giovedì 28 marzo 2013
Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, The Washington Post, Le Figaro, El Paìs, Süddeutsche Zeitung, Le Soir, La Nacion L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali de
Adozioni
Sono piccole speranze. Migliaia di piccole speranze. Occhi, gesti, parole in grado di restituire un futuro a chi credeva di averlo perso. Il recente scontro tra la Federazione e gli Stati Uniti sul tema delle adozioni non nasconde né cancella un dato essenziale: la ricerca, condivisa, di fornire ai bambini russi e alle famiglie che li accolgono, in ogni parte del mondo, lo spettro più ampio possibile di diritti. Analisi, racconti, dati: in questo numero di Russia Oggi il punto della situazione sulla vicenda PAGINA 2
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in questo numero
sul nostro sito
Business hi-tech
Bellocchio incanta Mosca
Rostov e l’Anello d’Oro
Non solo energia. L’economia della Federazione può contare su un contributo crescente da parte delle società di information technology. Lo straordinario dinamismo dei giovani imprenditori del Paese, tra start up e politiche di settore che aiutano a ideare e realizzare sempre più progetti.
Nella capitale una rassegna cinematografica con le migliori pellicole proiettate alla Mostra del Cinema di Venezia. Un’occasione per conoscere l’arte e la società italiana. Il principale protagonista della manifestazione è stato Marco Bellocchio, al quale abbiamo chiesto di raccontarci cosa lo lega alla Russia.
Viaggio in un’antichissima città della regione di Yaroslavl, inserita nel tour dell’Anello d’Oro. Una passeggiata tra numerosi monasteri e luoghi incantevoli. L’altra Russia, non nota a tutti ed esclusa dai principali percorsi turistici.
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Società
minori all'estero dopo le tensioni con gli stati uniti È possibile che il divieto sia esteso anche ad altri paesi stranieri ma resta valido l'accordo bilaterale firmato con roma nel 2008
caos adozioni ma l'italia non rischia dmitry markov /Salt images
Con gli Usa una guerra diplomatica che va avanti da mesi. Ma non dovrebbero esserci ripercussioni per le famiglie italiane intenzionate ad accogliere minori russi. lucia bellinello russia oggi
La battaglia tra la Russia e gli Stati Uniti, giocata sul campo delle adozioni internazionali, arriva a coinvolgere anche l’Italia. L’inasprimento del braccio di ferro tra Mosca e Washington si è concluso con l’approvazione da parte del Presidente russo Vladimir Putin della controversa legge DimaYakovlev, che impone lo stop alle procedure di adozione per le coppie americane. Bloccando, di fatto, le partenze dei tanti orfani russi che ogni anno trovano casa sotto la bandiera a stelle e strisce. Un provvedimento volto a tutelare il futuro dei bambini russi, secondo alcuni. Una ripicca che sembra riportare in pieno clima da Guerra Fredda, secondo altri. Firmata senza molti ripensamenti dal leader del Cremlino alla fine di dicembre 2012, la legge, che si ispira alla tragica morte di un minore russo adottato in America, arriva in risposta al Magnitsky Act, che impone sanzioni ai funzionari russi sospettati di essere coinvolti nella morte dell’omonimo attivista per i diritti civili. Al di là delle presunte rivalse che secondo alcuni stanno inasprendo i
rapporti tra le due super-potenze, e che potrebbero di riflesso interessare anche l’Italia, ora a parlare sono però i numeri: secondo i dati del Ministero russo dell’Istruzione, gli Stati Uniti nel 2011 hanno adottato oltre 950 bambini della Federazione. Circa 150 in più rispetto al Belpaese, che nello stesso anno ha dato casa a quasi 800 orfani russi. Nel 2012, ha fatto sapere Olga Batalina del partito "Russia Unita", l’Italia ha superato gli Usa per numero di adozioni portate a termine. Cifre altissime, se si pensa che la questione degli orfani in Russia è un problema pressante. Numeri, insomma, che potrebbero fare la differenza. E che a fatica riuscirebbero a essere assorbiti da altri Paesi. E mentre all’orizzonte si delinea un clima di incertezza e preoccupazione, l’Italia si interroga sul futuro degli aspiranti genitori e sul destino dei tanti bambini senza famiglia. Da quando la notizia del “niet” imposto agli Stati Uniti ha fatto il giro del mondo, e da quando a Mosca sono scese in piazza oltre diecimila persone pronte a chiedere l’estensione del divieto di adozione a tutti i Paesi stranieri, le coppie italiane in attesa di un figlio dall’Est si sono messe sul piede di guerra. Nel timore di vedersi bloccare le procedure di adozione. «Dal momento in cui si è sparsa la voce che qualcuno in Russia vorrebbe
fermare tutte le adozioni internazionali, siamo stati sommersi da telefonate». Gianfranco Arnoletti, presidente del Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia, insieme a molti altri suoi colleghi, negli ultimi mesi ha raccolto i timori di tante coppie italiane nel pieno dell’iter adottivo. «Il provvedimento preso nei confronti dell’America è puramente un fatto politico, che non ci riguarda – spiega Arnoletti -. In Italia però ha scatenato grosse paure: c’è il timore che la Russia possa decidere di chiudere le frontiere anche nei nostri confronti». Una supposizione che, secondo gli esperti, per il momento resta comunque limitata al campo delle ipotesi. Per altro, con basse probabilità di realizzazione. Ma che potrebbe trovare maggior credito nel fatto che il Cremlino sta lavorando per incentivare ul-
teriormente le adozioni nazionali. L’accordo bilaterale firmato nel 2008 tra l’Italia e la Federazione comunque potrebbe rivelarsi un’importante arma di difesa: «È vero che le situazioni possono cambiare in maniera repentina: basti pensare al caso della Francia dove, dopo la paventata ipotesi di aprire le adozioni alle coppie gay, si è visto subito un passo indietro da parte della Russia. Ma, al di là di questo, credo che non ci sia alcun rischio nei confronti dell’Italia; il protocollo di collaborazione firmato dai nostri due Paesi ci mette al riparo da simili ipotesi – chiarisce Gianbattista Graziani, direttore dell’associazione I Fiori Semplici Onlus, che nel 2012 ha dato una casa a oltre 50 bambini russi -. Il nostro accordo è stato preso come modello di riferimento da molti altri Paesi e garantisce un trattamen-
È vero che le situazioni possono cambiare in maniera repentina, ma credo che non ci sia alcun rischio nei confronti dell'Italia: l'accordo bilaterale offre maggiore sicurezza" gianbattista Graziani direttore dell'associazione I fiori semplici onlus
to adeguato ai minori che arrivano dalla Federazione». E di minori dalla Russia ne arrivano tanti: la Federazione si trova al primo posto in Italia tra i Paesi di provenienza dei giovani adottati, seguita da Colombia, Brasile e Ucraina. Con lo stop delle adozioni agli Stati Uniti, gli arrivi nello Stivale potrebbero addirittura aumentare: «I minori russi che non potranno più essere affidati in America verranno in qualche modo girati ad altri Paesi – osserva Roberto Pozzi, responsabile di Crescere Insieme Onlus -. Probabilmente anche da noi si registrerà un aumento di orfani messi a disposizione dalla Russia. In termini di percentuale, però, non è possibile fare alcun tipo di previsione in questo momento». In un Paese come la Russia che nel 2011 ha contato quasi 700.000 bambini senza famiglia, di cui 3.400 andati a genitori stranieri, quello degli orfani è un problema tutt’altro che trascurabile. E mentre si preme per incentivare le adozioni nazionali, incoraggiate anche da un sondaggio del centro Levada che parla di oltre un milione e mezzo di russi pronti ad accogliere bambini senza famiglia, il governo di Mosca pensa alla creazione di un fondo speciale destinato ad aiutare le coppie della Federazione intenzionate ad adottare minori russi.
Società
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Gaia Russo
Le sfide del governo Sanità Dal primo giugno nuove norme sull'uso di sigarette in luoghi pubblici
Ospedali e trasporti, stop al fumo Un divieto che fa già discutere La nuova norma, che entrerà in vigore a partire dal 1° giugno, è considerata un primo passo verso la riduzione del consumo di tabacco, anche se c’è chi teme che l'impatto sulla salute sarà limitato. Olga doronina russia oggi
Stando a un’indagine condotta recentemente dal Ministero della Sanità, in Russia il tabagismo coinvolge circa il 40% della popolazione adulta. Nel tentativo di ridurre il consumo di sigarette— e onorare alcuni obblighi stabiliti dalla Convenzione quadro sul controllo del tabacco dell’Organizzazione mondiale della Sanità - il Presidente della Federazione ha approvato una legge che a partire dal primo giugno vieta di fumare nei locali pubblici. Il divieto interessa ospedali, fabbriche, trasporti pubblici, treni extra-urbani e uffici governativi. Nelle stazioni della metropolitana, nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti saranno invece allestite delle apposite aree“smoke-free”, di quindici metri. Il divieto riguarda inoltre i condomini residenziali, nelle cui aree comuni (scale e ascensore) non si potrà più fumare, a meno che il pro-
prietario dell’edificio non decida di creare una zona apposita, opportunamente ventilata. A partire da giugno del prossimo anno il fumo sarà bandito anche dagli alberghi, nei ristoranti, nei bar, sui treni passeggeri, a bordo delle navi da crociera, sui binari dei treni per i pendolari e negli aeroporti (con l’unica eccezione della zona duty-free). Molti vedono nel divieto un’ennesima opportunità per favorire la corruzione. «Vietare il fumo sui treni a lunga percorrenza è praticamente impossibile», afferma la giornalista Galina Padysheva. «Non posso nemmeno immaginare un fumatore in grado di sopravvivere diverse giornate senza fumare una sola sigaretta. L'innovazione diventerà quindi un’ennesima fonte di reddito per i controllori, i quali potranno fingere di non accorgersi della presenza dei fumatori tra un vagone e l’altro». Anche i negozianti potrebbero esitare ad applicare la nuova norma, dal momento che la vendita di sigarette è per loro estremamente redditizia. Oltre a proibire la pubblicità dei prodotti da fumo, la legge vieterà anche di esporre le sigarette sui banconi dei negozi: chi vorrà acquistarle dovrà ac-
contentarsi di sceglierle da un listino stampato. Stando a Darya Khalturina, co-presidente della Coalizione russa anti-fumo, le lobby del tabacco sono riuscite però a rendere le nuove norme meno drastiche di quanto i legislatori avessero sperato. Ad esempio, il prezzo minimo delle sigarette sarà stabilito dai produttori anziché dal governo, e i negozi duty-free saranno esentati dal divieto. «La principale vittoria messa a segno dal ministro della Sanità è rappresentata dall’introduzione del divieto di fumare nei luoghi pubblici», osserva Khalturina. «Stando a quanto osservato nel resto del mondo, tale misura da sola può ridurre del 15% il numero di infarti». La maggior parte dei russi disapprova l’introduzione di un assoluto divieto di fumare nei luoghi pubblici. Un sondaggio condotto dal centro Levada dimostra che circa il 70% è a favore di una restrizione parziale. In particolare, il 16% ritiene che il fumo debba essere vietato nei bar, mentre il 17% lo estenderebbe ai ristoranti. Le malattie legate alla dipendenza da tabacco provocano ogni anno in Russia 400mila decessi.
Trasparenza I funzionari pubblici sono chiamati a rendicontare le spese
Dalle inchieste alle nuove leggi Parte la lotta contro la corruzione Putin ha messo il tema in cima alle priorità del suo mandato. Solo lo scorso anno i tribunali hanno avviato 20.700 cause penali, ma la sensazione è che sia emersa solo la punta dell'iceberg. Ivan Ivannikov russia oggi
il commento
L'obiettivo è la tutela Federica Giardini
I
Le autorità russe riconoscono che l’alto livello di corruzione rappresenta la minaccia numero uno per l’economia. Arginare il problema è una delle priorità indicate da Vladimir Putin per il suo mandato presidenziale. Tra le indagini più rilevanti degli ultimi mesi, da ricordare quella sull’azienda “Oboronservis” legata al Ministero della Difesa. Tra i testimoni, l’ex ministro della Difesa Anatolij Serdjukov, costretto a dare le dimissioni lo scorso autunno. I garanti dei diritti ave-
vano riscontrato alcune infrazioni anche durante la preparazione del summit dell’Apec tenutosi aVladivostok nel settembre scorso. Nel 2012, secondo dati ufficiali, i collaboratori del Comitato d’indagine russo che si occupano delle inchieste sui reati più gravi hanno aperto in nove mesi circa 20.700 cause penali di carattere corruttivo, vale a dire quasi 7mila in più rispetto all’anno prima. La lotta alla corruzione viene portata avanti anche a livello legislativo, a cominciare dal disegno di legge presentato all’inizio dell’anno dal presidente della Camera bassa della Duma, con il divieto di conti esteri per gli impiegati statali e i loro parenti. Il divieto si estende anche i deputati del Consiglio federale, ai giudici federali e ai manager delle grandi holding pubbliche. A inizio anno è entrata in vigore la legge“Sul controllo per la conformi-
tà tra le spese delle persone che ricoprono incarichi statali e altre persone e i loro redditi”,che obbliga i funzionari a rendicontare entrate e uscite dei membri delle loro famiglie. Se un funzionario presenta dati falsi o se vengono alla luce incongruenze tra i redditi e le spese l’accusato può anche essere estromesso dal servizio. Alcuni analisti sottolineano comunque che queste misure toccano soltanto singoli funzionari. Aleksandr Konovalov, capo dell’Istituto russo di valutazioni strategiche, si spinge a parlare di una guerra tra clan. Galina Okorokova, membro della Camera civile e del Consiglio per l’opposizione alla corruzione, rileva che molti interpretano quanto sta avvenendo come una campagna di sensibilizzazione e non una vera e propria guerra alla corruzione, per cui propone un'azione più incisiva e controlli diffusi.
esperto
l provvedimento normativo emanato dalla Federazione Russa nei confronti degli Stati Uniti in materia di adozioni non riguarda in alcun modo l’Italia, né ci sono ragioni per pensare che possa avere conseguenze al di fuori del suo ambito oggettivo, o che possano essere prese iniziative analoghe di blocco all’adozione anche per le coppie italiane. Anche da un punto di vista strettamente tecnico-giuridico si tratta di una misura che, nell’ottica della legislazione russa, è stata presa a tutela dei minori a fronte di gravi episodi che si sono verificati in alcuni casi di adozione da parte di coppie americane. L’impostazione italiana in materia di adozioni è infatti profondamente diversa da quella statunitense e si basa su un grande rigore e un’attenta selezione delle coppie. Ovviamente anche all’interno del nostro iter adottivo ci sono molti profili perfettibili. Sono tuttavia convinta che, al di là delle lungaggini temporali, il nostro modello adottivo fornisca importanti garanzie. I nostri rapporti con la Federazione sono inoltre a uno stato molto avanzato: basti pensare all’accordo bilaterale siglato. Vorrei che passasse un messaggio di rassicurazione nei confronti dei genitori adottivi italiani: i loro timori sono condivisibili in quanto futuri genitori adottivi, ma non devono essere influenzati da situazioni che riguardano esclusivamente gli Stati Uniti. L'autore è membro della International Society of Family Law
Internazionale Il neo-premier di Tbilisi è più conciciliante verso Mosca
Georgia, la lunga marcia verso la distensione Dopo anni di scontro a causa della guerra del 2008, tra i due Paesi pare essere cominciata la fase di disgelo. Anche se la strada resta molto lunga. stefano grazioli russia oggi
Il peggio sembra essere passato. Quasi cinque anni fa la guerra del Caucaso tra Russia e Georgia, che ha portato all’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud, ha diviso le strade di Mosca e Tbilisi. Ora però arrivano i primi segnali di riavvicinamento, dovuti soprattutto al fatto che la leadership geor giana è divisa tra un capo di Stato uscente che non potrà più ricandidarsi alle prossime elezioni d’autunno e il nuovo primo ministro Bidzina Ivanishvili, su posizioni più concilianti
verso il Cremlino. Il premier ha vinto le elezioni parlamentari dello scorso anno e ha dato il via al disgelo, come promesso in campagna elettorale. Dal lato russo, con il ritorno di Putin alla presidenza e l’attenzione per il Caucaso, anche in vista delle Olimpiadi del 2014 a Sochi (a due passi dal confine con la Georgia), la linea del dialogo ha avuto nuovi impulsi. Come è stato confermato recentemente dal Ministero degli Affari Esteri a Mosca, i rapporti tra i due Paesi stanno vivendo un’evoluzione positiva: il Presidente Putin ha ricevuto la visita del Patriarca di Georgia Ilia II a Mosca; il premier Medvedev si è intrattenuto con Ivanishvili a Davos, le delegazioni speciali che sotto l’ombrello dell’Onu a Ginevra si occupano delle questioni di
Abkhazia e Ossezia del Sud hanno programmato un calendario di incontri per accelerare il confronto. Negli ultimi giorni sono giunti anche segnali più tangibili in campo economico, come la possibile eliminazione a breve dell’embargo sui vini e sull’acqua minerale georgiana imposto da Mosca nel 2006, segnale che già prima della guerra nell’estate del 2008 i rapporti si erano notevolmente deteriorati. Anche per la ripresa dei collegamenti aerei diretti e l’allentamento del regime dei visti per i cittadini georgiani in Russia paiono esserci buone prospettive. Si tratta in ogni caso di un percorso ancora lungo, segnato dalle incomprensioni del passato, che dipende soprattutto da quello che succederà a Tbilisi alle presidenziali di ottobre.
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Economia
aziende innovative dal "twitter per gli investitori" ai parchi tecnologici la crescita esponenenziale delle imprese hi-tech tra nuove idee e i fondi messi a disposizione dal cremlino
boom di start up e la silicon valley è sempre più vicina russia oggi
Mosca non vuole perdere il treno dell’innovazione, consapevole che la capacità competitiva su scala globale si giocherà sempre più sull'abilità di creare nuove aziende in ambito It. Così il sostegno alle start up è diventato negli ultimi mesi uno dei più dibattuti a livello politico, con il Presidente della Federazione, Vladimir Putin, che ha fatto sapere di voler creare una fondazione per sostenere progetti nell’ambiente Internet innovativi e con ricadute sociali di rilievo. La fondazione si dovrebbe occupare di selezionare le iniziative migliori e sostenerle nelle fasi iniziali del business, non solo sul fronte finanziario, ma anche amministrativo. Il settore dell’Information technology è molto vivace nella Federazione,
le prospettive della ricerca
Schermi d'aria uffici virtuali e prezzi alla mano Nella Federazione si registra un grande fermento nella creazione di nuove imprese ad alto contenuto innovativo. Il Cremlino punta a sostenere gli sforzi con fondi ad hoc e parchi tecnologici
ufficio stampa
YOUDO, LAVORO A PORTATA DI CLIC • Un servizio per chi si offre come dog-sitter o cerca una persona per i lavori domestici. Il tutto a prezzi vantaggiosi VIEYE, INSEGNA AL PC A VEDERE • Consente di gestire diversi dispositivi attraverso la gestualità e in futuro potrebbe sostituire le interfacce utente ONETWOTRIP, PER VOLARE HI-TECH • Sistema informatico che mira a rendere i viaggi in aereo più tecnologici e allo stesso tempo comodi DISPLAIR, LO SCHERMO D'ARIA • La produzione in serie del primo schermo interattivo multi-touch inizierà nella primavera del 2013
tecnico informatico è un terzo circa rispetto alla Silicon Valley e per altre figure professionali il differenziale è ancora più ampio. Proprio per favorire l’arrivo di investitori internazionali, inoltre, è stato creato un sistema di valutazione delle nuove aziende, che aiuta a riconoscere le iniziative non solo più innovative, ma anche in grado di crescere nel mercato di riferimento. I progetti di sostegno all’innovazione non si esauriscono a Mosca. Nei pressi di San Pietroburgo è sorto l’incubatore di Ingria, un parco tecnologico di cui fanno parte 70 imprese, che danno lavoro a più di 500 persone in vari campi della tecnologia. A Kazan, capitale della Repubblica del Tatarstan, sorge It Park, uno dei parchi tecnologici più vasti dell’Europa orientale. Iniziative che operano in rete per sostenere con una strategia organica il settore, senza trascurare i singoli territori di questo sterminato Paese.
gentile concessione di Greenfield Project
duilio falcetta
a dispetto dello stereotipo della cinematografia americana che continua a proporre scienziati impegnati in centri di ricerca scientifica strutturati secondo gli schemi dell’epoca sovietica. Accanto a tanti giovani che tentano l'avventura nel mondo del business, vi sono anche alcuni esempi di successo: come quello del 17enne Kirill Chekanov, che ha creato Hippflow, una sorta di Twitter per investitori: ogni start up crea la propria pagina e posta gli aggiornamenti sugli eventi relativi alla società, i meeting con i partner, le richieste di investimento e recruitment. A differenza del social network americano dal quale trae ispirazione, non è però necessario consultare costantemente il servizio, ma è prevista una personalizzazione in base alle preferenze dell’utente. Questo dovrebbe consentire anche di attrarre investitori esteri. Del resto, il giovane ideatore che dedica all'iniziativa il tempo libero concesso dagli studi liceali - ha già siglato accordi per estendere il servizio in Stati Uniti, Inghilterra, Singapore e Cina. Grande interesse sta suscitando anche Wizee Shopping, app per iPhone e Android creata dal 26enne Anton Lebedev, che indica agli utenti la posizione esatta di negozi, ristoranti, toilettes e altri luoghi importanti all’interno dei centri commerciali: fino ad ora le strutture mappate sono poco più di 200 tra Mosca, San Pietroburgo, altre sette città russe e Kiev, con 5mila marchi rappresentati. Uno strumento che promette di crescere con le inserzioni pubblicitarie. La spiccata propensione dei giovani russi a frequentare le facoltà di informatica e ingegneria ha portato negli ultimi due anni alla nascita di centinaia di nuove aziende interessanti nel settore. Al Bit, la più grande manifestazione russa per l’imprenditoria innovativa, le imprese partecipanti sono cresciute dalle 70 del 2003 alle 700 del 2011, per poi arrivare a quota mille lo scorso anno. Alcune di queste iniziative hanno ricevuto il supporto di business angel e venture capitalist, in genere magnati che si sono arricchiti nei settori dell’industria e dell’energia e ora si mettono a disposizione dei giovani più brillanti. Il loro intervento, oltre a fornire capitali freschi alle nuove leve spesso armate di buone idea, ma povere nel portafoglio, consente anche di dribblare i problemi che spesso attanagliano gli imprenditori in Russia, dalla corruzione alla burocrazia asfissiante. Nel Centro Skolkovo per l’innovazione, situato nell’area Sud-Ovest di Mosca e ancora in fase di completamento, gli startupper vengono seguiti da tutor esperti sui temi amministrativi e della fiscalità, oltre che da tecnici di altissimo livello. Negli ultimi tempi, inoltre, stanno aprendo i loro uffici anche alcuni venture capitalist occidentali, attratti dall’elevato livello qualitativo raggiunto dal polo e dal vantaggio competitivo in termini di costo del lavoro: nella capitale della Federazione lo stipendio medio di un
l'intervista Mark Shmulevich
Se i nuovi software trainano l'export Il viceministro delle Comunicazioni e dei Mass media Mark Shmulevich parla di come rendere l'It (Information Technology) il settore leader in termini di volume d’esportazione (dopo quello delle materie prime) e delle modalità per pubblicizzare la professione. Il Ministero di cui fa parte ha intenzione di portareivolumidiesportazionedelsettore delle It a livelli analoghi a quelli dell’industria bellica. Quali strade seguirà? Nei primi anni Duemila l’esportazione di software dalla Russia ammontava a 200-300 milioni di dollari all’anno, nel 2012, secondo varie stime, è ar-
itar-tass
Si moltiplicano le iniziative imprenditoriali lanciate dai giovani. russi Il governo punta a sostenere questo trend con misure ad hoc e poli tecnologici nelle principali città.
Lo speciale sul nostro sito Internet: storie di aziende, interviste e ricette per fare business
ETÀ: 31 ANNI CARICA: VICEMINISTRO CAMPO: COMUNICAZIONI
rivata a 4 miliardi di dollari. Negli ultimi anni i tempi di crescita sono di quasi il 20% all’anno. Nel 2012 la Russia ha venduto armamenti ad altri Paesi per un totale di 15 miliardi di dollari. Se le condizioni sono favorevoli, tra qualche anno potremo raggiungere cifre equiparabili a quelle dell’industria bellica, a prescindere dalla crescita prevista nelle armi esportate. Negli ultimi dieci anni sono stati alcuni giganti come “Kaspersky Lab” o “ABBYY” a garantire una forte escalation dell’export; c’è invece richiesta per i prodotti delle aziende di medie dimensioni o delle start up? La crescita delle esportazioni è anche condizionata dallo sviluppo dell’outsourcing in Russia, di cui si occupano prevalentemente le aziende di medie dimensioni. Negli ultimi anni in ambito produttivo abbiamo visto progetti di successo. Per esempio Ecwid (piattaforme per l’e-commerce che collabora felicemente con Facebook) e altri etitivi sul mercato. Avevano iniziato come start up, ma ora costituiscono un blocco promettente. Sul mercato mondiale si ritiene che i programmatori russi possano risolvere problemi dei quali né i cinesi, né gli indiani e neppure gli specialisti americani sono riusciti a venire a capo… è effettivamente così nella realtà? È proprio questo vantaggio concorrenziale a muovere il segmento russo dell’outsourcing. Prepariamo buoni ingegneri, ma sono terribilmente pochi. Oggi in Russia meno dell’1% dei lavoratori è impiegato nella sfera dell'In-
formation Technology. Negli Stati Uniti sono al 4% e nei paesi europei più del 3%. Alla decima edizione del Forum economico di Krasnoyarsk, che si è da poco concluso in Siberia, abbiamo organizzato una tavola rotonda dedicata al problema dei quadri nell'It. Il nostro obiettivo è rendere lo specialista del settore un simbolo generazionale. Per farlo bisogna fare informazione, raccontare nelle scuole le prospettive della professione, organizzare incontri con persone di successo che lavorano nell'informatica. Nel creare il piano di sviluppo del settore vi siete basati sull’esperienza di altri Paesi? Purtroppo in Russia non si può semplicemente prendere l’esperienza degli altri e applicarla qui. Abbiamo le nostre specificità. Certamente, guardiamo all’esperienza degli altri Paesi con estrema attenzione e interesse. Per esempio, in India c’è stato un processo di liberalizzazione della legislazione sulle operazioni di cambio e opzione su valute che stiamo vagliando anche per la Russia. Facciamo leva sull’esperienza conseguita all’estero per formulare le proposte di tutela giuridica dei progetti delle aziende russe e infatti per certi aspetti, per esempio nella preparazione alle guerre dei brevetti, abbiamo il “vantaggio dell’inseguitore”. Nel campo delle infrastrutture stiamo già portando avanti scambi di esperienze con Singapore e Israele per costruire dei parchi tecnologici. In Russia in questo ambito c’è molto da migliorare. Elena Shipilova
Finanza
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le notizie di economia dalla Russia
Fisco Nuove regole per le transazioni in contanti
Le misure per combattere l'evasione Dal 2014 i movimenti in denaro cash saranno possibili solo fino a 600mila rubli e nel 2015 si scenderà a quota 300mila. Una svolta. E per gli analisti le ricadute per il sistema bancario saranno positive. Luigi dell'olio russiaoggi
Da una parte combattere il fenomeno dell’evasione, che se non raggiunge i livelli patologici italiani, costituisce comunque una piaga per la Federazione. Dall’altra fornire liquidità agli istituti di credito, fortemente penalizzati dalla fuga di capitali in corso. Nelle scorse settimane il Cremlino ha deciso di vietare dal 2015 gli acquisti in denaro contante per tutti i prodotti e i servizi con un prezzo superiore ai 300mila rubli (circa 7.500 euro). La scadenza ravvicinata (per un passo così importante, destinato a rivoluzionare le abitudini) indica l'importanza attribuita dalle massime istituzioni del Paese al tema. Entro metà aprile la Duma sarà chiamata a discutere il progetto di legge, il cui testo è stato elaborato direttamente dal Ministero delle Finanze, presso il quale lavorano diversi funzionari con esperienze internazionali, impegnati nel tentativo di ammodernare le istituzioni economiche e finanziarie del Paese.
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effetti rilevanti per il mercato
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L'impossibilità di utilizzare il contante per le spese superiori ai 600mila rubli dal 2014 e ai 300mila rubli dal 2015 agirà da contrasto al fenomeno dell'economia sommersa. Non esistono cifre ufficiali in tema, ma la sua incidenza è considerata rilevante Della stretta sull'impiego del cash beneficeranno sicuramente gli istituti di credito, che hanno bisogno di rafforzare la liquidità per essere pronte a fronteggiare eventuali, nuovi scossoni finanziari negli anni a venire, e che da tempo sono alle prese con i problemi creati dal deflusso di capitali La misura impatterà in maniera rilevante sulle abitudini dei cittadini, delle imprese e degli esercenti. La maggior parte dei negozi russi ancora oggi si rifiuta di ricevere i pagamenti con moneta elettronica. L'obbligo di ricorrere a pagamenti alternativi al cash riguarderà anche il versamento degli stipendi, con l'eccezione delle aziende di minori dimensioni
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La transizione verso la stretta nell’impiego del cash avverrà attraverso due step: già a partire dal prossimo anno scatterà il divieto di pagare in contanti le somme di denaro che oltrepassano il limite dei 600mila rubli (circa 15.000 euro ai valori attuali), mentre nel 2015 si scenderà ai già citati 300mila. Attualmente dal Ministero non si sono espressi sulla possibilità - circolata all'interno degli ambienti finanziari - di ridurre ulteriormente la soglia (non dimentichiamo che il costo della vita in Russia, esclusi i prezzi delle abitazioni nelle grandi città, è più basso che in Italia, per cui 7.500 euro sono una cifra rilevante), evidentemente perché la questione sarà affrontata in un secondo momento, magari sul finire del 2014, quando si potrà fare un primo bilancio della nuova misura. Tornando al testo della proposta di legge, è previsto anche che il pagamento degli stipendi dei dipendenti privati dovrà avvenire servendosi di mezzi differenti rispetto al consueto cash, tranne che nel caso delle imprese di minori dimensioni. Gli interventi colpiranno duramente il fenomeno dell’economia sommersa, che non solo sottrae risorse al fisco russo, ma opera anche con effetti distorsivi a svantaggio dei cittadini onesti. Della stretta
sul contante beneficeranno sicuramente anche gli istituti di credito, che hanno bisogno di liquidità per affrontare con spalle robuste eventuali, nuovi scossoni a livello internazionale, e oggi si trovano a fare i conti con i deflussi di capitali. Un trend che si fatica a invertire nonostante le misure adottate dal governo per accrescere la trasparenza e l’affidabilità delle istituzioni finanziarie del Paese. Il contrasto all’impiego dei contanti costituisce inoltre un’occasione per le società che producono e distribuiscono carte di credito. Anche se sia presente da oltre 40 anni nella Federazione (le prime carte di credito risalgono al 1969), la moneta di plastica continua a essere poco utilizzata, nonostante la sua utilità nel contrasto al fenomeno della contraffazione. Secondo diversi stime, attualmente oltre il 90% delle transazioni commerciali avviene tramite cash. Inoltre, ben l’85% delle operazioni effettuate presso gli sportelli bancomat è rappresentato dal prelievo di denaro contante dopo che è stato accreditato lo stipendio. Ora la situazione è destinata a mutare rapidamente, chiamando a una svolta anche gli esercizi commerciali, molti dei quali (anche nei grandi centri) continuano a fare resistenza all’uso delle carte di credito e debito.
Gaia Russo
Crisi Mosca non ha trovato l'accordo per il salvataggio. Penalizzati i depositi
Cipro, il prelievo forzoso sui conti colpirà numerosi cittadini russi Le banche russe hanno depositato oltre 12 miliardi di dollari negli istituti ciprioti. Una cifra che spiega l'allarme creato nella Federazione dalla decisione comunitaria di aiutare Cipro in cambio di un prelievo sui conti. Chiara Merico russia oggi
Fallito il tentativo di salvataggio da parte di Mosca, a Cipro non rimane che accettare il piano predisposto dall'Ue per evitare il default: un prelievo fino al 30% sui depositi superiori ai 100mila euro, con l'obiettivo di raccogliere 5,8 miliardi di euro, da associare a 10 miliardi di prestiti internazionali. La misura colpirà gli interessi di molti correntisti russi: i loro depositi nelle banche cipriote ammontano a oltre 18 miliardi di euro, una cifra pari quasi al doppio degli aiuti che l'isola ha negoziato con l’Unione Europea. Secondo l’agenzia di rating Moody’s, a fine 2012 le banche russe avevano depositato 12 miliardi di dollari negli istituti ciprioti, 3 miliardi in più rispetto al 2011. Forbes stima che i cittadini e le banche della Federazione detengono all’incirca il 22% del totale dei depositi custoditi nelle banche di Nicosia. Secondo Barclays, i depositi ammon-
tano in tutto a quasi 70 miliardi di euro, una cifra pari al 380% del Pil dell’isola, e il 37% è in mano a stranieri. Danske Bank ha stimato che il 60% è di nazionalità russa: una debacle finanziaria di Cipro “potrebbe causare perdite per circa 53 miliardi di dollari a grandi banche russe come Alfa Bank, Gazprombank, Sberbank e Vtb,”. Non solo: anche un terzo degli investimenti esteri a Cipro proviene dalla Russia. Per tutte queste ragioni Mosca ha reagito duramente all’annuncio del
la citazione
Liza Ermolenko economista, esperta di mercati emergenti
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Il piano di salvataggio approntato dall'Europa per Cipro è certamente una brutta notizia per i correntisti russi, nelle modalità in cui è stato proposto. Tutte le principali banche della Federazione sono esposte verso il Paese. Tuttavia, se i termini della questione non cambiano, gli effetti sul sistema bancario russo nel suo complesso dovrebbero restare limitati"
prelievo forzoso. «Avevamo un accordo con i colleghi dell’Eurozona – ha dichiarato alla Reuters il Ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov – ma sembra che la decisione sul prelievo è stata presa senza discuterne con noi». La prima conseguenza potrebbe riguardare la ristrutturazione del prestito da 2,5 miliardi di euro, concesso lo scorso anno da Mosca a Nicosia: ma nuovi colloqui bilaterali sono previsti per i prossimi giorni. Infatti, fallito un primo ciclo di incontri, il premier russo, Dmitry Medvedev non ha comunque chiuso le porte al dialogo, considerato che gli aiuti internazionali basteranno solo ad affrontare l'emergenza a breve termine. Secondo Liza Ermolenko, economista esperta in mercati emergenti, «il piano di salvataggio di Cipro è certamente una brutta notizia per i correntisti russi: tutte le principali banche della Federazione sono esposte su Cipro. Tuttavia, se i termini della questione non cambiano, gli effetti sul sistema bancario russo dovrebbero restare limitati». L’impatto principale, per l'esperta, sarà sul mercato azionario russo, con le banche che rischiano le perdite maggiori. E nel lungo termine c'è il rischio che le banche russe si ritirino dall'isola.
il commento
L'esempio di Kaluga, regione business friendly Andrei Yakovlev
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analista
el mondo contemporaneo la maggior parte delle aziende ha la possibilità di uscire dai confini dei mercati nazionali e di trovare altre piazze su cui potersi sviluppare in modo più efficace. Tradizionalmente la Russia è considerata un Paese produttore di materie prime, con grandi riserve di petrolio e di gas, ma un settore con ampi margini di sviluppo è l'agricoltura. Attualmente si osserva un aumento globale della domanda di prodotti alimentari dovuto in primo luogo all'aumento della popolazione e del livello di reddito nei Paesi in via di sviluppo, come India e Cina. La Russia possiede enormi distese di terreni fertili che oggi sono praticamente inutilizzati, sia per quanto concerne la produzione di carne che le coltivazioni di cereali, e persino la produzione di frutta. Di quest'ultimo aspetto si sta occupando la Zuegg, azienda italiana produttrice di marmellate. Nel 2006 in Russia è stato costruito uno stabilimento di produzione. Nel 2008 l'azienda ha investito 35 milioni di euro per aprire un secondo stabilimento a Kaluga. Per uno sviluppo positivo del business ha un ruolo importante l'atteggiamento delle autorità regionali. Sotto questo aspetto, nella Federazione è indicativa l'esperienza della regione di Kaluga, dove l'amministrazione locale ha investito capitali importanti nello sviluppo di parchi tecnologici e nella creazione di infrastrutture. Sono stati selezionati i lotti di terreno necessari allo sviluppo e sono stati collegati alle reti del gas, dell'elettricità e dell'acquedotto, ed è stata sviluppata la rete dei trasporti. È appunto all'interno di questi parchi industriali che l'investitore può prendere in affitto o acquistare un lotto di terreno. Investire in Russia significa puntare su un Paese ad alto tasso di crescita, che consente alle aziende occidentali di limitare il calo della produzione dovuto al calo della domanda interna. L'autore è direttore dell'Istituto di Studi industriali di Mosca
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Storia
cronologia
guardando il passato
Otto mesi di resistenza
Quel colpo mortale inferto al cuore della Wehrmacht
1942
Makhmut Gareev
17 Luglio • Inizia l’offensiva delle forze tedesche. Sull’ansa del Don, dove il fiume si avvicina di più al Volga, due divisioni tengono impegnata la difesa
Q
analista militare
uella di Stalingrado non è stata l’unica vittoria conseguita dall’esercito sovietico durante la Grande Guerra Patriottica. Allora, viene da chiedere, perché fra tanti episodi si ricorda soprattutto questo? Nella storiografia mondiale non si trova un’interpretazione unica di questa battaglia. Al termine dei feroci scontri, nella letteratura occidentale si è infatti scritto che non è stata la battaglia di Stalingrado a cambiare le sorti della guerra, bensì la vittoria conseguita dalle forze alleate a El Alamein. Se osserviamo la vicenda da un punto di vista strategicomilitare, la battaglia russa si è svolta su una superficie vastissima, pari a circa 100.000 metri quadrati di territorio,
mentre le operazioni a El Alamein si sono susseguite solamente su una costa relativamente stretta del litorale africano: una differenza non da poco. Inoltre ai fatti di Stalingrado, nelle diverse tappe degli scontri, hanno preso parte più di due milioni di uomini, oltre 26mila mezzi e mortai, 2.100 carri armati e più di 2.500 aerei da guerra. La battaglia si è trascinata per 200 giorni e 200 notti, mentre il combattimento a El Alamein soltanto per 11 giorni: dal 23 ottobre al 4 novembre 1942. A Stalingrado sono finiti in prigione circa 144.000 uomini. Anche le perdite sovietiche sono state pesanti, pari a 478.741 soldati. Molte di queste vite si sarebbero potute salvare. La battaglia di Stalingrado si è giocata sul principale teatro di guerra europeo, sul quale sono state decise le sorti del conflitto. L’attenzione di tutto il mondo non era incentrata tanto su El Alamein. A sua volta, i gravi danni e le grosse
perdite della Wehrmacht a Stalingrado hanno aggravato inaspettatamente la situazione economica e politico-militare della Germania, facendola cadere in una crisi. La vittoria dell’Armata Rossa ha sconvolto il blocco nazi-fascista. I leader di Italia, Romania, Ungheria e Finlandia, nel tentativo di sfuggire al disastro, hanno cercato un modo onorevole per porre fine al conflitto, ignorando gli ordini di Hitler sull’invio di nuove truppe sul fronte sovietico-tedesco. Tutto ciò dimostra che è stata proprio la battaglia di Stalingrado a incrinare la spina dorsale della Wehrmacht, avviando una prima, vera svolta nella Seconda Guerra Mondiale a favore della coalizione che si opponeva al leader tedesco. L'autore è presidente dell’Accademia delle Scienze militari, professore di Storia, generale dell’esercito, veterano della Grande Guerra Patriottica
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23 agosto • Le truppe del generale Paulus forzano il passaggio sul Don e il giorno seguente i carri tedeschi arrivano a Stalingrado. Oltre ai cittadini, in città si ammassano anche centinaia di migliaia di profughi
itar-tass
19-23 novembre • Nell’operazione di accerchiamento del raggruppamento tedesco vengono impegnati tre fronti: Don, Sud-Occidentale e Stalingrado
Anniversario Dalla casa di Pavlov al museo del Mamaev Kurgan. Fino alla ricostruzione del dopoguerra
Nel settantesimo anniversario della battaglia che portò alla vittoria le truppe sovietiche sulla Germania, la città si appresta a celebrare la vittoria sui nazisti. ksenija burmenko
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16-17 dicembre • Viene forzato il fronte dei tedeschi sul Chir. Le parti si studiano in vista di futuri attacchi
1943 10 gennaio • L'operazione per annientare le forze accerchiate, che prese il nome in codice di “Anello”, viene affidata al fronte del Don, composto da tre armate provenienti dal versante sconfitto di Stalingrado 22-26 gennaio • Le nuove offensive portano allo smembramento della VI Armata in due raggruppamenti (le truppe sovietiche si erano raccolte nella zona della collina Mamaev Kurgan); il 31 gennaio l’Armata meridionale viene completamente annientata
© ria novosti
2 FEBBRAIO • La divisione settentrionale capitola in maniera rovinosa. Nel complesso si arrendono 20 divisioni tedesche, oltre a due rumene e a un reggimento croato
Volgograd è la città più "sovietica" della Russia. E ci sono validi motivi per chiamarla così. Innanzitutto, per il passato eroico: conosciuta in tutto il mondo come Stalingrado, ancora oggi è famosa per i suoi monumenti ai difensori della città, i più importanti dei quali sono il complesso del Mamaev Kurgan e il museo intitolato a "La battaglia di Stalingrado". In secondo luogo, dopo la guerra la città è stata completamente ricostruita e l'architettura di quasi tutta la zona centrale rappresenta la più autentica incarnazione del classicismo socialista staliniano. In occasione del settantesimo anniversario della battaglia di Stalingrado nel museo-panorama è stata inaugurata la mostra "Una per tutti...", un'esposizione piena di anima. Sono esposti solo oggetti originali: uniformi e armi, trofei e oggetti della vita quotidiana, documenti e lettere dei difensori della città. Tra loro ci furono persone di diverso grado militare, di varie professioni e nazionalità. Accanto al museo-panorama c'è la famosa Casa di Pavlov. Acquistò grande fama per essere stata difesa da un drappello di soldati durante la battaglia, per 58 giorni. In tutto se ne occupavano 25 soldati, ma la guarnigione non era mai composta da più di 15 persone per volta. Il palazzo di quattro piani dominava la zona, e impossessarsene era importante dal punto di vista tattico sia per i tedeschi che per i russi. In quei giorni nella casa venne alla luce una bambina, Zina. Lei, coetanea della battaglia di Stalingrado, ancora oggi vive a Volgograd. Per sentire tutta la grandezza e il dolore racchiusi nella roccia, sul Mamaev Kurgan bisogna salire a piedi. È un complesso monumentale, che si può
mikhail mordasov_focus pictures
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"sfogliare" come un libro. Ogni pagina è irripetibile: il viale dei pioppi e la piazza dei soldati che resistettero fino alla morte, le mura in rovina e il lago delle lacrime, il pantheon della gloria e la madre addolorata... E, nel punto più alto, la Madre Patria, dal cui basamento si apre una vista straordinaria sulla città e sugli immensi spazi oltre il fiume Volga. Non bisogna dimenticare che il Mamaev Kurgan è anche una necropoli; nelle fosse comuni Grande (situata nella collina immediatamente al di sotto del monumento alla Madre Patria) e Piccola sono sepolti 36mila soldati sovietici. Quando la città venne ricostruita, le spoglie rinvenute nei vari quartieri furono radunate qui. I nomi di molti caduti sono stati identificati solo di recente. In realtà tutto il centro della città ricostruita è un monumento a coloro che la difesero e a quanti la ricostruirono.
Vale la pena di passeggiare per le sue vie, dove un qualsiasi albero o un lampione possono rivelarsi dei monumenti. C'è appunto un lampione che è sopravvissuto alla battaglia di Stalingrado e porta i segni delle schegge delle bombe. E c'è anche l'albero: è un pioppo sul Viale degli Eroi che spunta proprio da un vialetto asfaltato e spezza un po' la prospettiva. Benché dia chiaramente "fastidio", nessuno ha mai osato tagliarlo: è l'unico albero sopravvissuto della vecchia Stalingrado. Nella città data alle fiamme e rasa al suolo non era rimasta traccia di verde. Forse per questo gli abitanti di Volgograd amano tanto il verde in città. Il lungofiume e il Viale degli Eroi sono in sostanza una zona di parchi. E la prospettiva Lenin, la via principale di Volgograd, non è affatto una prospettiva, ma un viale alberato: nel mezzo ha un'ampia zona pedonale che separa le due carreggiate.
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Dove dormire A Volgograd non vi sono hotel a quattro o cinque stelle, né alberghi delle catene internazionali conosciute in tutto il mondo. Ma si può comunque trovare un posto per fermarsi: l'albergo "Volgograd" sul Viale degli Eroi è situato in un edificio storico ristrutturato dopo la guerra
Guide turistiche C'è un buon numero di guide che parlano inglese. L'Università Socio-pedagogica di Volgograd ha inaugurato corsi per guida turistica per visitatori stranieri parlanti inglese, tedesco, francese e spagnolo. Possono essere utili le informazioni del sito dell'Agenzia per lo sviluppo del turismo: agenzie turistiche, hotel, musei e gite
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itar-tass
Cultura
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Festival Film e documentari in gara nelle ultime edizioni della Mostra di Venezia sono stati proiettati nella capitale
Calogero Russo(2)
Al Quarto Festival Cinematografico “Venezia a Mosca”,insieme alle grandi pellicole proiettate in Laguna, sono stati presentati per la prima volta anche documentari di elevato livello artistico. Inaugurata da “È stato il figlio”di Daniele Ciprì, la rassegna moscovita ha offerto un ventaglio completo delle tendenze del cinema italiano odierno, con commedie, drammi e pellicole a sfondo sociale e politico. Quest’ultime, trattando problem a t i ch e i t a l i a n e n o n s e m p re conosciute in una Russia che spesso preferisce avere una visione idealizzata della vita del Belpaese, hanno destato particolare curiostà e interesse tra i numerosi spettatori. È questo il caso del documentario “Come voglio che sia il mio futuro” di Ermanno Olmi, che - attraverso una raccolta di interviste realizzate in tutta Italia - racconta le aspettative, le speranze, le delusioni ed i timori dei giovani italiani di oggi. In “Sfiorando il Muro”, la regista e protagonista Silvia Girallucci sfoglia insieme al pubblico le pagine del suo diario personale e, raccontando del terrorismo brigatista degli anni ’70 che la privò del padre, apre un capitolo su una parte di storia italiana del Ventesimo secolo che in Russia è poco conosciuta. Con“Bella Addormentata”poi, la cui trama parte dal fatto di cronaca legato alla vicenda di Eluana Englaro, il Maestro Marco Bellocchio, ospite d’eccezione della rassegna, dà voce anche a Mosca alla problematica dell’eutanasia, di cui in Russia si usa parlare poco, essendo essa vietata dalla legge.
la testimonianza marco bellocchio
Quei "Pugni in tasca" nel nome di Con“Bella Addormentata”Marco Bellocchio ha aperto il Festival di Mosca e quindi ha dato voce anche nella capitale russa alla problematica dell’eutanasia, di cui nella Federazione si parla poco. Quali sono i registi russi conosciuti in Italia e che Lei apprezza? A suo tempo ho conosciuto Tarkovskij, che ho ammirato moltissimo. Fino a qualche anno fa in Italia si parlava molto di Nikita Mikhalkov. Oggi un autore presente è senzaltro Aleksandr Sokurov, di cui ho visto molti film. Bellissimi Sonata per Hitler, il Toro. Faust mi è piaciuto meno perché troppo barocco. Per il resto, la grande tradizione del cinema russo da noi è assente, per colpa dell’ottusità della diffusione italiana. Mi confermavano comunque che il mercato russo oggi è dominato dai blockbuster e dal cinema locale che però appunto noi non conosciamo. E il cinema sovietico. Quanto è conosciuto in Italia? I classici sono conosciuti da me e pochi altri. Alla scuola di cinema scoprii il
grande cinema russo muto che produsse opere valide tuttora. In un’epoca in cui si cerca la libertà si rimane attoniti pensando a come Ejzenshtejn riuscì a creare dei capolavori facendo film di propaganda. Oggi sarebbe inconcepibile ma allora c’era una tale vitalità e una tale voglia di cambiare che la sua arte si innestò perfettamente in questo. I classici del cinema italiano sono sempre stati molto conosciuti ed apprezzati anche in epoca sovietica. Paradossalmente il nostro cinema riuscì ad entrare anche in un Paese estremamente chiuso. In Unione Sovietica il cinema era il partito comunista e il cinema neorealista per i sovietici era un punto di riferimento, la bussola, accettata dallo Stato. In realtà i grandi capolavori del cinema neorealista non sono per niente realisti, ma erano interpretati come tali. Ladri di biciclette, Sciuscià erano
da vedere
il cinema neorealista e tutta una serie di autori molto più comunisti che bravi, celebrati però perché conformi al’ideologia del regime, come ad esempio De Sanctis. Ha mai pensano di girare un film sulla Russia collaborando con registi russi? Credo che dovrebbe esserci un’occasione che parte da una storia che abbia a che fare con il paesaggio russo e magari con un italiano che sta in Russia per qualche motivo. E la letteratura russa? Per la mia formazione la letteratura e il teatro russi hanno avuto maggiore rilievo dei grandi romanzi francesi. Ho letto tutto di Dostoevskij, Gogol, Pushkin, Tolstoj e Turgenev. Ho fatto un film dal Gabbiano di Chechov.
Quali impressioni le ha lasciato la Russia? In Russia sono stato tre volte per pochi giorni e mi sono sempre dovuto affidare a scoperte e impressioni che si raccolgono passando. La prima volta è stata ai tempi di Gorbaciov, quando ha presentato Salto nel vuoto. Oggi vedo una nazione con un’identità a me quasi sco-
nosciuta, che nei suoi aspetti esteriori ha introiettato immagini e regole delle società neocapitaliste. Mi hanno parlato di una dimensione patriottica che tende ad accentuarsi, di una rivalutazione di Stalin come vincitore della Guerra, di democrazia autoritaria. Stefania Zini
nuove tendenze
tuttA roma dalla finestra aperta la casa di Nikolai gogol
la primavera siciliana ha i colori della federazione
20 marzo 2013 via sistina, civico 126, roma
19 aprile - 27 aprile 2013 palermo e altre cittÀ della regione
«Io posso scrivere della Russia solo stando a Roma. Solo da lì essa mi si erge dinanzi in tutta la sua interezza, in tutta la sua vastità», sono le parole dello scrittore russo Nikolai Gogol. Proprio durante il soggiorno nella Città Eterna, scrisse uno dei suoi capolavori più tristi, "Anime morte"
In occasione del decimo anniversario del Consolato Generale della Federazione Russa a Palermo, nel capoluogo siciliano e in molte altre città della regione si svolgerà il festival “Primavera russa a Palermo”. Una girandola di manifestazioni che porteranno esponenti del mondo economico e culturale
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I writer che conquistano i salotti dell'arte Nelle strade, nelle gallerie d'arte e soprattutto in cambio di una discreta somma di denaro, il gruppo moscovita di writer Zuk Club snobba la tradizione e ridipinge il mondo a colpi di zebre e gnomi. Li abbiamo incontrati. Espongono alla Flacon Design Factory di Mosca e sono una presenza fissa al festival di street art Black River di Vienna. Le loro creazioni vengono commissionate dal-
la città di Roma. Ma gli artisti dello Zuk Club non cedono: la loro è arte urbana, non arte convenzionale. Nel 2002 la cultura hip hop prende piede a Mosca, fino a entrare nelle aule della scuola n°1220. A due passi dalla metro VDNKh tre giovani moscoviti seguono le orme di migliaia di newyorkesi e parigini e, armati di bombolette di vernice, ridipingono le strade del loro quartiere.
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Sul grande schermo al centro del loro studio a Elektrozavodskaja campeggiano gli indici di borsa. «Vogliamo iniziare a separare l'arte dai guadagni. L'arte per l'arte. Il denaro per il denaro. Sarà un equilibrio più sano. Oggi ci sentiamo troppo vincolati dai committenti, che non sempre comprendono le nostre scelte». www.russiaoggi.it
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Sport
Le storie degli atleti del presente e del passato, i preparativi per i Giochi di Sochi 2014
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l'Intervista fabio capello L'ALLENATORE DELLA NAZIONALE e L'ATTENZIONE ALLE REGOLE, In campo e FUORI berghi. Anzi, si può dire che odio vivere in hotel, quell'atmosfera mi deprime. Amo la libertà che si può avere solo quando si vive in un appartamento. La sua severità è leggendaria. Quali sono le sue "regole di vita"? C'è una lista di cose che i suoi giocatori non devono fare? Sono regole assolutamente normali, che riguardano qualsiasi sportivo. La prima cosa è il rispetto. A cominciare dalle regole, dagli orari della giornata all'atteggiamento da tenere verso tutte le persone con cui si lavora. Senza rispetto non si ottiene niente. Mi dica perché a colazione tutti devono aspettare un solo giocatore che non si è svegliato in tempo? Se vuoi creare un gruppo che sia unito, devi fare qualcosa. Anche se sei una stella sul campo di calcio, devi considerare le esigenze del gruppo. Ma la cosa migliore è quando i calciatori più bravi riuniscono intorno a sé tutti gli altri, creano un collettivo. Non è l'allenatore a farlo, ma loro stessi. Ricordo Baresi, Maldini,Van Basten, Raoul, Hierro, Beckham. Fuori dal campo si comportavano in modo semplice, erano come tutti gli altri. Questo è lo stile di comportamento di cui abbiamo bisogno: non delle star viziate per cui ci vuole un trattamento particolare. Si tratta di una regola semplice.
Ai record è abituato. E dopo pochi mesi di lavoro con la Nazionale russa, Fabio Capello ha già un nuovo primato: mai una partenza così bruciante per la Federazione nel girone di qualificazione per il campionato del Mondo. Lo scorso autunno la squadra, profondamente rinnovata con l'arrivo dell'allenatore italiano, ha vinto quattro partite su quattro e attualmente è in vantaggio di quattro punti su Portogallo e Israele, che tuttavia hanno giocato una partita in più dei russi. E per la prima volta in 12 anni, la Russia ha ottime chance di approdare alle fasi conclusive del Campionato del Mondo. Alcuni tifosi ritengono che la Nazionale russa si sia già assicurata la partecipazione ai Mondiali. Non c'è il rischio che questo stato d'animo si trasmetta anche ai giocatori? No. Perché i punti di vantaggio che abbiamo non sono sufficienti. Abbiamo giocato solo cinque partite, ne abbiamo ancora cinque davanti a noi. Non sarà affatto facile qualificarsi per il Campionato del Mondo. Sì, siamo partiti bene. Ma un torneo di qualificazione è un percorso lungo.
Cosa ci può dire della mentalità dei calciatori russi? È diversa da quella che ha incontrato in Italia, in Spagna o in Inghilterra? No, non direi. Semplicemente, il modo di vivere dipende dalle usanze di questo o quel Paese. In Spagna è normale andare a letto alle due di notte e sedersi a tavola per cenare alle dieci di sera. Gli italiani sono un pò diversi: dopo la partita preferiscono andare in discoteca e passarci tutta la notte. Agli inglesi piace riunire tutta la squadra per bere qualcosa insieme. È il loro stile di vita. Ma, lo ripeto ancora una volta, è di importanza cruciale il rispetto delle regole. Quando ci si prepara per una partita, bisogna dare il massimo di sé negli allenamenti, cercare di migliorarsi continuamente in qualche aspetto.
Lei lavora in Russia già da sei mesi: sente di aver ottenuto quello che si aspettava? Ho incontrato un po' di difficoltà all'inizio, quando ho dovuto scegliere il luogo migliore a Mosca per i raduni prima delle partite in casa. Ho visitato la base di Kratovo, dove ha il suo quartiere generale l'Anzhi, ma alla fine abbiamo deciso di allenarci nello stadio del Torpedo. L'anno prossimo sarà dura: quando verrà chiuso lo stadio Luzhniki a Mosca non resterà più nemmeno uno stadio (Sorride). Pertanto, gli incontri con Lussemburgo e Israele prevediamo di giocarli a San Pietroburgo.
Cosa l'ha colpita maggiormente nel calcio di questi ultimi anni? Per come la vedo io, nella storia del calcio vi sono state tre importanti svolte. La prima a opera dell'Ajax di Cruijff all'inizio degli anni '70. Era un calcio totale con un pressing fantastico. Poi c'è stato il Milan di Arrigo Sacchi e dopo il mio. Abbiamo innovato dal punto di vista del pressing e giocato molto compatti. La terza svolta è il Barcellona di oggi. È un nuovo stile, davvero innovativo.
Lei è un amante della cultura russa. Si sente a proprio agio a Mosca? Sì, non c'è assolutamente alcun problema: qui sono felice. Mia moglie vive stabilmente a Mosca, come me. Abbiamo preso in affitto un appartamento in centro, perché a me non piacciono gli al-
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Petr Titarenko
Il rispetto degli orari della giornata e per tutte le persone con cui si lavora. Senza questi valori non si ottiene alcun successo. Perché non basta essere una stella sul terreno di gioco"
Vuol dire che per la prossima svolta dovremo aspettare altri 20 anni? Chissà (Ride). Probabilmente sì.Vediamo quando arriverà qualcuno che introdurrà delle idee nuove. A me interessa molto, davvero.
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Ilya Zubko
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