Cuore del mondo 2014 1

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VITA DEL SANTUARIO

da cui passa ogni giorno oltre mezzo milione di persone, è da sempre e per tanti aspetti, la periferia non solo di Roma ma del mondo. In senso sociologico, non certamente dantesco, “tutti convengon qui d’ogni paese” (Inf. 3,123). La realtà si capisce meglio non dal centro ma dalle periferie, ha detto Papa Francesco. Periferie che sono luoghi, ma sono soprattutto persone in situazioni di vita problematiche. Periferie dove domina la cultura dello “scarto”, opposta alla cultura dell’accoglienza. E le periferie da Lui raggiunte finora sono particolarmente significative: il Penitenziario giovanile di Casal del Marmo, dove lavò i piedi ai giovani carcerati, incoraggiandoli a non lasciarsi rubare la speranza; l’isola di Lampedusa, con la dura riflessione sulla globalizzazione dell’indifferenza; Cagliari, in un’altra isola, dove ha affrontato il grave problema del lavoro e della disoccupazione; il “Centro Astalli”, gestito dai

La cupola di San Pietro dal campanile della Basilica del Sacro Cuore. La grande statua dorata del Cristo benedicente appena restaurata, nel settembre del 2011.

ul Gesuiti, impegnato sul e. fronte dell’emarginazione. e, Ed ora la periferia, forse, più dolorosa, quella del S. a, Cuore, al centro di Roma, a un passo dal Vaticano... La presenza del Papa sarà perciò particolarmente interessante. Sarà estraneo al suo discorso una Chiesa “babysitter”. Non verrà, certamente, a “pettinare le pecorelle”, ad “accarezzare i cristiani da salotto”, i “fedeli inamidati”, “quelli da museo”, i cristiani di “pasticceria, come belle torte”... Non si servirà dello spray per velare il grande peccato di chi dà da mangiare ai propri figli il “pane sporco frutto della dea tangente”... Non tollererà il furto allo Stato con l’essere benefattori della Chiesa... È il Papa imprevedibile in tutti i suoi interventi. E la realtà del S. Cuore sarà per Lui particolarmente stimolante. Forse, non tutti sanno che tra

i Salesiani Salesiani, il Sacro Cuore in modo particolare e l’Argentina di Papa Francesco, c’è un rapporto profondo: Don Bosco, infatti, i primi missionari della Congregazione appena nata li mandò in Argentina, alla fine del mondo... nel novembre del 1875. E dagli ex-allievi argentini fu offerta la grande statua dorata del S. Cuore che dal tempo della beatificazione di Don Bosco nel 1930 è stata collocata sul campanile della Basilica, da cui domina su tutta la Città. È, poi, a tutti noto che due sono i punti più alti di Roma, divisi dal Tevere: il Vaticano e la Basilica, sui quali, con la sua venuta, il Papa, da Pontefice, lancerà un ponte... ideale. La Redazione

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