Salad Days Magazine 8

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realtà vengano gestite da persone che non c'entrano niente con lo skateboarding (come i corsi per i ragazzini, che per quanto mi riguarda potrebbero anche non esistere, ma visto che ci sono almeno che siano fatti bene...). Queste per me sono le cose più importanti, ma ci vuole parecchio lavoro, speriamo che altre persone si uniscano a darci una mano così facciamo più in fretta. SD: Cambiamo completamente argomento. Ti ho conosciuto che eri un bambino con due mini in giardino e una tavola vecchia di 10 anni. Raccontaci un pò dei tuoi primi anni di skateboarding... SV: Ho dei bellissimi ricordi dei miei primi anni di skateboarding, ho iniziato che ero alla fine delle elementari ed ho passato un po' di anni a skateare completamente fuori dalla scena, ero già infottato come adesso ma vivevo lo skateboarding senza sapere niente di quello che era fuori dalla mia cerchia di amici, le strutture che ci costruivamo e qualche immagine che arrivava di tanto in tanto su vhs o su qualche rivista trovata da un fortunato. Si, quando ci siamo visti probabilmente avevo ancora la tavola con la forma old school nonostante che nel mondo da un paio di anni si girasse già con profili moderni ehhehe... ricordo poi il drastico passaggio direttamente alla tavola più stretta che abbia mai skateato! Comunque il centro di tutti quegli anni per me è stata ovviamente la rampa che mio padre, anzi, il mi babbo come si dice qui, mi aveva costruito davanti casa. Penso che non gli sarò mai abbastanza grato per aver capito che la mia passione per lo skateboarding era vera e per avermi supportato costruendomi la mini. Non avevo certo dei genitori che mi davano tutto quello che volevo... si può dire piuttosto che mi davano quello di cui avevo veramente bisogno e devono proprio aver intuito che dello skateboarding ne avevo veramente bisogno! Grazie! Tornando a quegli anni di skateboarding, beh, in pratica quando ho iniziato ad avere un'età in cui potevo un po' uscire dalle mie stradette di campagna per andare in giro a skateare erano proprio gli anni della morte dello skateboarding, quindi continuavo ad essere totalmente fuori dalla scena... questo però mi ha fatto apprezzare pienamente gli anni in cui lo skate cominciava a rinascere, alla fine degli anni novanta ho iniziato a spostarmi in treno a tutti gli eventi che la gente iniziava ad organizzare, ogni

piccolo contest per me era un evento incredibile! SD: E' vero che ti meravigliavi di come si vestivano gli skater dell' epoca? (negli anni 90 il look degli sbatter era in effetti preoccupante, ndr) SV: La mia prima tavola moderna l'ho presa appunto dal Baldini, che skateava con te, erano i primi contatti che avevo con skaters che non fossero miei amici di infanzia e sì, la prima volta che vi ho visto sono rimasto stranito da come eravate vestiti! Io skateavo già da anni ma magari l'ultimo video che avevo visto era dell'89! SD: Da quel che mi ricordo disdegnavi il nostro look perchè andavi a fare le vasche in centro coi truzzetti... (ti ricordo che sono anche il tuo team manager per Vans e quindi non ti puoi ribellare) Vabbè, passiamo oltre. Salad Days è prima di tutto musica, e la musica ha sempre avuto un forte legame con lo skateboarding. E' giunta l' ora di confessare pubblicamente le tue colpe: parlaci dei tuoi gusti musicali, e di quanto (poco) importante è la musica per te. Se non vuoi rispondere: 5 dischi che non puoi non avere in macchina e 5 concerti a cui sei stato...

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