che ormai è solo dannoso negare. Posso spiegare tutto e dimostrare che ho delle attenuanti, ma non posso più trincerarmi dietro i distinguo, i noccioli delle domande elusi, le scuse e i silenzi. Domani scriverò una lettera aperta ai miei lettori. Poche ore dopo l'intervista ci è giunto in redazione un comunicato del suo legale in cui si affermava che “Pasquale Giusto, in arte Lino Giustazzi, vi diffida dal diffondere trascrizioni artefatte delle sue parole, e ogni altra forma comunicativa lesiva della sua onorabilità”



I

l primo mondiale che ricordo nitidamente è USA '94. Fortemente voluto da Kissinger, che oltre al napalm e ai colpi di stato amava molto il rettangolo di gioco, fu un mondiale decisamente camp, con delle maglie orribili, capigliature criminogene, Baggio, BebetoRomario e l'hijo de puta di un Luis Enrique oltremodo sanguinante. Dopo l'ultimo rigore sopra la traversa, in lacrime fanciullesche, giurai vendetta ai brasiliani, ripromettendomi di accoltellarne uno random qualora mi fosse capitata l'occasione. Molti anni dopo ho scoperto che è molto più semplice farli morire asfissiati e poi dire che si sono dati fuoco premurandosi ovviamente di gettare il loro portatile in un lavandino pieno d'acqua. Poi ci fu il tentativo nel '98, sempre dei brasiliani, di ammazzare il mondiale, sfortunatamente mandato a carte 48 dai francesi (e non perché non fosse giusto battere una squadra che è arrivata in finale senza mai farsi la doccia a fine partita; ma far vincere i francesi: no). Il 2002 fu l'equivalente occhi a mandorla/nazionalismo orientale di Calciopoli. Il 2006: POPOPOPOPO. Ora, ho smesso di seguire assiduamente il calcio in concomitanza con l'esplosione degli scandali nostrani. Non si è trattato di un impeto manicheo-giustizialista; piuttosto, mi sono reso conto al di là del fantacalcio, le tribune televisive, Crudeli, Pizzul e Radio Padania di trovarlo noioso. Noioso, decadente e socialista. Questi ultimi mondiali in terra sudafricana ne sono la riprova più lampante. Squadre improponibili che fanno risultato, le big inguardabili, i campioni spompati, le vuvuzelas apocalittiche, gli spot della Nike che provano a farci dimenticare la natura schifosamente rapace ed imperialista delle multinazionali. Se continua così, c'è il rischio concreto che si torni a parlare di apartheid e che al posto delle partite si proietti in loop continuo Morgan Freeman.

Il calcio, in parole povere, sta rovinando la civiltà occidentale così come la conosciamo. Lo sta facendo surrettiziamente, travestito da ludus di massa, ferino, economico, sentimentale, l'evasione prediletta di milioni di consumatori, Spaccarotella e tifosi addormentati negli autogrill. E noi non possiamo farci nulla. Arranchiamo, soccombiamo. La sociologia, specialmente quella neocon, ci ha insegnato che la società in cui viviamo si è lentamente trasformata in un potpourri buonista e politicamente corretto in cui non esiste più la responsabilità (basti pensare alla BP e al Golfo del Messico), in cui ogni bambino è un vincente e il tuo bambino, su tutti, è speciale. Lasciatemelo dire: i vostri figli non sono speciali, sono degli idioti. E se usano i piedi al posto delle mani, sono delle scimmie. E, in un futuro nemmeno troppo remoto, potrebbero persino diventare consiglieri regionali con 12mila voti di preferenza. Nel basket le mani si usano per puntare al cielo. Nel baseball le mani impugnano la


mazza o raccolgono palline. Pallanuoto, pallamano, picchiare la propria moglie prima del tuo adulterio, respingere aiuti umanitari in acque internazionali: tutte nobili attività che non si possono certo fare con i piedi. Tiger Woods usa il suo obice a 650 zeri per giocare a golf. Nel calcio, invece, si usano i piedi e la testa solo i portieri usano le mani, per poi rilasciare dichiarazioni sulla bontà del fascismo e indossare maglie numero 88. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto ciò. Il calcio è precisamente il sogno che i liberali hanno della tragedia: un gioco pietosamente egalitario che obbliga tutti i partecipanti a conformarsi ad una disabilità livellante. Ed è per questo che è lo sport preferito del PD. Il calcio è inoltre contro i doni che Dio ci ha regalato (le mani, e Megan Fox) per distinguerci dalle altre specie animali e dai francesi che infatti sono l'unico popolo sulla faccia della terra che cammina scalzo in discoteca, beve dalle scarpe e indossa chaussettes verdi su mocassini beige e dai giornalisti iracheni, che invece di sganciare bombe al fosforo lanciano calzature. L'obiettivo primario di uno sport dovrebbe essere quello di vincere, fare a pezzi l'avversario, radere al suolo la squadra avversaria. Non nel calcio, in cui sono previsti il pareggio e i rigori, che sono l'esatta trasposizione del marxismo-leninismo, poststrutturalismo e decostruzionismo su erba. Quando si vince a calcio, non è una vera vittoria: è piuttosto la sconfitta dell'avversario. Prendiamo la finale di Champions di qualche anno fa, Milan-Liverpool, vinta (persa dal Milan) ai rigori dalla squadra inglese dopo un rocambolesco ribaltone dal 0-3 al 3-3. Se Ayn Rand ci ha insegnato che l'individuo è arbitro supremo del suo mondo e fautore del suo destino, e Himmler che un'organizzazione burocratica efficiente può veramente far funzionare qualsiasi cosa, quella partita ha

semplicemente smantellato secoli di illuminismo e decenni di filosofia oggettivista, ci ha sparso sopra il sale del fatalismo e ha pisciato la sua inafferrabile carica mortale nella bocca del cadavere agonizzante, fino all'ultimo rigore di Shevchenko, nato non a caso nell'URSS. L'ultima questione, forse la fondamentale, è che il calcio è uno sport intrinsecamente femminile. E non perché i capelli imbrillantinati, lunghi e sciolti dei calciatori sono perfetti per una serata al quartiere Marais di Parigi o una nottata in via Gradoli a Roma, dato che questa sarebbe la spiegazione più scontata e qualunquista. E neppure perché uno sport che fa piangere un attaccante della Corea del Nord non può sicuramente ergersi a baluardo di virilità. No, la ragione è che una partita di calcio è l'esperienza che si avvicina più di tutte al parto. Novanta minuti di travaglio, risultato incerto, mille complicazioni ipotizzabili, l'angoscia che tuo figlio possa iscriversi a 25 anni in un'associazione pro-life o finire in Comunione e Liberazione. Nel basket, ad esempio, le cose sono più chiare, nette, mascoline: vince la squadra più forte, quella con il miglior talento. La mossa predominante è saltare e schiaffare la palla nel canestro, annichilendo totalmente l'avversario in una tensione ascensionale. A calcio le partite


si possono vincere anche solo cadendo in area e trasformando il rigore con il "cucchiaio" strumento che, guarda caso, è utilizzato anche per raschiare i resti del feto dopo un aborto. Non sto dicendo, ovviamente, che si tratta di un complotto dell'internazionale socialista postcadutadelmurodiberlino, anche se molte prove puntano verso quella direzione, tra cui un libro di David Yallop e la prossima puntata di Mistero. Ma è chiaro che, dopo l'uso politico della giustizia fatto dal Tribunale di Milano, l'uso

politico del calcio potrebbe essere uno (lo?) strumento veramente efficace per rovesciare l'attuale regime neoliberista, distruggere l'essenza dello spirito occidentale e convincere i finiani ad emendare il ddl sulle intercettazioni. E questa ossessione per il calcio non fa che evidenziare la nostra natura masochista, dato che si tratta dell'ennesima ferita auto-inflitta nel nostro corpo europeo straziato da anni di guerre, barbarie, campionati pilotati, legge Bosman e Vaticano. POPOPOPOPO.



Giorgio Napolitano ha una bella carriera alla spalle: iscritto al Partito Comunista, nel 1956 difese l'aggressione sovietica (criminale, omicida e degna di un format Endemol) ai danni dei rivoltosi di Budapest. Adesso però dice che ha cambiato idea e che credeva che l'Ungheria fosse popolata da salami e quindi, essendo i salami fatti di carne morta, chi se ne frega se li uccidi un po', tanto sono già molto morti, dico bene? Di seguito, negli anni Ottanta, mentre Berlinguer parlava di questione morale e dei partiti come entità oscure in grado di privatizzare di fatto la res publica, il buon Giorgio si unì alla corrente “migliorista” del Pci. Che è quella corrente che avrebbe voluto essere Craxi ma a casa non volevano. A Milano i miglioristi hanno sguazzato non poco nella merda craxiana e poi, bum, Tangentopoli, guarda che sorpresa, rubare è ancora reato, mica lo sapevamo, a noi Togliatti non ce l'aveva detto. Ora, dopo anni di silenzio, di facce umili e di nèi prominenti, eccolo al Quirinale, che sarebbe poi la casa del presidente della Repubblica. Napolitano è un uomo stanco, i suoi occhi hanno visto cose che non possiamo nemmeno immaginare. Oggigiorno si accontenterebbe di una buona pensione, un frisbee e il recupero del rapporto con sua moglie Clio (ultimamente un po' in crisi, anche se va precisato che le voci che la indicano come protagonista di alcuni filmati amatoriali di tipo granny sono infondate). Napolitano credeva che fare il presidente della

Repubblica fosse una cosa semplice: “Faccio questo, poi sarò vecchio, mi fanno senatore a vita e buonanotte a tutti”. Mica vero, se al governo c'è Silvio e la sua allegra cerchia di lestofanti. Quelli mica vogliono andare in galera, mica vogliono impoverirsi – anzi, sono in politica proprio per evitarlo! – e mica vogliono smettere di scopare soubrette vogliose, crisalidi di ministre che verranno. E tu, capo dello Stato, devi fare in modo che quelli si trovino bene. Farlo è piuttosto semplice, dopotutto: basta firmare quello che ti passano. Non importa quale sia il provvedimento, se un lodo Alfano, un legittimo impedimento o il ddl sulla depenalizzazione dello stupro ai danni di minori se il minore in questione è una liceale con le tette sulfuree. NON IMPORTTA. Tu dovrai comunque firmare, vecchietto, perché loro sanno che non hai le palle di rovinarti la vita, che vuoi solo gustarti la tua pensioncina, lontano dai fatti d'Ungheria e dai craxismi vari ed eventuali, vicino all'amata Clio, per portarla via da questo mondo malvagio dove il premier ti minaccia con il richiamo ad una rivolta di piazza che non esiste – e lo sai – ma sei vecchio, stanco e hai paura anche del pennacchio dei tuoi corrazzieri, quindi ci credi e a volte hai perdite imbarazzanti sulle mutande.


Nonostante queste pressioni Napolitano alza spesso la voce: lo fa per chiamare al dialogo i partiti, per placare la magistratura faziosa che vorrebbe arrestare chi delinque, richiamando all'Unità d'Italia senza scartavetrare lo scroto diMaroni, Zaia o un leghista random. E i giornali parlano bene di lui; lui è felice; Clio dice che in foto viene bene. Quando è veramente arrabbiato esce di casa e lancia un monito. Lo lancia e lo guarda andare lontano, senza che nessuno se ne accorga.

L'ultima volta ha ucciso un bambino, colpendolo in testa con uno dei suoi moniti (era un monito particolarmente pesante e appuntito). Il piccolo non ce l'ha fatta ma hanno subito messo il segreto di stato su tutto. Però quel bambino è morto! E anche Maurizio Mosca non scherza.

Stanchi dei Fichi d'india? Preferite beccarvi un'ernia rettale piuttosto che guardare Zelig o Colorado? Comedysubs è la risposta! Comedysubs: la satira sottotitolata che porta i mostri sacri dello standup comedy direttamente sui vostri schermi italioti


C

osa sarà mai passato per la mente ai senatori “gesuomani” come Gasparri, Bricolo, Quagliariello, Centaro, Berselli, Mazzatorta e Divina quando hanno pensato di proporre un emendamento che distinguesse gli “atti sessuali sui minori” dagli “atti sessuali di lieve entità sui minori”? La domanda risulta senza dubbio affascinante anche per chi non si occupa professionalmente di soggetti affetti da demenza, e per questo motivo la faccenda merita di essere indagata. Noi di ScaricaBile, da anni specializzati nell'import-export di containers di cazzi altrui, vi possiamo svelare i dettagli della riunione preliminare segretissima che ha portato i suddetti senatori a concepire questa “Monalisa” della porcate legislative. La riunione segreta tra i “Figli di Maria” (questo il nome del gruppo di super senatori) ha avuto luogo qualche giorno prima negli uffici segreti dell'organizzazione, siti in Roma, a due passi dal Senato, in un palazzone che Propaganda Fide è solito affittare in nero, proprio come insegnava nostro Signore. Il covo segreto dei “Figli di Maria” si trova sotto i bagni del pian terreno. Solo i membri possono accedervi, in quanto conoscono il meccanismo per aprire la botola posta sotto l'ultimo cesso a destra (per i più curiosi: si tratta di un meccanismo di pesi e contrappesi. Bisogna poggiare sul fondo della tazza uno stronzo del peso esatto di quattro etti e otto. I membri dei Figli di Maria infatti ne portano uno d'ebano nella borsa. Tranne Mezzatorta che per pigrizia nel portare con sé il fastidioso pass, ha sviluppato un'incredibile abilità dell'intestino crasso.) La riunione si è tenuta alle 23.00. I primi ad arrivare sono stati i senatori Gasparri (che in realtà era rimasto bloccato nella sala dal giorno prima), Bricolo e Quagliariello (con la “i”, che altrimenti si incazza). I tre hanno subito iniziato a discutere sulle pressioni che da un po' di tempo arrivano “dall'alto” per fare qualcosa per i fratelli preti beccati con le mani nella marmellata di un minore.

Qaugliariello: Mi hanno telefonato per l'ennesima volta dal Vaticano per ricordarci che dobbiamo fare la nostra parte. La politica si trova ad essere sacralizzata ben oltre il lecito e ad essa finisce per essere indebitamente attribuita la funzione di liberatrice dal male miscredente. Gasparri: Anche a me m'hanno telefonato. Però io faccio finta di essere la segreteria telefonica, ah ah ah. Qaugliariello: E' la cosa più vecchia e stupida del mondo. Gasparri: Ma io faccio la segreteria di Mastella. Nel frattempo sono arrivati anche gli altri senatori. Dentro la grande sala delle riunioni, sulle cui pareti spiccano arazzi raffiguranti la


Trinità e i ritratti ad olio di Papa Benedetto XVI e di Gianni Letta, tutti i membri hanno preso posto alla grande tavola a forma di croce e, dopo la solita discussione sul chi debba sedersi al posto sfigato (l'estremità inferiore della croce), Quagliariello ha dichiarato aperta la seduta.

Quagliariello: Maurizio.

Bricolo: Quindi, che dobbiamo fare?

Bricolo: Risulterebbe inaccettabile per la storia e per la tradizione dei nostri popoli se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata nel senso d’introdurre un obbligo giacobino di arrestare i preti che si aprono, nel vero senso della parola, agli insegnamenti di Gesù il quale - ricordiamolo - voleva che i bambini venissero a lui.

Qaugliariello: Sancire che la volontà di un individuo possa essere ricostruita ex post incarna in sé il virus del totalitarismo. Divina: Cosa? Qaugliariello: No scusate, rispondevo ad un sms di mia moglie. Il problema è questa storia dell'arresto per chi viene colto in flagranza nel compimento di atti sessuali sui minori. In piazza San Pietro temono che possano iniziare le sfilate di preti ammanettati e scortati da poliziotti come fossero comuni pedofili. Berselli: Sarebbe inaccettabile. Gasparri: ma che gliè frega poi a loro? Tanto er papa l'ha detto. I preti pedofili finiscono all'inferno. Ha firmato tutte le carte, l'ho visto. Inutile che ce stiamo a dannà pe' fare na legge che poi? Bo? A che serve na legge quanno ce ne stanno già dumila, che nun se possono manco legge' tutte. Io già m'annoio a legge' i messaggini der cellulare.

Gasparri: si? Quaglieriello: hai la bocca aperta. Gasparri: scusa scusa. La chuido subbito.

Centaro: Parole sante. Bricolo: La pedofilia nel clero rimane per migliaia di cittadini, famiglie e lavoratori il simbolo della storia condivisa da un intero popolo. Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i principi su cui si fonda la nostra società. Rispettare le minoranze che non hanno mai toccato un bambino non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro paese. Gasparri: Amen fratello.


Berselli: Poeta. Gasparri: A vorte, il Senato, la Camera, votano leggi che noi stessi che le votamo nun è che le capimo bbene bbene, ner senso che ce stà l'articolo che sopprime il comma del tale anno... dobbiamo giocarcela su questa robba qua. Centaro: Maurizio, si chiama emendamento. In definitiva tocca inventarsene uno che possa sistemare le cose. Bricolo: Ce l'ho, ce l'ho. “E' esentato dall'arresto chiunque sia in possesso di emblema della Croce o del Crocifisso”. Mezzatorta: Bricolo, si può sapere perché c'hai sta fissa morbosa del crocifisso? Quagliariello: No. Non va bene. Serve qualcosa che dia meno nell'occhio. Che non susciti sospetti nell'opposizione. Gasparri: Oh, l'opposizione in democrazia è essenziale. A strumentalizzazione dei bambini stà a dimostrà la natura criminoggena dell'opera de farsificazione en atto. Veltroni e Di Pietro nun stanno a prende' le distanze dai manovali, i cui figli stanno intossicati da cattivi genitori cor cervello bbruciato dalla droga e dalle bugie dei capi della sini... Berselli: cosa? Gasparri: scusa ero sovrappensiero. Berselli: cioè hai pensato due cose contemporaneamente? Quagliariello: Dovremmo lavorare a qualcosa in stile ghediniano. Tipo un “legittimo palpeggiamento” o un “palpeggiamento breve”. Potremmo scrivere che se il palpeggiamento non supera i trenta minuti, non si può parlare di molestia sessuale ma solo di catechesi chiropratica. Mezzatorta: Ggenio! Quagliariello: Grazie, è meritato. D'altronde il dibattito pubblico su questo tema non può più sottrarsi dal confrontarsi con quel mutamento di paradigma epocale descritto da Samuel Huntington, per il quale dopo la sconfitta del comunismo la guerra ideologica che ha infiammato il Novecento sarebbe stata soppiantata da un inedito conflitto di civiltà, che

ha la sua origine nel riemergere delle culture – e quindi anche delle tradizioni libidinose dei religiosi – una volta infranta la crosta del mondo ideologicamente bipolare. Gasparri: cioè dovemo da discute' quanti centimetri de cazzo devono entrà pe' potè dire che è violenza? Quagliariello: Precisamente. Gasparri: pe' mme senza sborra non sono manco preliminari. Quagliariello: Maurizio, sei il solito romantico. Mezzatorta: credo che dovremmo tenerci più sul vago. Quagliariello: Esatto. Dobbiamo incentrare la questione su una possibile distinzione tra violenza sui minori e violenza lieve. Solo che non è facile, si vede che ci stiamo arrampicando sugli specchi. La gente non è stupida. Bricolo: Io non ne sarei così sicuro. Hai già dimenticato le regionali? Gasparri: Massì, inventamose sta cosa delle


molestie lievi. Tanto poi nun lo diciamo cosa intendemo di' co “lievi” e stamo apposto. Uno po' fa quello che glie pare, tipo er dito nella mutanda, er pisello nell'orecchio... poi quanno arrivano i caramba, se è amico nostro so' lievi, se invece è amico dei comunisti allora è pedofilia. Quagliariello: Continua a sembrarmi poco cristallina come soluzione. Bricolo: Guarda che stavolta Maurizio non ha tutti i torti. Inoltre non possiamo stare ancora qui a discutere del bondage degli angeli. Io c'ho da fare, i clandestini negri non si discriminano da soli. Quagliariello: e va bene. Deciso. Centaro scrivi. “Nei casi di violenza sessuale di lieve entità nei confronti di minorenni non scatterà l'obbligo dell'arresto in flagranza”. Bricolo: perfetto. Tanto meglio di così non ci può uscire. Gasparri: anche perché nun c'avemo altre idee per far continuare sto pezzo. Mezzatorta: ottimo, allora ci aggiorniamo. La riunione si avvia così alla conclusione. I senatori si scambiano soddisfatti pacche sulle spalle mentre Centaro finisce di mettere nero su bianco il testo dell'emendamento. Spente le luci nella sala delle riunioni, i Senatori si incamminano per tornare a Palazzo Madama. I nostri microfoni nascosti riescono a catturare un ultimo scambio. Gasparri: Aò Quagliarè! Ma nun è che se pò inserì quarcosa anche pe' quelle situazioni coi trans? Quagliariello: perché? Gasparri: No gniente gniente. Era per dire, era.

Cari lettori, se fosse stata già in vigore la legge bavaglio, non avreste potuto leggere questo superbo pezzo di giornalismo investigativo. Un giornalismo scomodo come una supposta che non si scioglie e nel quale io mi sono sempre riconosciuto (nel giornalismo, non nella supposta). Se entrasse in vigore la legge bavaglio, forse non potrebbe più esistere un giornaletto libero e maleducato come ScaricaBile. A pensarci bene non sarebbe poi così male. Eugenio Scalfari


Quegli esplosivi anni '90 MMD ci guardava come si osservano tre mummie in fila: con la stessa curiosità e scetticismo che si hanno pensando a come sia possibile vedere tre mummie in fila, ma con la stessa passione di chi guarda qualcosa già morto da secoli. Il nostro obiettivo di oggi era completamente diverso da quello di quasi 20 anni fa, o perlomeno dovevamo perseguire una strategia di comunicazione meno invasiva ed appariscente. Stavamo passando ad un Marketing più burocratico per conseguire una Brand Awareness del nostro cliente più ragionata e graduale, senza quell'impatto emotivo che potemmo testare negli esplosivi anni '90. Ero poco più di un ragazzino quando uscii dalla Bocconi e venni chiamato a lavorare a [omissis]. Ero uno stagista, anche se allora ci chiamavamo ancora appprendisti. Quel primo incarico di un certo rilievo lo ricordo ancora oggi come fosse successo ieri e come se fosse marchiato a fuoco, , , nitroglicerina ed EGDN. E da lì ne susseguirono molti altri. Era quella che avevamo descritto nel Marketing Plan come strategia di fidelizzazione, rivolta principalmente a promozione e posizionamento. Un gioiello. La mission conclusiva si modificò nel tempo, ma sapevamo già dall'inizio che l'obiettivo dei nostri clienti era quello di spianare la strada ad un nuovo progetto politico che pur non avendo inizialmente un referente preciso, si andava giorno per giorno delineando. Ci dissero chiaramente di fare molto rumore – e solo noi potevamo capire cosa intendessero – per poter allacciare stretti rapporti con i vertici politici di allora, cioè i socialisti e gente “combinata”. Una volta messa in atto la nostra strategia di marketing territoriale la politica si sarebbe sicuramente interessata al nostro Brand, con relative richieste e proposte. Iniziammo a spingere il Brand il più alto

possibile nella curva di segmentazione percettiva del nostro target audience attraverso i soliti mezzi di promozione: cartellonistica, spot, testimonial e bombe per le strade. Tutto come al solito insomma. Ad un certo punto ci comunicarono che il soggetto politico da poter collegare al Brand era stato trovato, faceva parte dell'imprenditoria italiana ed aveva un settore marketing che riusciva ad essere più spietato persino di noi. Così ci inglobarono completamente. La Fin[omissis] e Cosa[omissis] divennero quindi un tuttuno, soprattutto nella strategia comunicativo/finanziaria, e si gettarono le fondamenta per quella che diventò un grande Brand: Forza[omissis]. Fare rumore, farlo bene: Guerrilla Marketing Su ordine dei nostri nuovi e vecchi capi dovemmo iniziare una strategia virale molto più pressante ed invasiva: c'era bisogno di spingere in alto i due Brand consorziati, bisognava dare alle due marche una chiara identità distintiva nella mente del consumatore e chiaramente posizionarsi come Top of mind. Bisognava insomma instillare nella mente dei consumatori che l'unico soggetto politico in grado di salvarli era il nostro e che l'unico soggetto criminale in grado di ammazzarli era il nostro. Le due cose con l'andare degli anni iniziarono a confondersi tra loro. Il budget del settore Marketing di quel tempo strabordava, ce n'era per tutti e tutti volevano dare una mano. Eravamo una squadra unita e mettevamo in pratica tutto quello che ci avevano insegnato alla Bocconi, riga per riga. Gli obiettivi della nostra strategia erano sempre gli stessi infatti: creare consapevolezza, cercando di incrementare il riconoscimento del marchio; ottenere un cambiamento di atteggiamento e percezione dell'importanza degli attributi del prodotto, stimolando la domanda primaria. Ma soprattutto: rinforzare i comportamenti in modo da aumentare la


fedeltà del cliente nei confronti della marca. Oltre a tappezzare le città con cartelloni raffiguranti infanti sfruttati, gadget e volantini, grandi tette in tv, dovemmo occuparci del Viral Marketing più esigente. Scorrevamo le diapositive fatte con i lucidi con titoli tipo Pizzolungo, Capaci, Amelio, Georgofili, Palestro. Soltanto nomi in codice che non avevano alcuna attinenza con la realtà, lo facevamo per capirci tra di noi. Ci occupavamo soltanto di posizionare gli obiettivi della strategia, definendo la target audience: la parte operativa era data in outsourcing a piccole ditte locali. Non sapevamo bene chi fossero, anche se lo scoprimmo molti anni più avanti. Già nella seconda metà degli anni '90 la nostra strategia aveva raggiunto tutti i suoi scopi di Brand Awareness: Forza[omissis] era diventato il progetto politico principale e dettava l'agenda setting di tutta Italia. Cosa[omissis] era confluita in Forza[omissis] e vennero colpite soltanto le piccole ditte e lavoratori a progetto che operavano per conto nostro. Ma al tempo stesso avevamo modificato la percezione del nostro target audience: gliel'avevamo messa nel culo con il loro stesso consenso.

Unità di taglia Testo di Esseredisgustoso Marzo-Novembre 2011: l'Italia compie 150 anni. E ne dimostra meno di Napolitano. I festeggiamenti per l'anniversario si terranno a Torino, capitale del Regno d'Italia durante i suoi primi quattro anni di vita. Titolo che gli verrà successivamente revocato in seguito alla condanna del Tribunale sportivo. Secondo alcuni l'Unità d'Italia è una festa senza senso e, a guardare il programma degli eventi, è difficile non concordare: a cosa serve unificare l'Italia se non puoi sfottere gli sconfitti? Di seguito le proposte alternative per le celebrazioni dell'Unità che si terranno a Civitella del Tronto: 17 marzo "Ferdinando II era un terrone obeso e Niccolò Tommaseo ce l'aveva piccolo": letture a cura di Giorgio Bocca. 29 agosto - "Garibaldi ferito ad una gamba tra i primi casi di abusi da parte delle forze dell'ordine": lettura dell'omonimo libro con David Riondino che interpreta l'Aspromonte e Ascanio Celestini nel ruolo dell'anca. Gli incassi saranno interamente devoluti agli ultras della Reggina. 20 settembre - "1870-1871: la Presa di Porta Pia, la Legge delle Guarentigie e il Papa che si dichiara prigioniero politico. Viaggio alla ricerca delle nostre radici": monologo di Piergiorgio Odifreddi. 2 ottobre - Presentazione francobollo commemorativo dell'emisfero cerebrale destro di Umberto Bossi: Luisa Corna madrina dell'evento. Ristorante chiuso il Lunedì, prenotazione solo dopo regio decreto, legge marziale per i turisti di nazionalità austriaca.








L

unardi qualche giorno fa si è fatto intervistare sulla Cricca. Non voglio dire che si sia prodotto nella peggiore uscita pubblica che si potesse immaginare, perché in effetti Hitler avrebbe potuto fare di peggio a una lettura del Mein Kampf in Sinagoga. Ma solo perché balbettava. Lunardi, ricordiamolo, è uno che quando era ministro delle infrastrutture appaltava le infrastrutture alla ditta di infrastrutture del ministro delle infrastrutture. - Cara sono a casa - Oh ciao, Pietro, com’è andata a lavoro? - Non me ne parlare, oggi è venuto un tizio a trattare per una ferrovia ad alta velocità, vedessi che stronzo, ha cercato di fottermi in tutti i modi possibili. - Oh, povero caro, e ci è riuscito? - Oltre ogni limite. - E adesso? - Aragosta, direi Ma, non indugiamo e vediamo questa intervista.

(…Intervista… più che altro un suicidio con una pistola a salve. Suicidio perché è un politico che confessa ogni genere di nefandezza clientelare possibile e immaginabile, a salve perché tanto siamo in Italia e le peggiori conseguenze cui andrà incontro Lunardi sono questo articolo) Potrei avere messo le mani sulle domande del giornalista, ma giuro sulla testa dei figli di Berlusconi di non aver taroccato le risposte di Lunardi: - Allora Pietro, ti senti bene? Pronto a non dire cazzate? Guarda che parleremo della cricca, e ho il sospetto che ne uscirai pulito come un sorcio dopo un tornado nelle fogne. - Io sono una persona corretta e glielo dimostrerò. Da dove vuole partire? - Sì, ok, tipico delle persone oneste introdursi in un’intervista preannunciando la loro onestà, generalmente ne hanno bisogno. Anche Federer è solito annunciare di essere un buon tennista prima di rilasciare qualsivoglia dichiarazione. E scusami se ti do del tu, ma le tue tasche sono piene anche dei miei soldi e questo mi fa sentire piuttosto vicino a te. Partirei chiedendoti di Anemone. Sembra essere proprio un personaggio dalla dubbia moralità e incline ai loschi affari coi politici, quindi è assolutamente da escludere che


Possiate non conoscervi, vero? - Diego Anemone nel 2002, o forse 2003, venne a ristrutturarmi una dependànce di 220 metri quadrati. - Alla faccia del cazzo, Pietro, 220 metri quadri, dependànce? E’ la cuccia del brontosauro? Ci vivono gli Umpa Lumpa e vogliono solo camere singole perché uno è finocchio ma non si riconoscono tra di loro? Se quella è una dependance, per “attico” cosa intendi, l’altopiano di Asiago? -… - Dai, che scherzo. Ma ora che mi ci fai pensare, ne avevi già parlato di questa storia, ma quella volta avevi detto che era successo nel 2005. - No, è accaduto prima. - Beh, non c’è male come inizio dell’intervista. Una risposta e mezzo e puff, una menzogna, attuale o passata, viene a galla come uno stronzo di balena nella piscina dei bambini. Ma vediamo, kuesta voglio sentirla, allaccio le cinture, sono pronto (N.d.Prefe: per i miei studentelli di satira ignoranti: questa era una frase da caccia al tesoro. L’ho migliorata rispetto all’originale): Perché mai ti saresti rivolto a un tizio di Roma invece che a uno del posto? Temevi di non dovergli pagare la trasferta - Perché me l'aveva fatto conoscere Balducci, il migliore dei miei funzionari: Anemone era sveglio e mi doveva un

Favore. Voleva sdebitarsi. - Ti prego, Pietro, dimmi che non l’hai detto davvero! Balducci è riuscito a farsi censurare persino dal Vaticano, e quella è gente che punisce i pedofili con un cambio di residenza e una pastasciutta scotta. Tralasciando il fatto che quando qualcuno si sdebita solitamente non ti ristruttura una dependance che potrebbe avere il mio appartamento come cucina, ma ti offre una birra, o si limita a pagare le tasse, che è esattamente come regalarti i soldi… che cazzo vorrebbe dire che ti doveva un favore? Gli hai risparmiato la vita in passato? Ora ti renderai conto che mi vedo costretto a chiederti di che favore si tratta? Non volevo distruggerti con questa intervista, cerca di inventare qualcosa di minimamente dignitoso. Soprattutto non tirare fuori il Sal… - Lo avevo aiutato ad acquistare i terreni della Banca di Roma su cui avrebbe edificato il futuro Salaria Sport Village. - No, Pietro, no, che cazzo! Il Salaria Sport Village no, ti prego. Forse è il caso che io spenga il registratore, non mi sembri particolarmente in bolla. Quel posto è abusivo, e in più ci andava Bertolaso a farsi mungere come una capretta. E poi, già che ci siamo, hai mica idea di cosa gli facesse di così fantastico questa Monica? - Mi ha invitato tante volte a vedere l'opera finita, ma non ci sono mai andato. Ma, che, cazzo! Siete dei pervertiti! Ti chiederei in che modo lo hai aiutato a comprare i terreni ma temo che tu possa rispondermi che hai ucciso i proprietari o raso al suolo la sede della Caritas che vi sorgeva prima. - "Ho fatto una telefonata a un funzionario della Banca di Roma, in mezzo a cento cose che un neoministro con quattro dicasteri sulle spalle doveva fare". - Ah, solo. E ti lamenti pure che dovevi lavorare e non potevi dedicarti esclusivamente a combinare affari milionari fra due personaggi più sospetti di un laido cinquantenne che offre caramelle all’uscita di una scuola elementare e il suo nano al guinzaglio? Comunque, Pietro, tu dici di averlo pagato con regolare fattura. E allora si può sapere come si sarebbe sdebitato nei tuoi confronti? Incassando con umiltà? - Ha fatto i lavori a prezzo di costo Alt, ok, può bastare, non dire altro non ti muovere che ovunque ti giri pesti una mer… - ... Non ha guadagnato nulla. Poi altri amici, qui della zona, mi hanno fatto alcune


Cortesie gratis: movimento terra, piccole cose. Rischiavi di non dire qualcosa di sconveniente, ma noi questo non lo vogliamo, vero? Piccole cose? Ci vogliono le ruspe per muovere la terra. Quali sarebbero le “grandi cose”? Un viadotto in soggiorno? Cambiamo argomento, o meglio cambiamo casa, perché a quanto pare ne hai più del fottuto Congo. Cosa mi dici della tua residenza di Cortina? Sembra che Anemone abbia ristrutturato anche quella. - La ristrutturazione di Cortina me l'ha fatta un maestro di sci. - Oh, il maestro di sci. Capisco. Dovresti darmi il suo numero perché il mio nel tempo libero si limita alle operazioni di neurochirurgia, all’arricchimento dell’uranio e alla quadratura dei cerchi, ma le case non le ristruttura. Sai, pezzo di merda, quella che era semplice pena, quasi empatia nei confronti della tua totale mancanza di etica e morale civile, sta rapidamente evolvendo in rabbia per una risposta che ha tutti i crismi della presa per il culo. Un maestro di sci ti ristrutturava la casa a Cortina? E intanto tu cosa facevi? Prendevi lezioni di sci dai carpentieri? Comunque, ti prego, smettila di raccontarmi

storie così fastidiosamente grossolane, arriverai a dirmi che la tua casa di Roma sembra un castello ma è in realtà soltanto una modesta abitazione. -Non è una reggia, sono tre appartamenti di otto metri per trenta schiacciati da due palazzi intorno". -Ah beh, in quei 3x8x30=720 metri quadrati deve proprio mancare l’aria. Tutto schiacciato tra i palazzi, povero cucciolo, dev’essere orribile. E immagino che coi soffitti bassi sia anche impossibile farsi una partitina a tennis in salotto. Se vuoi buttare giù i palazzi che ti ostruiscono la visuale bypassando la burocrazia c’è sempre Cheney. … Cheney? Chi ha nominato Cheney? Volevo dire Al Qaeda! Da qui riassumo io (Prefe) perché l’intervista dell’ex ministro Lunardi manca decisamente di k e l’effetto comico rischia di perdersi. (Skusa, Daniele. Sono kome una moska dopo una skoreggia, vado dritto per la mia strada.) Lunardi, non contento di tutto il male che già ha confessato, passa a raccontare di come è venuto in possesso della sua modesta abitazione: viene introdotto nel meraviglioso mondo delle case del Vaticano da Balducci, il quale gli porta un sobrio catalogo di 2000 (duemila, come i porchi che ho tirato quando l’ho letto. Sì in Veneto i porchi non si mangiano, si tirano… e fanno ridere perché ch va letto come fosse una k) graziosi possedimenti di Propaganda Fide fra cui scegliere quel che più si confà alle sue bisogna. Il nostro decide per il monolocale schiacciato tra palazzi cattivi, ma solo perché il Colosseo non ha l’ADSL. Ci vive in affitto per 14 mesi, mentre il cardinale Sepe prende tempo per decidere se venderglielo o meno. Ah, il prezzo dell’affitto, nel frattempo, è la sua presenza. Lunardi sostiene che “gli fanno la cortesia di ospitarlo”. Chi non è mai stato ospitato gratis dalla chiesa per poco più di un anno in un modesto appartamento di 240 metri quadri scagli la prima pietra. Prendete le pietre, ci vediamo in Via dei Prefetti a Roma, davanti all’appartamento schiacciato fra i palazzi. Diamoci pure appuntamento alle kuattordici e un kuarto, che è un orario che fa piuttosto ridere.




O

ggi ero al supermercato, un Crai qualunque, in via Pomponio Gaurico. Ero in fila alla cassa, c’era un sacco di gente perché era l’ultimo giorno dell’offerta sul cibo messicano per pesci rossi. Davanti a me due tipiche massaie napoletane, modello Giuliano Ferrara, tre metri cubi ciascuna. Discutevano, in un napoletano estremo, di pedofilia nel clero, con considerazioni del tipo “Ma speriamo che li sbattono tutti in galera, che lì i pedofili se li inculano”. Ascoltavo con interesse questi discorsi, la riprova del fatto che le donne saranno la sola salvezza dell’umanità, e intanto arrivava una musica dalla filodiffusione. La canzone era A Novembre, cantata da Giusy Ferreri. O meglio, dai singulti parossistici antiperistaltici di Giusy Ferreri. Ecco, lo dico per i biografi suoi e miei che ci stanno leggendo: Giusy Ferreri mi sta sul cazzo. Sì, sto facendo uso privato di pdf pubblico, ma non riesco a trattenermi. E più della Ferreri stessa odio tutte quelle zitelleradical-chic-finto-vintage-culo-torto che ogni volta che si esibiva sul palco di X-Factor dicevano “Da pelle d’oca”. Le immaginavo discutere con i loro amici gay in enoteca di quanto è brava, del genere “Finalmente qualcuno che canta in maniera originale”. Gente semplice. Sterminarla sarebbe un attimo. Da dove nasce tutto questo astio, vi chiederete voi. In realtà Giusy mi piaceva, l’avevano presentata come la nuova Linda Perry, l’Amy Winehouse de noattri: voce graffiante, artigiana della musica, indipendente e automunita. Sì, tutto a dimensione di talent show, ma era ruakkenruol. Poi il crollo delle illusioni. Il suo primo singolo “Non Ti Scordar Mai Di Me”, era manifesto del suo stile e grazie o a causa del suo particolare timbro, dopo questo brano appaiono già prevedibili i suoi pezzi per i prossimi vent'anni. Al primo ascolto, durante la finale di X-Factor, mi venne una voglia matta di sradicare i denti alla Ventura, che faceva sìsìsì con la sua testolina dalla postazione dei giudici. La cosa che più mi mandava in bestia era l'evidente arrangiamento low cost e quella frase del ritornello "Un lieto fine era previsto e assai gradito". In quel Momento è finito il mio rapporto con Giusy Ferreri. Assai gradito? Le avrei fatto azzerare,

con effetto immediato, tutti i punti della Esso. Nonostante ciò, il successo è stato immediato L'album di debutto si chiama "Gaetana". Ad ogni nuova canzone (scritte da Tiziano Ferro tra l'altro), le sue corde vocaliche venivano grattugiate sempre di più. Fa male alla lunga! So che molti oncologi leggono ScaricaBile, magari lasciate un parere in merito.Una pagina nera della carriera di Giusy è “Supermarket”, album non ufficiale che Giusy aveva registrato molti anni prima della artecipazione a X-Factor. La sua vecchia casa discografica l’ha pubblicato senza nemmeno chiederle il permesso. So che il direttore della SpheriKa legge ScaricaBile: non si fanno queste cose!! La Ferreri non è riuscita a vincere la causa contro l’etichetta per i diritti sulle canzoni. Queste toghe rosse che si ascoltano solo Guccini... si fanno riconoscere sempre. Ma grazie a questa iniziativa truffolona, tutti possono apprezzare la Ferreri cantautrice. Credo che la parola che si addica di più per descrivere l’album sia imbarazzante. Prendiamo una delle canzoni di punta, “Il Party”. Nel video c’è lei agghindata come la Marta Marzotto, che nel ritornello balla contornata da serpenti e gente nuda e canta “ComeOnComeOnComeOnComeOnComeOnC omeOn/dove esiste solo amore/dove si fa l’amore anche in tre/dove ci si ama anche in più di tre”. Non mi stupisco che poi faccia foto come queste.


Testo di Volpe e Cani&Porci

C

iao ragazzi, sono C&P. Dice Volpe che con i suoi editoriali sul Bile è diventato uno stracciafiga da competizione. Pertanto, sono pronto a sperimentare questo fenomeno sulla mia pelle: il mio numero è 3403443043 (sì è palindromo). Solo per abortiste no perditempo. Di figli sparsi in giro ne ho anche troppi. BP vs il Golfo del Messico E' ufficiale: questa della BP potrebbe essere la più grande calamità ambientale causata dall'uomo in USA. Dopo le infiltrazioni radioattive in Nevada e Utah seguite ai test nucleari degli anni cinquanta, e alla nascita dell'hair metal. Comunque la BP cerca inutilmente da due mesi di tamponare una falla, con esiti impareggiabilmente comici, come nei vecchi film di Stanlio e Ollio idraulici pasticcioni. Il sangue nero della terra (che figo, come al TG1, davanti alle disgrazie bisogna improvvisarsi poeti) continua a disperdersi in

Mare e fare strage di animali - ha ucciso più testuggini la BP in due mesi che il nostro eroe nazionalpopolare SuperMario in tutta la mia infanzia. La BP condanna sul lastrico i pescatori di gamberetti, resi famosi da Forrest Gump, e gli operatori turistici della Florida occidentale, e prepara la strada a un futuro di tumori di ogni tipo per gli abitanti di centinaia e centinaia di chilometri di costa almeno. Un'operazione talmente riuscita che Bin Laden sta pensando di rilevare la BP solo per potersene fregiare. BP vs la Nigeria So che parlare di sfruttamento dell’Africa in occidente è un po’ come discutere coi clienti di un McDonald’s di condizioni dignitose degli animali da macello: non dico che siano insensibili, è solo che preferiscono fottersene. Mentre piangiamo per il golfo del Messico dimentichiamo infatti la terribile opera di distruzione dell'ecosistema in Nigeria a opera


principalmente di BP, Exxon e Shell. Ma noi di Scaricabile siamo qui apposta per ricordarvela! In due anni sono avvenuti dieci incidenti, uno dei quali, il 1° maggio 2010, ha versato un milione di galloni di petrolio nel delta del Niger per una settimana prima di essere fermato. Nelle zone di estrazione, dalle quali gli USA importano il 40% del loro olio crudo totale, nelle ultime due generazioni l'aspettativa di vita si è ridotta fino a 40 anni. Il governo nasconde le cifre, ma si ipotizza che ogni anno l'olio che si disperde nell'ambiente sia pari a quello che si è versato in mare nel golfo del Messico per questo solo incidente. Poi dato che questo è un pezzo che riguarda l'Africa chiudo con una battuta sulle vuvuzelas - non c’entra un cazzo ma van tanto di moda. Olanda Perché poi siamo tutti in fissa con Amsterdam, città delle canne, ma diciamo la verità: la Regina Beatrice è una sorta di mostro mitologico che riunisce in sé tutti i mali del mondo – capitalista, aristocratica, e donna, fa parte del famigerato gruppo Bildenberg, è vedova di un aristocratico tedesco filonazista, ed è in pratica un'agente della Shell (cosa pensavate che significasse “Royal Dutch”, eh? Il nome di un liquore?), compagnia petrolifera che, tanto per tornare al pezzo scritto sopra, ha ammesso di avere perso 14'000 tonnellate di olio (e 50'000 penne biro) nel delta del Niger nel solo 2009. E alle elezioni politiche, intanto, gli olandesi continuano la loro virata a destra. Gli xenofobi del Partito della Libertà (dove ho già sentito un nome simile?) di Geert Wilders hanno infatti raggiunto il 15.5%, si sono portati a terzo partito nazionale e hanno conquistato 24 seggi (+15 rispetto alle ultime politiche). Nonostante questo, però, il risultato è stato di sostanziale parità fra le forze conservatrici e quelle progressiste – il Partito Laburista potrebbe diventare il vero vincitore delle elezioni, dopo aver fatto crollare la coalizione di

governo per opporsi a un nuovo invio di truppe in Afghanistan. Una cosa di sinistra che, stranamente!, è piaciuta molto all'elettorato di sinistra. Israele e Palestina Ci sono voluti nove morti e un incidente diplomatico di proporzioni bibliche per riuscire lì dove la saggia diplomazia degli Obama e dei Frattini ha fallito per due anni, ovvero allentare un minimo l'assedio a Gaza. La cosa più seccante dell'aggressione israeliana alla Mavi Marmara è comunque che l'abbiano fatta non appena avevo consegnato il pezzo per il numero scorso, così ora la notizia non è più fresca. La novità più rilevante degli ultimi giorni è che gli israeliani hanno vietato l’introduzione di legname nella Striscia. Poi per acquietare le polemiche hanno fatto sapere che, se ce ne fosse bisogno, forniranno loro direttamente le bare.


In pratica sta progressivamente e inesorabilmente superando la forza di attrazione della gravità terrestre. Allo stato attuale fluttua.

Testo di Eddie Settembrini

I

o non sono cattolico, non lo sono mai stato. I miei genitori mi hanno impedito qualsiasi contatto con l'ambiente della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Se da una parte questo mi ha salvato letteralmente il culo, dall'altra mi ha provocato una pressocché totale ignoranza della liturgia ecclesiastica e un'intima sfiducia verso i cosiddetti ministri di Dio. Ma ci sono momenti nella vita di ognuno di noi in cui parlare con una persona di fede potrebbe essere confortante; sono quei momenti in cui i conflitti interiori si fanno preponderanti e le certezze vacillano. Come quella volta, 15 anni fa, quando decisi di usare come capotasto mobile per la chitarra acustica il dito indice di mio zio morto. A me sembrava una cosa carina, un buon modo per onorare la memoria di zio Nicola, oltre che per avere un barrè naturale. Ma gli altri la pensavano diversamente. Mi guardavano male, mi davano delle spinte. E io entrai in crisi. Ora sto vivendo un momento simile e ho bisogno di aiuto. Il mio gatto, Micho Vidal, è affetto da una rarissima malattia degenerativa felina, conosciuta come “Sindrome di Gagarin”.

È una condizione penosa per lui e per me che sono costretto a nutrirlo con la fionda. Per non parlare del fatto che caga e piscia sui miei amici, in particolare su uno. Micho è destinato a una fine orrenda. Quando la malattia peggiorerà mi troverò di fronte a un dilemma morale insostenibile: lasciare che si comprima contro il soffitto fino a spiattellarsi, oppure accompagnarlo alla finestra e fare in modo che lasci il pianeta Terra. Al momento


propendo per la seconda ipotesi, visto che ho ritinteggiato da poco. Ma i dubbi mi stanno lacerando. Chi sono io per intervenire nel destino di un essere vivente? E se lo lascio andare nello spazio e si scontra con un asteroide cambiandogli l'orbita, facendolo precipitare sulla terra e provocando l'estinzione del genere umano? Posto che quest'ultima possibilità non mi dispiace affatto, ho deciso di andare in chiesa per parlare con un sacerdote, ma non è andata come pensavo.

- Quale piano? - Figliolo, Dio ha un piano meraviglioso... - Però lo suona di merda...ah ah ah. - Come dice? - Dio deve avere delle dita tremendamente tozze...ih ih ih. - ... - Perché va via? Sono davvero tanto dispiaciuto. Prete, ma poi torna, vero? - ... - Allora posso mettermi al suo posto?

- Buongiorno, è lei il titolare? - Sono il parroco. - Sono in ambasce. Vorrei confidarmi con lei. - Non qui. Andiamo in confessionale.

*** In queste ore Micho Vidal è peggiorato. Ora se ne sta schiacciato contro il soffitto respirando a fatica. Ho deciso di lasciarlo andare. Per salutarlo metto su le Variazioni Goldberg di Bach suonate da Glenn Gould, lui sì che era un dio al piano. Con una scopa lo accompagno alla finestra, mi lascio pisciare in testa per l'ultima volta e lo spingo fuori. Addio Micho, un po' ti invidio.

Il prelato attraversa la navata con passo deciso fino a scomparire dietro la tenda di uno strano armadio di legno. Lo raggiungo. - Figliolo, lei deve andare di là. - Come? - Questo è il mio posto, lei deve stare dall'altra parte della grata. - Mi scusi. Guadagno il mio posto, anche se preferivo l'altro, e gli dico di Micho Vidal e dei miei profondi turbamenti. - Prete, cosa devo fare? - Mi chiami padre. Credo che lei non debba fare assolutamente nulla, la vita del suo gatto appartiene a Dio. - Una cortesia: possiamo lasciare Dio fuori da questa storia? - Non credo proprio, non possiamo prescindere dal suo piano.



E

ra intorno al 2000 che cominciai a lavorare in una ditta di Roma. Era un lavoro infame da studenti universitari pescati con l'esca del part-time, in qualcosa di poco più che un call center semilegale, ovviamente esternalizzato per poter prendere chiunque a contratto e a pesci in faccia. Se i più cedevano subito, io e un manipolo di valorosi semisfaccendati riuscimmo a tenere duro per mesi. Tra questi, una ragazza che secondo voci e ululati di corridoio, pare fosse una zoccola da competizione con in curriculum almeno metà della fauna passata anche solo per caso per quei luoghi ameni. Ma se in quel villaggio d'umanità tutti ne erano colpiti oltre che per la reputazione, anche per il culo perfetto, non poteva mancare lo scemo. Che mise un attimo a divenire lo zimbello del gruppetto: per tutti quei mesi ignorò volutamente storie accurate come un video in high definition su youporn (ma più spinte); vaneggiò insensatamente tessendo monologhi - male accolti - sulla sola di lei “aria graziosa”, e a più riprese fu beccato nell'atto di bearsi semplicemente nell'inzuppare il suo sguardo da pesce lesso stilnovista in quelli che lui amava definire “gli occhioni azzurri di un angelo”. Sì, un angelo amazzone. L'unica categoria di angeli dotati di sesso. Anche in gomma dura all'occorrenza. A ripensarci pare incredibile anche a me: lui un tale cazzone e tutto così assurdo che non ci crederei se non l'avessi visto coi miei occhi. Quando arrivò l'estate, l'omino probo ormai innamorato perdutamente, con la scusa dell'affetto verso i suoi vessatori giornalieri ma pur sempre compagni di quel tratto di vita, decise di organizzare un sabato ad Anzio, prendendo a prestito la casa al mare dei cugini in modo da avere un ricordo della sua Lei fuori dall'ordinarietà dello schiavismo lavorativo. Il nostro Cavalcanti si recò lì sin dalla mattina in

attesa del resto della truppa che lo avrebbe raggiunto il pomeriggio. Ma quando alle sette di sera giunse lei, dei suoi amici nessuna traccia. Preso dal panico di trovarsi realmente solo con la sua amata, chiamò i colleghi: i maledetti dissero che avevano bucato a metà strada, che altro non potevano fare se non rientrare a Roma non appena fosse arrivato il carro attrezzi. In realtà tutto era stato architettato per mettere lui in condizione di concludere. Atterrito ma euforico come in una forte allucinazione d'acido, tentò di fare il brillante e le regalò quella che per lui era la serata della vita. Ristorante con cena a base di pesce, gentilezze assortite, cura maniacale di qualsivoglia dettaglio, rispetto assoluto di qualsiasi codice del galateo e superando la sua naturale ritrosia, la portò a ballare. I limiti di una vita parvero andarsene via. In compagnia dello stipendio di due settimane. Per finire, passeggiarono attraverso la pineta fino al mar Tirreno: lui felice come una pasqua,


lei chiacchierante del più e del meno con boccheggiante disinvoltura. Rincasarono e le mostrò la camera degli ospiti; senza titubare, neanche sfiorato dal pensiero della carne, lui si diresse alla sua stanza. Ma lei lo seguì e si fermò al suo fianco, sulla soglia. Poteva avvertire il suo calore quando gli disse “ma scusa, se hai un letto matrimoniale comodo, tanto vale che dormiamo tutti e due lì, tanto non c'è nessuno”. Il cuore gli sobbalzò nel petto ma riuscì a conservare un aplomb inglese da statua di Madame Tussaud. Il difficile fu mantenere la calma quando lei cominciò a spogliarsi nuda dicendo “non ti dà fastidio vero? Tanto siamo sempre stati in confidenza, e poi dopo stasera...” La sua virilità si commosse. Mentre lui cercava di riprendere il controllo della mascella, lei si coricò in fretta sotto le coperte, dicendo: “Tanto lo so che di te posso fidarmi. Buonanotte!” e si girò sull'altro lato. Seduto sul bordo del letto, ancora vestito di tutto punto, scandagliò il suo cervello che si dibatteva fra due immagini distinte: una che diceva “di te posso fidarmi” e l'altra della schiena nuda e dei suoi fianchi accarezzati dalle lenzuola. Il suo status di gentleman gli imponeva di rispettare la fiducia che aveva riposto in lui. E Invece di bombarsela clamorosamente dando retta al suo bastoncino da rabdomante per organi bagnati, il nostro decerebrato si stese vestito sopra alle coperte, mentre lei, pochi centimetri alla sua sinistra e sotto queste, era nuda. Mentre si predisponeva a realizzarsi la legge fisica sull'attrazione gravitazionale della cappella, la quale prevede che un uomo che non salti addosso a una ragazza nuda che dorme accanto a lui riceverà una spinta uguale e contraria che lo porterà a piangere sperma dagli occhi per una settimana, lui rimase sveglio. A pensare cosa fare come l'asino di Buridano. Sino a quando spossato dall'indecisione, crollò. Il risvegliò partì dalla visione di quegli occhi azzurri e finì con lei che si allontanava di spalle, un attimo dopo aver detto: “Grazie della bellissima serata. Spero tu abbia passato una buona notte, Volpe”. Ve l'avevo detto che lui era proprio un tale cazzone. Tutti i diritti su questa storia e l'espressione “virilità commossa” appartengono al “Comitato Rappo d'Oro – il Premio Nobel al Due di Picche”.

L'altra sera ero a casa, navigando un po' sul web prima di andare a letto. Il progetto era il solito: qualche video divertente su youtube, aggiornamento del mio profilo facebook con una frase figa presa dal twitter di Formigoni e poi un bel seghino sulle pagine di perversius.com. Insomma, una serata come tante. E invece no. Mentre ero ancora intento nei preliminari, mi arriva un trillo su skype. Un amico mi aveva mandato un link anticipato da LEGGI QUA!!!!! Apro il link e becco un blog dove sputtanano Daniele Luttazzi. Supero la ritrosia iniziale legata al fatto che non sopporto qualunque cosa sia legata a quello schifoso pornografo e depravato che si spaccia per comico, e mi inoltro nella lettura. Sorpresa delle sorprese! Pare proprio che il paladino dell'antiberlusconismo e dell'integrità morale si sia fatto beccare con le mani nel sacco. Un sacco pieno di merda dato che i suoi stessi fans lo accusano di aver copiato il suo repertorio da comici americani. Completata la sega sulla lettura del blog, capisco che questa potrebbe essere la mia buona occasione per fare strada a lavoro. Al Giornale sono sempre molto disponibili a elargire compensi e promozioni. Apro word e mi lancio a scrivere un bell'articolino. Per non sbagliare devo ricordarmi di infilarci che Luttazzi è stato consigliere comunale in quota DC. Forse è meglio non specificare che lo fece solo per un anno. Si si, teniamoci vaghi e mettiamo DC in grassetto. Beccati queste Pierferdy. Dunque però non posso aprire così, sarebbe meglio tenere questa cosa della democrazia cristiana per ultimo. Scriviamo il corpo dell'articolo. Cazzo, ho chiuso il blog. Non ho voglia di andarlo a riaprire. Se non ricordo male c'era scritto che Luttazzi ha copiato battute di George Carlin, Eddie Izzard e Bill Hicks. Ok. Googliamo un po' per vedere chi cazzo sono sti fenomeni di americani. Ok, infiliamoci un po' di battute. Speriamo di averle messe correttamente. Tanto figurati se qualcuno va a controllare. Poi c'era pure un corto cinematrografico di un certo Martin. Martin... Manrtin. Ah, si. “Luttazzi avrebbe copiato anche un corto pluripremiato del famosissimo Aston Martin”. Mi smebra ci sia tutto. Domani farò eiaculare di gioia Sallusti. Però mi sembra che manchi ancora qualcosina. Un'apertura ad effetto che metta in buona luce il presidente. Potrei scrivere che il grande esperto di televisioni Silvio Berlusconi, con la sua solita lungimiranza, già nel 2001 si era accorto della dabbenaggine di Luttazzi. Massì certo. “Sinceramente, non avevo mai trovato una motivazione logica per l’«editto bulgaro» di Silvio Berlusconi nei confronti di Santoro, Biagi e Luttazzi. Ieri, finalmente, su internet, l'ho trovata”. Fantastico. Massimiliano, sei il Bernstein dell'interland milanese. Un pezzo superbo. Cazzo mi scoperei, se non l'avessi già fatto meno di 10 minuti fa.



B

erlusconi se ne andrà un pezzo alla volta. Dopo avere ottenuto da se stesso il titolo di Primo Ministro più in gamba dall'Unità d'Italia ad oggi, dopo aver annunciato la sconfitta del cancro in due anni, il nucleare, il ponte sullo Stretto di Messina, l'età media a 120 anni e la prescrizione a due settimane, il Cavaliere ha deciso il suo prossimo obiettivo: essere il primo Presidente del Consiglio donna d'Italia. Non è stato facile prendere una decisione simile: Berlusconi sa di dover superare delle resistenze. Quelle della Chiesa, cui concederà la depenalizzazione della pedofilia (realizzando così un altro primato: la prima depenalizzazione di un reato per cui non è ancora indagato). Quelle della Lega, che otterrà il cambio di capitale (da Roma a Milano) e di bandiera (dal tricolore alla polenta). E quelle della mafia, superabili grazie all'otto per mille a Cosa Nostra, all'appalto per i rifiuti nucleari alla camorra, e a un nome pronunciabile per la 'ndrangheta (ha pensato a Fininvest, tanto ormai lo usa solo per i processi). Nessuna resistenza, invece, da quella parte della classe politica italiana non appartenente a nessuna delle tre forze citate: erano troppo impegnati a litigare sulla posizione che avrebbe dovuto assumere il Capo dello Stato per averne una loro. Dal canto suo Napolitano, senza farsi tirare per la giacca da nessuno, ha firmato. Sconcerto della maggioranza, che si era dimenticata di mettere una legge sotto la penna, e ora si ritrova a dover fare un decreto interpretativo per la scrivania del Quirinale. Ma prima ancora che le resistenze esterne, Berlusconi ha dovuto affrontare i propri dubbi. Come rinunciare a una parte tanto essenziale di sé, alla ragione di una vita, a un amico fedele, a un consigliere fidato? Come sopportare l'idea di togliere alle donne di tutto il mondo la fonte primaria del loro piacere? Come sopportare il broncio di Mara e Mariastella? E quello di Capezzone, che ha lasciato i Radicali apposta? Tanti dubbi, ma la prospettiva di entrare nella storia come due persone diverse e l'idea di avere un paio di tette sempre a portata di mano hanno avuto la meglio. Senza contare che così avrà anche un'ottima ragione per truccarsi e mettersi i tacchi in pubblico. Prima dell'operazione si organizzerà una

grande festa di addio per la virilità di Berlusconi, un'ultima cena a Montecitorio. Fini ha provato a protestare: "Così si lede la dignità del Parlamento". Secca la risposta del Presidente del Consiglio: "Sta' zitto, coglione, che svegli Schifani!". Nel gran giorno tutte le parlamentari del PdL e le vallette di Mediaset dovranno essere nell'aula di Montecitorio. Un po' di disagio da parte delle parlamentari, all'inizio, perché non avranno dimestichezza col luogo. Le vallette, invece, ci sono già state tutte: chi in quota An, chi in quota Udc, chi in quota Silvio. Il festeggiato mangerà al tavolo del Governo in compagnia di dodici fortunate, mentre le altre

saranno sedute ai banchi dei deputati. Finita la cena, Berlusconi si alzerà in piedi, tirerà fuori il cazzo e dirà: "Prendete e bevetene tutte". Dopo di che il lettone di Putin sarà montato al centro dell'aula. (Questa parte del progetto non è stata raccontata alla stampa). Un paio di giorni dopo le dimissioni dall'ospedale (l'unico tipo di dimissioni che


avranno Berlusconi per protagonista), Silvia farà la sua prima apparizione in pubblico, al funerale del membro amputato. "Una così importante parte della storia italiana", ha annunciato, "non potrà essere gettata tra i rifiuti biologici del San Raffaele come un feto abortito qualsiasi". La camera ardente sarà allestita nel mausoleo di Arcore, dove il membro verrà tumulato accanto al tumore del 1997. Tra fiori e nastri funebri (notevole quello promesso da Noemi Letizia: "Addio papi, benvenuta mami"), al centro della stanza in stile egizio con il sarcofago dorato (destinato all'unità principale), sarà esposta la bara aperta, il membro

Anche il direttorio del PD non vuole mancare all'occasione. La verità è che vogliono accertarsi che il cazzo di Berlusconi sia effettivamente tolto di mezzo: se se lo ritrovassero alle elezioni, dove lo pescherebbero un candidato alla sua altezza? Non verrà Di Pietro, invece, che ha dichiarato: "Sarebbe ipocrita, da parte mia, fingere un cordoglio che non provo. Noi dell'Italia dei Valori non ci dimentichiamo che la parte più onesta di Berlusconi è quella che andrà nella bara". Solo qualche riga, infine, da Veronica Lario. Il contenuto della missiva è stato tenuto segreto dai portavoce della Presidenza del Consiglio; Libero, però, ne pubblicherà un nudo integrale nell'edizione di domani. Non poteva mancare la poesia di Bondi: Sbirulino dispettoso Fuoco purificatore Fiore reclinato Pugnace cavaliere

delicatamente adagiato tra il raso bianco. Tutti i politici e i notabili dell'Italia che conta sfileranno accanto alla salma per un ultimo saluto. Come a tutti i funerali ci sarà il coglione di turno a dire: "Sembra quasi che dorma". Per la parte si sono proposti Cicchitto ed Elio Vito, ma non c'è niente di sicuro. Emilio Fede sarà inconsolabile, bisognerà chiedergli di tenere sempre le mani in vista.

Il rito funebre si terrà al Duomo di Milano e sarà officiato dal cardinal Bagnasco. Silvia vuole un bagno di folla, come ai funerali del Papa, così si vendica di quando quel polacco di merda è stato in televisione più di lui. Tutti dovranno applaudire appena il feretro uscirà dalla cattedrale. E poi fiori: dovranno lanciare migliaia di garofani rossi al passaggio della bara. E che Verdini porti davvero un milione di persone, stavolta, che tanto i soldi per pagare le comparse si prendono dai fondi per L'Aquila! Dopo un cero a Tartaglia per grazia ricevuta, sarà Silvia Berlusconi in persona a pronunciare l'elogio funebre: "Oggi saluto il compagno di mille avventure, l'ispiratore di mille comizi, l'interprete di mille barzellette. Oggi seppellisco qualcuno che un domani potrebbe assurgere all'onore degli altari. Ci sono già i primi miracoli: record di preferenze per Mara Carfagna alle scorse elezioni". Applausi del pubblico pagato. "Questa è un'occasione agrodolce per me, un po' triste e un po' allegra. Certo, è un record in più alla faccia dei comunisti, ma le mie mani non sono mai state così vuote. E poi che rabbia, da donna, pensare che Silvio Berlusconi non potrà scoparmi!".

Testo: Vladimir StepanovičBakunin Illustrazioni: Betty Greco



SCARICABILE La rivista di satira e polluzioni notturne creata da: Ste, Prefe, MelissaP2, G. Hanno collaborato a questo numero: Bruno Olivieri, Fifo, Tabagista, Pietro Errante, Alessandro Verdoliva, Natangelo, Andy Ventura Mario Perrotta, Daniele Fabbri, Pietro Vanessi, Esseredisgustoso, Lele&Fante, Stefano Pisani, Flaviano, Rasori+Sommacal, Michele Incollu, Rouge, Jonathan Grass, Blicero, Cani&Porci, Demerzelev, Castorovolante, Este, Ska, Coq Baroque, Eddie Settembrini, Betty Greco, Bakunin, Mauro Biani, Tonus, Fricca, Francesca Ghio, Boscarol. Blog: scaricabile.blogspot.com Mail: scaricabile@hotmail.it Per ricevere direttamente in mail i prossimi numeri di ScaricaBile iscriviti alla Newsletter: Mandaci un messaggio a: staff.scaricabile@gmail.com Reclamando il PDF.

Stanchi dei Fichi d'india? Preferite beccarvi un'ernia rettale piuttosto che guardare Zelig o Colorado? Comedysubs è la risposta! Comedysubs: la satira sottotitolata che porta i mostri sacri dello standup comedy direttamente sui vostri schermi italioti



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