Serena Dandini - Ferite a morte

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Introduzione

come sostenersi, per non ammettere il fallimento del proprio matrimonio, per preservare i figli che invece non solo sanno e vedono sempre tutto, ma, se non sono allontanati da un contesto violento, tendono a ripercorrere le stesse strade in una reazione a catena senza fine. Nel nostro Paese, dietro le persiane chiuse delle case, si nasconde una sofferenza silenziosa, ma di questi lati oscuri delle nostre famiglie conviene non parlare. L’idea di Ferite a morte è nata anche per questo, ma non avrebbe raggiunto così presto il pubblico se non fosse avvenuto l’ennesimo e atroce delitto che ha creato in tutti noi un corto circuito immediato, un forte desiderio di far conoscere a più persone possibili questa realtà negata e richiamare il governo alle sue responsabilità. Ma la storia di Carmela Petrucci qui non c’è. È troppo riconoscibile e inequivocabile. Per rispetto alle famiglie abbiamo sempre cambiato luoghi e nomi, intrecciato casi, incrociato nazionalità, tanto purtroppo in ogni latitudine o cultura il fenomeno si ripresenta con una regolarità impressionante. La storia di Carmela, a cui è dedicato questo libro, non l’abbiamo scritta, non c’è trasfigurazione narrativa che possa colpire le coscienze più della piccola foto di questa diciassettenne che ha fatto scudo con il suo corpo cercando di riparare la sorella dai fendenti del solito pugnale di un ex fidanzato che non si rassegna. Carmela ha sacrificato la sua vita e i suoi sogni, sua sorella è sopravvissu-

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