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tirarono contro di essa parecchi colpi, cui risposero
vivamente zioni,
i
gendarmi. L'esaurimento delle muni-
prevalenza di numero
la
degli
avversarii
Del Mastro a volgersi in fuga, durante la quale Francesco Paolo ed uno dei loro compagni vennero raggiunti ed arrestati (1). Michele Del Mastro, che piĂš agile era riuscito a far percostrinse
dere
le
i
sue traccie gettandosi in una selva, credeva
chiamò ripetutamente invano, finchÊ dovette convincersi dell'ardi essere seguito dal fratello e lo
resto di
lui.
L'affetto fraterno lo indusse a l'ardito
il germano. Sapeva che i gendarmi avrebbero ben presto tradotto i due arrestati a le carceri di Salerno e, per mezzo di altri liberali, ebbe notizia che ciò sarebbe avvenuto il giorno 28 novembre successivo. Raccolta una piccola schiera di suoi conterranei, si nascose ad una curva delle rampe di Ogliastro (2), per le quali doveva necessariamente passare la forza. Dopo lunga attesa comparvero a la fine i g-.-ndarmi, che traevano con loro am-
proposito di liberare a viva forza
manettati
i
tiva armata
A
prigionieri.
la
vista
della
comi-
gendarmi insospettiti ripiegarono rapidamente presso una casetta rurale di un tale
Longo i
e
si
i
accinsero
a
la difesa.
Questa
volta
gendarmi erano soltanto quattro o cinque;
(1)
la
Archivio di Napoli^ ministero di polizia, fascio 15,
incart. 636, voi. 13. (2) La strada che da Salerno conduce a Vallo, capoluogo del circondario, si inerpica con una serie di curve su le colline del comune di Ogliastro.