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CIRCOLI FU FONDATO NOVANTA ANNI FA COME «SOCIETÀ TRENTINA DI MUTUO SOCCORSO»

Il Circolo trentino di Milwaukee nei ricordi di Bruno Lockner Uno dei più anziani Circoli Trentini del mondo, il Circolo trentino di Milwaukee (Stati Uniti), fondato nel 1927 l’anno scorso ha computo la bellezza di novant’anni. La trasferta a Cleveland nel novembre 2017 per l’incontro dei presidenti dei Circoli Trentini di Stati Uniti e Canada, per il direttore della Trentini nel mondo, Francesco Bocchetti, è stata anche l’occasione per un colloquio con Bruno Lockner, segretario del Circolo Trentino, per ricordare e celebrare questa ricorrenza. Bruno, classe 1928, vive negli Stati Uniti da più di sessant’anni (ora a Brookfield, nel Wisconsin) ma ricorda ancora bene la lingua italiana che parla in modo fluente e senza accento, ma non solo, ricorda anche bene la storia del Circolo di cui è socio fin dagli anni ’50. Il Circolo Trentino, nato come «Società Trentina di Mutuo Soccorso» il primo maggio del 1927, non era solo un luogo di ritrovo tra paesani ma un vero e proprio punto di riferimento, di orientamento e di aiuto per i trentini che arrivavano in città. Bruno stesso racconta di essersi avvicinato al Circolo nei primi anni ’50. Era arrivato negli Stati Uniti da qualche anno per amore, prima viveva a Spormaggiore dove aveva un’officina meccanica e aveva conosciuto sua moglie, figlia di paesani emigrati negli Stati Uniti, durante una visita di lei nel paese d’origine.

Bruno Lockner, secondo da sinistra, insieme con altri soci del Circolo, durante la «Festa Italiana» del 1984. La foto qui sotto (vedi altro articolo su questa stessa pagina) risale al 1971.

L’America non era stata facile all’inizio e l’unico lavoro che Bruno aveva potuto trovare era nell’edilizia, un lavoro faticoso e di poca soddisfazione, special-

mente per chi aveva il pallino della meccanica. Fu proprio grazie ai buoni contatti del Circolo Trentino che Bruno poté trovare un nuovo lavoro in un’azienda di

Il numero di maggio del 1971 del periodico «Trentini nel mondo», riporta un ampio articolo con la cronaca di una trasferta di un gruppo di circa sessanta persone, organizzata da Trentini nel mondo e Bellunesi nel mondo nel periodo di Pasqua, per andare a visitare le comunità di emigrati negli Stati Uniti. Della comitiva facevano parte il direttore della Trentini nel mondo, Rodolfo Abram, e il segretario Unaie Giorgio Pelusi. Fra le tappe di quel viaggio, c’era anche Milwaukee. Ecco come viene raccontato l’incontro con i soci del Circolo, durante il quale è stata scattata la foto in bianco e nero pubblicata qui sopra.

A MILWAUKEE. Il giorno seguente, accompagnati da padre Bolognani e dai coniugi Inama, Abram e Pelusi hanno raggiunto Milwaukee nel Wisconsin, in visita alla “Veneta”, una associazione degli emigrati delle Tre Venezie, ma in grande 1 - 2018

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macchinari per l’industria, dove rimase fino alla pensione e facendo una carriera brillante fino a occupare il posto da ingegnere. Il Circolo in quegli anni era molto partecipato, organizzava feste, balli e picnic, aveva circa 250 soci. Tra i ricordi più belli ci sono proprio quelli legati alla partecipazione alle Convention, in cui si potevano incontrare tanti paesani sparsi in tutto il continente e in cui si poteva per qualche giorno essere in tanti e tutti trentini. Oggi i trentini del Circolo di Milwaukee sono rimasti in pochi e sono tutti molto anziani; i discendenti delle famiglie trentine di Milwaukee – Lockner, Beber, Tenaglia, Tanel, Remondini – si sono integrati nella società americana e se pure si interessano alla cultura italiana e vengono spesso in Italia, non partecipano alle attività del Circolo.

maggioranza formata dai Trentini. Ne o è presidente Pio Facchin, un generoso elavoratore, trentino di Trento che deo dica parecchio del suo tempo libero all’attività della “Veneta”. Alla sede era in attesa un numeroso gruppo di Trentini, anche qui nonesi in maggioranza, che hanno accolto gli ospiti con vivo entusiasmo: era la prima volta che veniva dedicata a questa comunità trentina una visita ufficiale della loro terra. Anche qui omessa di i discorsi, lo scambio dei doni, la promessa rivederci al prossimo anno in una manifestazione ancora più numerosa ed organizzata. Al bar della sede ci si è soffermati a lungo e naturalmente si è bevuto, ma più di tutto si è cantato e si sono trascorse ore di commossa allegria.


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